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2. Gli impatti della Digital Transformation sulla realtà aziendale

2.2 Impatti sui sistemi

2.2.1 IT as a Service

Si tratta di un trend in forte crescita. Diversi studi realizzati da Vanson Bourne hanno evidenziato come l’IT as a Service, anche noto come Cloud Computing, sia stato adottato da oltre il 70% delle organizzazioni europee analizzate nel campione preso in esame (composto da 660 IT manager, di cui 200 del Regno Unito, 100 di Francia, Germania, Italia e Spagna, e 30 di Belgio e Olanda). Il trend risulta positivo anche in Italia, dove il valore di mercato rilevato del Cloud Computing nel 2015 è di circa 1,50 miliardi di euro.

L’IT as a service (ITaaS) è un modello attraverso cui un’organizzazione IT interna o una società di servizi IT offre un servizio di tecnologia dell’informazione per il business in questione. In base al modello di ITaaS, il fornitore di servizi IT può porre enfasi sui bisogni e sui risultati richiesti dal business per migliorare la produttività dei dipendenti o le entrate/redditività.

Per meglio contestualizzare l’ITaaS andremo ad analizzare preliminarmente le principali componenti di una piattaforma Cloud. L’ITaaS è la distribuzione di una serie di servizi di calcolo, come server, database e software caratterizzato dalla disponibilità on demand (ovvero l’utilizzo solo quando necessario della risorsa informatica) attraverso Internet. Vi sono due elementi utili al fine di avere un quadro completo del trend del Cloud Computing, ossia:

 Storage, il quale può essere costituito da una NAS (acronimo di Network Attached Storage, ossia un dispositivo collegato alla rete attraverso cui gli utenti possono usufruire di una memoria di massa, il cui scopo è quello di

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mettere a disposizione uno spazio di rete “intelligente”) o da una SAN (acronimo di Storage Area Network, ovvero reti con un’altissima velocità di trasmissione, il cui obiettivo è quello di distribuire ai pc connessi alla rete degli spazi di storage);

 Nodi di calcolo, ovvero dei sistemi operativi che creano un ambiente applicativo virtuale; vengono solitamente utilizzati in fase di simulazione di piattaforme hardware ancora in fase di progettazione, per l’emulazione di un sistema operativo diverso da quello che si utilizza sul proprio hardware, operazioni di consolidamento, ossia passare da più server fisici ad un unico server fisico;

Esistono diverse tipologie di Cloud presenti sul mercato che presentano architetture diverse; nella fattispecie le 3 principali tipologie sono:

 Cloud pubblico: trattasi di un servizio in cui i dati e le applicazioni vengono gestite direttamente dai service provider, dunque il fornitore di servizi gestirà completamente i server su cui vengono memorizzati i dati di cui l’azienda necessita. Uno dei più grandi vantaggi è la tariffazione “a consumo”, ovvero si pagano le risorse in base al tempo di utilizzo. I costi legati alla manutenzione, formazione del personale, costi per licenze di software, costi per la gestione degli spazi e del personale addetto agli spazi sono a carico della società che fornisce il servizio. È presente un tema di privacy dei dati, non essendovi piena possibilità di gestire l’infrastruttura. Si tratta di una tipologia di servizio tipicamente usata dalle start up, essendo contenuti i costi di investimento nell’infrastruttura informatica.

 Cloud privato: utilizzato principalmente da aziende di medio/grandi dimensioni, disposte ad investimenti più elevati destinati ad uno storage interno, che permetta di mantenere i dati all’interno della propria struttura operativa e di gestirli pertanto internamente, a garanzia di una maggiore tutela e sicurezza dei propri dati. D’altro canto i costi fissi derivanti da un Cloud privato risultano generalmente più elevati rispetto ad un Cloud pubblico, da aggiungersi ad un investimento iniziale per la creazione della piattaforma.

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 Cloud ibrido: rappresenta una solution intermedia rispetto alle due precedentemente descritte, che sfrutta i vantaggi di entrambe le tipologie di Cloud offrendo un Cloud privato con le caratteristiche di uno pubblico. Si tratta di un modello complesso e generalmente si configura come una soluzione adottata maggiormente da quelle aziende che vogliono gestire le informazioni considerate sensibili internamente senza sostenere investimenti troppo elevati.

A prescindere dalla modalità di Cloud specificatamente prescelta, i principali vantaggi riscontrabili nell’utilizzo del Cloud Computing sono:

 Costo, venendo eliminate le spese relative all’acquisto di hardware/software e alla gestione di data center locali;

 Velocità, essendo fornito on demand, consente di eseguire una notevole mole di calcoli in pochissimi minuti;

 Scalabilità globale, ossia è possibile, ove necessario e richiesto, una maggiore potenza di calcolo, maggiore spazio di archiviazione e larghezza di banda;

 Prestazioni e affidabilità, in quanto i più grandi Cloud Computing sono eseguiti su reti sicure, sono aggiornati con periodicità costante, sono veloci ed efficienti, riducono i costi riguardanti il back up dei dati e ripristini in casi di emergenza.

Vi sono tuttavia una serie di issues emerse con l’uso del Cloud Computing, che espongono l’utente ad una serie di rischi, quali:

 Sicurezza informatica e privacy: le informazioni degli utenti sono raccolte in uno spazio sostanzialmente diverso da quello utilizzato dall’utente stesso, esistono dei rischi concreti derivanti da una possibile violazione di privacy, dovuta ad una maggiore esposizione a casi di pirateria informatica;

 Problemi internazionali di tipo economico e/o politico: si verificano nel momento in cui vi sono una serie di dati pubblici che sono disposti su archivi privati, il che comporterebbe un’accessibilità ai dati solo parzialmente;

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 Continuità del servizio offerto: una discontinuità nell’erogazione comporterebbe una interruzione di servizio per molti utenti, tra cui molte aziende che potrebbero vedere interrotta la propria operatività;

 Difficoltà di migrazione dei dati tra Cloud diversi: non vi sono standard condivisi tra i fornitori di Cloud, il che potrebbe comportare difficoltà nella gestione della data migration, qualora si decidesse di cambiare fornitore. I servizi che possono essere distribuiti su una piattaforma Cloud sono di 3 tipologie:

 Software as a Service  Platform as a Service  Infrastructure as a Service

Figura 4 - Principali tipologie Cloud Services

A questi 3 tipi di servizi possono esserne integrati altri 2:  Data as a Service

 Hardware as a Service

Software as a Service (SaaS) è un modello di distribuzione del software applicativo che permette agli utenti (siano essi consumer o business) di usufruire di un servizio che non risiede sul PC degli utenti, ma che è comunque raggiungibile via Internet tramite browser. I dati dell’applicazione risiedono su uno o più server gestiti dall’azienda che sviluppa il software e vi è la possibilità di usufruire dello stesso da qualsiasi postazione, a patto che sia collegata ad Internet. I clienti che usufruiscono del software non ne pagano il possesso, ma solo ed esclusivamente l’utilizzo. L’uso del software ha l’indubbio vantaggio per

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le aziende di mantenere inalterati i costi, essendo fissi quelli derivanti dall’acquisto della licenza; d’altro canto, però, l’azienda espone le proprie informazioni al fornitore del servizio che gestisce i server, quindi è necessario imporre delle misure di sicurezza adeguate.

Platform as a Service (PaaS) consiste nel mettere a disposizione delle vere e proprie piattaforme di sviluppo, indirizzate solitamente ai “developers”. Questa modalità permette di sviluppare, svolgere test, implementare e gestire le applicazioni aziendali, permettendo agli sviluppatori di non occuparsi della gestione dell’hardware, essendo l’infrastruttura gestita interamente dal fornitore. Il cliente dovrà però fare attenzione al tipo di database da utilizzare, così come anche al linguaggio di programmazione.

Infrastructure as a Service (IaaS) è probabilmente ciò che si avvicina di più al concetto di computer o server come si è abituati a pensarlo. Si tratta della virtualizzazione delle risorse hardware, lasciando all’utente la gestione del sistema operativo e dell’applicazione stessa.

Data as a Service (DaaS) è un servizio web che permette agli utenti di utilizzare qualsiasi applicazione, come se fossero su un disco locale fisico. È dovere del fornitore del servizio garantire le migliori tecnologie e metodologie di approccio e sicurezza.

Hardware as a Service (HaaS) si riferisce ai servizi gestiti o Grid Computing, in cui la potenza di calcolo è “affittata” da un fornitore. In questa modalità gli utenti affittano (piuttosto che acquistare), le componenti hardware.