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Una scuola per pittori a Feodosija

7. I grandi capolavori, le guerre e l'impegno sociale a Feodosija

7.8 Una scuola per pittori a Feodosija

All'inizio dell'anno 1865 Ajvazovskij si dedicò a portare a compimento un progetto che lo animava sin da quando aveva costruito la sua abitazione a Feodosija, riservando un ampio spazio al suo interno ad una futura scuola per pittori. Ad Ajvazovskij stava a cuore offrire la possibilità di studiare l'arte e di acquisire le tecniche di disegno e pittura anche a chi abitava nella regione della Crimea, lontana dalla capitale e dalle apposite strutture già esistenti.

Barsamov riporta una nota con cui il Consiglio dell'Accademia esponeva il progetto dell'artista all'imperatore Alessandro II, affinché Ajvazovskij fosse riconosciuto come membro del corpo docenti dell'Accademia:

Профессор имп. Академии художеств Айвазовский в продолжение 25 лет своей художественной деятельности хотя и имел учеников, пользовавшихся его советами, но число их не могло быть значительно по частой перемене Айвазовским места пребывания. Ныне, устраивая в Феодосии художественную мастерскую, Айвазовский имеет целью облегчить занятие искусством тем художникам, которые пожелают пользоваться его советами и руководством. Подобная деятельность, он надеется, не замедлит принести благодатные плоды уже потому, что в краю, столь отдаленном от столицы, нередко являются талантливые молодые люди, которые, не имея средств предпринимать дальнего путешествия и не находя никакой возможности заниматься искусством у себя на родине, вынуждены бывают отказаться от своего призвания. При том же Айвазовский, находясь через посредство своей мастерской в постоянных сношениях с молодыми людьми, желающими посвятить себя живописи, будет иметь возможность свидетельствовать перед Академией о способностях тех из них, которые своим талантом будут заслуживать помощи и поощрения Академии. Ввиду всех вышеизложенных обстоятельств Айвазовский полагает, что сфера его деятельности в художественной мастерской будет некоторым образом соответствовать занятиям классных профессоров Академии, а потому считал бы весьма для себя лестным зачисление его на службу при Академии художеств со всеми правами, коими пользуются в Академии

профессора, конечно, за исключением жалованья, с тем, однако, чтобы ему была предоставлена полная свобода отлучаться из Феодосии во всякое время внутри России или за границу без испрашивания на то разрешения Академии, так как по самому роду его занятий ему необходимо делать иногда беспрепятственные разъезды. 316

Nonostante il docente dell'Accademia imperiale delle Arti I.K. Ajvazovskij nel corso di venticinque anni di attività abbia avuto con sé alcuni allievi che godevano dei suoi consigli, il loro numero non ha potuto essere considerevole a causa dei frequenti spostamenti di Ajvazovskij.

Ora, costruendo a Feodosija un suo atelier, Ajvazovskij intende rendere più facile lo studio dell'arte per quegli artisti che desiderano usufruire dei suoi consigli e della sua supervisione. Egli spera che tale attività non tarderà a portare preziosi frutti, anche solo per il fatto che in quella regione, così lontana dalla capitale, non di rado compaiono giovani talentuosi, i quali, non avendo i mezzi per intraprendere un lungo viaggio e non trovando alcuna possibilità di occuparsi di arte presso i loro paesi, si vedono costretti ad abbandonare la propria vocazione. Inoltre Ajvazovskij, trovandosi tra gli strumenti del suo laboratorio in costante contatto con gli studenti che vogliono dedicarsi alla pittura, avrà la possibilità di attestare, di fronte ai membri dell'Accademia, le capacità di quelli che grazie al loro talento sapranno meritare il supporto e l'incoraggiamento da parte dell'Accademia.

Prendendo atto di tutte le summenzionate circostanze, Ajvazovskij crede che l'insieme delle sue attività nel laboratorio potrà in qualche modo corrispondere alle lezioni che si tengono nelle classi dell'Accademia delle arti, poiché riterrebbe molto lusinghiero entrare a far parte dei membri dell'Accademia delle arti con tutti i diritti di cui godono i docenti dell'Accademia, ad esclusione, naturalmente, dello stipendio, col vantaggio però che gli venga garantita la piena libertà di lasciare Feodosija e recarsi in ogni momento all'estero o entro i confini dell'impero senza dover fare alcuna richiesta di autorizzazione all'Accademia, poiché, per la natura stessa delle sue lezioni, avrà necessità a volte di compiere viaggi senza dover incontrare ostacoli. 317

Ajvazovskij espone quindi le ragioni che lo spingono a voler creare la sua scuola- laboratorio: si tratta prima di tutto di uno luogo dedicato a chi non possiede i mezzi per compiere gli studi nelle strutture esistenti perché troppo lontane. Ancora una volta appare dunque evidente la consapevolezza di Ajvazovskij (e del fratello in precedenza) dell'importanza di ricevere un'istruzione e, ancor più, di renderla accessibile a tutti, con uno spirito estremamente progressista.

316Cit. in N. Barsamov, Ivan Konstantinovič Ajvazovskij. 1817-1900, <http://see-art.ru/60-70_3> ultimo accesso 05 luglio 2014.

In secondo luogo questa possibilità data ai giovani di talento incontra anche i desideri dello stesso Ajvazovskij: per lui, infatti la vita a Feodosija è sempre stata molto più allettante di quella nella capitale. La possibilità di realizzare i suoi progetti nella città è per lui molto importante, considerando anche il fatto che si tratta di un'iniziativa che non può che arricchire il luogo e risultare vantaggiosa per gli abitanti.

L'imperatore rispose alla richiesta del Consiglio il 3 marzo dello stesso anno 1865 e pochi giorni dopo Ajvazovskij ricevette la nomina a statskij sovetnik, traducibile con

consigliere di stato e corrispondente ad un grado piuttosto alto della tavola dei ranghi.

La Obščaja masterskaja (Scuola comune), come aveva desiderato chiamarla Ajvazovskij, era la prima scuola dedicata all'insegnamento artistico nel sud della Russia e accoglieva studenti di tutte le nazionalità. La prima classe fu composta di una ventina di allievi;318 le opere di alcuni di loro furono apprezzate dal Consiglio dell'Accademia,

con grande soddisfazione dell'insegnante.

Alla scuola di Ajvazovskij arrivò anche un giovane greco, Archip Kuindži, il cui talento era stato attestato da un importante mercante di Mariupol'. Il giovane fu accolto alla Scuola comune, dove Ivan Kostantinovič gli diede le prime lezioni di disegno e cominciò a fargli eseguire le copie di alcuni quadri per farlo esercitare. Dopo quattro mesi, in cui fu seguito anche da uno dei primi allievi di Ajvazovskij, A.I. Fessler, il greco partì per la capitale e per l'Accademia. La carriera di Kuindži era destinata a grandi successi: egli fu uno dei pittori in grado di portare innovazioni nell'arte russa; allontanandosi dalla pittura en plein air (dipingeva a memoria), portò il decorativismo all'interno della pittura paesaggistica, ricercando i migliori effetti luminosi e aumentandoli nelle sue opere con ogni mezzo possibile. 319

I progetti di Ajvazovskij non si fermarono però alla sola costruzione della scuola: alcuni anni più tardi, all'inizio del 1880, iniziò a costruire anche una galleria d'arte, che fu portata a termine in sei mesi. Anche la galleria fu costruita per volontà del pittore, su suo progetto e con mezzi da lui forniti; l'edificio aveva una superficie di 260 metri quadri per un'altezza di 12 metri. A fianco dall'entrata dell'edificio fu anche aggiunto un palco per concerti e spettacoli. La galleria fu aperta il giorno del compleanno dell'artista, il 17 luglio, e ospitava al suo interno ventitré tele di Ajvazovskij, i busti di Puškin e

318M. Sargsjan, Žizn’ velikogo marinista. Ivan Konstantinovič Ajvazovskij, cit., p. 126. 319D. Sarab'janov, Arte russa, cit., pp. 165-167.

Brjullov e altre statue. L'importanza di questa struttura è immediatamente evidente se si considera il fatto che era la prima galleria d'arte nella regione meridionale del paese e la terza di tutto l'impero dopo l'Ermitage di San Pietroburgo e il museo Rumjancevskij di Mosca. L'edificio divenne un importante centro culturale e un punto di riferimento non solo per gli appassionati dell'arte figurativa, ma anche per scrittori e musicisti grazie alla presenza del palco annesso alla galleria. 320

In seguito a quanto aveva fatto per Feodosija, Ajvazovskij fu nominato Cittadino d'onore. Alla collina dove sorgeva la galleria fu dato il suo nome, come anche alla strada che ospitava la sua casa. 321