3. L'immigrazione contadina vietnamita
3.1. Il movimento di immigrazione nelle province meridional
Nei primi anni del Protettorato l'arrivo in massa dei Vietnamiti diede luogo alla nascita di diversi nuclei di comunità cristiane, come quello di Banam, e i Cambogiani furono costretti ad indietreggiare di una decina di miglia. Tuttavia nei primi due decenni della presenza francese in Cambogia, la colonizzazione contadina non era significativa e interessava più che altro la regione che fiancheggiava la Cocincina.
Si può cogliere l'intensità dell'immigrazione contadina soltanto a partire dal 1880, dopo l'estensione della giurisdizione francese ai cittadini francesi iscritti. Le fonti della Società delle Missioni Estere riportano dettagliatamente della fondazione, tra il 1880 e il 1885, di molteplici comunità cristiane successive all'arrivo di numerosi contadini cocincinesi. L'immigrazione aumentava lentamente ma inesorabilmente4. Il Residente Generale aveva addirittura progettato di creare delle residenze di confine per accentuare questa corrente di penetrazione e l'applicazione dell'ordinanza dell’11 luglio 1897, che liberava i Vietnamiti della giurisdizione cambogiana, ebbe come risultato quello di incoraggiare ulteriormente l'emigrazione cocincinese in Cambogia, specialmente a Prey Veng e Takeo, in cui alcuni gruppi di Vietnamiti chiesero di poter dissodare delle terre incolte5.
Le concessioni trasformate in risaie venivano sfruttate da alcuni fattori e per diversi aspetti ricordavano l'ovest cocincinese6: le case, spesso con muri in paglia e fango, erano costruite per terra, i contadini lavoravano con dei cappelli vietnamiti in foglie di latania, una palma tropicale, e utilizzavano le piccole trebbiatrici della Cocincina.
A partire dal 1880 furono costruiti sui corsi d'acqua numerosi casolari, villaggi e addirittura agglomerati vietnamiti, perché le sponde erano molto fertili, la pesca abbondante e le condizioni d'accesso molto facili. I villaggi furono creati in modo spontaneo o sotto la direzione dei missionari e già all’inizio del Novecento vi erano venti villaggi popolati esclusivamente da Vietnamiti, con nomi e sindaci vietnamiti.
Sul Bassac l'insediamento vietnamita era meno capillare, perché il popolamento khmer era più denso e rendeva meno facile l'occupazione vietnamita.
Nella provincia di Kampot la grande maggioranza degli immigrati vietnamiti era costituita da coltivatori, generalmente originari delle province cocincinesi limitrofe. Si insediarono
(1863-1953), Thèse de III cycle, Universitè de la Sorbonne Nouvelle, Paris, 1974, p. 162.
4 ANOM A20(25) e A20(27.). Rapport du Résident général du Champeaux (1er trimestre et 3é
trimestre 1888).
5 ANOM A20(48). Rapport du Gouverneur Général de l’Indochine Doumer sur la situation politique
en Indochine (1er oct. e 22 nov. 1888).
principalmente nella parte orientale della provincia, nelle regioni risicole e orticole vicine al confine, ma si trovavano grandi raggruppamenti di coltivatori vietnamiti in tutte le zone coltivabili della provincia, anche in quelle più isolate.
Le statistiche hanno un valore soltanto indicativo perché le provincie cambiavano molto spesso i propri limiti amministrativi e le cifre comprendono l'intero gruppo vietnamita, senza distinguere tra contadini, pescatori e altre categorie. La crescita della presenza vietnamita era in ogni caso continua, dovuta ai contingenti migratori e alle nascite in loco, come mostra la tabella sottostante.
Provincia / Anno 1900 1907 1911 1921 1926 1931 Kampot 1.500 2.170 2.480 14.640 5.100 7.500 Kandal - 1.790 2.860 4.220 23.490 28.500 Prey Veng 25.000 11.890 26.650 25.590 20.850 25.000 Svay Rieng 6.940 11.750 - 18.370 18.370 25.000 Takeo 13.000 97.050 14.040 25.500 15.660 15.000
Non è inclusa la popolazione vietnamita di Phnom Penh e la provincia di Kandal ha cambiato confini diverse volte, motivo che spiega la variazione significativa della sua popolazione. Le cifre sono arrotondate alla decina7.
I contadini vietnamiti coltivavano il riso nelle pianure ma sulle sponde dei fiumi si dedicavano ad attività più redditizie come le piantagioni di gelso e l’allevamento del baco da seta8. La coltivazione era di tipo familiare, e la superficie per la coltivazione del gelso era pari a circa un ettaro. La maggior parte dei proprietari delle piantagioni di gelso erano anche allevatori del baco da seta, ma non utilizzavano sempre tutte le loro foglie; la vendita delle eccedenze veniva allora effettuata tra vicini o tra villaggi. I Vietnamiti della comunità cristiana di Kim Long (vicino a Banam) e del villaggio cattolico di Phnom Penh filavano i bozzoli comprati in altri villaggi vietnamiti. I Cambogiani delle zone interne disdegnavano, per motivazioni religiose, questo tipo di allevamento e compravano la seta dai Vietnamiti9. I villaggi sugli argini avevano pochi alberi da frutto. Sul versante esterno degli argini coltivavano il fagiolo e il mais rosso, mentre sul versante interno, inondato dalle acque
7 Annuaire Général de l’Indochine (1900-1926-1931) e ANOM G.01 (3). Statistique de la population
du Cambodge (1907); Statistique de la population dans les colonies francaises pour l’année 1911; Recensement de la population du Cambodge (1921).
8 J.DELVERT, Le Paysan cambodgien, Mouton, Paris, 1961, p. 282.
9 J.POUVATCHY, Les Vietnamiens au Cambodge, Thèse de Doctorate de IIIème cycle, Université de
alte, i Vietnamiti coltivavano il riso della stagione secca tra novembre e maggio. Alcuni si dedicavano anche alla grande pesca con gli sbarramenti nei prek e alla pesca con la rete nei beng10.
Altri villaggi vietnamiti si dedicavano alla coltivazione del bambù e li trasportavano fino alla riva del fiume per venderli. Quando non c'erano acquirenti in loco costruivano delle zattere per portarli fino alla Cocincina. Questo commercio costituiva quasi la loro unica risorsa e, malgrado l'esistenza di terreni alluvionali molto fertili, non si dedicavano all’agricoltura. Nel 1881 il Residente Foures segnala che i contadini vietnamiti incontrano molte difficoltà, per l’opposizione dei Cambogiani all’insediamento dei Vietnamiti sulle loro terre: «Lungo il Mekong non ho visto alcun annamita che possedeva terre coltivabili, l’ho fatto notare e molti mi hanno risposto che i Mandarini cambogiani non vogliono dare loro delle terre11 … I Vietnamiti di Kompong Chhanang si lamentano di non trovare terreni per coltivare il riso. I Cambogiani non vogliono cedere loro le terre, neanche quelle incolte e sono costretti a stabilirsi sugli argini e a dedicarsi esclusivamente all’industria della pesca»12.