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Il progetto di un istituto armeno a Feodosija

7. I grandi capolavori, le guerre e l'impegno sociale a Feodosija

7.5 Il progetto di un istituto armeno a Feodosija

I due fratelli tornarono nella città natale a giugno; dal momento del loro rientro la loro occupazione principale fu quella di organizzare l'apertura di un istituto scolastico nella città. Ivan Konstantinovič, potendo godere del prestigio assicuratogli dalla propria fama, scrisse personalmente al Ministero dell'istruzione, ai responsabili delle comunità armene di Crimea e al governatore della città di Nachičevan'-na-Donu per ricevere il loro sostegno e assicurarsi la loro collaborazione.

Le aspettative riposte anche dall'artista nel progetto di questo istituto erano molto alte; scriveva: “Эта школа будет крупным учебным заведением, где бедные армянские юноши совершенно свободно будут учиться главным образом армянскому языку, истории, а также при училище будут издаваться книги и газеты”296, cioè: “Questa scuola sarà un grande centro di istruzione, dove i giovani

armeni poveri potranno studiare principalmente la lingua armena e la storia senza alcuna spesa; presso l'istituto, inoltre, si stamperanno libri e giornali”. 297 Anche le intenzioni

del fratello non erano da meno: “Нужно иметь такую школу, где самый бедный будет обучаться бесплатно, а средний и богатый будет платить определенную

294Š. Chačatrjan, Apostol Prosveščenija, cit., pp. 9-10.

295M. Sargsjan, Žizn’ velikogo marinista. Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, cit., p. 112. 296Cit. in M. Sargsjan, Žizn’ velikogo marinista. Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, cit., p. 112. 297La traduzione è mia.

сумму”298, “È necessaria una scuola dove il più povero possa studiare gratuitamente,

mentre il più abbiente e il ricco pagheranno una somma prestabilita”. 299

L'idea dunque andava ben oltre quella di una semplice scuola locale: si trattava di un istituto pensato anche per accogliere i giovani armeni che nel loro paese d'origine non avevano modo di studiare perché troppo poveri; un invito quindi che poteva essere ampliato anche oltre i confini dell'impero russo. In questo disegno si può cogliere chiaramente ancora una volta l'influenza della formazione mechitarista ricevuta da Gabriel; tuttavia in questo caso l'opera di rinascita culturale è svolta non più da un mechitarista (quindi un armeno-cattolico), ma da un armeno che è rientrato a far parte della tradizionale chiesa armena.

Una grande attenzione era dedicata, come abbiamo visto, a chi si trovava in condizioni di ristrettezze economiche e non poteva permettersi di pagare gli studi; si insiste su un'idea di istruzione che doveva essere a portata di tutti, specialmente degli studenti maggiormente dotati di talento. Gabriel è stato molto criticato perché desiderava anche poter aprire all'interno della scuola una classe femminile, in tempi in cui si riteneva che l'educazione femminile fosse inutile per non dire dannosa; ma Gabriel comprendeva invece che il popolo era formato anche dalla componente femminile, e in un momento storico in cui l'attenzione data alla costruzione dell'identità nazionale era così forte, egli sapeva che era necessario che anche le donne fossero persone istruite. Era suo desiderio che le ragazze della sua scuola studiassero l'armeno, il russo e altre lingue straniere, l'aritmetica, taglio e cucito e alcune nozioni fondamentali di religione; l'archimandrita dovette scontrarsi con gli altri religiosi della comunità, che opposero un ostinato rifiuto. In questo Gabriel dimostra di non corrispondere alla figura di ecclesiastico oscurantista cui si è tentato a volte di relegarlo, criticandolo anche per il fatto che preferiva scrivere in grabar (la lingua classica) piuttosto che nella lingua letteraria moderna, e mette in evidenza invece di essere un sostenitore del progresso e dell'istruzione del proprio popolo. 300

Ivan Konstantinovič poi non mancò di notare nei suoi scritti che l'istituto avrebbe avuto anche un'ulteriore funzione: servire da centro di stampa; anche questa è una

298Cit. in M. Sargsjan, Žizn’ velikogo marinista. Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, cit., p. 112. 299La traduzione è mia.

caratteristica che richiama le tradizioni mechitariste. Con l'apertura della scuola i fratelli Ajvazovskij raggiunsero quindi anche un obiettivo molto prestigioso: inaugurarono la prima tipografia armena di Crimea.

7.5.1 La visita all'istituto Lazarev

Per riuscire a conseguire il proprio obiettivo i fratelli compirono anche un viaggio a Mosca nel mese di ottobre. Qui visitarono tra gli altri luoghi il famoso Lazarevskij

institut (Istituto Lazarev), che abbiamo visto essere la scuola armena più prestigiosa

dell'impero russo 301: dev'essere sembrato naturale ai fratelli Ajvazovskij, che cercavano

un modello per l'istituto che avevano in progetto di fondare, pensare proprio al Lazarev. Durante la visita i due furono soprattutto colpiti dalla meravigliosa biblioteca della scuola, dove erano conservati moltissimi testi armeni antichi, che aveva contribuito a costruirne la fama. In particolare rimasero affascinati osservando una Bibbia armena del 989, copiata e illustrata nel monastero di Noravank.

Gabriel e Ivan Konstantinovič poterono inoltre informarsi sui programmi, l'organizzazione e la gestione dello studio, in modo da poter tornare a Feodosija organizzati e preparati a procedere.

7.5.2 L'apertura dell'istituto

I due fratelli rientrarono a Feodosija a ottobre e a novembre Gabriel già si preparava a sottoporre al Ministero il proprio progetto, secondo il quale nel suo istituto gli studenti avrebbero potuto approfondire la conoscenza delle lingue armena, russa e francese, occuparsi di aritmetica, geometria, disegno, estetica, religione, educazione fisica, fisica e chimica. 302

Seguendo la sua intenzione iniziale, l'archimandrita rese noto che intendeva aprire l'istituto a ciascuno studente secondo le proprie disponibilità economiche. Il denaro per pagare la costruzione dell'istituto sarebbe stato messo a disposizione da un privato; in Russia infatti gli armeni non incontravano restrizioni all'apertura di nuove scuole, ma

301Cfr. paragrafo 3.3.3.

non ricevevano nemmeno sovvenzioni dallo stato per realizzarle. L'istituto dunque era privato e nello specifico finanziato dal governatore di Nachičevan'-na-Donu, Artemyj Pavlovič Chalibov/Chalibjan. La scuola sarebbe stata chiamata in suo onore Istituto

Chalibov.

Gli sforzi dei fratelli furono premiati e il Ministero diede l'approvazione alla costruzione della scuola con annessa la tipografia, dove Gabriel poté riprendere a stampare La colomba del Massis, il periodico di cui era redattore mentre si trovava a Parigi, commissionando al fratello artista l'illustrazione del titolo. Nello stesso periodo fu nominato anche capo spirituale dell'eparchia della regione di Nachičevan' e Bessarabia.

Nel 1862 poi Ivan Konstantinovič eseguì il ritratto del mecenate Chalibov; la tela si colloca tra i migliori risultati raggiunti da Ajvazovskij nella produzione di ritratti.

Fig. 18: Burja nad Evpatoriej (Tempesta su Eupatoria), 1861, olio su tela, 206,6x317,3 cm, Gosudarstvennyj chudožestvennyj-architekturnyj dvorcovo-parkovyj muzej zapovednik “Carskoe Selo”, Puškin.