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IL PRINCIPIO D’UNITA’ E D’INDIVISIBILITA’ DEL PARQUET

LE CARATTERISTICHE DEL MINISTERE PUBLIC

3) IL PRINCIPIO D’UNITA’ E D’INDIVISIBILITA’ DEL PARQUET

L’istituzione in esame si caratterizza, inoltre, per il doppio principio dell’unità e dell’indivisibilità.

I magistrati del pubblico ministero sono ai sensi dell’art.66 Cost. “magistrati garanti del rispetto delle libertà individuali” allo stesso modo di quelli du siège. Il principio dell’“unità del corpo giudiziario”, unificante i magistrati del parquet a quelli du siège (magistratura giudicante), ha assunto oggi indubbio valore costituzionale.

La riforma costituzionale del 1993 ha avuto, infatti, per effetto quello di sopprimere ogni ambiguità circa l’appartenenza del parquet all’autorità giudiziaria64; ciò grazie all’estensione delle competenze del Consiglio superiore delle magistratura anche nei confronti dei magistrati del ministère public, sebbene con alcune differenze sotto il profilo dell’ampiezza e dell’incisività dei poteri riconosciuti allo stesso Consiglio. Come abbiamo visto l’art. 65 della Costituzione organizza, in seno al Consiglio, due formazioni distinte, una competente per i magistrati du siège, l’altra per quelli del parquet. Un potere consultivo è riconosciuto a quest’ultima formazione sulla nomina della maggior parte dei magistrati del parquet, eccetto quella relativa alla nomina delle cariche più elevate, ovvero del Procuratore generale presso la corte di Cassazione e del procuratore generale presso la corte d’appello, nominati direttamente dal Consiglio dei ministri65. Tuttavia,

come già segnalato, va ricordata la riforma costituzionale del 2008, la quale occupandosi anche della riorganizzazione del Consiglio Superiore della Magistratura, ha stabilito che l’avviso del Consiglio sarà sollecitato per tutti i magistrati del parquet, comprese le nomine dei procuratori generali.

64Tuttavia, come vedremo la Corte europea dei diritti dell’uomo, in una recente pronuncia ha contestato alla Francia la non conformità dello statuto del ministère public rispetto all’art. 5 c.3 Cedu, in quanto il

procureur de la République non è secondo la giurisprudenza della Corte una autorità giudiziaria, perché

carente della caratteristica dell’indipendenza nei confronti del potere esecutivo. V. sent. Cedu, Medvedyev

c/ France, 10 luglio 2008.

65Per approfondimenti, v. A. Perrodet, Etude pour un ministère public européen, LGDJ, Paris, 2001, pp. 54 ss.

Per quanto riguarda la nomina del ministère public, essa è adottata con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro della Giustizia e dietro il parere, non vincolante, del Consiglio Superiore della Magistratura. In altri termini, la nomina dei magistrati del parquet richiede solo un avis obbligatorio del Consiglio, il quale però non limita il potere del Garde des Sceaux.

Altro principio, che si combina con quello dell’unità, è quello dell’“indivisibilità” del

ministère public.

L’indivisibilità, operante in seno alla medesima giurisdizione, comporta che un atto o un’attività compiuta da uno dei magistrati del pubblico ministero di uno stesso parquet, si considera come posta in essere dall’intero parquet e più precisamente dal suo “capo”, il procuratore della Repubblica (o dal procuratore generale), il quale beneficia della possibilità di delegare determinate attività ad uno o più sostituti (o sostituti generali). Questi ultimi, infatti, esercitano le loro funzioni mediante delega dello “chef de parquet”, il cui potere in materia di organizzazione e di funzionamento dei servizi, compresi quelli relativi all’attribuzione di determinate procedure è, in linea di massima, totale. D’altronde, i magistrati del ministère public sono sotto la direzione e il controllo dei loro capi gerarchici (procuratore della Repubblica per il tribunale di Grande Instance e procuratore generale presso la Corte d’appello) e, come già precisato, sotto l’autorità del Ministro della Giustizia.

Il rispetto degli ordini gerarchici è imperativo; il pubblico ministero deve seguire gli ordini e le direttive scritte che riceve dal suo superiore, poiché lo scopo perseguito dal legislatore è quello dell’unità delle decisioni per ottenere una politica penale uniforme su tutto il territorio della Repubblica. Tuttavia, in concreto, è possibile che il singolo magistrato non esegua le direttive impartitegli proprio perché l’indivisibilità implica anche il riconoscimento di una relativa autonomia decisionale che impedisce al parquet generale di obbligare il procuratore della Repubblica a poursuivre66 o a sostituirsi ad esso. È chiaro però che l’attitudine del magistrato a non ottemperare agli ordini ricevuti, possa avere delle conseguenze sul piano disciplinare e sull’avanzamento di carriera. Va rilevato, invero, che contrariamente ai magistrati du siège, quelli del pubblico ministero non sono inamovibili; ed é proprio attraverso la garanzia dell’inamovibilità che si ottiene anche quella dell’indipendenza prevista per i giudici. I magistrati del parquet sono invece

66Quando ci si riferisce alla poursuite, si fa riferimento “all’insieme degli atti attraverso i quali il

ministère public esercita l’action publique e richiede l’applicazione della legge e degli atti di competenza

del giudice istruttore, al fine di scoprire l’autore dell’infrazione penale, riunire le prove e rinviare il responsabile innanzi al giudice del giudizio”; V. G. Cornu, “Vocabulaire juridique”, Association Henri Capitant, PUF, ed. 2000.

“dipendenti” nella misura in cui sono amovibili e revocabili: essi possono essere spostati, retrocessi o revocati a seguito del procedimento disciplinare di cui abbiamo parlato67. L’indivisibilità significa, inoltre, che i magistrati di uno stesso parquet sono in qualche modo “interscambiabili” nella conduzione di un medesimo affare e possono, a differenza dei magistrati du siège, sostituirsi in ogni momento senza formalità nell’esercizio delle loro funzioni. Infatti, ogni atto compiuto da un magistrato del ministère public si considera come compiuto dall’intero parquet.

Tale principio riveste indubbiamente una grande utilità pratica: nella gestione di un dossier, i membri del parquet possono sostituirsi o rimpiazzarsi nel corso di tutta la procedura68. Grazie al principio d’indivisibilità, i sostituti del procuratore della

Repubblica hanno, nella loro qualità e, al di fuori di ogni delega di poteri, il diritto di rappresentare il ministère public per tutti gli atti rientranti nell’esercizio dell’azione penale.

67Quando si fa riferimento al concetto di indipendenza del ministère public, si allude, però, anche alla circostanza che, in ragione del principio della separazione dei poteri, esso è indipendente nei confronti della giurisdizione d’instruction e di jugement. I magistrati du siège non possono,infatti, dare al pubblico ministero alcun ordine o direttiva.

68Come evidenziato dalla giurisprudenza, ad esempio « un prévenu ne peut donc se faire un grief, dés lors

que l’acte d’appel portant mention de la comparution du procureur de la République a été signé par l’un des ses substitut » ; o ancora « un réquisitoire introductif comportant une signature illisible ne saurait encourir aucune critique, puisqu’en raison du principe d’indivisibilité, tout substitut du procureur de la République peut dans sa seule qualité, en dehors de toute délégation de pouvoirs, a le droit d’accomplir les actes rentrant dans l’exercice de l’action publique » ; Crim. 5 mai 1997, B. n. 168, Crim. 3 juill.

CAPITOLO III

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