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Gli strumenti europei per la cultura e la creatività

Capitolo III – Elementi di governance per la gestione e lo sviluppo del settore

2 Elementi di governo del settore culturale e creativo nell’Unione Europea

2.2 Gli strumenti europei per la cultura e la creatività

Se quanto riportato finora ha illustrato le metodologie e le strategie di gestione e sviluppo del settore culturale e creativo adottate dall’Unione Europea, è giunto il momento di analizzare gli strumenti che l’UE ha deciso di mettere in campo per tradurre in risultati pratici le considerazioni in più occasioni emerse.

In primis, si cita l’importanza dell’istituzione, nel 1985, della manifestazione Capitale europea della cultura, volta a «valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle

culture europee e contribuire a migliorare la conoscenza reciproca tra i cittadini europei»116. Fino al 2004 tali città venivano scelte attraverso un procedimento intergovernativo che prevedeva la selezione all’unanimità da parte degli Stati membri della città che poteva ospitare la manifestazione. La città selezionata avrebbe ricevuto un contributo comunitario. Dal 2009 la procedura è cambiata: attualmente vengono individuate due Capitali europee della cultura, una situata in uno dei vecchi Stati membri ed l’altra in uno dei nuovi Stati membri. La capitali vengono ogni anno designate dal Consiglio, su loro diretta candidatura, su raccomandazione della Commissione e su parere di un gruppo di 7 alte personalità indipendenti, esperte del settore culturale. La ratio della candidatura deve basarsi sull’intenzione della città di creare una nuova

governance culturale del proprio territorio che vada al di là dell’anno di assegnazione della

manifestazione e che miri a coniugare innovazione, ricerca e partecipazione sociale con il tema culturale. Tra le opportunità fornite dall’iniziativa alle città vincitrici si menzionano infatti la riqualificazione urbana, l’accrescimento del profilo internazionale, il rafforzamento della loro immagine agli occhi dei cittadini che le abitano, l’incremento e il rinnovamento dell’offerta e degli stimoli culturali, l’aumento dei flussi turistici con l’indotto economico che ne deriva.

116 PARLAMENTO E CONSIGLIO EUROPEO (1999), Decisione 1419/1999/CE riguardante un’azione

comunitaria a favore della manifestazione La capitale europea della cultura per gli anni dal 2005 al 2019,

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Tabella 23 - Capitali europee della cultura.

Anno Paesi (città)

2008 Gran Bretagna (Liverpool) Norvegia (Stavanger) 2009 Austria (Linz) e Lituania (Vilnius)

2010 Germania (Essen) Ungheria (Pécs) Turchia (Istanbul) 2011 Finland (Turku) e Estonia (Tallinn)

2012 Portogallo (Guimarães) Slovenia (Maribor) 2013 Francia (Marsiglia) Slovacchia (Kosice) 2014 Svezia (Umeå) e Lettonia (Riga)

2015 Belgio (Mons) e Repubblica Ceca (Plzeň)

2016 Spagna (Donostia-San Sebastián) e Polonia (Wroclaw) 2017 Danimarca (Aarhus) e Cipro (Paphos)

2018 Olanda (Leeuwarden) Malta (Valletta) 2019 Italia (Matera) e Bulgaria (Plovdiv) Fonte: europa.eu.

Accanto ad uno strumento di sensibilizzazione ormai affermato come quello delle Capitali europee della cultura si sono susseguiti, negli anni, diversi Programmi cultura, dal primo esempio avutosi con il Programma Kaleidoscope del 1996, passando per il Programma Cultura

2007-2013 e il Programma MEDIA 2007-2013, fino all’attuale Programma Europa Creativa

2014-2020, in cui, oggi, rientra il progetto delle Capitali europee della Cultura.

Il Programma Cultura 2007-2013, formulato dalla Commissione, prevedeva lo stanziamento i 400 milioni di euro a supporto di progetti ed attività miranti a promuovere la diversità e il patrimonio culturale attraverso il dialogo interculturale e la cooperazione transnazionale. Sebbene conclusosi nel 2013, molti contenuti di tale programma vengono ripresi nei nuovi progetti europei. Lo stesso vale per il Programma MEDIA 2007-2013, un’iniziativa volta a supportare, mediante un budget di 755 milioni di euro, progetti e attività inerenti il settore audiovisivo e multimediale, al fine di rafforzarlo, incrementarne la circolazione di beni all’interno e all’esterno dell’unione, renderlo più competitivo mediante un migliore accesso ai finanziamenti e all’impiego delle tecnologie digitali. L’iniziativa si è conclusa nel 2013.

Di fondamentale rilevanza, oggi, è il programma quadro europeo (PQ)117 Europa Creativa 2014-

2020 che, pensato per il sostegno del settore culturale e creativo, racchiude in sé molte delle

politiche e degli strumenti previsti nei programmi europei antecedenti. Due sono i suoi obiettivi ultimi:

- La promozione e la salvaguardia della diversità culturale e linguistica europea;

- Il rafforzamento della competitività del settore della cultura e della creatività, per rispondere alle esigenze e finalità evidenziate nella strategia Europa 2020.

Come segnalato dall’Ufficio Cultura del MiBACT in Creative Europe Desk Italia118, tali macro-

finalità si traducono in diversi sotto-obiettivi specifici:

- Il rafforzamento della capacità finanziaria del settore culturale e creativo, in particolare delle PMI culturali e creative;

- Il sostegno al settore culturale e creativo in merito ai processi di internazionalizzazione, ovverosia l’incentivo all’apertura a mercati e pubblici fruitori internazionali promuovendo, per esempio, la mobilità transnazionale di prodotti ed operatori culturali e creativi;

- Il supporto alla cooperazione politica transnazionale per favorire innovazione, policy

development, audience building e nuovi modelli di business.

Nello specifico, il programma quadro Europa Creativa consiste in un fondo di 1.46 miliardi di euro, il 9% in più rispetto al periodo precedente119, da allocare nell’arco di sette anni in favore di due sottoprogrammi e di una sezione trans-settoriale.

Il Sottoprogramma MEDIA sostiene finanziariamente il settore audiovisivo e multimediale europeo in termini di «sviluppo, distribuzione e promozione di opere creative»120. Mediante una

dotazione finanziaria- per il periodo 2014-2020- di 824 milioni di euro (pari al 56% del budget complessivo di Europa Creativa), il programma intende:

- Incentivare lo sviluppo di progetti di portata europea, nonché di co-produzione. In particolare, il programma supporta la fase dello sviluppo dei progetti destinati al mercato europeo e internazionale, presentati da società di produzione indipendenti, PMI in particolare;

118 Al link http://cultura.cedesk.beniculturali.it/europa-creativa.aspx.

119 COMMISSIONE EUROPEA (2013), La Commissione plaude all’approvazione del programma Europa Creativa

da parte del Parlamento Europeo, comunicato stampa, Bruxelles.

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- Incoraggiare l’applicazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie;

- Consentire alle opere europee- come film, telefilm, documentari, film d’animazione e videogiochi- di essere distribuito anche al di fuori dei confini nazionali, con dimensione quindi internazionale. Questo, mediante l’incentivo alla co-produzione o all’acquisizione o alla promozione- tramite strategie di commercializzazione in coordinazione- di pellicole cinematografiche europei non nazionali, nonché per mezzo di forme di incoraggiamento delle esportazioni e quindi di distribuzione internazionale;

- Promuovere attività di formazione per i professionisti e gli operatori del settore in genere.

Il Sottoprogramma Cultura è invece dedicato al sostegno del settore culturale e creativo, a cui allocherà, nel corso degli anni 2014-2020- il 31% del budget di Europa Creativa, ovverosia 453 milioni di euro. Come segnalato dall’Ufficio Cultura del MiBACT in Creative Europe Desk

Italia, tre sono le priorità del programma:

- Promuovere la mobilità transnazionale di opere dalla valenza culturale e creativa, nonché

di artisti e altri operatori, con l’obiettivo di incentivare le opportunità di carriera

internazionale, gli scambi culturali e dunque il dialogo interculturale, la comprensione della diversità e l’inclusione sociale;

- Incoraggiare l’audience development, al fine di rendere la cultura sempre più accessibile e

meglio soddisfare la domanda culturale, coinvolgendo- ad esempio- il fruitore in processi di

co-creazione e co-produzione;

- Stimolare la creatività in un’ottica di incentivo all’ottenimento e alla massimizzazione delle

esternalità del settore culturale e creativo. Tale finalità si concretizza nel sostegno

finanziario a progetti che sperimentano modelli innovativi di gestione e marketing per la cultura e la creatività. Particolare attenzione è rivolta all’impiego delle nuove tecnologie digitali e alle attività di dialogo interculturale.

Creative Europe Desk Italia segnala inoltre come a tali obiettivi si leghino quattro attività di

finanziamento specifiche in favore di:

- Progetti di cooperazione europea, ovverosia finanziamenti a favore di soggetti, attivi nel settore culturale e creativo, che sviluppino progetti basati su relazioni in termini di network e di partenariato, in cui vi siano almeno tre partner e si riscontri un orientamento alla

mobilità oltre i confini nazionali, una propensione allo sviluppo dell’audience e alla volontà e capacità di incremento delle formazione professionale;

- Progetti di traduzione letteraria, ossia finanziamenti a case editrici e gruppi editoriali che promuovono la circolazione della letteratura in Europa;

- Iniziative di sostegno ai network: finanziamenti rivolti a network già attivi nel settore culturale e creativo, al fine di supportare le loro relazioni business to business, ovverosia incentivare e sostenere lo scambio di informazioni e competenze, la mobilità delle persone, la internazionalizzazione delle loro carriere;

- Iniziative di sostegno alle piattaforme: a differenza dei network, queste prevedono un approccio business to consumer, per cui il programma sostiene finanziariamente quei progetti tesi a fare acquisire visibilità, rispetto al pubblico, ad artisti e creatori soprattutto emergenti.

La sezione tran-settoriale del programma, infine, consiste in una sorta di meccanismo di garanzia: mira cioè a facilitare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e organizzazioni attive nel settore culturale e creativo, migliorando a tal fine la capacità delle istituzioni finanziatrici di valutarne i progetti e i rischi associati, aiutandole mediante assistenza tecnica e l’ inserimento in reti.

Europa Creativa introduce inoltre diversi premi in denaro, fra cui il Premio per l’Architettura

contemporanea a favore dei migliori progetti in campo architettonico121, il Premio Media in

campo audiovisivo, che prevede, nell’ambito del Festival di Cannes, la premiazione annuale del miglior film, opera d’animazione o documentario avente un alto grado di audience potenziale. Un ulteriore strumento è il nuovo Marchio del patrimonio europeo122, la cui idea è stata concretizzata nel 2011 allo scopo di aumentare la conoscenza e consapevolezza dei cittadini circa i siti culturali aventi avuto un ruolo centrale nella storia e nello sviluppo dell’UE.

Abbandonando ora l’approccio d’indagine delle strategie europee mediante l’analisi di programmi e strumenti specifici- al fine di proporre una sorta di riassunto di quanto fatto dall’Unione in termini di politiche gestionali culturali e creative, si osserva il role123 che la

Commissione Europea si imputa nella sua piattaforma online ec.europa.eu. Il suo framework strategico, dunque, si sostanzia di quattro priorità fondamentali:

121 Per informazioni, http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/architecture-prize_en.htm. 122 Per informazioni, http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/actions/heritage-label/index_en.htm. 123 Il ruolo dell’Unione Europea nell’ambito della cultura e della creatività è formalizzato all’articolo 167 del

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- Cultura per crescita ed occupazione, nei dettami della strategia Europa 2020.

La Commissione Europea deve impegnarsi nell’elaborazione di politiche pubbliche concrete e rispondenti alle necessità del settore e degli obiettivi di crescita posti da Europa 2020, nonché nella connessa predisposizione di un dialogo proficuo con esperti, organizzazioni, singoli operatori del settore culturale e creativo e con gli stati membri dell’Unione per supportare un corretto policy development.

Tali policy pubbliche europee attengono al sostegno delle industrie culturali e visive, con particolare attenzione all’industria audiovisiva e multimediale, e al settore culturale in genere. In questo senso, la Commissione intende promuovere lo scambio di competenze e la mobilità internazionale; incentivare l’accesso delle ICC ai finanziamenti e ai nuovi mercati mediante il finanziamento diretto, l’assistenza tecnica e il supporto alla creazione di piattaforme e network; aiutare le amministrazioni locali e regionale ad implementare strategie di sviluppo territoriale basate sulle potenzialità economico-sociali della cultura e della creatività. Nascono quindi strumenti concreti come Europa Creativa con i suoi sottoprogrammi di finanziamento e le Capitali europee della Cultura; nascono gli European

Structural & Investment Funds (ESIFs) volti ad investire sulla crescita economica e sulla

creazione di posti di lavoro; nasce il progetto Culture for Cities and Regions124 volto a

sostenere le amministrazioni locali nei loro processi di investimento in cultura; - Predisposizione di informazioni statistiche affidabili.

La Commissione Europea deve fornire un framework di informazioni statistiche affidabili in quanto fondamentali per l’elaborazione di policy culturali e creative corrette e concrete, nonché per l’investimento di potenziali finanziatori nel settore culturale e creativo;

- Dialogo tra decison-maker e stakeholder.

Come sottolineato nell’Agenda Europea per la Cultura, la Commissione deve incentivare il dialogo tra le realtà culturali e creative al fine di instillarne la collaborazione. I decision-

maker dialogano tra loro mediante l’Open Method of Coordination (OMC), mentre decision- maker e stakeholder s’incontrano in occasione dell’European Culture Forum. La

Commissione evidenzia inoltre la rilevanza del progetto Voices of Culture- Structured

Dialogue between the European Commission and the Cultural Sector, fatto di incontri dove

Commissione e stakeholder del settore culturale e creativo discutono di particolari temi quali audience development per mezzo di tecnologie digitali, spirito imprenditoriale, dialogo interculturale ecc.;

- Dialogo interculturale.

La Commissione mira ad incentivare lo scambio opinioni ed esperienze tra differenti culture mediante la predisposizione di diverse iniziative, partendo dalla Paltform for Intercultural

Europe125 e dal Culture Programme 2007-2013, continuando con il programma Europa

Creativa;

- Cooperazione europea: l’Open Method of Coordination.

La Commissione ha introdotto un programma di cooperazione tra esperti provenienti dai diversi ministeri della cultura e da istituzioni culturali nazionali, che in diciotto mesi si incontrano cinque o sei volte al fine di condividere buone pratiche e produrre studi, manuali e strumenti per una buona gestione del settore da applicare in tutta Europa126;

- Cooperazione internazionale.

Nell’ottica di quanto stabilito nell’Agenda Europea per la Cultura, l’Unione Europea s’impegna a promuovere la cultura nelle sue relazioni internazionali, soprattutto nell’ottica della diversità culturale come previsto nella Convenzione UNESCO del 2005 sulla Protezione e Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali.

125 Per informazioni, http://www.intercultural-europe.org/site/.

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3 Policy recommendation internazionali per la massimizzazione del potenziale