Capitolo I – L’economia della cultura e della creatività Un’indagine definitoria
2 Delineare l’economia della cultura e della creatività
2.3 Una nuova delineazione dell’economia della cultura e della creatività
Nelle pagine precedenti si è voluto sviluppare una rassegna dei principali approcci teorizzati da economisti, organizzazioni e agenzie nazionali ed internazionali, al fine di offrire una definizione e delineazione dell’economia della cultura e della creatività. Si è proposta in primis un’evoluzione del modello europeo fondato sui contenuti UNESCO e sul concetto di “dominio culturale”, cui si accosta il profilo KEA che ha condotto ad affrontare le relazioni e le distinzioni esistenti tra i concetti di “settore culturale”, “settore creativo”, “industrie culturali” ed “industrie creative”. Ha quindi seguito una rassegna circa gli approcci che invece hanno delineato l’economia della cultura e della creatività focalizzandosi sull’espressione di “industria culturale” e/o di “industria creativa”, creando tra queste dei rapporti differenti, di sotto-inclusione oppure di sinonimia. Si è poi affrontato il contributo di quegli studi che hanno incluso le medesime realtà nei concetti di “industrie del copyright” e di “industrie del contenuto e dei media”, nonché di quegli approcci nord-europei che vi hanno dato un taglio d’indagine ancora diverso approdando all’economia dell’esperienza. A conclusione della rassegna, si ha proposto una modellizzazione più generale e di stampo economico-statistico, la classificazione NACE, ovvero un framework universale europeo consistente in una lista completa delle attività economiche europee, evidenziando quelle assimilabili all’economia della cultura e della creatività la cui inclusione, o inclusione, nonché organizzazione in capo all’argomento, rappresentano delle scelte che ogni approccio di studio è libero di prendere.
Sarebbe quindi ora interessante proporre una modellizzazione altra, che interpreti il framework offerto dalla Nomenclature générale des Activités économiques dans les Communautés
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Européennes (NACE), confrontando, elaborando e mettendo insieme le principali tendenze
nazionali ed internazionali qui analizzate.
Il primo passo verso questo obiettivo è rappresentato dalla costruzione di una semplice matrice che incroci i diversi approcci analizzati con i molteplici settori e sotto-settori da questi considerati. Si specifica che la scelta di confrontare le specifiche undici classificazioni dell’economia della cultura e della creatività ha due motivazioni: innanzitutto, si sono scelti questi approcci, e non altri, perché ritenuti maggiormente esemplificativi e rilevanti, comparendo più frequentemente nelle fonti bibliografiche analizzate. In secondo luogo, alcune metodologie sopra analizzate non sono state inserite nella matrice dei confronti perché ritenute a tal fine superflue: per semplicità, si è effettuata una cernita degli approcci da sottoporre a confronto, tralasciando, ad esempio, il modello LEG-Culture in quanto seguito, ed in certi casi addirittura ripreso, da lavori come il FCS 2009 dell’UNESCO e dai profili proposti dall’ESSnet-Culture e KEA. Anche la classificazione NACE Rev. 2 non viene inserita nel confronto perché, non effettuando una categorizzazione, ma offrendo un panorama delle attività economiche connettibili alla sfera della cultura e della creatività, risulterebbe fuorviante.
La costruzione della matrice proposta qui di seguito è finalizzata ad evidenziare quali settori e sotto-settori vengono considerati da ognuno dei diversi approcci analizzati. Se un approccio, nella sua teorizzazione, annovera una certa realtà, si evidenzierà la cella corrispettiva con il simbolo X. Al contrario, il mancato annovero, da parte di un approccio, di un certo settore e sotto-settore nella sua delineazione dell’economia culturale e creativa verrà evidenziato con l’espressione NO.
Tabella 4 – Matrice dei settori e degli approcci internazionali di definizione dell’economia della cultura e della creatività.
28 Per quanto concerne le arti visive, laddove non vengano inserite le spunte su alcuni suoi sotto-settori, ciò non è da imputare ad una loro non considerazione, bensì ad una semplice non specificazione. Le tre componenti delle arti visive vengono dunque ritenute come classificate da tutti i nove approcci su undici, anche se non meglio specificate.
Approcci Settori e sotto-settori Approccio UNESCO FCS 2009 Approccio ESSnet- Culture ai domini culturali Approccio KEA al settore culturale e creativo Approccio DEPS alle industrie culturali Approccio DCMS alle industrie creative Approccio UNCTAD alle industrie creative Approccio D. Throsby alle industrie culturali Approccio Libro Bianco sulla Creatività al settore delle industrie culturali e creative Approccio WIPO alle industrie del copyright Approccio OECD alle industrie del contenuto e dei media Approccio nord-europeo all’economia delle esperienze Patrimonio culturale X X X NO X X X X X NO X Musei X X X X X X X Monumenti X X X X Siti archeologici X X X X Gallerie d’arte X Tradizione culinaria X Letteratura X X X Archivi X X X X Biblioteche X X X X X Patrimonio intangibile X Patrimonio naturale X NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO Artigianato X X X NO X X NO X X NO NO Antiquariato NO NO NO NO X X NO NO NO NO NO Arti visive28 X X X NO X X X X X NO X Pittura X X X X
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29 Si precisa che l’inserimento del campo “altro”, in questo e in altri settori, attiene alla possibilità che negli approcci considerati venga accennata la presenza di “altre attività” o “altri sotto-settori” non meglio specificati.
Scultura X X X X
Fotografia X X X X X X
Arti performative X X X NO
X X X X X NO X
Musica dal vivo X X X X X
Danza X X X Teatro X X X X X Circo X altro X X Eventi culturali NO NO NO NO NO X NO NO NO NO X Esposizioni d’arte X altro 29 X Editoria X X X X X X X X X X X Libri X X X X X X X Giornali X X X X X X Periodici X X X X X X Agenzie di stampa X altro X X X X Industria audiovisiva X X X X X X X X X X X Cinema X X X X X X X X X X X Televisione X X X X X X X X X X X Radio X X X X X X X X X X X Registrazioni audio e musica X X X X X X X X X Video X X X X X X X X Industria dell’intrattenimento X X X X X X X X X NO X Giochi e giocattoli X X X
Fonte: UNESCO (2009), EUROSTAT (2012), KEA (2006), UNCTAD (2010), WIPO (2015), MIBACT (2007), OECD (2011), Unioncamere, MiBACT(2009). Nota: Simbolo X: casella così evidenziata se un approccio, nella sua delineazione dell’economia culturale e creativa, annovera il corrispettivo settore e sotto-settore.
Espressione NO: cella così evidenziata in caso di mancato annovero, da parte di un approccio, del corrispettivo settore. X
Videogiochi X X X X X X
Industria del gusto NO NO NO NO NO NO NO
X NO NO NO
Pubblicità X X X X X X X X X NO X
Architettura X X X NO X X X X X NO X
Design X NO X NO X X X X X NO X
Industria della moda X NO X NO X X X X X NO X Industrie connesse X NO X X X NO NO X X NO NO
Trasporti X
Telefonia X X
Internet/software/servizi
informatici X X X X X X
Società di gestione della
proprietà intellettuale X
Attività di ricerca e
sviluppo creativi X
Industrie produttrici e/o venditrici di beni di supporto, come strumenti musicali, registratori DVD ecc. X X X altro X X Turismo X NO NO NO NO NO NO NO NO NO X Sport X NO NO NO NO NO NO NO NO NO X
La matrice proposta consente di osservare quali sono i settori, e i rispettivi sotto-settori, che vengono inclusi nei differenti modelli di delineazione dell’economia della cultura e della creatività.
Ai fini dell’elaborazione di un nuovo modello definitorio dell’argomento, si osservano i diciotto settori che nella Tabella 4 sono evidenziati da una colorazione nera più marcata. Questi verranno presi in considerazione nella loro totalità, al fine di offrire una definizione e modellizzazione del “macro” settore culturale e creativo inteso nel suo senso più ampio, così come configurabile accorpando le differenti interpretazioni offerte dai diversi studi ed esperti internazionali.
Raccolti quindi i contributi dei maggiori approcci teorici, il processo di costruzione del presente modello definitore e delineatore dell’economia della cultura e della creatività si caratterizzerà per due step di loro inquadramento critico, si articolerà in due fasi frutto di considerazioni elaborate
ad hoc nel presente lavoro.
Innanzitutto, richiamando la classificazione europea delle attività economiche (la nomenclatura NACE Rev.2), si offre una descrizione dei settori e sotto-settori individuati estrapolando da tale
framework quelle che sono le attività economiche che li caratterizzano30. Un simile processo di descrizione delle realtà culturali e creative è da ritenersi fondamentale- come si vedrà nel Capitolo Secondo del presente lavoro- ai fini di un loro inquadramento economico-statistico, per rilevarne l’intelligenza economica.
Nella pagina a seguire, dunque, si propone una schematizzazione che associa determinate attività previste nella classificazione NACE Rev.231 ai diversi settori in cui l’economia della cultura e
della creatività si sostanzia, delineando e descrivendo il “macro” settore della cultura e della creatività.
30 Si precisa tuttavia come la classificazione NACE Rev.2, in quanto modellizzazione del reale, non possa annoverare la totalità delle attività e dei processi economici esistenti. Il modello proposto in questo lavoro di tesi caratterizza i diversi settori culturali e creativi articolandoli nelle attività economiche proposte dalla nomenclatura europea. Esso stesso, quindi, in quanto astrazione della realtà, non può considerare la totalità di aspetti in cui l’economia della cultura e della creatività può essere di fatto scomposta ed articolata.
31 Le attività economiche vengono riportate nei diversi livelli di dettaglio proposti dalla classificazione NACE Rev.2 (2-digits, 3-digits, 4-digits) a seconda della loro attinenza con i settori a cui vengono accorpate.
Tabella 5 – L’economia della cultura e della creatività articolata in settori, sotto-settori ed attività economiche NACE Rev.2 caratterizzanti.
Il “macro” settore culturale e creativo
Settori Sotto-settori Attività NACE Rev.2 2008 Editoria Libri
Riviste e periodici Quotidiani Altro
Sezione J – Informazione e comunicazione:
Classe 58.1: edizione di libri, periodici e altre attività editoriali Sezione C – Attività manifatturiere:
Classe 18.1: stampa e servizi connessi alla stampa Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
Classe 47.61: vendita al dettaglio di libri in negozi specializzati Classe 47.62: vendita al dettaglio di giornali e articoli di cartoleria in negozi specializzati
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 90.03: creazioni artistiche, tra cui:
- attività di scrittori
- attività di giornalisti indipendenti
Industria audiovisiva e multimediale Cinema Tv Radio Video Registrazioni audio e musica
Sezione J – Informazione e comunicazione:
Gruppo 59: attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore Gruppo 60: attività di programmazione e trasmissione Sezione C – Attività manifatturiere:
Classe 18.2: Riproduzione su supporti registrati Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
Classe 46.49: commercio all’ingrosso di altri beni di consumo Classe 47.63: commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi specializzati
Industria dell’intrattenimento Giochi e giocattoli Videogiochi Case da gioco e scommesse Parchi divertimento e a tema Altro
Sezione C – Attività manifatturiere:
Classe 32.4: fabbricazione di giochi e giocattoli Sezione J – Informazione e comunicazione: Classe 58.21: edizione di giochi per computer
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Gruppo 92: attività riguardanti scommesse e case da gioco Classe 93.21: attività dei parchi di divertimento e dei parchi tematici
Classe 93.29: altre attività di intrattenimento e di divertimento Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
Classe 46.49: commercio all’ingrosso di altri beni di consumo Classe 47.64: commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi specializzati
Classe 47.65: commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
Pubblicità Pubblicità Marketing
Sezione M – Attività professionali, scientifiche e tecniche: Gruppo 73: pubblicità e ricerche di mercato
Patrimonio culturale Musei Monumenti Siti archeologici Biblioteche Archivi Altre strutture
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 90.04: gestione di strutture artistiche
Gruppo 91: attività di biblioteche, archivi, musei e le altre attività culturali
Arti visive Pittura Scultura Fotografia Disegno Illustrazioni ecc.
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 90.03: creazioni artistiche, tra cui:
- attività di artisti come scultori, pittori, fumettisti, incisori ecc. - attività di restauro di opere d’arte
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Tabella 5 – L’economia della cultura e della creatività articolata in settori, sotto-settori ed attività economiche NACE Rev.2 caratterizzanti – continua.
Arti performative Teatro Danza
Musica e spettacoli dal vivo
Circo ecc.
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 90.01: rappresentazioni artistiche
Classe 90.02: attività di supporto alle rappresentazioni artistiche
Architettura Sezione M – Attività professionali, scientifiche e tecniche: Classe 71.11: attività degli studi di architettura
Design Design industriale Design degli interni Design grafico
Sezione M – Attività professionali, scientifiche e tecniche: Classe 74.1: attività di design specializzate
Industria della moda
Design della moda Produzione e commercio di articoli
Sezione C – Attività manifatturiere:
Gruppo 14: confezione di articoli di abbigliamento Gruppo 15: confezione di articoli in pelle e simili Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; Classe 46.41: commercio all’ingrosso di prodotti tessili
Classe 46.42: commercio all’ingrosso di abbigliamento e calzature Classe 47.71: commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati
Classe 47.72: commercio al dettaglio di calzature ed articoli in pelle in esercizi specializzati
Sezione M – Attività professionali, scientifiche e tecniche: Classe 74.1: attività di design specializzate
Artigianato32
Industrie connesse Industrie manifatturiere Industrie TIC (o ICT industries), in cui rientrano le telecomunicazioni e l’informatica
Sezione C – Attività manifatturiere:
Gruppo 17: fabbricazione di carta e di prodotti di carta
Gruppo 26: fabbricazione di computer e di prodotti di elettronica e ottica
Classe 32.2: fabbricazione di strumenti musicali Classe 32.3: fabbricazione di articoli sportivi Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; Classe 46.4: commercio all’ingrosso di beni di consumo Classe 46.5: commercio all’ingrosso di apparecchiature ICT Classe 47.4: commercio al dettaglio di apparecchiature di informazione e comunicazione in esercizi specializzati
Classe 47.6: commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati
Sezione J – Informazione e comunicazione: Classe 58.29: edizione di altri software Gruppo 61: telecomunicazioni
Gruppo 62: programmazione, consulenza informatica e attività connesse
Gruppo 63: attività dei servizi d’informazione
Sezione N – Attività amministrative e di servizi di supporto: Classe 77.21: noleggio e leasing di articoli sportivi e per il tempo libero
Classe 77.22: noleggio di videocassette e dischi
Classe 77.4: leasing di prodotti di proprietà intellettuale e simili, ad eccezione delle opere soggette a diritto d’autore
Fotografia33 Sezione M – Attività professionali, scientifiche e tecniche: Classe 74.2: attività fotografiche
32 Per quanto concerne l’artigianato, non è stato possibile associarvi delle precise attività economiche NACE Rev.2. Non vi è sufficiente chiarezza circa la dimensione industriale o manuale delle attività manifatturiere previste dalla nomenclatura.
33 Nella presente classificazione, la fotografia assume due valenze: da un lato, viene considerata quale espressione artistica e dunque accorpata alle arti visive e alle attività di artisti. Dall’altro, viene ritenuta un’attività tecnica e professionale, di valenza strettamente commerciale oltre che artistica.
Tabella 5 – L’economia della cultura e della creatività articolata in settori, sotto-settori ed attività economiche NACE Rev.2 caratterizzanti – continua.
Turismo Sezione N – Attività amministrative e di servizi di supporto: Gruppo 79: attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività correlate.
Eventi culturali Esposizioni Festival Altro
Sezione N – Attività amministrative e di servizi di supporto: Classe 82.3: organizzazione di convegni e fiere
Sezione R - Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Gruppo 91: attività di biblioteche, archivi, musei e le altre attività culturali.
Sezione S – Altre attività di servizi:
Classe 94.9: attività di altre organizzazioni associative
Sport Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 93.1 - Attività sportive: gestione di impianti sportivi, attività di club sportivi, palestre ed altre attività sportive.
Antiquariato34
Patrimonio naturale Orti botanici Giardini zoologici Parchi naturali Altro
Sezione R – Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento: Classe 91.04: attività degli orti botanici, dei giardini zoologici e dei parchi naturali
Industria del gusto Sezione A – Agricoltura, silvicoltura, pesca:
Gruppo 01: produzioni vegetali e animali, caccia e servizi connessi Gruppo 03: pesca e acquicoltura
Sezione C – Attività manifatturiere: Gruppo 10: industrie alimentari Gruppo 11: produzione di bevande
Sezione G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio: Classe 46.3: commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e tabacco
Classe 47.2: commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati
Sezione I – Servizi di alloggio e ristorazione: Gruppo 56: attività di servizi di ristorazione
Fonte: Eurostat.
Nota: Nella presente classificazione ad articolazione del “macro” settore culturale e creativo nei diciannove contesti ed attività caratterizzanti, si sono utilizzati il colore giallo e il colore grigio al fine di evidenziare due insiemi differenti. Nelle pagine precedenti si è più volte sottolineata una tendenziale poca chiarezza e precisione nell’impiego dei termini “industria”, “settore”, “cultura” e “creatività”. Dal momento che- come si è detto- la cultura e la creatività rappresentano due concetti strettamente connessi, non si reputa necessario effettuare distinzioni tra i diciannove settori a seconda di una loro essenza più culturale piuttosto che creativa. Si sostiene quindi l’idea che si debba parlare di industrie culturali e creative, e di settore culturale e creativo. Una maggiore attenzione va invece riservata all’impiego e al distinguo tra i concetti di industria e di settore, e, quindi, tra ciò che può possedere carattere industriale e ciò che invece si configura maggiormente come attività di servizi. Il colore giallo, dunque, evidenzia realtà culturali e creative meno attinenti e coinvolte in processi industriali e attività d’impresa. Il colore grigio, al contrario, evidenzia i settori a più elevato carattere imprenditoriale ed industriale.
34 Per quanto concerne l’antiquariato, non è stato possibile associarvi delle precise attività economiche NACE Rev.2.
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Nella schematizzazione proposta, si sono descritti i diciannove settori- con i rispettivi sotto- settori e attività economiche caratterizzanti- in cui il settore culturale e creativo si articola nella sua accezione più ampia. A partire da un campo d’indagine così ampio ed eterogeneo, è possibile rivedere l’insieme delle realtà culturali e creative che lo caratterizzano categorizzandole in forma gerarchica, sulla base di quanta considerazione esse hanno in capo ai diversi undici approcci definitori analizzati. Obiettivo ultimo è articolare il settore della cultura e della creatività in diversi insiemi, a seconda della loro appartenenza più o meno tipica, condivisa, nell’ampio ed eterogeneo mondo culturale e creativo. Pertanto, quale secondo step della presente analisi si gerarchizzano i diciannove settori poc’anzi descritti e li si organizza in quattro raggruppamenti distinti:
- Al centro del modello definitorio del settore culturale e creativo, nel suo core circle, si situano l’editoria e l’industria audiovisiva e multimediale, in quanto realtà ritenute parte dell’economia culturale e creativa dalla totalità degli approcci analizzati;
- Nel primo cerchio esterno al core, si collocano i settori culturali e creativi annoverati da otto, nove e dieci teorizzazioni sulle undici considerate: è il caso dell’industria dell’intrattenimento e della pubblicità (con 10 annoveri su 11); del patrimonio culturale, delle arti visive, delle arti performative e dell’architettura (9 su 11); del design e dell’industria della moda (8 su 11);
- Nel secondo cerchio, ancora più esternamente, si situano le realtà culturali e creative considerate parte dell’economia culturale e creativa da sei e sette approcci definitori, ovverosia l’artigianato (con 7 annoveri su 11), e la fotografia e le industrie generalmente definite come “connesse” (con 6 annoveri su 11);
- Nel terzo e ultimo cerchio si collocano i settori culturali e creativi annoverati da cinque e meno teorizzazioni sulle undici considerate. Vi rientrano l’antiquariato, gli eventi culturali, il turismo e lo sport (con 2 annoveri su 11) e, in ultimo, il patrimonio naturale e l’industria del gusto, considerate da un solo approccio definitorio tra quelli analizzati.
Nella pagina a seguire si offre un’elaborazione grafica di tali considerazioni e gerarchizzazioni. Il complesso dei settori caratterizzanti l’economia culturale e creativa viene graficamente rappresentato in diciannove spicchi di un cerchio colorato, che identifica l’ampio ed eterogeneo “macro” settore culturale e creativo. Ogni spicchio, dunque, è dedicato ad un preciso settore e, al suo interno, esprime le attività economiche NACE Rev.2 che lo caratterizzano. I codici delle attività NACE caratterizzanti occupano, all’interno di ogni spicchio, una posizione specifica,
rientrando in uno dei quattro cerchi del modello. Nel suo core si situano le attività dei settori che vengono annoverati dalla totalità degli approcci definitori considerati; nel primo cerchio si collocano le attività dei settori considerati da otto, nove e dieci teorizzazioni sulle undici considerate e cosi via, sulla base della categorizzazione appena proposta.
Figura 1 – Il “macro” settore della cultura e della creatività: settori ed attività economiche caratterizzanti in un modello a cerchi concentrici.
Note:
Le attività economiche vengono riportate nei diversi livelli di dettaglio proposti dalla classificazione NACE Rev.2 (2-digits, 3-digits, 4-digits), a seconda della loro attinenza ai settori cui vengono accorpate.
Per quanto riguarda l’antiquariato e l’artigianato, non è stato possibile associarvi delle precise attività economiche NACE Rev.2.