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Il raggiungimento dell’eccellenza tramite la riforma in ambito educativo: gli ann

Durante gli anni Novanta, la volontà di migliorare il sistema educativo trovò espressione in una tendenza a potenziare la specificità locale, piuttosto che a provvedere a una standardizzazione tout court.

Nel 1993 fu approvato il Piano per la riforma e lo sviluppo dell’istruzione in Cina (Zhongguo jiaoyu gaige he fazhan gangyao 中国教育改革和发展纲要), pubblicato l’anno seguente, che fissava gli obiettivi da raggiungere entro l’anno 2000 ed esprimeva un senso di ottimismo verso uno sviluppo che si stava realizzando in maniera graduale.77 Questo documento ribadiva proprio che il controllo sull’educazione dovesse essere anzitutto prerogativa delle autorità locali, sia a livello delle municipalità, sia a livello delle Regioni Autonome; le autorità locali dovevano altresì occuparsi di un continuo controllo della situazione del sistema educativo nelle proprie aree di competenza, facendo pervenire con regolarità dei rapporti all’autorità centrale. In effetti, se si tiene conto dell’immensità del territorio cinese e della grande pluralità di realtà che vi coesistono, il processo di decentramento delle funzioni di controllo rispondeva certamente ad esigenze obiettive; tuttavia, questo provvedimento era in grado di funzionare solo nelle zone che già avevano conosciuto uno sviluppo economico adeguato, mentre la sua efficacia rimaneva limitata nelle aree meno ricche, in cui, invece, un maggiore intervento dello Stato sarebbe stato più auspicabile. 78 Ciò non significava, tuttavia, che il Ministero dell’Istruzione non

avesse voce in capitolo per quanto riguarda il potere decisionale in ambito educativo: infatti, proprio il Ministero avrebbe dovuto provvedere a fissare i piani didattici generali, a cui le singole istituzioni scolastiche e accademiche avrebbero dovuto attenersi.

Un altro degli obiettivi previsti dal Jiaoyu gaige he fazhan gangyao era l’incremento degli investimenti in ambito educativo, non solo da parte dello Stato stesso, ma anche dei privati; questo doveva coincidere con uno sviluppo ulteriore del sistema di agevolazioni concesse agli studenti, al fine di permettere loro di completare con profitto il ciclo di studi, indipendentemente dalla provenienza o dalla propria condizione.79 Tutti gli obiettivi da perseguire si inserivano, ancora una volta, nell’ottica che vedeva

77Il testo del Zhongguo Jiaoyu gaige he fazhan gangyao è stato consultato online presso Zhonghua Renmin

Gongheguo Jiaoyubu 中华人民共和国教育部 (Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese),:

http://www.moe.edu.cn/publicfiles/business/htmlfiles/moe/moe_177/200407/2483.html

78John HAWKINS, Centralization, Decentralization, recentralization – Educational reform in China, p. 450. 79Il testo del Zhongguo Jiaoyu gaige he fazhan gangyao è stato consultato online presso Zhonghua Renmin

Gongheguo 中华人民共和国教育部(Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese), Jiaoyubu:http://www.moe.edu.cn/publicfiles/business/htmlfiles/moe/moe_177/200407/2483.html

35 l’istruzione come veicolo principale per poter formare i talenti di cui la Cina aveva bisogno per svilupparsi.

Durante l’ultimo decennio del XX secolo vennero compiuti ulteriori sforzi per promuovere la diffusione dell’istruzione, al punto che, tra il 1990 e il 2000, si registrò un notevole aumento del tasso di iscrizione alle scuole primarie, per quanto rimanesse un forte divario fra le aree urbane e le aree rurali.80 Oltre all’istruzione obbligatoria, vennero individuati nuovi obiettivi da raggiungere anche nell’istruzione secondaria di livello superiore: tra le leggi più importanti in merito, figurava la “Legge sull’istruzione accademica”(Gaodeng Jiaoyu fa 高 等 教 育 法 ), pubblicata nel 1998 e aggiornata nuovamente nel 2004, la quale conteneva direttive molto precise riguardo i compiti e le modalità attraverso le quali le università cinesi dovevano stabilire i propri piani didattici, il che includeva quindi sia le tipologie di specializzazione offerte, sia l’organizzazione delle varie attività.81Oltre a ribadire quanto indicato dai Decreti emanati negli anni precedenti, questa legge introdusse degli elementi di novità, in quanto sottolineava l’esigenza di varare provvedimenti diversificati a seconda delle peculiarità della singola istituzione accademica o della singola area geografica. Solo in questo modo sarebbe stato possibile lo sviluppo uniforme del Paese; si tratta di un elemento ricorrente nella legiferazione cinese, anche tenendo conto del fatto che un territorio dotato di una tale pluralità di realtà diverse non poteva prevedere un sistema che ignorasse completamente le singole casistiche, perché ciò si sarebbe rivelato certamente controproducente ai fini dello sviluppo auspicato dal governo. Un altro elemento degno di essere citato è che il Gaodeng Jiaoyu fa sanciva la libertà di compiere ricerca in ambito universitario, oltre alla libera espressione artistico- letteraria, cosa che nei decenni precedenti sarebbe stata impensabile.82Naturalmente, i contenuti della libera produzione in ambito accademico

dovevano, e devono, rimanere circoscritti a quanto accettato dal governo; nonostante ciò, un’apertura di questo genere è particolarmente significativa se si tiene conto dell’esperienza dei decenni precedenti. Oltre a questo, il Gaodeng Jiaoyu fa fissava i criteri di organizzazione delle attività didattiche e non, da svolgersi nei campus cinesi,

80Emily HANNUM, Albert PARK, Education and Reform in China, p.81.

81 Testo integrale consultabile presso Zhonghua Renmin Gongheguo Jiaoyubu 中华人民共和国教育部 (Ministero

dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese),:

http://www.moe.edu.cn/publicfiles/business/htmlfiles/moe/moe_619/200407/1311.html

82Cfr. Testo del Gaodeng Jiaoyu fa 高等教育法, consultato online presso Zhonghua Renmin Gongheguo

Jiaoyubu 中华人民共和国教育部(Ministero dell’Istruzione della Repubblica Popolare Cinese):

36 dalla durata del corso di studi (due-tre anni per i corsi di “laurea breve”, tre-quattro per i corsi di laurea specialistica) alle modalità organizzative del piano di studi.

Il livello di progresso raggiunto dall’istruzione nel corso degli anni Novanta dimostra come la Cina fosse ormai consapevole di aver raggiunto uno sviluppo educativo tale per cui non bastava puntare solo al miglioramento, ma che fosse importante raggiungere l’eccellenza vera e propria. Negli anni Novanta, infatti, il Paese iniziava a emergere come nazione in via di sviluppo, e le sue potenzialità cominciavano a essere riconosciute anche dal mondo esterno. Inoltre, la concezione secondo cui l’istruzione serviva come motore del progresso era ormai una costante in Cina, per cui, disponendo ora dei mezzi e degli strumenti sufficienti per promuovere uno sviluppo significativo, era ormai tempo di perseguire l’eccellenza in quanti più ambiti possibile.

1.6 Sfide per il futuro: il Guojia zhongchangqi jiaoyu gaige he fazhan