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III_ I NTRODUZIONE METODOLOGICA ALLA R ICERCA

M ATERIALE DEL T EATRO

1.4 L A C ULTURA M ATERIALE

Nei precedenti due paragrafi , si è fatto spesso riferimento al concetto di cultura materiale58, impiegato in relazione alla storia genealogica del teatro, senza però darne

mai uno specifi co ed esaustivo approfondimento semiologico.

Che cos’è, dunque, la cultura materiale e cosa implica parlare di cultura materiale quando si fa riferimento al mondo del teatro? Quali sono i parametri di giudizio che defi niscono la cultura materiale? E ancora, in che termini e attraverso quali linguaggi essa riesce a codifi carsi e a relazionarsi con il teatro?

Come asserisce A. Carandini, la cultura materiale ‘riguarda tutto quello che è prodotto, e che è stato prodotto, dall’azione manuale e artigianale’ dell’uomo (fi g 46), tecnica ed ‘espressione di una cultura che è allo stesso tempo sociale, storica, antropologica e geografi ca’59. Essa, è da intendersi come ‘la risposta fornita

dall’uomo, attraverso continue fasi di sperimentazione artistiche’60, alle diverse

sollecitazioni dell’ambiente e della storia.

La storia della cultura materiale si propone, dunque, di studiare quella che è la storia produttiva dell’uomo e dei rapporti sociali entro cui essa si è espressa: mezzi di produzione, mezzi di consumo, oggetti di lavoro, manufatti realizzati, ecc. Parlare di cultura materiale signifi ca far riferimento a un contesto molto ampio, che coinvolge numerosi ambiti disciplinari, quali ad esempio: l’archeologia, l’antropologia61 (fi gg.

47 a-b-c), l’architettura, le arti fi gurative, il teatro (fi g. 48), ecc.

58 Come asserisce A. Carandini, l’elaborazione teorica più sistematica sulla cultura materiale è data da

W. Kula, che la intende come una disciplina di recente formazione che si occupa dei ‘mezzi e dei metodi impiegati nella produzione, di questioni relative alla produzione e al consumo, cfr. Kula, W., (1972).

Problemi e metodi di storia economica. Milano: Cisalpino-Goliardica, pp. 61-66.

59 Questa è la defi nizione che ne dà A. Carandini in Archeologia e cultura materiale. Dai ‘lavori senza gloria’ nell’antichità a una politica dei beni culturali, (1979). L’espressione cultura materiale appare

anche nelle riviste ‘Archeologia medievale. Cultura, materiale, insediamenti, territorio’, ‘Marxismo e geografi a’ (Quaini) e in ‘Archeologia e cultura materiale’ (1974). Sull’argomento confronta anche Maldonado, T., (1977). Per una storia della cultura materiale. In ‘Casabella’ n. 421, p. 9; è interessante inoltre notare come anche un altro illustre studioso, quale Kubler, G. (1972) rifi uti categoricamente il concetto di ‘cultura materiale’, considerandolo come un eufemismo e scegliendo al suo posto l’espressione di ’storia delle cose’, espressione più malleabile e capace di riunire idee e cose sotto la rubrica di ‘forme visive’ includendosi in questo termine sia i manufatti che le opere d’arte, le repliche e gli esemplari unici, gli arnesi e le espressioni‘. Cfr. anche Bertoldini, M., (1976). La cultura materiale

e lo spazio costruito, Osservazioni e verifi che. Ricerche di tecnologia dell’architettura. Roma: Franco

Angeli. Relativamente alle accezioni che acquista il termine cultura nella sfera dello studio della cosiddetta ‘cultura materiale’, ci si può riferire anche all’opera di Williams, R., (1983). Culture, Id.,

Keywords: A Vocubalary of Culture and Society. London: Fontana, pp. 87-93.

60 La cultura materiale segue di pari passi la teoria dello sviluppo dei valori artistici: il carattere artistico

di quello che viene prodotto, infatti, non appartiene all’opera d’arte in quanto tale ma è direttamente proporzionale al suo prodursi e al suo status naturale di ‘cosa prodotta’. Ogni cosa prodotta, se dotata di valore storico e artistico, defi nibile dunque un’opera d’arte in senso lato, sarà da intendersi come un lavoro tangibile, visibile e udibile della mano dell’uomo, testimonianza del suo passaggio e della sua cultura materiale. Per approfondire l’argomento, cfr. Riegl, A., (1981). Il culto moderno dei monumenti,

Il suo carattere e i suoi inizi. Traduz. italiana (a cura di) Scarrocchia, S. Bologna: Nuova Alfa editoriale,

p. 37.

61 Gli antropologi si servono di questa espressione per indicare l’attività ’spirituale’ e materiale delle

idee, intesa anche come ‘cultura mentale’: anch’esse, infatti, sono da intendersi come prodotti lavorati dalla mano dell’uomo, sviluppate in sequenza temporale sotto la guida di idee collegate fra loro. Cfr. Kubler, G., in Bertoldini, opera già citata p. 13.

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Fig. 46: esempio di frammenti

di maschere della coroplastica magno-greca ritrovati a Lipari. Essi sono uno dei tanti esempi di Cultura Materiale connessa al mondo del teatro.

Sebbene possa sembrare immediato il confronto fra cultura materiale, cultura

economica e cultura archeologica, non si deve fare l’errore di pensare di poter ridurre la cultura materiale rispettivamente a una romantica celebrazione delle vestigia del passato, né a un banale materialismo62 moderno di matrice marxista63. Il mero

materialismo, infatti, tenderebbe, a porre in secondo piano l’oggetto in sé, perché lo edulcorerebbe delle sue accezioni più spirituali. La conseguenza più grave è quella che gli oggetti, i manufatti (fi g. 49), e più in generale tutto quello che è prodotto dalla mano dell’uomo, rischino di diventare ‘il banale rifl esso di norme sociali e di meri interessi economici’64.

La cultura materiale non è neanche da intendersi opposta e aliena rispetto alla

cosiddetta cultura mentale. Parlare di cultura materiale, infatti, non signifi ca dover per forza escludere in toto la cultura intangibile e spirituale, a vantaggio di una realtà più concreta. Inoltre, la sua espressione, sia essa tangibile o intangibile, non nega mai la volontà intrinseca di essere ‘cultura e espressione artistica e spirituale’, come nel caso del teatro ad esempio (fi g. 50), indipendentemente, appunto, dal sua status materiale o immateriale65.

Per spiegare meglio il rapporto fra arte e attività produttiva materiale, si può far riferimento a due momenti fondamentali della storia della cultura materiale, che sintetizzano bene quella fi tta rete dicotomica di binomi, che legano l’arte, intesa come libertà espressiva, alla natura più solida e artigianale del processo. Questi due momenti sono rispettivamente quello ‘ideativo’ e quello ‘realizzativo’.

Il primo momento, è legato a un carattere più spirituale, speculativo e immaginativo, inteso come ars inveniendi, del pensare qualcosa. Il secondo, invece, ‘si oggettiva attraverso un aspetto più tecnico, fabbrile, manuale, e ha fi nalità di carattere pratico,

62 Quando si parla in termini di cultura materiale, si fa riferimento ad un tipo di materialismo scevro

della matrice propriamente marxista e ‘da quel desiderio insanabile di consumismo’, per approfondire cfr. Sennett, R., (2008). L’uomo artigiano. Milano: Feltrinelli, p. 38.

63 Anche se fu codifi cato già in epoca illuminista, soltanto con l’affermarsi del pensiero marxista si

iniziò a parlare, in maniera concreta di cultura materiale, intesa come disciplina autonoma e moderna, volta allo studio ‘dei processi materiali che derivano dall’applicazione di tecniche manuali’. Per approfondire, cfr. Ginsburg, C., (1976). Una rifondazione dell’archeologia post-classica: la storia della

cultura materiale. In ‘Archeologia medievale, III’. 64 Cfr. cit. Sennett, R., opera citata, p. 39.

65 La scienza etno-antropologica tende a considerare la cultura materiale e quella intellettuale come

una cosa sola. L’opposizione materiale-spirituale viene considerata ingenua dal momento che non esiste prodotto intellettuale che non abbia supporto materiale e prodotto materiale che non implichi esperienza accumulata, pensiero. Struttura e sovrastruttura materiale si trovano così mescolati fra loro, come in una emulsione. Cultura materiale e cultura intellettuale, si trovano né in posizione autonoma, né confuse fra loro, ma in perfetto equilibrio. Cfr. sull’argomento Carandini, A., opera già citata, pp. 46-54.

L’aggettivo ‘materiale’ deve essere inteso, piuttosto, secondo un signifi cato più ampio, in grado di superare i limiti della pura materialità tecnologica. L’oggetto materiale è un essere socio-culturale, defi nito non soltanto dalle sue caratteristiche fi siche bensì anche dall’insieme delle sue relazioni con il sistema in cui è inserito e a cui fa riferimento.

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Figg. 47 a-b-c: maschere della tradizione messicana, MAAOA,

Musée d’art africains, Océaniens, Amérindiens, Marsiglia. Fig. 48: maschera scenica, da

‘Sette contro Tebe’, Teatro Greco di Siracusa, Giugno 2017.

Fig. 47 a Fig. 47 b Fig. 47 c

Fig. 49: esemplare di maschera tragica romana, Museo Archeologico di Arte Romana, Mèrida.

Fig. 50: maschera

monumentale, scenografi a dell’Edipo Re, Teatro Greco di Siracusa.

Figg. 51 a-b: fasi del rilievo

fotogrammetrico della maquette del Teatro di Feste di M, Fortuny, Venezia. Un esempio di Cultura Materiale legato al mondo del teatro.

Fig. 49

Fig. 50

Fig. 51 b Fig. 51 a

economico e utilitario66. La cultura materiale si esprime come una mediazione fra

questi due momenti. Essa è espressione di un’attività artigianale, potenzialmente in grado di oggettivarsi come prototipo primordiale dell’arte. Nel momento esatto in cui il manufatto subisce una trasformazione evocativa, cioè acquista una carica di signifi cato diventando pregnante dal punto di vista semantico, si riduce ogni distanza fra l’opera d’arte e quella produzione materiale che, fi no a quel momento, era stata semplicemente mero artigianato. Questo spiega il motivo per il quale, gli oggetti di arte antica si siano confi gurati, spesso, come ‘arte’, anche quando essi erano prodotti da semplici maestranze, certamente dotate di abilità tecniche per le produzioni seriali, ma altrettanto sicuramente, privi dell’intenzione intellettuale di creare qualcosa che nascesse già in partenza come prodotto d’arte67.

Un oggetto materiale può diventare oggetto d’arte quando è in grado di comunicare un valore, un’idea, un pensiero. Umberto Eco, quando parla di cultura materiale, afferma che ‘(…) Le modifi cazioni materiali della realtà tridimensionale,

dall’architettura ai semplici manufatti, sono sinonimo di espressione artistica, solo quando essi sono in grado di comunicare dei messaggi’68. É necessario, dunque, che

essi si palesino come signifi canti dotati di signifi cato.

Anche la storia della cultura materiale del teatro, in particolare, basandosi sull’analisi delle ‘forme in processo’, è la storia delle maestranze, dei materiali impiegati,

dell’uso, delle scelte, dello scambio o dell’abbandono di una tecnica, delle ‘invenzioni di forme nuove, di schemi e modelli che sono69 diventati, in maniera più o meno

evidente, espressioni d’arte’. La cultura materiale del teatro, è l’elogio e il riscatto dell’homo laborans, inteso come ‘l’animale che lavora, potenziato, però, della qualità dell’homo faber, ‘artefi ce, creatore, giudice del lavoro’ della cultura materiale70.

In questo continuo ‘fl usso materiale del fare’, sono sempre compresenti azione, pensiero e sentimento71. Esiste una strettissima relazione fra la cultura materiale e

l’attività di progetto. Questa relazione inscindibile è dovuta al fatto che la tecnica

66 A tale proposito si ricordano le posizioni di Semper, Morris, Gropius e Benjamin contro l’arte per l’arte, contro la barriera di classe fra artigianato e artista, a favore d’altro canto di una concezione che poggiava sulla piena padronanza del mestiere e della realtà, fonte di ogni immaginazione creativa. Si parla in questi casi di materialismo culturale e di nuova archeologia, cfr. Carandini, A. opera già citata, p 86.

67 Come afferma la Bertoldini, la cultura materiale è una disciplina che comprende non solo le grandi

opere, cioè i monumenti, ‘emblema di un tempo di un cultura’ magnifi ca e unica, ma anche tutto quello che ha contributo a costruire e a completare il quadro unitario che tradizionalmente indichiamo con la parola ‘arte’, cfr. Bertoldini, M., opera già citata, p. 18.

68 U. Eco riferendosi alla comunicabilità dell’elemento materiale, dice che gli oggetti materiali

apparentemente non comunicano, o almeno non sono concepiti per comunicare, ma funzionano sulla base di codici iconici, comunicativi e semantici. La ricerca di un codice o di una grammatica, permette a semplici oggetti materiali senza anima di prendere vita, e trasformarsi eventualmente in espressione artistica. Per approfondire, cfr. Eco, U., (1968). La struttura assente. Milano: Bompiani, pp. 203-204.

69 Per approfondire il rapporto esistente fra uomo/tecnica/cultura materiale, cfr. Gehlen, A., (1967). L’uomo nell’era della tecnica. Traduz. italiana a cura di Burger Cori, A. Milano: Sugar.

70 A questo proposito è fondamentale citare nuovamente il contributo di Richard Sennett, il quale ha

dato una esaustiva distinzione fra l’attività produttiva dell’homo laborans e dell’homo faber.

71 Secondo R. Sennett, il materialismo culturale, stimolando la conoscenza di sé, tende a individuare

tutti quelli che sono i punti in cui si trova il piacere del produrre cose materiali, le quali diventano al loro volta catalizzatori di ‘valori’ spirituali e intellettuali, cfr. Sennett, R. opera già citata, p. 65.

di produzione, è considerata essa stessa come espressione culturale, complessa e signifi cativa e non come prodotto autonomo, mero materiale dell’attività umana. Tecnica, progetto e cultura materiale sono, si potrebbe dire, tre corollari dello stesso teorema72. Al pari della cultura tecnologica, la cultura materiale, intesa come cultura

progettuale tende, dunque, a manifestare quelle che sono le modalità ‘dell’agire razionale dell’uomo rispetto allo scopo’ che egli si propone di raggiungere.

Il mondo del teatro è stato, da sempre, impregnato e dominato dall’accezione della cultura materiale73. Essa si è declinata, di volta in volta, nei diversi caratteri che

abbiamo visto nella prima parte di questo capitolo. Scenografi e, macchine teatrali, dispositivi scenici, luci, costumi, maschere, tutto ha contribuito, e contribuisce ancora oggi ad animare la grande scatola teatrale (fi gg. 51 a-b), oggettivandola di signifi cato artistico. In particolare, nel corso della Ricerca, la cultura materiale del teatro è stata delineata e sviscerata, attraverso uno dei suoi elementi più evocativi e caratterizzanti: la maschera.

1.5 ILGIOCODEI DOPPI: LA MASCHERACOMEFONDAMENTODELLA CULTURA MATERIALE