Al pari del concetto di minzu, la definizione di ciò che si intende come “istruzione delle minoranze” (shaoshu minzu jiaoyu 少数民族教育) è anch’essa piuttosto variegata. In primo luogo, è doveroso chiarire la distinzione fra “istruzione etnica” (minzu jiaoyu 民 族教育) ed “istruzione nazionale” (guomin jiaoyu 国民教育). La prima accezione, quella di “istruzione etnica”, è assimilabile alla definizione di minzu jiaoyu contenuta nell’Enciclopedia Zhongguo Dabaike Quanshu 中国大百科全书105:
“少数民族教育就是在多民族国家内对人口居于少数的民族实施的教育 […] 在中国指对汉族以外其他民族实施的教育。”
[Trad. L’istruzione etnica è il (tipo di) istruzione rivolta alle nazionalità presenti in misura ridotta all’interno del territorio di un Paese multietnico […] In Cina, si riferisce al processo educativo rivolto alle nazionalità che non siano quella Han]. Una definizione più esaustiva, invece, è data dallo studioso Li Hongjie 李红杰106:
民族教育是一个民族培养其新一代的社会活动,是根据本民族的要求而对受 教育者的有目的、有计划、有组织、有系统的影响活动,以便把受教育者培 养成一定社会的人,为本民族服务。
[Trad. L’istruzione etnica è quell’attività sociale che si occupa della formazione delle nuove generazioni di una data etnia; deve essere conforme alle necessità della data etnia e deve essere un’attività che possa esercitare un’influenza nei confronti di coloro che la ricevono. Deve (pertanto) essere orientata all’obiettivo (finale), deve essere ben organizzata e sistematica, per far sì che possa servire a trasformare gli
104
Cfr.Gerard POSTIGLIONE, “Education and Cultural Diversity in Multiethnic China”, in James LEIBOLD, CHEN Yangbin, Minority Education in China: Balancing Unity and Diversity in an Era of Critical Pluralism, pp. 40– 43.
105Cfr. HU Qiaomu 胡乔木, Zhongguo Dabaike Quanshu 中国大百科全书 (Enciclopedia generale della Cina),
Pechino, Zhongguo Dabaike Quanshu Chubanshe 中国大百科全书出版社, 1993, op. cit. da WANG Shizhong,
Shaoshu minzu jiaoyu fazhan yanjiu, p.6.
106 LI Hongjie 李 红 杰 , Minzu jiaoyuxue yanjiu duixiang he tixi qianyi 民 族 教 育 学 研 究 对 象 和 体 系 浅 议
(Definizione semplificata del sistema e dei beneficiari degli studi sulla didattica rivolta alle minoranze ), Beifang Minzu 北方民族,1992, op. cit. in WANG Shizhong, Shaoshu minzu jiaoyu fazhan yanjiu, p. 6.
47 educandi in individui in possesso di determinati tratti sociali e sia in grado di
svolgere un servizio nei confronti dell’etnia (di riferimento).]
La distinzione fondamentale che emerge fra le due tipologie di istruzione è che minzu jiaoyu si riferisce alle attività educative rivolte ai membri di una data comunità etnica, mentre guomin jiaoyu indica l’istruzione rivolta a tutti gli abitanti di una certa nazione. Si potrebbe dunque affermare che il sistema educativo cinese, nella sua interezza, si possa identificare come un’espressione di guomin jiaoyu, mentre l’istruzione rivolta alle minoranze etniche, cioè tutte le etnie cinesi, ad esclusione di quella Han, può essere identificata come minzu jiaoyu. 107 È importante sottolineare che i concetti di minzu jiaoyu e shaoshu minzu jiaoyu non sono complementari, perché sottintendono delle differenze in termini di individuazione: se minzu jiaoyu indica l’istruzione messa in atto nei confronti di una data nazionalità, allora anche il sistema educativo cinese, nella sua globalità, è una forma di minzu jiaoyu, perché l’obiettivo ultimo del sistema educativo all’interno del Paese è che la popolazione, indipendentemente dall’etnia di origine, si riconosca come parte integrante di un’unica grande nazione cinese. Tale discorso, invece, non può essere applicato se si ragiona in termini di shaoshu minzu jiaoyu, perché ciò negherebbe, di fatto, l’identità stessa dell’etnia Han come gruppo dominante.
L’istruzione rivolta alle minoranze etniche può essere interpretata in termini di “istruzione etnica unitaria” (danyi minzu jiaoyu 单一民族教育) e “istruzione etnica composita” (fuhe minzu jiaoyu 复合民族教育). Nel primo caso, danyi jiaoyu minzu può essere intesa sia come l’istruzione rivolta all’etnia Han, sia come il sistema educativo cinese, considerato globalmente; ciò su cui si pone l’accento è che questo tipo di definizione considera l’istruzione come istanza unitaria. Invece, fuhe minzu jiaoyu si riferisce all’istruzione rivolta alle minoranze nazionali nella loro pluralità, sottolineandone la dimensione composita.108 In entrambi i casi, si tratta di due aspetti del
sistema educativo che non possono prescindere l’uno dall’altro, perché l’istruzione unitaria funziona solo se si tiene conto delle peculiarità e delle esigenze degli studenti appartenenti alle singole minoranze, altrimenti si correrebbe il rischio che le identità delle minoranze si perdano, in favore della diffusione della cultura dominante. Al contrario, è importante che i singoli gruppi etnici mantengano le proprie caratteristiche culturali intrinseche, non rischiando, quindi, di perdere la propria identità.
107Sulla distinzione framinzu jiaoyu e guomin jiaoyusi veda WANG Shizhong, Shaoshu minzu jiaoyu fazhan yanjiu,
pp. 6-7.
48 A questo proposito, non bisogna dimenticare che molte delle minoranze che vivono all’interno del territorio cinese hanno elaborato, nel corso dei secoli, un sistema culturale vasto e complesso, con caratteristiche spesso uniche; hanno dunque costruito una propria identità, che oggi risulta essere stratificata, poiché da un lato si ha il senso di appartenenza alla propria realtà culturale d’origine, mentre dall’altro i cambiamenti della società hanno fatto sì che si creasse un ulteriore livello di identificazione con la nazione cinese.Si tratta, in questo caso, di un sentimento che viene frequentemente alimentato anche dalla cultura di consumo presente all’interno della società cinese, soprattutto in ambito televisivo: non è raro che vengano mostrate al grande pubblico immagini che illustrano la vita, le usanze e le abitudini delle minoranze etniche, quasi a voler sottolineare che la diversità è presente, ma che ogni elemento di diversità finisce per convergere in un’unica realtà cinese. 109
Questa convinzione si traduce nel fenomeno del “pluralismo culturale”, che sovente viene indicato come una delle peculiarità del sistema cinese. Il pluralismo culturale è stato analizzato e sostenuto da diversi eminenti studiosi, il più famoso dei quali è stato, probabilmente, Fei Xiaotong 费孝通 (1910-2005). Egli ha introdotto la teoria che sottolinea l’unità nella diversità che è propria della società cinese (Zhonghua duoyuan yiti geju 中华多元一体格局). Secondo Fei Xiaotong, la società cinese è formata da una pluralità di etnie, pertanto presenta un carattere molteplice; allo stesso tempo, però, le etnie che convivono all’interno della nazione condividono delle origini storiche e culturali comuni, il che concorre a renderle un unico corpus sociale. Tutte le cinquantasei minzu presenti in Cina concorrono a formare la “nazione cinese”, quindi sono da considerare imprescindibili le une dalle altre. Nonostante Fei Xiaotong abbia individuato una predominanza degli Han rispetto alle altre cinquantacinque shaoshu minzu, sottolineando il ruolo dell’etnia Han come “collante” della società, ha anche sottolineato come ciò non debba tradursi in un’egemonia culturale esercitata nei confronti delle minoranze: è invece importante che tutti i gruppi etnici che costituiscono il popolo cinese riconoscano la loro identità condivisa di parte integrante della nazione, ma siano anche in grado di mantenere le proprie caratteristiche peculiari.110
109Ipotesi effettuata sulla base dell’esperienza diretta dell’autrice.
110La teoria citata è esposta in FEI Xiaotong 费孝通, Zhonghua minzu duoyuan yiti geju 中华民族多元一体格局 (Lo
schema dell’unità nella diversità all’interno della nazione cinese), Pechino, Zhonghua minzu xueyuan Chubanshe 中央 民族学院出版社, 1989. Sull’argomento, si veda anche ZHANG Aiqin 张爱琴, Minzu diqufazhan yu xiangtu jiaocai
kaifa – Ningxia Huizu shequ jiaoyu renleixue tianye diaocha 民族地区发展与乡土教材开发: 宁夏回族社区教育人
49 Altri studiosi cinesi hanno proposto punti di vista che considerano plasmati dal “relativismo culturale” che ha influenzato l’antropologia e le scienze umane nel corso del ventesimo secolo. Si tratta di una concezione che pone a confronto diverse realtà culturali e il patrimonio storico che ne deriva, enfatizzando il fatto che tutte le culture si trovano sullo stesso piano. Tuttavia, sostengono altri, nel caso della Cina l’identità delle varie etnie, soprattutto nel passato, è stata spesso definita nei termini della dicotomia fra Han e “non-Han”, trascurando, di fatto le caratteristiche culturali aliene a quella del gruppo etnico egemone. 111
Per secoli, la società cinese ha visto se stessa come un’entità che incorporava popoli i quali, nonostante le differenze culturali, si riconoscevano (o avrebbero dovuto riconoscersi) tutti in un’unica, grande nazione cinese. Tuttavia, se si considera la società globale in cui viviamo oggi, con la miriade di stimoli che ciascun individuo riceve quotidianamente, diventa sempre più difficile che vi sia un riconoscimento univoco dell’individuo all’interno di un determinato gruppo sociale; per questo motivo sembra più corretto ragionare in termini di “relativismo culturale” o di “pluralismo”. Spesso, anche in ambito antropologico, si parla di “identità fluide”: ogni individuo cambia continuamente il proprio ruolo all’interno della società, ma ciò non dovrebbe inficiare il senso di appartenenza del singolo a una data nazione.112Ciò è particolarmente evidente se
si considerano le minoranze cinesi e il dualismo culturale che le caratterizza: da un lato, ogni comunità possiede un retaggio culturale preciso, con una tradizione storica secolare e caratteristiche determinate e, in alcuni casi, rigidamente codificate; d’altro canto, le minoranze sono chiamate a riconoscersi, allo stesso tempo, in una dimensione culturale più ampia, caratterizzata dall’egemonia della cultura dominante. Per appianare questi conflitti, è auspicabile che ogni individuo riceva una solida istruzione sia a livello “microscopico” (ci si potrebbe riferire, qui, alle varie forme di fuhe jiaoyu di cui si è parlato) che su un piano “macroscopico”, espletando così la funzione dell’istruzione di tipo unitario.
Per poter educare le nuove generazioni a questo tipo di visione del mondo, anche il sistema educativo deve essere in grado di rispondere alle esigenze di cambiamento della società: serve un tipo di formazione che è stato denominato “istruzione interculturale”
antropologica sul campo nell’ambito dell’istruzione all’interno delle aree del Ningxia abitate dall’etnia Hui), Pechino,
Renmin Chubanshe 民族出版社, 2013, p. 388.
111James LEIBOLD, CHEN Yangbin, Minority Education in China: Balancing Unity and Diversity in an Era of
Critical Pluralism, pp. 13-14.
50 (kuawenhua jiaoyu 跨 文 化 教 育 , cross cultural education) oppure “istruzione multiculturale” (duoyuan wenhua jiaoyu 多元文化教育), cioè un tipo di istruzione rivolta a individui che abbiano un retaggio culturale differente, ma che condividano il processo di apprendimento.113