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Il ciclo di vita di una destinazione turistica.

Totale strutture extralberghiere Distretto

Grafico 7: Il ciclo di vita di una destinazione turistica.

57 sostituita dall‟escursionismo e dalle visite del fine settimana; oppure il rinnovamento grazie all‟opera di un intervento pubblico o privato che inverta la tendenza con opportune politiche.37

Un azienda come una DMC, altamente specializzata sul territorio di riferimento, sarebbe in grado di differenziare il prodotto, offrendolo come un ventaglio di attività ed esperienze indimenticabili. Queste esperienze costituiscono ciò che i turisti porteranno a casa con se, ciò che diranno ad altri, raccomandandole, e ciò per cui non avranno riguardo alcuno circa il prezzo per cui pagheranno. La commistione con la popolazione residente e la creazione di una relazione con la stessa e con il territorio che li circonda, sono ingredienti base dello sviluppo di un‟ottima esperienza, costruita intorno e dentro una destinazione ed orchestrata attraverso lo storytelling. Analogamente, le relazioni ed attività, in cui un turista partecipa attivamente, contribuiscono al raggiungimento del grado desiderato di un'esperienza. Oggi, tra i metodi meglio concepiti per vendere una destinazione e soprattutto per spargerla su di un mercato globale competitivo, in modo da raggiungere determinati target, è di presentarla come una storia da vivere, il prodotto stesso diventa l‟oggetto della costruzione narrativa.

Ogni ricordo del turista, ogni caratteristica del soggetto ed oggetto, ogni esperienza, quindi diviene nucleo narrativo che si riflette sull‟immagine della destinazione in primo luogo e sull‟azienda nel secondo. Gli spot pubblicitari in stile narrativo, vengono guardati e di conseguenza il brand diviene esperienziale. Il turista si converte in una sorta di specchio che riflette ciò che ha vissuto ed in questo modo, la DMC diventa stilista, direttore e narratore di sé stessa. Ciò significa che introdurre concetti come patrimonio, esperienza ed identità ha molta più rilevanza che raccontare semplicemente un storia. Sin dall‟inizio, l‟uso di azioni di destination management e strategie di marketing hanno favorito il racconto, coinvolgendo lo spettatore che riconosce sé stesso nella ricerca di valore aggiunto ed emozioni.

37 World Tourism Organization, A practical guide to tourism destination management, World Tourism

58 Nel creare un‟esperienza di qualità, e contestualizzarla in un‟azione di destination marketing, una DMC dovrebbe integrare quattro funzioni:

 presentare il patrimonio naturalistico e culturale sul quale di basa l‟identità di un luogo;

 posizionare la storia in un determinato lasso di tempo, gestendo il ritmo e la tensione narrativa;

 frammentare il messaggio, evidenziando ciò che farebbe della destinazione la miglior esperienza di sempre;

 creare una rete di relazioni, un ibrido che coinvolga l‟ambiente interno alla destinazione e quello esterno in modo attrarre nicchie di mercato. Una storia concentra e premia la relazione tra lo spazio ed il tema della destinazione, e l‟esperienza di una storia può essere un punto focale dello sviluppo di un luogo. Questo è molto di più di una semplice scambio d‟informazioni in quanto rende il visitatore in grado d‟immedesimarsi con il luogo e la sua storia, vivendo le peculiarità di un contesto che non saranno fini a sé stesso.

Secondo Ejarque, in un articolo pubblicato da TTG Italia, il settore turistico italiano ha sempre riscontrato difficoltà nel rapportarsi con il mercato. Risulta evidente come le esperienze turistiche abbiano subito una chiara e forte mercificazione dato che il settore, una volta compreso il fatto che non acquistano più solo un servizio, ma un‟esperienza completa, ha prontamente trasformato ed adattato i prodotti turistici tradizionali in esperienze turistiche. In qualsiasi modo lo si chiami oggi è tutto turismo esperienziale.

Tutta via è stata tralasciata una caratteristica di fondamentale importanza, che le esperienze turistiche prendono vita nel territorio.

«È infatti nella destinazione, con le sue risorse e attrattive, ovviamente adeguatamente strutturate e con i servizi pensati ed orientati ad hoc, che si dovrebbe creare e confezionare la potenziale esperienza. In un mercato saturo, dove la distribuzione turistica è in mano a grandi player, con costi di

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commercializzazione elevati per gli operatori, i quali, tuttavia, grazie ad intelligenti azioni seo e sem sono riusciti a guadagnarsi ugualmente le prime posizioni nei motori di ricerca l'unica occasione per ottenere visibilità e per accedere al mercato per le destinazioni e per gli operatori è proprio quella di fare leva sulle esperienze che i turisti potranno vivere sul territorio.»

Tutto ciò, porta inevitabilmente ad una standardizzazione del prodotto in chiave classica, senza realmente offrire qualcosa che sia originale. Il passaggio che porta al soddisfacimento dei bisogni del cliente non è così automatico, si prenda come esempio tutti i portali di destinazioni nei quali si continua a descrivere il territorio senza minimamente descrivere cosa sia possibile fare in realtà.38

Il ruolo di una DMC alle Eolie, in quanto motivatore ed intermediario di una destinazione, dunque sarebbe quello di creare tutti i presupposti affinché si assicuri una relazione interna ed esterna alla destinazione, offrendo storie di qualità ai potenziali consumatori e garantendo la qualità del patrimonio ambientale e culturale al momento dell‟offerta sul mercato.

Le fondamenta, come si vedrà nell‟ultimo capitolo di questa prima parte, di un organo di meta-management capace di fare da intermediario, artista specializzato sul territorio e soprattutto in grado d‟instaurare le precedenti relazioni trattate a tutti i livelli nei capitoli precedenti; sono state gettate nel 2012 ad opera di SocialEolie, una community online sulle Eolie che verrà trattata nel capitolo seguente.