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Indicatori per la presente analisi statistico-economica del settore culturale e creativo

Capitolo II – Il settore culturale e creativo in Europa Un’indagine statistico-economica

1.9 Indicatori per la presente analisi statistico-economica del settore culturale e creativo

Nelle pagine precedenti si ha sviluppato una rassegna dei più noti approcci internazionali ad un’indagine sullo spessore economico della cultura e della creatività. Si ha voluto osservare quali indicatori di performance delle realtà culturali e creative vengano da questi impiegati a tale fine, così da sviluppare un’analisi che sia specifica per la presente trattazione ma che prenda le proprie mosse dalle principali ed affermate tendenze europee.

Similmente al modus operandi scelto nel Capitolo Primo per la delineazione dei settori e delle attività economiche che caratterizzano l’economia della cultura e della creatività, si confrontano gli undici approcci al tema con i rispettivi indicatori di performance impiegati.

59 EUROPEAN CLUSTER OBSERVATORY (2011), Priority Sector Report: Creative and Cultural Industries, Europe Innova Paper n.16, Publications Office of the European Union, Lussemburgo.

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Tabella 8 – Approcci ed indicatori per un’analisi della performance economica di cultura e creatività.

Approcci Indicatori Approccio Eurostat Cultural Statistics (2012) Approccio Eurostat ESSnet- Culture (2011) Approccio UNESCO (2013) Approccio OECD (2006) Approccio UNCTAD (2010) Approccio WIPO (2015) Approccio KEA (2006) Approccio Symbola – Unioncamere (2015) Approccio European Cluster Observatory (2011) Approccio EY (2014) Approccio PWC (2015) Struttura e caratteristiche del mercato61 SI SI SI NO NO SI NO NO NO NO NO Occupazione SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Fatturato SI SI NO NO SI NO SI SI NO SI NO Reddito d’impresa NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI Valore aggiunto

al Prodotto Interno Lordo SI SI SI SI SI SI SI SI NO NO NO

al Valore Aggiunto Lordo NO NO NO NO SI SI NO NO NO NO NO

Produttività del lavoro NO NO NO NO NO SI NO NO NO NO NO

Importazioni SI SI NO SI SI SI NO SI NO NO NO Esportazioni SI SI SI SI SI SI NO SI NO NO NO Bilancia commerciale SI NO NO SI SI SI NO SI NO NO NO Spesa pubblica NO NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO Finanziamento privato NO NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO Partecipazione/consumo/ impiego del tempo

NO NO NO SI SI NO NO NO NO NO NO

Equità nei risultati economici NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO Sviluppo imprenditoriale nel territorio NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO Turismo NO NO SI NO NO NO NO SI NO NO NO Rapporto ICC/ICT NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO Moltiplicatori NO NO NO NO NO SI NO SI NO NO NO

Fonte: Eurostat (2011/2012), UNESCO (2013), OECD (2006), UNCTAD (2010), WIPO (2015), KEA (2006), Symbola-Unioncamere (2015), European Cluster

Observatory (2011), EY (2014), PwC (2015).

61 Gli indicatori attinenti alla struttura del mercato misurano il numero di imprese, il loro tasso di concentrazione in un territorio, i loro ricavi medi, le caratteristiche dei prodotti che esse offrono, il volume delle produzione, gli stipendi dei loro lavoratori dipendenti etc.

Si è quindi costruita una matrice nelle cui colonne trovano posto gli approcci e nelle cui righe si situa la totalità degli indicatori di performance da loro impiegati. Uno studio di questi elementi pensato in forma tabellare consente di incrociare indicatori ed approcci così da capire quale siano i parametri maggiormente impiegati per rilevare lo spessore economico delle realtà culturali e creative. A tal fine si sono evidenziate le celle corrispondenti ad una scelta di inclusione del parametro y da parte dell’approccio x.

Effettuando una classificazione gerarchica, al primo posto della graduatoria in termini di numerosità di inclusioni, si colloca l’analisi dell’occupazione generata dal settore culturale e creativo. Seguono il valore aggiunto al PIL, i livelli di import ed export, seguiti dalla valutazione della bilancia commerciale ad essi connessa, nonché dal fatturato delle industrie culturali e creative. Minore condivisione e impiego hanno parametri come l’analisi della struttura e della caratteristiche del mercato culturale e creativo, i flussi e le spese turistiche da questo attivati, il livello di partecipazione e consumo culturale, il valore aggiunto al GVA e i moltiplicatori economici, seguiti da indicatori ancora meno impiegati come il rapporto intercorrente tra le realtà culturali e creative e le ICT, il grado di sviluppo imprenditoriale e creativo indotto dalla cultura in un dato territorio, il loro contributo alla distribuzione dei risultati economici, il finanziamento privato e la spesa pubblica, la produttività del lavoro e il reddito d’impresa.

Si specifica come una simile gerarchizzazione non intenda affatto produrre un giudizio qualitativo, non voglia cioè entrare nel merito dell’importanza, e della pertinenza o meno, di un certo indicatore rispetto ad un altro rispetto all’obiettivo d’indagine. La finalità di una simile considerazione, è quello di identificare i parametri d’analisi maggiormente impiegati, con l’intenzione di adottarli per una nuova indagine sulla rilevanza economica delle realtà culturali e creative in Europa.

A tale fine, il criterio di scelta degli indicatori da adottare si accorda alla predisposizione di una soglia, al di sotto della quale i parametri non vengono inclusi nel modello di studio che verrà adottato nelle prossime pagine. Adottando un sistema di valutazione a maggioranza assoluta, si includono i parametri che ottengono il 50% + 1 dei SI’, identificando una soglia pari a 6,5, che per difetto viene arrotondata a 6 SI’ sulla totalità di undici approcci considerati. In questo senso, gli indicatori da includere nell’analisi saranno:

- L’occupazione generata dalla cultura e dalla creatività;

- Il valore aggiunto al PIL apportato dalle realtà culturali e creative; - Le esportazioni e le importazioni di beni culturali e creativi.

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Sebbene risultante dalla comparazione, in questa sede il fatturato non verrà adottato quale parametro d’indagine. La ratio di questa scelta è da ricondurre ad un duplice motivo:

- Nella presente trattazione non ci si vuole focalizzare sulle industrie culturali e creative. Si preferisce effettuare un’analisi che consideri il settore culturale e creativo nel suo complesso;

- La valutazione del valore aggiunto al PIL, indicatore in genere maggiormente impiegato, rendere ad ogni modo superfluo uno studio sul fatturato d’impresa.

L’indagine statistico-economica verrà condotta in termini di valori assoluti e percentuali, nella consapevolezza dell’importanza del procedere per confronto: per ogni indicatore, si cercherà di dare spazio alla comparazione tra i dati rilevati per la cultura e la creatività e le informazioni statistiche circa l’economia generale dell’Unione e delle ventotto nazioni che vi fanno parte, al fine di capire quale sia il peso che la cultura e la creatività hanno in capo all’economia europea e alle diverse economie nazionali, anche rispetto ad altre risorse e settori economici. Per ogni parametro, inoltre, si offrirà un’analisi delle sue tendenze in un determinato intervallo temporale, così da rilevare il tasso di crescita della cultura e della creatività, anche rispetto ad altre realtà economiche.