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Il Libro dei Reclami: le contestazioni di fine Ottocento

La Biblioteca del Gabinetto di Lettura e la Raccolta Estense

9. Il Libro dei Reclami: le contestazioni di fine Ottocento

Nonostante negli ultimi anni dell’Ottocento, diversi soci preferissero frequentare le sale del Gabinetto di Lettura per dedicarsi ai giochi, intrattenimenti e alle feste da ballo organizzate durante il periodo del Carnevale, la sala riservata alla lettura non perse il suo valore e alcuni membri continuavano a mantenerla viva recandosi quotidianamente per leggere giornali o dedicarsi allo studio. E questo lo dimostra la presenza di tante lamentele, critiche e anche semplici osservazioni per tutto il periodo degli anni 80 del secolo nel Libro dei Reclami. Francesco Selmin, nella sua Storia del Gabinetto di

Lettura di Este 1847-1997 fa notare che queste lamentele vennero tenute in conto dalla

Rappresentanza della Società in quanto cercò di porre dei rimedi alle richieste dei soci, le quali diminuirono sempre di più con gli anni fino a non comparire più nel libro agli inizi del 1900.278 I soci più che giudicare l’andamento e la gestione della biblioteca disprezzavano le scelte fatte dalla Rappresentanza di alcuni giornali e periodici, infatti qualcuno si lamentava del mancato rinnovo dell’abbonamento di un quotidiano mentre altri insistevano per l’acquisto di un altro periodico. Qualche socio chiedeva alla Società di abbonarsi alla Gazzetta di Venezia mentre qualcun altro preferiva sostituirla con la

Lega della democrazia oppure qualcuno di posizione clericale invitava il gabinetto ad

abbonarsi all’Osservatore Romano. Sembrava che i giornali padovani fossero quelli meno benvisti perché come riportò Selmin «le cronache locali potevano intaccare la reputazione direttamente o indirettamente di qualche aderente alla Società».279 I libri invece non furono soggetti a troppi rimproveri come quanto manifestato con i periodici;

276 Ricordo del 50esimo anniversario della Società Gabinetto di Lettura in Este, op.cit., presente nella Raccolta Estense del Gabinetto di Lettura.

277 loc.cit 278

Libro dei Reclami 1892-1921, presente nella Raccolta Estense del Gabinetto di lettura. 279 loc.cit

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i reclami consistevano soprattutto in qualche suggerimento, consiglio o venivano riportati i titoli dei volumi più desiderati. Le poche lamentele fatte furono indirizzate per lo più alle azioni della rappresentanza la quale, secondo qualche membro preferiva comperare «stupide raccolte di versi o traduzioni infami di romanzi francesi»280. Inoltre da quanto scritto nel Libro dei reclami, si evince che i libri oggetto di studio non potevano essere presi dalle librerie senza la presenza fissa del custode, al contrario dei romanzi, i quali erano collocati in scaffali sempre aperti e disponibili all’uso. Selmin riesce anche a farci delineare i gusti letterari dei membri del periodo: i libri di narrativa e le opere scientifiche erano le più gettonate, in particolare dagli studenti e da alcuni membri che ne fecero richiesta a dispetto invece dei romanzi.281 La Società nel 1890 disponeva di molti giornali politici, letterari e scientifici, illustrati, di cui alcuni furono acquistati dalla Rappresentanza e altri offerti da membri iscritti al sodalizio. Leggiamo i titoli di giornali politici come La Riforma, Il Diritto, L’Opinione, Il Corriere della Sera,

L’adriatico, Il veneto, Il monitore dei prestiti, comperati e quelli donati dai soci come L’Euganeo, Il secolo, Il Fanfulla, Il Don Chisciotte, L’Adige, Il Consorzio Nazionale e la Gazzetta ufficiale. Acquistò i quotidiani letterari e scientifici come La Nuova Antologia, La Nature, il Genio civile, Le Conversazioni della Domenica, La Gazzetta letteraria, mentre i soci offrirono il Fanfulla della Domenica, Lettere e Arti, La scienza per tutti, la Sibilla, La Gara degli Indovini, La Sfinge d’Antenore, il Carro dei Tespi, Fortunio, Rivista Militare Italiana, L’Italia militare e marina. I quotidiani illustrati

acquistati nel 1890 son stati L’illustrazione italiana, l’Illustration, Il Pasquino, mentre quelli offerti dai membri della Società l’Illustrazione popolare, il Giornale illustrato dei

Viaggi, Le Cento Città d’Italia, Il Secolo illustrato, La scena illustrata, L’Illustrazione Militare italiana. La Società del Teatro invece offrì al sodalizio Il Trovatore282. Da quanto si evince da un documento del 1894 l’istituzione indirizzò ben 944 lire all’acquisto di quotidiani e di libri e la maggior parte dei soldi furono destinati alla libreria Draghi per la fornitura dei volumi.

Nel primo decennio del XX secolo la Società si impegnò nell’acquisto di opere e volumi nuovi e moderni, ma ricevette anche molti doni di libri da parte dei soci, infatti nel 1902 il patrimonio della biblioteca si arricchì di 75 nuovi volumi, mentre nel 1905 il signor Vincenzo Pellesina offrì un’intera biblioteca e arricchì la Raccolta Estense di altri 25 libri. La Società Accademica di Berlino, invece inviò in memoria del compianto

280

SELMIN, Storia del Gabinetto di Lettura di Este (1847-1997), op.cit., p.42. 281

loc.cit

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Teodoro Mommsen un altro volume del Corpus Inscriptionum Latinarum, e la Presidenza si preoccupava dell’acquisto di alcuni volumi, romanzi ed opere di interesse generale degli autori Rovetta, D’Annunzio, Carducci ed altri. 283

L’anno prima, nella seduta di assemblea del 9 giugno venne avviata la proposta, da parte della Rappresentanza dell’acquisto della sesta edizione dell’Enciclopedia italiana del Boccardo, e del Dizionario Geografico Universale del Bertocchi come supplemento all’Enciclopedia.284

Le lamentele e i reclami erano diminuiti ma non ancora scomparsi del tutto, infatti alcuni soci invitavano la Rappresentanza ad eliminare l’abbonamento di alcuni quotidiani, perché per motivi politici o personali potevano minacciare la posizione e la reputazione di alcuni membri della Società. Un esempio di questi dissidi fu nel 1904 quando l’ex bibliotecario Alessandro Prosdocimi, in un panorama caratterizzato dalla contrapposizione fra liberali e cattolici, insistette, su forti posizioni cattoliche affinché il quotidiano anticlericale L’Asino fosse rimosso dalla stanza dedicata al piacere della lettura «in omaggio alla civiltà dei vecchi fondatori»285. Non fu il solo a manifestare questa richiesta, la quale venne respinta dalla Rappresentanza in quanto il giornale era offerto dal socio Marino Pedrazzoli e non si poteva “intaccare” la generosità dei membri.286

10. All’alba del Novecento il Gabinetto perde uno dei suoi pilastri, il socio Sartori

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