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Interviste a testimoni privilegiati

4. Dubai nelle guide turistiche Una ricerca empirica

4.2 Aspetti metodologici: il percorso di analisi

4.2.3 Interviste a testimoni privilegiati

Una volta selezionate le guide, si è sentita la necessità di contattare via telefono e mail personalmente le due case editrici principali, EDT e Mondadori, per approfondire meglio gli aspetti strutturali e contenutistici delle guide al fine di garantire un’analisi quanto più valida e oggettiva.

In particolare sono stati contattati:

§ Responsabile vendite Mondadori Arzignano (Vi), 7 luglio 2016, 30 minuti. § Responsabile vendite Feltrinelli Vicenza, 7 luglio 2016, 20 minuti

§ Luciana Defedele, responsabile aggiornamenti e adattamenti edizione italiana Lonely Planet, 29 luglio 2016, 30 minuti.

§ Claudia Franch, responsabile aggiornamenti e adattamenti edizione italiana Marco Polo, 29 luglio 2016, 20 minuti.

§ Luisella Arzani, responsabile divisione libri EDT, 7 settembre 2016, 15 minuti.

§ Silvia Castelli, caporedattrice della collana Lonely Planet, 20 settembre 2016, 1h 15 minuti. § Claudia Vassallo, caporedattrice delle guide turistiche Mondadori (Electa Milano), 13

settembre 2016, 45 minuti.

Le chiamate con le varie responsabili della redazione Lonely Planet sono state seguite da uno scambio di mail altrettanto intenso e ricco di informazioni.

Dovendo comprendere il ruolo dell’autore nell’elaborazione del testo e le implicazioni che, da una parte le direttive della casa editrice e dall’altra il background di esperienza e di opinioni, potevano influire sul suo contenuto, si è deciso di provare a contattare almeno un autore delle guide analizzate.

La difficoltà stava nel fatto che le mail e i contatti degli autori non sono presenti nelle guide e non sono nemmeno a disposizione delle case editrici che collaborano con la casa madre, né pubblicamente condivisibili.

A seguito di numerosi tentativi e scambi di mail tra gli agenti australiani e inglesi della Lonely Planet, è stato infine possibile contattare l’autrice Jenny Walker, di quella che si ritiene essere la guida più interessante e completa, la Lonely Planet nella versione Oman, Yemen, Emirati Arabi Uniti.

La guida è il risultato della collaborazione di tre co-autori tra cui Jenny Walker che ha svolto il ruolo di coordinatrice ha curato personalmente il capitolo “Pianificare il viaggio”, e le sezioni “Conoscere..” e “Guida Pratica”.

L’autrice vive in Oman da 15 anni ed è Associate Dean presso il Caledonian University College of Engineering.

Quando è stata contattata ha dimostrato interesse e sensibilità per la tematica e grande disponibilità nell’elargire consigli e nel rispondere alle domande che le sono state poste.

L’intervista in generale aveva il compito di raccogliere informazioni approfondite e dettagliate sul processo di costruzione della guida, ovvero sulla sua struttura da una parte, e dall’altra sugli aspetti contenutistici. Si voleva inoltre acquisire maggiori informazioni sull’etica e sulla filosofia che danno origine alla guida nel suo complesso, riversandosi sia nella struttura che nel contenuto. Infine l’intervista doveva riuscire a cogliere le categorie concettuali e la prospettiva dell’intervistato per meglio contestualizzare le informazioni riportate.

Seguendo le linee guida della metodologia di ricerca qualitativa, si è scelto di adottare l’intervista semi- strutturata organizzata cioè su una traccia di domande specifiche riguardanti gli argomenti che si intendevano approfondire. Al contempo questo tipo di intervista dava spazio a risposte libere e spunti di riflessione ulteriore lasciando emergere, laddove lo consentiva, anche il parere personale dei soggetti.

Le interviste sono state effettuate telefonicamente e via mail. La scelta di questi strumenti è stata condizionata dalla natura ‘internazionale’ dell’argomento trattato.

La dislocazione di tutti i soggetti intervistati, che vanno oltre quelli sopra citati (si ricordino anche Tiziano Rinella e Marcella Re citati nel capitolo precedente) infatti si dirama dall’Italia per finire tra Oman ed Emirati Arabi.

Senza l’uso di questi strumenti non si sarebbero potute percorrere queste distante e non si sarebbe potuto apportare dei contributi così numerosi e preziosi alla presente ricerca.

Tornando alle domande, si diceva che sono state costruite per fornire informazioni dettagliate sulla struttura e sul contenuto delle guide, conoscenze normalmente in possesso appunto degli addetti ai lavori.

Per quanto riguarda le domande relative alla struttura si è innanzitutto cercato di capire se, nel passaggio da un paese all’altro, il testo in lingua originale venisse solamente tradotto o arrangiato anche nel contenuto in base al paese di destinazione.

Così pure si è chiesto della struttura, ovvero se cambiasse da un paese all’altro o rimanesse uguale. Questi quesiti sono stati importanti per la ricerca e la selezione preliminare delle guide in quanto hanno permesso di dare una dimensione all’analisi svolta.

Se le guide infatti avessero presentato dei contenuti differenti di paese in paese, non ci sarebbe stata un’argomentazione fondante per inquadrare l’analisi in un contesto internazionale.

Si è ritenuto utile poi informarsi sulla struttura delle guide cercando di capire se, nella loro ‘fissità’, lo spazio per ciascun argomento potesse cambiare in funzione della quantità di materiale da trattare diverso nelle varie destinazioni, e in caso, anche sulla base del tipo di collana presa in considerazione. Con queste domande l’intento era quello di comprendere se le sezioni dedicate all’offerta culturale presentavano la stessa quantità di spazio e lo stesso spazio in tutte le guide o se variava a seconda

del materiale a disposizione. Queste informazioni sono state fondamentali per fornire un metro di giudizio ‘realistico’ in funzione del quale compiere un’analisi aderente alla realtà dei fatti.

Ulteriore quesito da risolvere era poi la differenza tra le diverse versioni/collane previste da una stessa casa editrice.

Infine si è trovato importante chiarire la mission di ciascuna guida per comprendere in che tipologia inserirla e avere una visione più consapevole della struttura complessiva sulla base del quale procedere con l’analisi del contenuto.

Un’ultima domanda si è invece concentrata sulla tipologia di foto usate, sui criteri di selezione, sugli autori delle fotografie, e sulla funzione che viene loro data all’interno della guida.

Le domande in sintesi erano le seguenti:

§ I testi cambiano di contenuto da una traduzione all’altra? § C’è una struttura fissa che dev’essere seguita dall’autore?

§ Nonostante una struttura pre-impostata, è possibile che lo spazio dedicato ad alcuni argomenti, ad esempio all’aspetto culturale, vari di destinazione in destinazione?

§ In caso positivo, quali sono i criteri di queste variazioni? In particolare, la scelta dipende dal target cui la guida si volge o dalla destinazione presa in esame?

§ Cosa cambia tra guida integrale e quella pocket rispetto alla struttura, funzione e spazi? (domanda rivolta esclusivamente a Lonely Planet)

§ Per quanto riguarda le fotografie, da chi vengono fate? Come vengono selezionate e con quali criteri? Che funzione svolgono all’interno della guida?

Per quanto riguarda le domande relative al contenuto, conoscere la lingua originale in cui il testo era stato scritto e di conseguenza se, nel passaggio da una lingua ad un’altra, anche il contenuto poteva essere adattato in base alla sensibilità del paese di destinazione, diventava importante anche qui, in caso affermativo, dovendo dunque prendere in considerazione quest’aspetto in fase di analisi del contenuto testuale.

Anche in questo caso tornava poi utile comprendere chiaramente la mission della guida ma ancora di più la sua vision e l’etica perseguita. Queste informazioni infatti permettevano di costruire un approccio di senso e consapevole nell’analisi del contenuto del testo.

Collegata a queste componenti era poi da risolvere la questione relativa al punto di vista usato dall’autore, se il più possibile oggettivo o esplicitamente soggettivo.

Ciò infatti permetta di comprendere se la prospettiva utilizzata rientrasse all’interno della domanda, in qualità di turista che visita una destinazione e ne riporta le personali impressioni nel bene e nel male, o nella dimensione dell’offerta in qualità di promotore di una destinazione.

A questo proposito era dunque necessario conoscere l’esistenza ed eventualmente i limiti entro cui si poteva instaurare o meno, una potenziale relazione tra gli autori o le case editrici e gli enti del turismo locali.

Inoltre risultava rilevante comprendere ulteriormente la rigidità degli spazi dedicati alle varie sezioni, cercando di capire quanto, in essa, l’autore era libero di scegliere e selezionare i contenuti e decidere gli spazi da dare ai vari argomenti. In poche parole si trattava di comprendere affondo la relazione di limiti e libertà imposta tra casa editrice e autore.

Infine, avendo tra le domande, inserito questioni relative all’aspetto culturale, per meglio comprendere la prospettiva della risposta, si è trovato importante far chiarire all’intervistato il concetto di cultura e le sue implicazioni nel turismo a livello di offerta culturale.

In sintesi le domande erano le seguenti:

§ I testi cambiano di contenuto da una traduzione all’altra?

§ Qual è la vision della collana? Quale intento programmatico vuole seguire nel fornire un punto di vista della destinazione?

§ Qual è il punto di vista utilizzato dall’autore?

§ Quanta libertà possiede l’autore nel scegliere i contenuti e lo spazio da dedicare a ciascuno di essi?

§ Gli enti del turismo si relazionano in qualche modo con gli autori o le case editrici? § Cosa intende per cultura e offerta culturale?

L’intervista a Jenny Walker, a fronte delle risposte ottenute dalle case editrici, ha avuto lo scopo di fornire il punto di vista in toto dell’autore all’interno di un tentativo di verifica, di prova del nove, rispetto alle informazioni fornite precedentemente.

Di fatto si è tentato di creare un controllo incrociato dei dati attraverso le interviste da entrambe le prospettive.

Le domande poste a Jenny Walker dunque risultano speculari a quelle sopra elencate ma in aggiunta si focalizzano maggiormente sull’aspetto della produzione culturale favorendo in questo caso delle risposte che riportassero l’opinione personale dell’autore in qualità di visitatore e di residente.

Si riportano qui di seguito le domande poste via mail ma per ciò che riguarda la sua intervista via mail, si è deciso di riportare per intero le sue risposte in lingua originale (per conservare il valore dell’intervista) in fondo al paragrafo dedicato al contenuto delle guide:

§ Quanto si è sentita libera nel produrre il testo della guida? § Quello descritto è interamente il suo punto di vista personale?

§ Ci sono stati alcuni argomenti a cui avrebbe voluto dare più spazio o altri a cui avrebbe preferito dedicare meno spazio?

§ In particolare per la cultura e l’arte: ritiene che quest’argomento meritasse maggiore o minore spazio?

§ Pensa che ci sia una corrispondenza tra lo spazio dato al tema culturale nella guida e quello dato nella realtà del paese in merito al medesimo settore?