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Istruzione e uguaglianza: riflessioni sull’efficacia delle politiche preferenziali

Le politiche preferenziali nei confronti degli studenti appartenenti alle minoranze ricoprono una notevole utilità se si considera un contesto lavorativo e sociale come quello che esiste, al giorno d’oggi, all’interno della Repubblica Popolare Cinese, in cui la competizione per inserirsi nel mondo del lavoro è particolarmente forte e la pressione sugli studenti affinché raggiungano un punteggio alto nell’esame di ammissione all’università molto alta; di fronte a questa situazione, tali provvedimenti hanno l’obiettivo ultimo di garantire agli studenti pari opportunità di accesso all’istruzione accademica, in modo da poter migliorare le prospettive di sviluppo personale e di inserirsi, in maniera più efficace, nell’ambiente lavorativo. 222 In effetti, la stessa “Legge

sull’istruzione accademica della Repubblica Popolare Cinese” (Zhongguo Gongheguo GaodengJiaoyufa 中国共和国高等教育法) stabilisce che il Paese debba adoperarsi per coadiuvare e sviluppare l’istruzione nelle aree arretrate, nonché individuare e formare individui dotati di talento.223

Nonostante questo tipo di trattamento preferenziale nei confronti delle minoranze etniche abbia l’obiettivo dichiarato di promuovere una maggiore uguaglianza nell’accesso all’istruzione accademica, in realtà è spesso letto come un “oltraggio” nei confronti dell’uguaglianza stessa; inoltre, l’enfasi che viene posta sulla componente etnica come requisito che basta, di per sé, per ricevere un trattamento preferenziale ha spesso fomentato episodi di risentimento nei confronti delle minoranze. Ciò si è dimostrato particolarmente evidente grazie ai fatti avvenuti a Chongqing nel 2009, il che ha spinto numerosi studiosi a riflettere sull’effettiva capacità di queste politiche di promuovere l’uguaglianza e la coesione sociale.

Se si considerano le politiche preferenziali in sé, in effetti, non è possibile prescindere dal fatto stesso che concedere trattamenti preferenziali costituisca, di per sé, una forma di trattamento ineguale. Tuttavia, dal momento che molte aree abitate prevalentemente dalle minoranze presentano un livello di sviluppo che risulta nettamente più arretrato rispetto alle aree urbanizzate, si presenta la necessità oggettiva di operare in maniera mirata in queste zone, in modo che il divario che già esiste fra le aree rurali e le regioni più sviluppate non diventi sempre più incolmabili. Per questo motivo, è stato

222WANG Shizhong,Minzu yuanxiaopinkundaxueshengzizhu zhengce tixiyanjiu, p.139.

223中 国 共 和 国 高 等 教 育 法 , (Legge sull’istruzione accademica della Repubblica Popolare Cinese, Zhongguo

Gongheguo Gaodeng Jiaoyufa, art. 8, citato da YANG Fang, Shaoshu minzu gaokao jiafen zhengce de gongzhengxing tanjiu, p.1.

104 necessario convogliare un maggior numero di risorse da investire nell’istruzione rivolta alla popolazione che risiede in queste porzioni di territorio della Repubblica Popolare Cinese. Ciò non deve significare, però, che gli studenti ricorrano a metodi scorretti per aggiudicarsi trattamenti preferenziali in modo da poter accedere all’istruzione universitaria.

La messa in atto delle politiche preferenziali nei confronti degli studenti appartenenti alle shaoshu minzupone degli interrogativi anche in merito a un’altra questione piuttosto rilevante: esse derivano da una concezione delle minoranze che affonda le sue radici nella storia del Paese e che le vede culturalmente più arretrate rispetto al sistema dominante, cioè quello plasmato dall’etnia Han. Si tratta di un punto di vista che, almeno in parte, si collega con la concezione “colonialista” dell’etnia Han rispetto alle comunità che vivono sul territorio cinese, e che vede queste ultime come società culturalmente arretrate, quasi del tutto prive di suzhi e che, quindi, necessitano di essere aiutate per trasformarsi in realtà progredite.

Senza dubbio, è vero che gli studenti appartenenti alle minoranze necessitano di compiere un doppio sforzo nei loro studi, perché devono apprendere sia le nozioni relative alla lingua e alla cultura diffuse in tutta la nazione, sia costruirsi un solido retaggio culturale che deriva dal contatto con la realtà locale. Da questo punto di vista, può apparire che essi siano “svantaggiati” in confronto ai colleghi Han; tuttavia, il fatto di concedere trattamenti preferenziali non deve essere dettato da una sottovalutazione del capitale culturale che le minoranze sono in grado di apportare allo sviluppo della società cinese, e risulta errato inculcare negli studenti Han delle simili convinzioni.

E’ tuttavia doveroso sottolineare come questo tipo di concezione sia andato scemando nel corso degli ultimi decenni, dal momento che sta prendendo sempre maggiormente piede la concezione della società come un’unica entità, formata però dalla coesistenza di comunità dotate di tratti culturali distintivi che presentano delle differenze tra di loro; tuttavia, se non si agisce anche in questo ambito per promuovere la consapevolezza che le politiche preferenziali non siano affatto un torto nei confronti degli studenti Han, il rischio che si presenta è proprio quello di far riaffiorare una percezione errata delle minoranze.

Alla luce di queste considerazioni, occorre sottolineare come le politiche preferenziali debbano configurarsi come modalità attraverso le quali sia possibile concedere privilegi che siano il più oggettivi possibile. Infatti, per quanto l’appartenenza a una data etnia costituisca un elemento importante nel definire l’identità di un individuo,

105 non basta affatto a definirne il merito effettivo. Inoltre, per quanto riguarda le jiafen zhengce, un commento che risulta necessario fare in merito è che, se l’intento del Ministero dell’Istruzione è quello di concedere maggiori probabilità agli studenti di origine non Han di accedere all’istruzione accademica, un modo per garantire loro il superamento del gaokao è quello di sovvenzionare maggiormente i loro studi nel corso della formazione precedente l’ingresso alle università. La padronanza di discipline come il putonghua non è legata unicamente al risultato scolastico, ma deve essere finalizzata a diventare uno strumento che gli studenti siano in grado di far proprio e utilizzare anche dopo essersi inseriti nella società. Da questo punto di vista, per promuovere l’uguaglianza sul piano educativo, sarebbe più opportuno agire per migliorare ulteriormente la qualità della didattica nelle zone meno sviluppate, in modo da assestare la crescita di queste aree a un livello omogeneo, rispetto alle regioni che già sono completamente sviluppate.

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5 LA DIDATTICA COME STRUMENTO PER

PROMUOVERE LA COESIONE A LIVELLO LOCALE:

PECULIARITÀ E SVILUPPO DEI MATERIALI

DIDATTICI NATIVI (XIANGTU JIAOCAI 乡土教材)

Gli xiangtu jiaocai 乡土教材 sono degli strumenti didattici volti a promuovere la coesione su scala nazionale, tramite il riconoscimento e una sorta di “celebrazione” della specificità locale.

Il termine xiangtu 乡 土 è composto da due caratteri che non presentano un significato univoco: secondo fonti come il Zhoul i 周礼, xiang 乡 assume il significato di “territorio rurale caratterizzato dalla circoscrizione di 12500 famiglie”, mentre testi come il Zuozhuan 左转 conferiscono a questo carattere un’altra connotazione, quella di “paese natale”, nel senso di “luogo di origine degli antenati”.224Anche tu 土 ha un doppio

significato, perché da un lato indica la terra, il suolo, ma può anche riferirsi a ciò che è “locale”, “indigeno”.225 Da queste definizioni, è possibile evincere l’utilizzo di questi due

termini peculiari per sottolineare come gli xiangtu jiaocai trattino in particolare della specificità di un dato luogo, non solo dal punto di vista geofisico, ma anche per quanto concerne le tradizioni culturali, la storia, gli usi e costumi, cioè tutti quei fattori che caratterizzano culturalmente una certa società. Per tale motivo, il termine xiangtu jiaocai risulta difficile da tradurre con un vocabolo italiano che, da solo, sia sufficiente a esplicarne le molteplici connotazioni; verrà dunque mantenuta la denominazione in lingua originale.

La branca dell’istruzione che fa capo all’utilizzo di questi materiali, denominata xiangtu jiaoyu 乡土教育,ha l’obiettivo principale di spingere gli studenti a sviluppare un senso di amore e orgoglio verso il proprio luogo di origine, tramite l’apprendimento di nozioni specifiche circa le caratteristiche geofisiche, dell’economia e della società locale, ma soprattutto del retaggio storico e culturale dell’area di riferimento. Lo scopo ideale è quello di far sì che gli studenti, una volta acquisita questa consapevolezza nei confronti della realtà locale, arrivino a un senso di identificazione con la realtà più ampia

224Definizione mutuata da Grand Dictionnaire Ricci de la langue Chinoise, vol. II, Instituts Ricci, Parigi-Taipei,

2001, p.1012.

107 della nazione cinese.226 Per questo motivo, gli xiangtu jiaocai si configurano come uno

degli strumenti didattici principali attraverso i quali ci si propone di veicolare valori legati alla coesione sociale, in particolar modo dal punto di vista della solidarietà fra etnie diverse che convivono all’interno della stessa nazione. Va tuttavia sottolineato che la xiangtu jiaoyu rappresenta un tipo di istruzione complementare a quella che viene messa in atto a livello nazionale, quindi non sostituisce in nessun caso le modalità e i contenuti previsti dalla didattica istituzionalizzata.

Per portare a compimento quest’obiettivo, è necessario che gli xiangtu jiaocai presentino una forte specificità nei contenuti, ma che sappiano anche adattarsi alle caratteristiche specifiche legate all’età, al livello di istruzione raggiunto e alle conoscenze pregresse acquisite dagli studenti cui questi materiali sono destinati, il che richiede che i testi debbano presentare una forte specificità anche dal punto di vista della struttura e delle finalità didattiche: non solo i contenuti devono essere presentati in maniera chiara, ma devono anche suscitare l’interesse degli studenti verso le tematiche oggetto di studio. Gli xiangtu jiaocai hanno conosciuto uno sviluppo secolare, iniziato sul finire dell’epoca Qing e protrattosi fino ai giorni nostri: da un lato hanno mantenuto alcune caratteristiche fondamentali, dall’altro hanno saputo mutare e adeguarsi alle connotazioni assunte dall’istruzione nel corso dei decenni.