La Biblioteca del Gabinetto di Lettura e la Raccolta Estense
6. È l’alba dell’Italia unita: la fama del Gabinetto, orfano di uno dei suoi padri fondatori, travalica i confini local
Nel 1862 prende le redini delle attività di gestione, riordino e acquisto dei libri della biblioteca l’archivista e bibliotecario estense Giacomo Pietrogrande, illustre archeologo e studioso di epigrafia e storia locale che dedicò molti elaborati a Este e al suo territorio, al Museo Lapidario, ai reperti archeologici ritrovati in città e ai suoi personaggi illustri. Nel frattempo i lasciti di libri e di opere preziose continuarono ad ornare la biblioteca estense: in una lettera del 18 maggio 1865 si legge che il Comune di Este, oltre ad avere offerto in dono alla Società le due opere dantesche sopra riportate, regalò il prezioso opuscolo Elogio funebre dell’abate Antonio Ferraro pel trasporto della salma di Mons.
Ill. e Rever. Vincenzo Scarpa; in uno scritto datato 29 novembre 1865, invece, la
Presidenza ringraziò il socio Adolfo Benvenuti per aver dato pregio alla biblioteca regalando l’edizione torinese del 1840 dell’opera in due volumi di Costantinopoli
effigiata e descritta, «adornata di finissime incisioni in acciaio»256. Mentre in documento del 1866 troviamo riportato l’elenco dei titoli delle opere donate alla Società dal signor Angelo Costantini. Si trattava di 36 importanti libri lasciati dal canonico estense monsignor Giuseppe Urbani, di 14 pergamene e 27 manoscritti di grande valore.
Fra i 36 libri c’erano diverse edizioni veneziane del 1700, alcune romane e padovane, e un’edizione veneziana del 1605 della Biblia Sacra. Tra i manoscritti in pergamena prevalgono le edizioni del 1600 ma troviamo anche privilegi e testamenti, mentre per quanto riguarda quelli cartacei la quasi totalità apparteneva alla mano del monsignore, ad eccezione de il Galateo di Giovanni Della Casa.
Ormai il Gabinetto di lettura era conosciuto da molti e la sua fama si estendeva anche al di fuori della zona estense e della Bassa Padovana, infatti i doni di volumi e le corrispondenze avvenivano anche da ogni parte di Italia e da persone di grande valore. Lo testimonia la presenza di una lettera datata 27 settembre 1866, nella quale il podestà e socio del Gabinetto di Lettura Antonio Sommariva scrive alla Società di fare da “tramite” del dono dell’opera Les miserables par Victor Hugo in 10 volumi elegantemente legati fatto dal Commissario del Re Marchese Gioacchino Pepoli.
255 SOSTER E GALLANA, Gabinetto di Lettura in Este, 1847-1967, op.cit., p. 44. 256
Lettera datata 29 novembre 1865 presente nel faldone “1865” situato nella sala sottotetto della Raccolta Estense del Gabinetto di Lettura.
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Alla Onorevole Presidenza del Gabinetto di Lettura di Este, sua Eccellenza il Commissario del Re, Marchese Pepoli, con suo foglio gentilissimo 24 and N.493 mi inviava l’opera Les miserables par Victor Hugo in 10 volumi elegantemente legati, incaricandomi di offrirli a suo nome a codesto Gabinetto di lettura a memoria del giorno 21 Settembre. Io mi affretto quindi a compiere l’incarico demandatomi col rimettere a codesta Onorevole Presidenza il cortese dono della prelodata Eccellenza. In attesa di un cenno di ricevimento ho il pregio di prolestare i sensi della mia profonda estimazione.
Il podestà Antonio Sommariva.257
Il 1867 fu un anno caratterizzato da emozioni contrastanti per il Gabinetto di Lettura: con l’annessione al Regno di Italia la Società assunse un orientamento sempre più liberale e nazionale con delle venature anticlericali. Con la morte di Nuvolato, colpito da infarto il 26 febbraio in occasione del passaggio di Garibaldi a Este, venne a mancare una figura anche di grande rilievo per il funzionamento della biblioteca e per l’arricchimento della Raccolta Estense, assortimento da lui tanto caldeggiato per continuare la stesura della sua Storia di Este.
Il Nuvolato aveva fatto testamento il 20 agosto del 1863, nel quale nemmeno lì aveva mancato di dedicare un pensiero al Gabinetto di Lettura, “sua delizia”, donando alla biblioteca tutte le copie rimaste della sua Storia di Este, e tutti i libri da lui posseduti in vita con i relativi scaffali. Inoltre esortò i cittadini estensi a continuare a mantenere la fama della Società e ad accrescerla, perché il suo più grande desiderio era che questa istituzione non soccombesse. Nel testamento allegò l’elenco dei libri donati, contenente 305 opere varie di storia, letteratura, geografia, libri di poesie, vocabolari, relazioni, trattati, libri di legge e codici suddivisi in 986 volumi ed opuscoli vari.258 La maggior parte delle opere appartengono al periodo 1820-1866, circa un cinquantina di edizioni sono del 1700 e cinque del 1600. Nuvolato donò anche l’edizione milanese Chronica
Bossiana del 1492 di Donato Bossi. Fra i libri del 1600 scorgiamo i titoli delle seguenti
opere: un’edizione veneziana in cinque volumi del 1621 del Corpus Iuris Civilis, l’edizione veneziana del 1638 degli Statuta Veneta (Volumen statutorum legum, ac iurium dd. Venetorum etc..), quella veneziana del 1682 dello Statuta Patavina antiqua e
reformata, quella dell’Istoria di Tito Livio del 1659, veneziana e l’edizione torinese del
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Lettera datata 27 settembre 1866, presente nel faldone “1866” situato nella sala sottotetto della Raccolta Estense del Gabinetto di Lettura.
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Elenco dei libri donati da Gaetano Nuvolato presente nel fascicolo 4 sub. 4 del faldone “Donazioni” della Raccolta Estense del Gabinetto di Lettura.
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1662 di Aristotele sulla filosofia morale. Nelle edizioni del 1700 son presenti molte biografie e libri sulle vite di santi e personaggi illustri, molti rimari, poesie, lettere, saggi ed opere di architettura.259 Dopo ben sei anni di costante lavoro e di gestione
della biblioteca, Giacomo Pietrogrande lasciò l’incarico di bibliotecario al socio Francesco Nazari.
Nel Ricordo del 50esimo anniversario della società del Gabinetto di Lettura, si nota che dal 1867 non si parla più di “archivista-bibliotecario” ma solo di “bibliotecario” e questo forse potrebbe coincidere con una revisione del regolamento in merito ai compiti degli incaricati alla gestione della biblioteca. I quotidiani acquistati dalla Società, invece, diminuirono nel periodo 1860-1865, dalla ventina posseduti negli anni ‘50 del 1800 scesero a 12/14, una scelta forse influenzata dal contesto storico e politico. Risalirono nuovamente a 26 nel 1867 e nell’elenco scorriamo il nome di titoli nuovi come la Gazzetta del Regno d’Italia di Firenze, il Diritto, L’opinione, La Camera dei
deputati e la Camera del Senato, fiorentini, l’Eco di Murano di Venezia, il Trovatore e
il Giro del Mondo di Milano, il Giornale delle Biblioteche di Genova.
7. I due Gabinetti: la contrapposizione tra liberali e clericali e la breve parentesi