Pur constatando come, negli ul-timi anni, le progettazioni di Terza abbiano dato ampio spazio ad ap-profondimenti legati ad argomenti del Novecento, limitando in questo modo la presentazione dell’Ottocento (da qualche insegnante già iniziata in Seconda), si ritiene indispensa-bile non rinunciare ad illustrare agli allievi quali furono le idee e i sen-timenti che animarono i patrioti ri-sorgimentali, protagonisti della lotta che, iniziata con i moti del 1820-1821, condusse all’unità d’Italia nel 1861. In continuità con i rivoluzionari francesi, veniva esaltato il concetto di “patria”, ponendo l’accento sulla terra dei padri; volendo porre l’atten-zione sui “nati” in quella terra, sul popolo a cui appartenevano i padri e i loro fi gli, si attribuì importanza an-che al concetto di “nazione”. A questi due termini vennero, poi, associati quelli di “suolo” (con i confi ni na-turali di ciascun Paese), di “sangue” (con un chiaro rimando alla nozione di “fratelli”), di “lingua” (superando in questo modo le divergenze tra i vari dialetti), di “libertà individuale” (che portava con sé quelli di “libera-lismo” dei governi e di “liberismo” nei rapporti commerciali) e di “ugua-glianza” (che comportava la fi ne dei privilegi aristocratici e dei diritti di-vini dei re).
In un clima di silenzio condizionato, come quello di inizio Ottocento, in cui veniva ostacolata ogni forma di opposizione al potere sovrano e ve-niva impedito di esprimere aperta-mente idee democratiche, anche in Italia, come in Europa, si giunse alla creazione di società segrete che si proponevano di diffondere clandesti-namente le idee liberali creando una fi tta rete di cospiratori al fi ne di orga-nizzare rivolte e insurrezioni contro il potere. Molte di queste associazioni si ispiravano alle società segrete sorte in età Napoleonica per affermare i principi rivoluzionari di libertà e di uguaglianza o per reclamare il diritto dei popoli oppressi a rompere il giogo della dominazione straniera; la loro organizzazione prendeva a modello quella della più antica Massoneria, fondata in Inghilterra nel 1717, che sosteneva gli ideali di fratellanza, di tolleranza religiosa e di lotta alla su-perstizione e all’ignoranza.
I loro affi liati erano per lo più mem-bri della borghesia cittadina, stu-denti, professori e giovani militari desiderosi di fare carriera, guidati dagli ideali della democrazia, della libertà e della patria. In Italia, e più precisamente nel Regno di Napoli, nacque la Carboneria. Chi aspirava ad entrare a far parte dei carbonari veniva sottoposto ad una serie di
STORIA
'SRSWGIVI PI VEKMSRM TIV PI UYEPM REGUYIVS PI WSGMIXk segrete e le idee che ispirarono la loro azione;
WETIVMRXIVVSKEVIPIJSRXMHIPP´ITSGETIVSXXIRIVIMRJSV mazioni sulla Carboneria.
_____________________________________________ 2 ore
Unità 1
Obiettivi disciplinari e formativi ___________________ Tempiprove atte a verifi care se egli fosse davvero pronto a realizzare i fi ni della società segreta, sacrifi cando anche la vita. Qualora esse venis-sero superate, egli era chiamato ad un giuramento attraverso il quale si impegnava a mantenere il massimo riserbo sull’attività dell’organizza-zione. Inoltre, per tenere nascosti i propri intenti e programmi l’asso-ciazione elaborava codici segreti e si serviva del linguaggio dei “carbo-nari” (venditori di carbone), usando termini come “baracche o vendite” per indicare i luoghi di ritrovo, “ven-dite di carbone” o “fare il carbone nel bosco”, nel caso in cui facessero riferimento alle riunioni. Per mag-giore sicurezza evitavano di redigere testi o documenti e per comunicare adottavano un’ampia simbologia, una parte della quale era legata alla Passione di Cristo (per esempio, se si voleva accennare ai tormenti subiti dai patrioti, si usavano la croce e la corona di spine).
Ai carbonari che venivano scoperti toccava la prigione (come nel caso di Silvio Pellico, accusato di cospi-razione contro il governo austriaco, prima condannato a morte e poi, in seguito ad una revisione della pena, a quindici anni di carcere nella for-tezza di Spielberg in Moravia, dove scrisse la celebre opera Le mie
pri-gioni) e ancor prima la frusta, come
racconta Pietro Colletta nella sua
Sto-ria del reame di Napoli.
Per far comprendere più da vicino quali fossero gli ideali che ispira-vano gli affi liati alla Carboneria, si propone la lettura di alcuni testi che, oltre a far parte del patrimo-nio letterario dell’epoca, rappre-sentano valide fonti che stimolano interrogativi interessanti. Il primo testo s’intitola All’armi! All’armi! ed è un componimento di Giovanni
s
cuola in attoBerchet, autore romantico e dal 1820 carbonaro, che per aver preso parte ai moti milanesi del 1821 fu costretto all’esilio; se quest’ultimo non gli impedì di partecipare alle Cinque giornate di Milano nel 1848, il fallimento della prima guerra di Indipendenza lo obbligò a rifugiarsi a Torino. Esso può essere proiet-tato con la L.I.M. e commenproiet-tato attraverso un esercizio di
compren-sione da svolgere insieme all’intera classe: accanto al testo, oltre a delle note, vengono collocate delle do-mande (le cui soluzioni sono ripor-tate tra parentesi).
Terminata l’attività di comprensione del testo poetico, si può pensare di dividere la classe in gruppi e affi dare la lettura di alcuni brani tratti dal “Quadragesimale italiano”, giornale clandestino della Carboneria
forli-vese e che furono scritti nel 1819. L’attività verrà svolta in aula infor-matica, dove gli alunni potranno ac-cedere al link http://www.150anni. it/webi/index.php?s=24&wid=139 (qui si trovano i testi pubblicati) e trovare sul desktop dei computer un fi le con un esercizio inerente i testi in questione (tra parentesi vengono ri-portate le soluzioni ai completamenti richiesti).
STORIA
!LLARMI!LLARMIDI'"ERCHET Su. Figli d’Italia! su, in armi! coraggio! Il suolo qui è nostro: del nostro retaggio Il turpe mercato fi nisce pei re.
Un popol diviso per sette12 destini, In sette spezzato da sette confi ni, Si fonde in un solo, più servo non è. Su. Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì! Dei re congiurati la tresca fi nì!
Dall’Alpi allo Stretto fratelli siam tutti! Su i limiti schiusi, su i troni distrutti Piantiamo i comuni tre nostri color! Il verde, la speme tant’anni pasciuta; Il rosso, la gioia d’averla compiuta; Il bianco, la fede fraterna d’amor. Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì! Dei re congiurati la tresca fi nì!
Gli orgogli minuti via tutti all’obblio! La gloria è de’ forti. Su, forti, per Dio, Dall’Alpi allo Stretto, da questo a quel mar! Deposte le gare d’un secol disfatto, Confusi in un nome, legati a un sol patto, Sommessi a noi soli giuriam di restar. Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì! Dei re congiurati la tresca fi nì!
Su, Italia novella! su, libera ed una! Mal abbia chi a vasta, secura fortuna L’angustia prepone d’anguste città! Sien tutte le fi de d’un solo stendardo! Su, tutti da tutte! Mal abbia il codardo, L’inetto che sogna parzial libertà! Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì! Dei re congiurati la tresca fi nì!
Voi chiusi ne’ borghi, voi sparsi alla villa, Udite le trombe, sentite la squilla Che all’armi vi chiama del vostro Comun! Fratelli, a’ fratelli correte in aiuto! Gridate al Tedesco che guarda sparuto: L’Italia è concorde: non serve a nessun!
!CHISICHIEDECORAGGIO0ERCHÏVENGONOCHIAMATICOSÖ1UALEINVITOVIENE RIVOLTOLORO#HECOSAÒhNOSTROv(L’appellativo “fi gli” rimanda al concetto di patria. L’invito è quello di combattere per la liberazione del proprio territorio dal nemico straniero, come ribadito anche al v. 35)
3ECONDOTEACHECOSAFARIFERIMENTOLESPRESSIONEhILTURPEMERCATOvDEL VELAhTRESCAvDELV#ÒQUALCHERELAZIONECONILTERMINEhSERVOvDELV (I vv. 3 e 8 stanno ad indicare le ricchezze italiane che sono state ignobilmente spartite tra le potenze straniere, mediante intrighi e operazioni disoneste. Di tali dinamiche e delle potenze straniere gli Italiani erano “servi”. Al v. 22 si invita a rimanere sottomessi solo a se stessi, mai ad altri; il concetto è ribadito al v. 38). #ERCAININTERNETUNACARTADELL)TALIAAITEMPIDEL#ONGRESSODI6IENNA ESPIEGAILV (Dopo il Congresso di Vienna l’Italia fu divisa in sette pic-coli e medi stati, tutti alle dipendenze dell’Impero austriaco: il Regno di Sardegna, il Regno Lombardo-Veneto, il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena e Reggio; il Ducato di Parma; lo Stato Pontifi cio e il Regno delle Due Sicilie).
! QUALE CONCETTO SI FA RIFERIMENTO NEL V 1UAL Ò SECONDO TE LA PA ROLA CHIAVE (La parola-chiave è “fratelli”, che richiama all’unità e al comune sentimento di patriottismo)
,OSTESSOCONCETTOVIENERIBADITOANCHEINALTRIVERSISUCCESSIVI1UALI (Nei vv. 19 e 21)
)NQUALEVERSOSIINVITAADUNACCORDOEAPERSEGUIREUNUNICOOBIETTIVO (Nel v. 21, con l’espressione “legali a un sol patto”; alla concordia si richiama anche al v. 38)
!CHECOSASIFARIFERIMENTONEIVV (In questi versi si fa riferimento al tricolore e ai valori che esso porta con sé: la speranza di unità nutrita per anni, la gioia del momento in cui la si raggiunge, la fede e lo spirito di fratellanza. Ai ragazzi può essere chiesto di fare una ricerca sulle origini della bandiera italiana: scopriranno che il Tricolore nacque a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, ai tempi della dominazione napoleonica. Successivamente, venne adottato sia dai repubblicani di idee mazziniane sia dai monarchici favorevoli ai Savoia. Per un approfondimento si rimanda al link http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=988)
1UALISONOGLIATTEGGIAMENTIDEPRECABILIDAABBANDONARE(La codardia e l’inettitudine di chi pensa ad una libertà conquistata solo in parte, come esplici-tato ai vv. 29-30)
s
cuola in attoSTORIA
Infi ne, a conclusione dell’intero la-voro, verrà introdotta la fi gura di un altro carbonaro illustre (affi liato nel 1827), Giuseppe Mazzini, sotto-lineando però come egli giunse ben presto a criticare la società segreta e a considerare le azioni di quest’ul-tima fallimentari. Nel 1830 la defi nì “un vasto e potente corpo ma senza capo, chiusa in una cerchia di po-chi iniziati, senza un programma, senza l’esigenza di rendere par-tecipe il popolo, quindi incapace di riuscire a creare una coscienza nazionale di massa”. Egli si impe-gnò a comprendere le ragioni del fallimento dei moti carbonari e lo spiegò attribuendo la colpa al poco coordinamento delle società segrete e all’ingenuità di alcuni patrioti che avevano creduto di ottenere il so-stegno dei sovrani. Fu così che, nel 1831, fondò un’associazione poli-tica clandestina, la Giovine Italia, che avrebbe dovuto perseguire gli ideali dell’unità nazionale, dell’in-dipendenza e della repubblica. Di-versamente da quanto avveniva per le società segrete, egli volle che gli
obiettivi rivoluzionari della Giovine Italia fossero resi pubblici. Un con-fronto con il Manifesto della
Gio-vine Italia (http://www.150anni.
it/webi/_file/documenti/risor-gimento/movimentivalorilibri/ movimentipolitici/giovineitalia/ gi_02.pdf), permetterà ai ragazzi di comprendere i caratteri innovativi dell’idea mazziniana, nella quale trovano ampio spazio, secondo una dimensione educativa e spirituale, la promozione dell’istruzione pub-blica e l’affermazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. L’inse-gnante metterà in evidenza come l’azione del patriota genovese fosse guidata dalle seguenti convinzioni: “le grandi rivoluzioni si compiono più coi pincipii che con le baio-nette. […] la cieca forza può gene-rare vittime e martiri e trionfatori”; “I soli principii diffusi e propagati per via di sviluppo intellettuale nell’anime manifestano ne’ popoli il diritto alla libertà, e creandone il bisogno, danno vigore e giustizia di legge alla forza. Quindi la urgenza dell’istruzione”.
$OPO AVER LETTO I BRANI TRATTI DAL h1UADRAGESIMALE ITALIANOv COMPLETA LEFRASICHESEGUONO
a. Nel n. 8 del 12 marzo 1819, si afferma che fra gli Stati italiani non esiste ______ _________________________________ _________________________________ (rimarchevole differenza di clima, costumi o civilizzazione) e per questo dovrebbero dotarsi della stessa forma di governo e dell’identica _______________________ (Costituzione liberale).
b. Nello stesso numero si sottolinea come, qualora non sia possibile creare uno Stato solo, sia auspicabile la realizzazione di una ______________________________ (Confederazione Italiana) sul modello ____________________________ (sviz-zero) o ___________________ (tedesco). Tale cambiamento porterebbe benefi ci sia nell’ambito del _________________ (commercio) che della ________________ (difesa) dal nemico straniero.
c. Nel n. 10 del 16 marzo 1819, vengono richiamati i valori della _____________ _________________________________ _________________________________ ___ (libertà civile e personale), della ___ _________________________________ _______ (tolleranza di tutti i culti), della ______________________ (uguaglianza di fronte alla legge) e della conseguente abolizione di ogni privilegio, della _______________________ (rappresen-tanza nazionale) liberamente eletta dal popolo nella emanazione delle leggi e nella determinazione delle imposte, della _________________________ (libertà di stampa).
d. In ambito economico, vengono dichiarate necessarie ________________________ (l’uniformità dei pesi e delle misure), l’in-coraggiamento dell’_________________ _____________ (industria nazionale) e la protezione della _________________ (agricoltura).
e. In ambito lavorativo, si difende il di-ritto di ciascun cittadino _____________ ___________________________ (a rico-prire impieghi, cariche, dignità) purché ne abbia le competenze e arrechi utilità allo __________ (Stato).
3ONIA0ASE