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L’inefficienza della Giustizia e la Corruzione secondo il Prosperity Index

Non si può quindi che ricercare una prospettiva più ampia e constatare come, altra vittima gravemente danneggiata dal ritardo e dall’inefficienza della giustizia sia la pubblica amministrazione. Questo fattore è rilevante in quanto, a sua volta, l’inefficienza della pubblica amministrazione offre terreno fertile a pratiche corruttive. Invero, secondo l’assunto classico dello scienziato sociale Samuel Huntington, la corruzione è una pratica utile al progresso economico poiché permette di superare le inefficienze della pubblica amministrazione101. Ciò quale risultato di un processo

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HUNTINGTON,, Political Development and Political Decay, I Kabashima/White III: Political Systems and Change, 1986, Princeton University Press; ID.

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alimentantesi, dove l’inefficienza presta il fianco all’emersione di pratiche corruttive che, distribuendo le già scarse risorse disponibili all’amministrazione in modo del tutto arbitrario, aggravano l’inefficienza di tale pubblica amministrazione e dunque rendono più oneroso per i singoli operatori economici il costo opportunità di agire in ottemperanza alle regole, finendo per affermare il ricorso ai metodi corruttivi come l’unica via possibile. La teoria del resto non è mera astrazione. Si pensi, proprio in relazione al ritardo dell’amministrazione della giustizia al paradossale caso dell’Avv. Domenico Iannelli, condannato dalla corte di cassazione in quanto, di fronte alle esasperanti lungaggini della giustizia italiana, aveva deciso di sollecitare, attraverso certe sue conoscenze, il giudice competente affinché risolvesse in tempi celeri una controversia impantanata da oltre sette anni102.

E’ possibile far riferimento alle misurazioni sulla certezza del diritto in diversi paesi effettuate dall’associazione Legatum sul Prosperity

Index e, più specificatamente, all’interno del World Justice Project.

Il Prosperity Index mette a confronto, da oltre dieci anni, 149 paesi con riferimento alla prosperità delle rispettive società. Il posizionamento di un paese sulla classifica generale dipende dall’aggregato di nove pillars: Economic quality; Business

Environment; Governance; Education; Health; Safety & Security;

Modernization and Corruption, In Heidenheimer Political Corruption: A Handbook, 1993, Transaction Publishers

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Cfr. http://www.ilgiornale.it/news/interni/due-magistrati-inguaiati-si-salva-solo-toga-rossa-943823.html

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Personal Freedom; Social Capital; e Natural Environment. L’Italia,

secondo l’ultimo report del 2016 è l’unico Paese dell’Europa Occidentale insieme a Cipro e Grecia, a non classificarsi tra i primi 30 trenta della classifica. I settori dove l’Italia arranca maggiormente sono settori strettamente collegati al funzionamento del proprio ordinamento giuridico ed al funzionamento delle proprie corti. In particolare, l’Italia, nel 2016 si è classificata al 68° posto per qualità del proprio Business Environment e al 49° posto sull’indicatore della

Governance.

Per quanto riguarda l’indicatore del Business Environment riscontriamo tra i vari subindexes anzitutto la facilità con cui un soggetto riesce ad ottenere riconoscimento di un proprio credito legittimo all’interno di un certo ordinamento. Questo elemento, che concorre con altri nella determinazione del punteggio complessivo dell’indicatore Business Environment è ponderato per un fattore di 2 e dunque è 2 volte più importante nella determinazione del relativo indice di prosperità103. Tra gli altri subindexes dipendenti direttamente o indirettamente dall’efficienza della giustizia troviamo: la facilità di risolvere casi di insolvenza104; la flessibilità delle procedure per

103 Questo indice si basa sul modello del report Doing Business della Banca

Mondiale e prende ad esame, nel dettaglio: “1) strength of creditor and borrower’s legal rights (strength of collateral laws for borrowers and creditors, and bankruptcy laws for creditors); 2) depth of credit information; 3) credit bureau coverage; 4) credit registry coverage”.

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Questo indicatore prende ad esame “1) time to recover debt; 2) cost of recovering debt; 3) outcome (going concern or assets sold piecemeal); 3) recovery rate for secured creditors”.

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assunzioni e licenziamenti; il livello di protezione di diritti di proprietà intellettuale105.

Per quanto riguarda l’indicatore della Governance, invece, ci si riferisce a tre sotto-indicatori, uno dei quali è l’effettività dello stato di diritto, misurato attraverso il principio della certezza del diritto o, in inglese, della rule of law106. Questa, nel contesto del Prosperity Index è intesa come “The extent to which agents have confidence in and

abide by the rules of society, and in particular the quality of contract enforcement, property rights, the police, and the courts, as well as the likelihood of crime and violence107”. Dunque un indicatore di estrema rilevanza nel giudizio valutativo sull’efficienza dell’ordinamento giudiziario italiano. Altri elementi di valutazione della Governace,

105 Cfr. il Legatum Prosperity Index 2016: Methodology report, Annex I, pag. 35,

disponibile online all’indirizzo

www.prosperity.com/application/files/1914/7819/5146/Legatum_Prosperity_Index_ Methodology_Report.pdf.

106 Sul concetto si vedano le monografie di G. Palombella, possibile una legalità

globale?, Bologna, 2012; G. COGLIANDRO, Rule of law. La possibilità del contenuto morale del diritto, Milano 2012; F. Viola, Rule of law. Il governo delle leggi ieri ed oggi, Torino 2011; R. BIN, Lo Stato di diritto, Bologna 2004

107 Sui metodi di misurazione della rule of law, vedasi, per una lista non esaustiva:

BOTERO, J, J Martinez, A PONCE, and C PRATT. The Rule of Law Measurement Revolution: Complementarity Between Official Statistics, Qualitative Assessments and Quantitative Indicators of the Rule of Law. World Justice Project; GINSBURG, T. Pitfalls of Measuring the Rule of Law, Hague Journal on the Rule of Law, 2011: 269–280 ; MUNCK, G. Measures of Democracy, Governance and Rule of Law: An Overview of Cross-National Data Sets. Understanding Growth and Freedom from the Bottom Up, Washington, DC: World Bank, 2003. 1-9; CAROTHERS, T. The rule of law revival, Foreign Affairs, 1998: 95-106

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strettamente collegati con l’efficienza del sistema giustizia sono: l’indice di corruzione percepita108; l’efficienza del sistema giudiziario nell’impugnare la regolamentazione109 e l’indipendenza del potere giudiziario110. Il report dedica addirittura una specifica sezione all’Italia, con riferimento ai problemi di corruzione, notando che “the

perceived transparency of government policymaking is the worst in the EU, and the lowest value in the world after Venezuela, which is definitely not among the countries much praised for their good governance”111.

Da quanto sopra è possibile comprendere la stretta correlazione che esiste tra efficienza del sistema giustizia e prosperità del paese. Una prosperità che, nel lavoro della Legatum Foundation è intesa nel senso

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questo indice è sviluppato da Transparency International ed è valutato per un fattore di due.

109 “Efficiency of legal system in challenging regulation”. Questo è un indice

sviluppato dal World Economic Forum e sviluppato sulle risposte fornite da managers aziendali alla seguente domanda “in your country, how easy is it for private businesses to challenge government actions and/or regulations through the legal system?”

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Esperti del settore sono stati chiamati risponedere alla seguente domanda, esprimendo un giudizio su una scala da 1 a 7: “in your country, to what extent is the judiciary independent from influences of members of government, citizens, or firms?”, cfr. Legatum Prosperity Index 2016: Methodology report, Annex I, pag. 38 111The Legatum Institute Foundation Prosperity Index 2016, consultabile online su

www.prosperity.com/globe/italy; Sebbene il presente lavoro si concentri principalmente sulla giustizia civile, pare degno di nota portare all’attenzione del lettore anche questi aspetti del sistema giudiziario italiano. Difatti l’efficienza dell’amministrazione della giustizia penale, quanto civile, spesso è riconducibile ad unica matrice, in quanto prodotto di soluzioni organizzative e finanziarie, nonchè di una certa mentalità, in gran parte comune ad entrambi settori giuridici.

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ampio e va oltre il mero dato economico. Anzi, il prosperity gap index tenta di mettere in luce proprio questa differenza, mettendo a confronto i risultati sul prosperity index di ciascun paese con il rispettivo prodotto interno lordo pro-capite. All’esito di tale confront, l’Italia riceve un giudizio fortemente negativo e si nota che il nostro Paese “has seen its small surplus erased in the past ten years, as

prosperity has fallen faster than wealth following the global financial crisis. The biggest declines have come in Economic Quality and Social Capital”112. Dato che fa riflettere, soprattutto in considerazione del fatto che il primo Paese della classifica sull’indice della prosperità è la Nuova Zelanda, con un reddito pro-capite molto vicino a quello italiano (ed un PIL aggregato altamente inferiore).