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iSm 282 f ir mAA it-f wsir Traduzione

A Iside la grande, colei che annoda il nastro a Chemmis.

Ella porta la sua veste, brucia il suo incenso davanti a suo figlio Horus il piccolo bambino.

Egli attraversa la terra con suoi sandali bianchi, egli va per vedere suo padre Osiride.

270 SETHE 1910, p. 182

271 Nella versione della piramide di Pepi II il termine è determinato dal segno geroglifico G7 272 Nella versione della piramide di Pepi II il termine è determinato dal segno geroglifico V1 273 Nella versione della piramide di Pepi II il termine è determinato dal segno geroglifico V12 274 Nella versione della piramide di Pepi II il termine Akhbit ha una grafia differente:

275 Nella versione della piramide di Pepi II è omesso il complemento fonetico “i”

276 Nella versione della piramide di Pepi II sotto il simbolo “ayn” sono presenti due tratti del duale 277 Nelle versioni delle piramidi di Merenra e Pepi II il complemento fonetico “s” è omesso 278 Nelle versioni delle piramidi di Merenra e Pepi II compare il monolittero “r” per la parola “Xrd” 279 Nella versione della piramide di Pepi II il geroglifico presenta 4 puntini

280 Nella versione della piramide di Pepi II è riportata un’altra grafia della stessa

281 Nelle versioni delle piramidi di Merenra e Pepi II il complemento fonetico “i” è omesso; il simbolo

bilittero HD è scritto con la variante T4 inoltre nella versione delle piramide di Pepi II è omesso il tratto

Interpretazione

La formula TP 519 § 1214 b – 1215 b sembra fare riferimento ad un’azione iniziatica che viene compiuta dalla dea Iside nella località di Chemmis, città che ha dato i natali ad Horus. Iside probabilmente abbigliata, per l’occasione, con la sua veste migliore, allaccia ritualmente un perizoma al figlio, e compie delle fumigazioni, sacralizzando il rito davanti al suo piccolo Horus. La cerimonia molto probabilmente avrebbe lo scopo di propiziare il viaggio che dovrà affrontare Horus alla ricerca del padre Osiride.

Il gesto compiuto da Iside durante il rituale è ancora fonte di dibattito tra gli studiosi. Il temine “mDH” ha subito alcune variazioni di significato nel corso del tempo: durante l’Antico Regno la parola era determinata dal geroglifico e aveva il significato di “cintura”283; poi, dal Medio Regno il geroglifico che la determina diventa un diadema ( ),

e il vocabolo assume il significato di “fascia per capelli”284; nei Testi delle Piramidi il

termine si ritrova scritto con un altro determinativo. L’espressione “Ts mDH”285, alla quale è stato attribuito il significato “sessualmente maturo”, è stata tradotta da alcuni studiosi “legare la cintura”286 da altri invece “annodare la fascia”287.

M. Münster ritiene che la dea Iside vesta un abito particolare ed è proprio questo indumento che lei annoda con una cintura prima di passare al rituale vero e proprio, durante il quale insieme alle fumigazioni compierebbe anche dei riti di ablazione e purificazione sul piccolo Horus e successivamente lo asciugherebbe con il panno “dAiw” che la dea porta con sé288. La studiosa collega questa cerimonia con un’altra289 dove il re, dopo essersi purificato viene asciugato dalla dea Iside come Horus290.

E. Feucht291 contesta la traduzione “cintura”, supponendo che il termine “mDH” avesse anche durante l’Antico Regno il significato di “bandana”, poiché questa veniva assegnata agli adolescenti come un simbolo di maturità e di responsabilità292. Inoltre la studiosa suppone che l’appellativo di Horus, Xrd nxn, non significhi piccolo bambino, bensì giovane ragazzo: il termine Xrd in questo contesto qualificherebbe l’età anteriore 283 Wb II, 189 (11) 284 Wb II, 190 (1) 285 Wb II, 189 (11) 286 GRIFFITHS 1980, P. 14 287 GRDSELOFF 1943, P. 118 288 MÜNSTER 1968, p. 6 289 TP 510 § 1140 a-c 290 MÜNSTER 1968, p. 6 291 FEUCHT 1995, pp. 238-245 292 FEUCHT 1995, p. 243

all’ingresso in società, mentre nxn definirebbe di conseguenza l’età in cui l’individuo è giudicato capace di assumersi le prime responsabilità e, nel caso specifico, Horus sarebbe pronto a succedere a suo padre293.

Riguardo la natura dell’oggetto che veniva legato, la studiosa N. Kloth concorda con E. Feucht294.

B. Grdseloff afferma che l’espressione “annodare la fascia” avrebbe in realtà il significato intrinseco di “diventare studente” poiché gli scolari indossavano una fascia sul capo come tratto distintivo della loro categoria; sulla base di queste sue supposizioni egli traduce in maniera poco convincente la formula TP 519 § 1214 b in questo modo: “Iside la grande che diventa una studentessa a Chemmis”295.

J. G. Griffiths sostiene che la formula TP 519 § 1214 b – 1215 b alluda al momento della nascita di Horus; lo studioso, inoltre, ritiene che la stessa formula, pur non prendendo in considerazione l’aspetto astrale della nascita di Horus, confermerebbe alla sua tesi secondo la quale il dio sarebbe stato concepito da un rapporto tra Iside e il suo defunto fratello Osiride296.

E. Staehelin, dopo un lungo ragionamento sui vari significati che il termine “mDH” può assumere, propende per il significato figurato del rituale iniziatico compiuto su Horus297 come tratto distintivo della virilità appena acquisita, inoltre prendendo come riferimento diverse rappresentazioni298 che ritraggono i figli adulti accanto al padre, suppone che l’oggetto che viene legato durante tale rito possa essere un perizoma da cerimonia299.

Il suddetto rituale è attestato da alcune biografie di privati a partire dal regno di Merenra e forse ancora prima da quello di Teti o di Schepseskaf300. Grazie a queste fonti scritte possiamo percepire cosa esso comportava e qual era il suo significato, anche se lo svolgimento ancora ci sfugge. La cerimonia è stata interpretata come il rito iniziatico che segna il passaggio tra la fine dell’infanzia e il successivo ingresso nell’età adulta, l’inizio della vita comunitaria e sessualmente attiva. Purtroppo la cerimonia vera e propria non è supportata da nessun indizio iconografico: molto probabilmente l’oggetto che veniva

293 FEUCHT 1995, p.529 294 KLOTH 2002, pp. 129-130 295 GRDSELOFF 1943 p. 120 296 GRIFFITHS 1980, p.14 297 STAEHELIN 1979, p. 126 298 STAEHELIN 1966, p 28, n. 5 299 STAEHELIN 1966, pp. 24-30 300 KLOTH 2002, p. 129

legato, tramite una corda all’altezza della vita, doveva essere proprio un perizoma, indumento che serviva a coprire la nudità, da sempre in Egitto simbolo dell’infanzia.

Formula TP 539

Il testo seguente proviene dalla piramide di Pepi I301.

1320 c:

1320 d:

Traslitterazione