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ISOLE EOLIE: SETTE ESPERIENZE DIFFERENT

Totale strutture extralberghiere Distretto

Grafico 6: Ripartizione delle strutture extralberghiere nel ‘Distretto’.

2.3 ISOLE EOLIE: SETTE ESPERIENZE DIFFERENT

Entrando sempre più nel contesto dei distretti verrà di seguito esaminato l‟Arcipelago delle Isole Eolie, oggetto territoriale del business plan sulla relativa DMC che verrà trattata nella seconda parte di questo elaborato.

33 Le potenzialità di mercato sono ingenti: metà della popolazione dell’Unione Europea ha oltre 41

anni; fra questi, sono circa 90 milioni le persone con oltre 64 anni di età: persone abituate fin dalla gioventù a viaggiare e con disponibilità a spendere cifre significative in turismo, viaggi e vacanze, anche in ragione della ricchezza accumulata, frutto di vite intense di lavoro e di (passati) sistemi di welfare di buon livello. (Regione Sicilia)

50 «Se mai decideste di partire per le Eolie, percorretele tutto il giorno senza fermarvi. Uscite di casa all‟alba e tornate in piena notte. Possibilmente passate una notte all‟aperto. Andate a piedi da un‟estremità all‟altra. E soprattutto, cambiate isola di continuo. Spostatevi da una all‟altra quanto più potete. Perché le Eolie sono sette. E per sentire il loro racconto completo bisogna visitarle tutte e tornare e ritornare dove si è già stati. La storia delle Eolie è una storia che non ha un inizio e non ha una fine. È una storia spaventosa e incantata che la forma perfetta dell‟arcipelago.»

Così Francesco Longo descrive le Eolie nella premessa de Il mare di pietra: Eolie o i 7 luoghi dello spirito. L‟arcipelago eoliano, di origine vulcanica, situato nel basso Tirreno a nord della Sicilia è costituito da sette isole e numerosi isolotti. L‟arcipelago ha la forma di una „Y‟, con asta centrale allungata verso occidente:

 Lipari, l'isola più grande: il suo comune raccoglie tutte le isole eccetto quella di Salina.

 Panarea, l‟isola più piccola e meno elevata delle Eolie (421 mt. il suo punto più alto), ma la più antica di tutte ed attrae tantissimi turisti per le coste incontaminate, i fenomeni eruttivi subacquei.

 Vulcano, in cui si possono osservare fenomeni di origine vulcanica: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini, e fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche.

 Stromboli, sede del più attivo dei vulcani europei, con spettacolari e frequenti eruzioni.

 Salina, seconda isola per estensione e con i rilievi più alti dell‟arcipelago. Salina è anche famosa per essere stata il set del film „Il Postino‟ di Massimo Troisi.

 Alicudi e Filicudi, le isole più occidentali dell‟arcipelago sono caratterizzate da crateri di vulcani spenti, con favolosi ambienti selvaggi e rigogliosi fondali sottomarini.

51 La natura caratterizza profondamente il paesaggio, essendo il vulcanismo uno dei fenomeni dominanti. Vulcano e, soprattutto, Stromboli sono tuttora attivi, a Lipari e Panarea sono presenti sorgenti termali e fumarole, a Salina, Alicudi e Filicudi, invece, l‟attività vulcanica è ormai completamente assente. Per tale motivo, queste ultime tre isole, e particolarmente Salina, mostrano un paesaggio decisamente più verdeggiante rispetto alle altre. La macchia mediterranea è tipica dell‟ecosistema eoliano.

52 Nel 2000, proprio per:

«i peculiari aspetti vulcanici delle isole ... rappresentano in maniera esemplare l‟oggetto degli studi della vulcanologia moderna»34

vengono nominato patrimonio dell‟umanità da parte dell‟Unesco.

Amministrativamente le Eolie ricadono nel territorio provinciale di Messina, mentre sono quattro i comuni che fanno parte dell‟arcipelago: Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina Salina. Questi ultimi tre, di scarsa rilevanza demografica, si trovano nell‟isola di Salina e hanno un territorio molto limitato, mentre il comune di Lipari, situato nell‟omonima isola, amministra tutto l‟arcipelago.

L‟avvento del turismo ha determinato una vera rivoluzione: l‟economia e l‟immagine stessa di gran parte del territorio eoliano sono state profondamente trasformate.

Il turismo arriva nelle Eolie negli anni 50, portando con se buoni propositi per rilanciare una economia in crisi35. Nel 1949 il vulcanologo Hourun Tazieff, di ritorno da un viaggio nell‟arcipelago, aveva portato con sé in Francia ed in Belgio alcune riprese di Stromboli e Vulcano. Ai tempi l‟Associazione parigina Connaissance du monde, andava alla ricerca di località nuove da proporre ai propri soci, è da tali riprese sfrutto l‟occasione per proprorre dei tours per i vulcani italiani. Componendo un programma definito croisière des volcans,

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L’ottavo criterio della Justification for inscription recita quanto segue: «The islands’ volcanic landforms represent classic features in the continuing study of volcanology world-wide. With their scientifi c study from at least the 18th Century, the islands have provided two of the types of eruptions (Vulcanian and Strombolian) to vulcanology and geology textbooks and so have featured prominently in the education of all geoscientists for over 200 years. They continue to provide a rich fi eld for volcanological studies of on-going geological processes in the development of landforms» (Unesco, 30 novembre 2000).

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Cavallaro C., Evoluzione e prospettive della regione turistica delle Isole Eolie, in Rassegna

53 con base del soggiorno Vulcano, da dove sarebbero partite escursioni per le altre isole. Il programma comprendeva anche la visita al Vesuvio e all‟Etna. Le strutture ricettive dell‟arcipelago potevano essere riassunte in:

 tre locande a Lipari,  una a Stromboli  ed una a Salina,

per un totale di 35 posti letto. A Vulcano, ancora del tutto fertile dal punto di vista ricettivo si costruì un villaggio, con un minimo di attrezzature ma che, in poco tempo registrò un successo tale da stimolarne l‟ampliamento ed il miglioramento.

A Stromboli vi era la disponibilità di molte case di chi negli anni era partito per l‟Australia o per l‟America, dando origine ad una compravendita immobiliare senza precedenti. Ogni isola però trovò il suo pioniere che credette nel turismo e si mise ad operare perché il sogno divenisse realtà. Altro contributo non indifferente è da ricercarsi nei film di Rossellini e della Magnani, Stromboli e Vulcano, i quali trasmisero a livello internazionale la realtà di quei tempi, quando le isole erano ancora selvagge ed incontaminate ricche di colori e di fascino, ma anche di mistero.

Nel corso degli anni furono soprattutto Vulcano e Stromboli ad attrarre l‟attenzione di in primo luogo di scienziati ed uomini di cultura ma anche di un segmento meno colto, caratterizzato dalla ricerca di emozioni forti o solo amante della natura.

Successivamente dai tre esercizi esistenti in tutto l‟arcipelago nel 1949, si arrivò a 17 nel 1954, per un complesso di 81 camere e di 150 posti. La seconda metà degli anni 50 troviamo un modesto segnale di risveglio sociale trainato dai primi proventi dell‟attività turistica, da modelli di vita introdotti dai nuovi frequentatori, dalle erogazioni finanziarie degli emigrati in Australia.

54 Con il boom economico degli anni 60 ha inizio la costruzione di nuovi alberghi e la richiesta sempre più crescente, partita già in precedenza, di terreni e di ruderi per realizzarvi costruzioni. Un processo che porta nel 1964 42 esercizi alberghieri con 461 camere e 885 letti, oltre all‟offerta in case private. Con 31.897 presenze di cui 12.216 stranieri negli esercizi alberghieri, contro le 8 mila le presenze in esercizi extralberghieri.

L‟epoca del boom economico e delle prime fortune ostentate da una borghesia rampante è anche quella dell‟evidenziarsi dello stress delle metropoli e dei ritmi dell‟economia e degli affari per cui diventa di moda la ricerca di un mondo lontano dai soliti circuiti turistici e quindi anche “rifugiarsi” alle Eolie. Così le isole richiamano sempre più un turismo italiano di tipo residenziale che crea il fenomeno delle residenze secondarie che si diffonde , pur in misura diversa, in tutte le isole.

È in questo momento che cessa anche l‟attività, per mancanza di sostegno e di agevolazioni, delle organizzazioni che avevano promosso le isole e così il flusso degli stranieri va lentamente diminuendo anche se i vuoti vengono ricoperti, come abbiamo detto, da turisti italiani che risultano invece in crescita.

«Non esistendo alcuno strumento urbanistico – osserva Carmelo Cavallaro – durante il „miracolo economico nazionale‟, le costruzioni crescono disordinatamente, le localizzazioni degli alberghi avvengono senza alcun criterio di analisi territoriale, e l‟urbanizzazione dilagante a Vulcano tocca i limiti non soltanto di saturazione ma anche di pericolo. Ci riferiamo alle villette costruite alle pendici di Forgia Vecchia della Fossa di Vulcano. E così si va avanti nel tempo con una serie di problemi assillanti: dalla mancanza di acqua, alla carenza di trasporti, alla insufficienza ed inefficienza di centri di servizio. Aumentano l‟urbanizzazione e il flusso turistico, aumenta

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vertiginosamente il movimento durante le festività, ma le strutture del territorio restano quelle di una volta».36

Nel 1974, in linea con la tendenza precedente, gli esercizi alberghieri sono divenuti 55, le camere 1.047, i posti letto 1.992. In particolare gli alberghi erano così distribuiti:

 14 a Lipari,  12 a Vulcano,  11 a Stromboli,  9 a Panarea,  6 a Salina,  2 a Filicudi,  1 ad Alicudi.

Il maggior incremento lo hanno avuto Lipari e Vulcano mentre Alicudi e Filicudi, sono state e rimangono anche adesso, seppur in misura decisamente minori, dalle comunicazioni. A Stromboli e Panarea, d‟altro canto vi è stata una rilevante ristrutturazione delle abitazioni preesistenti, in particolare quelle abbandonate in seguito alla grande emigrazione, facendo sviluppare così il mercato delle seconde case.

Il 1974 ha registrato circa 126 mila presenze in esercizi alberghieri e 181 mila circa in esercizi extralberghieri oltre alle migliaia di presenze che sfuggono alle rilevazioni ufficiali. Gli stranieri negli esercizi alberghieri nel 1974 sono stati 24.253 rappresentando il 20,4% delle presenze globali. Tra i maggiori paesi di provenienza troviamo: Germania ( 37,77%), Svizzera (18,15%), Francia (15,68 %), Stati Uniti (4,48%), Austria ( 3,21%) e la rimanenza (20,71%) da altri stati. Il fenomeno delle residenze secondarie è, sino ad oggi, l‟elemento caratterizzante dello sviluppo turistico dell‟arcipelago.

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Cavallaro C., Evoluzione e prospettive della regione turistica delle Isole Eolie, in Rassegna

56 Nonostante l‟abusivismo edilizio, è opportuno sottolineare che le seconde case rappresentano dal punto di vista turistico uno tra i tanti valori aggiunti della destinazione. Le Eolie hanno avuto da sempre tutte le carte in regola per diventare destinazioni competitive: ambiente incontaminato, culture uniche e un‟immagine particolarmente appetibile sul mercato turistico.