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L'addio alla Grande Letteratura

NARRATIVA SISTEMA PERSONAGG

2. La tela di Penelope Fare, disfare, rifare 1 L'inquietudine dello scrivere

2.3. I topoi dell'origine

2.3.1. L'addio alla Grande Letteratura

Vrónskij seguì il capotreno nella carrozza, e prima di entrare nello scompartimento si fermò per cedere il passo a una signora che stava uscendo. Con la sensibilità propria dell'uomo di mondo, gli bastò una sola occhiata per stabilire che la signora apparteneva al gran mondo. Si scusò, e stava per entrare nello scompartimento162...

Il treno è un luogo letterario perfetto per inscenare incontri, dare inizio a entusiasmanti avventure, permettere ai personaggi di conversare in tutta tranquillità, inscenare omicidi; si tratta, in effetti, di uno spazio sospeso e regolato da un proprio tempo.

Sia il racconto Geduld bringt Rosen che il terzo capitolo del romanzo Die Gelbe Straße, Der Oger, si aprono con una scena che si svolge su un treno.

Nel primo, la famiglia dei Prokop sta fuggendo dalla Russia, portando con sé tutti i gioielli: alcuni sono stati nascosti in un bastone scavato all'interno, altri sono contenuti nell'impugnatura dell'ombrello di Frau Prokop e della figlia Tamara; altri 162 L. Tolstj, Anna Karenina, Mondadori, Milano 2003, p. 76.

ancora sono nascosti nel fodero di un coltello.

L'unica a non avere beni preziosi con sé è la giovane Ljubka, la nipote povera con funzioni di domestica.

L'ultima sorpresa che la narratrice ci riserva sono i gioielli contenuti nei panini: «einen Ring mit haselnußgroßem Diamanten».

L'atmosfera avventurosa introdotta dal treno viene rafforzata dal lungo elenco di tesori nascosti dei Prokop e dall'accenno alla loro fuga dal paese di origine.

La scena di apertura del capitolo Der Oger, che si svolge anch'essa su un treno, presenta interessanti analogie con l'incipit citato.

I due protagonisti, Iger e la giovane moglie, Maja, si stanno trasferendo a Vienna e l'istanza narrativa ha cura di elencare i beni di Iger che, in questo caso, sono di natura alimentare: «das Konfekt, die erfrischenden Früchte, der herausgebackene Marzipan, Torten und Bäckereien163».

Sempre su un treno si svolge la scena finale del romanzo Die Schildkröten. Eva e Andreas Kain stanno lasciando Vienna per sempre, portando con sé le ceneri di Werner, morto in un campo di sterminio.

Mentre Andreas si ritira nel suo posto vicino al finestrino, Eva guarda la piccola stella di David, ricevuta da Felberbaum, e ha l'impressione di essere su una nave che lascia la banchina.

Lo status di topos letterario di questa scena sul treno è decisamente rafforzato da due ulteriori elementi testuali, gli addii alla stazione, che la precedono e il parallelo con la nave.

I due balli che animano il capitolo Der Oger rientrano anch'essi nei luoghi originari ai quali l'autrice torna, come a un porto sicuro nella temperie che sta facendo a pezzi la grande letteratura, da un lato, ma anche come requiem della stessa, dall'altro.

Il primo ballo è popolato di donne in maschera, bambini che formano il comitato di accoglienza, dame che organizzano premi e rinfreschi, musica, giochi di prestigio, tutto lo strumentario classico, insomma, del topos del ballo.

Il secondo riecheggia un'atmosfera fiabesca, dove le bambine dell'orfanotrofio non soltanto mettono in scena una fiaba, ma sembrano vivere loro stesse dentro una fiaba, almeno finché dura lo spettacolo.

Kitty sorrise anche lì al ballo, guardandosi allo specchio. Nelle spalle e nelle braccia nude avvertiva una fredda marmoreità, e questa sensazione le piaceva particolarmente . […] Non fece in tempo a fare il suo ingresso nella sala e a raggiungere la folla, iridescente di tulle, nastri, merletti delle signore in attesa di essere invitate a ballare […] che venne subito invitata a un valzer164.

Wo sich drei Gassen kreuzen, krumm und enge,

Drei Züge wallen plötzlich sich entgegen Und schlingen sich, gehemmt auf ihren Wegen, Zu einem Knäu'l und lärmenden Gedränge. Die Wachparad' mit gellen Trommelschlägen, Ein Brautzug kommt mit Geigen und Gepränge,

163 Die Gelbe Straße, op. cit. p. 47. 164 Anna Karenina, op. cit. p. 96 - 97

Ein Leichenzug klagt seine Grabgesänge; Das alles stockt, es kann kein Glied sich regen. Verstummt sind Geiger, Pfaff' und Trommelschläger; Der dicke Hauptmann flucht, daß Niemand weiche, Gelächter schallet aus dem Freudenzug.

Doch oben, auf den Schultern schwarzer Träger Starrt in der Mitte kalt und still die Leiche Mit blinden Augen in den Wolkenflug165.

Dove tre strade s'incrociano, s'incontrano tre cortei: una parata militare, un corteo nuziale e un corteo funebre.

Un'eco di questa scena chiude il racconto Geduld bringt Rosen166, con Tamara

che scende dalla Rolls – Royce, vestita da sposa, stringendo tra le mani il bouquet come un vecchio ombrello:

Tamara trug die lieblichen Rosen, nicht als gehörten sie zu ihr, nicht wie ein Symbol, sondern wie etwas Lästiges, das man schon weglegen wollte, wie einen alten Schirm, so trug sie sie.

Improvvisamente le viene incontro il piccolo feretro di Steffi Mäusle. «Das bringt Glück!» commenta una zia di Tamara.

L'ironia sarcastica dell'autrice dirige la novella sposa a regalare le rose del bouquet alla piccola defunta, in primis perché non sa che farsene, in secondo luogo per risparmiare su eventuali fiori per il cimitero.

Tocca a Ljubka porre le rose sulla bara: come recita il titolo, la pazienza dei Mäusle ha portato loro, effettivamente, delle rose.

È ancora un funerale a chiudere la storia della Runkel, la mostruosa apparizione del romanzo Die Gelbe Straße, che si era aperta con l'incidente mortale della sua domestica.

Lungo la Gelbe Straße avanza un carro funebre nero, sui volti della gente assiepata nessuna traccia di dolore.

L'intera strada assiste all'ultimo passaggio della Runkel:

die ganze Lederbranche war auf den Beinen, die Postbeamten traten abwechselnd heraus, die Greisslerin hatte ilhren Laden gesperrt und stand da mit dem Mann und drei Kindern und der Kusine vom Land.

Dal palazzo della Runkel esce finalmente il feretro:

Aus dem Haustor wurde nämlich ein Sarg getragen, ein Kindersarg. Er kam in das riesige Gehäuse, das nicht silbern und zierlich war, wie die Leichenwagen für Kinder, er kam in den Leichenwagen für Erwachsene, und bildete mit diesem einen Kompromiß .

Und nur eine einzige Frau in tiefer Trauer tastete zitternd an dem kleinen Sarg

165 G. Keller, In der Stadt, Gesammelte Gedichte, 3. Auflage, 1888.

166 Si deve a Huntemann l'annotazione sul parallelo tra Keller e Veza Taubner - Calderon. W.

und wimmerte leise167.

Un'unica donna piange, profondamente afflitta: la madre della defunta.

Gli altri continuano a pensare alla Runkel come un essere deforme, mancato, «das Ungetüm», «ein Gewächs»: nemmeno da morta, la donna viene riconosciuta come essere umano.

L'analessi introdotta dalle voci indiscrete della folla ci racconta come è morta: una torre di oggetti le è caduta addosso in negozio e l’ha soffocata.