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4. Dubai nelle guide turistiche Una ricerca empirica

4.2 Aspetti metodologici: il percorso di analisi

4.2.6 Tra le immagini

Sulla base delle informazioni ricevute durante le interviste, si è potuto constatare che in generale le foto usate dalle guide si possono distinguere in quattro tipologie:

§ foto puntuali che richiamano in modo preciso il soggetto nominato nel testo; queste foto riguarderanno quindi oggetti, piazze, edifici, monumenti, ecc.

§ foto descrittive che descrivono appunto le attività e quindi le esperienze che si possono fare durante il soggiorno; queste foto saranno costituite perlopiù da soggetti umani che compiono azioni

§ foto riempitive che spezzano il testo con immagini stereotipizzanti

§ foto evocative che hanno il compito di costruire un’atmosfera emozionale che generi aspettative; queste foto saranno caratterizzate da paesaggi e scenari naturali e artificiali privi di funzioni esplicative e descrittive della realtà concreta del luogo e i soggetti rappresentati saranno principalmente di spalle per facilitare l’immedesimazione con il fruitore della foto

Dunque creata una classificazione iniziale delle foto sulla base dei quattro criteri sopra citati, si è voluto poi selezionare quelle che contenevano maggiori significati appartenenti alla dimensione culturale. L’obiettivo era quello di verificare quali esperienze, attività e peculiarità emergono dal punto di vista culturale sia per quanto riguarda gli aspetti tangibili, che per quelli intangibili.

La ricerca è stata svolta di guida in guida in coerenza con quanto fatto nel paragrafo precedente.

Passiamo all’analisi della guida Mondadori.

La guida presenta un corpo di 275 fotografie di cui foto puntuali 162, foto riempitive 42, foto descrittive 38, foto evocative 33.

Di queste quelle che più fanno emergere la cultura del luogo, sono 58 di cui foto puntuali 43, foto riempitive 2, foto descrittive 8, foto evocative 5.

Tra le foto puntuali prevalgono quelle riferite agli edifici storici come le Torri del Vento, il forte Al Fahidi, la moschea di Jumeirah, alcuni esempi di reperti storici, i cammelli, i falchi e l’henné, il primo piano di alcuni oggetti e prodotti artigianali locali tra cui tessuti, gioielli, in particolare quelli in oro per cui Dubai è molto famosa, e infine, molto interessante uno scorcio studiato ad hoc dell’interno del centro commerciale Ibn Battuta che mostra il veliero, simbolo dello storico viaggio dell’esploratore arabo Ibn Battuta. Queste sicuramente sono dunque immagini che richiamano una Dubai storica, legata ad una cultura delle origini.

Tra le foto puntuali ce ne sono alcune focalizzate invece sulla realtà culturale contemporanea della città che, attraverso le gallerie d’arte, cerca di proiettarsi in una dimensione ‘artistica’ internazionale.

Interessante poi tra le foto puntuali, quella legata a Madinat Jumeirah. Il sito non ha nulla di storico in realtà ed completamente una ricostruzione tematizzata. Risulta indicativo che, delle varie zone a tema, quella scelta più volte, e a questo punto assume dei tratti evocativi, richiama fortemente Venezia con i suoi canali e le sue gondole.

Dubai infatti è stata per un lungo periodo accostata a Venezia in alcuni tratti culturali ben evidenziati da Jim Krane che nel suo libro279 dedica un intero paragrafo dal titolo “La Venezia d’Arabia”.

Dubai viene associata a Venezia principalmente perché entrambe, pur prive di risorse naturali, sono cresciute in una ricchezza ostentata, costellate di palazzi ed edifici architettonici iconici all’avanguardia. Entrambe le città poi hanno sfruttato il commercio libero da dazi e attirato investimenti e attratto le menti più intelligenti delle regioni circostanti.

Inoltre vi è un legame storico di fondo in quanto la prima referenza scritta di Dubai è stata realizzata da Gasparo Balbi che, alla ricerca della fonte da cui provenivano le perle, era arrivato a Dubai menzionandola con il nome “Dibei” nel suo resoconto di viaggi “Viaggio nelle Indie Orientali”.

Dunque si capisce ora la valenza storica e culturale della foto presentata.

Delle fotografie riempitive quella più interessante riprende i cammelli nel deserto guidati da un emiratino che, contestualizzato nel deserto, evoca facilmente la cultura semi nomade dei beduini e in generale delle tribù arabe stereotipizzandola.

Delle foto evocative si vuol mettere in rilievo quelle che mostrano alcuni emiratini in posizione di preghiera. Per quanto nella loro azione abbiano più una valenza descrittiva, di fatto evocano l’aspetto intangibile ma fortemente insistente della cultura araba, ovvero la religione islamica, senza la comprensione della quale, difficilmente il turista riesce a familiarizzare in modo immersivo con la cultura emiratina.

Tra le fotografie descrittive invece ricorrono più spesso le foto che ritraggono gli abra e i dhow mentre trasportano persone o cose.

Queste immagini hanno una forte valenza culturale con svariate implicazioni. Ritraendo le tradizionali imbarcazioni infatti si ricorda la storia mercantile della città, inoltre riprendendo nelle foto anche il Creek, il canale lungo cui si muovono le imbarcazioni, si vuole marcare l’importanza del fiume in quanto rappresenta il luogo originario da cui si è sviluppata la città, e dunque le radici storiche di Dubai.

Infine è anche da considerare più attentamente l’aspetto multiculturale che emerge in alcune foto che ritraggono uomini di etnie diverse attraversare il fiume sugli abra.

Dunque anche in questo caso emergono alcuni tratti interessanti della cultura emiratina.

La guida Lonely Planet integrale contiene solamente 18 fotografie, in coerenza con quanto appurato durante le interviste.

A ben guardare, a parte una che descrive una usuale attività da poter fare nel deserto, si possono tutte considerare di carattere evocativo. Evocano la vita nel deserto, l’imponenza delle moschee, dunque un rimando alla religione, la bellezza degli edifici storici, la spettacolarità di una città cosmopolita, la vita nei tradizionali souq, le rovine e i resti archeologici che racchiudono le origini del popolo.

Interessante semmai soffermarsi sulla foto della copertina che racchiude gli elementi fondamentali della cultura araba: l’acqua, la pesca, il deserto.

Più ricca e variegata è invece la Lonely Planet Pocket che contiene 56 foto.

Di queste si possono considerare 18 puntuali, 3 riempitive, 14 descrittive, 21 evocative.

Tra queste, quelle che più fanno emergere dei connotati culturali della città sono 9 foto puntuali, 3 descrittive e 6 evocative.

In particolare risulta interessante notare che tra quelle puntuali ricorrono maggiormente le foto legate ai siti storici simbolo come Al Fahidi e le torri del vento, una foto interessante è anche quella che ritrae le statue del Dubai Museum intente a leggere il Corano, e dunque simbolica dal punto di vista religioso. Vengono poi ritratti alcuni elementi tipici di Dubai ovvero il caffè arabo, i tessuti, e il cibo che rientrano nell’ambito della tradizione emiratina.

Per quanto riguarda le tre foto descrittive, se due richiamano le attività che si possono svolgere nei vari souq e in groppa ad un cammello nel deserto, l’altra risulta sicuramente più interessante perché ritrae una scena tipica di pranzo condiviso dopo il digiuno imposto da Ramadan. Dunque anche il cibo e la convivialità rientrano come aspetto intangibile, nella descrizione della cultura araba.

Tra le fotografie evocative e suggestive si possono notare quelle che mostrano come elementi simbolo l’acqua del Creek e gli abra, le svariate spezie che suggeriscono un ambiente esotico e orientale e di nuovo lo scorcio alla veneziana di Madinat Jumeirah.

Sicuramente in questa guida, le fotografie dipingono maggiormente le molteplici sfaccettature tradizionali e storiche della cultura emiratina tralasciando gli aspetti più contemporanei.

Trattando ora la guida Marco Polo, il totale delle foto presenti è di 74 di cui 24 foto puntuali, 16 foto descrittive, 10 foto riempitive, 24 foto evocative.

Di queste quelle che richiamano la dimensione culturale sono 8 puntuali, 2 descrittive, 6 evocative. Delle prime alcuni tratti simbolo della tradizione come l’arte dell’henné, la moschea e la scultura che legge il Corano, simboli della religione islamica, il cammello nel deserto, che richiama le origini beduine della popolazione nativa e infine alcune foto che ritraggono ancora una volta gli edifici storici come le torri del vento. Infine un paio di foto ricollegano la cultura alla sua dimensione contemporanea, ovvero le gallerie di natura internazionale.

Delle due foto descrittive, una ricorda di nuovo l’esperienza in mezzo ai souq, l’altra invece forse più interessante perché alternativa, richiama le passeggiate lungo la Dubai Walk che è particolarmente nota per ospitare costantemente eventi e performance artistiche più legate al contesto contemporaneo.

Inoltre è una zona particolarmente frequentata e il carattere multiculturale e multietnico della città qui è preponderante.

Per quanto riguarda le foto più suggestive, ritornano quelle legate alle spezie e ai prodotti tipici del luogo, l’immagine dei gioielli in oro è sempre presente in quanto anch’essa rappresenta una tradizione molto forte per la quale Dubai è conosciuta, il Creek e la sua storia sono stavolta evocati con un’immagine serale suggestiva e infine compare una foto molto significativa che ritrae la corsa con i cammelli che è un’attività sportiva di grande valore tradizionale per Dubai e che risale alle origini semi- nomadi della popolazione.

Dunque stavolta emerge una Dubai i cui caratteri storici tradizionali e dell’arte contemporanea sono trasformati in suggestioni ed esperienze da vivere e con cui intrattenersi. È la Dubai dell’intrattenimento culturale.