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2.1.5.2 “Il fenomeno Porte di Roma” di Carlo Cella mare

2.2 L’analisi configurazionale

2.2.1 L’analisi diacronica

2.2.1.1 Le fasi

Dato lo studio svolto, la scelta delle date che raccontino l’evoluzio- ne del municipio è ricaduta sugli anni

1954 1984 1994 2015

poiché si sono ritenute ben rappresentative delle fasi principali della genesi insediativa del III municipio. Nel 1954 abbiamo la sistema- zione dopoguerra dei primi insediamenti, sorti a partire dagli anni venti del ‘900, in un nucleo compatto tale da esser riconosciuto come insediamento abitativo compiuto; nel 1984 si tirano bene le somme dell’espansione, regolamentata e non, come conseguenza del boom edilizio e dell’aumentare della popolazione della capita- le; nel 1994 si vede l’introduzione nell’assetto urbanistico dell’Asse Attrezzato, ossia il Viadotto dei Presidenti oggetto della trattazione e nel 2015, la situazione attuale si rileva di interesse oltre che per un’analisi sincronica dell’attuale assetto configurazionale del quar-

tiere, anche per l’introduzione della Centralità Urbana Bufalotta, elemento chiave per la politica del territorio di Roma, nonché per le dinamiche del municipio.

Attraverso la cartografia reperita dal sito dell’istituto geografico mi- litare (IGM), ed essendo il municipio interessato da un’evoluzione “per addizione”, nel senso che l’espansione si è sviluppata tramite l’aggiunta di agglomerati di nuova edificazione che non andassero a intaccare la morfologia di quelli esistenti, si è potuto risalire alle conurbazioni degli anni indicati, per i quali si è anche evidenziata l’evoluzione dei quartieri e degli elementi che caratterizzano il ter- ritorio, quali appunto gli insediamenti, le infrastrutture principali e l’aspetto bucolico della prima periferia romana, con la presenza dell’Agro romano.

Precisazioni

Prima di intraprendere l’analisi sono state necessarie alcune prese di coscienza che saranno tradotte in precisazioni: l’analisi effettuata si trova ad esser viziata da alcuni fattori, che, volenti o nolenti pre- giudicheranno in qualcheduna maniera i risultati.

Innanzitutto l’analisi riguarda il III municipio di Roma che viene trat- tato come un insediamento compiuto a sé stante, svincolato dal resto della città di cui è naturale estensione, sia perché un’analisi configurazionale dell’intera città avrebbe richiesto tempi eccessivi, sia perché tali tempistiche non sono state considerate di primaria necessità, in quanto l’interesse dello studio riguarda l’evoluzione del quartiere, un insediamento che si considera esso stesso compiuto

in sé, con un proprio carattere identitario che prescinde dall’enor- me predominanza dell’identità della città nel suo complesso, sia in ultima battuta poiché questa separazione evidente dalla città sto- rica, dall’immaginario comune che riguarda Roma, è tradotta in un’autonomia istituzionale, attraverso la separazione del territorio in municipi, che raggruppano insediamenti come nuclei appunto indipendenti, e in una separazione fisica sancita da i due fiumi che si frappongono tra la parte edificata, almeno fino all’inizio del ‘900, e l’Agro romano che si estendeva oltre essi.

In secondo luogo, come conseguenza primaria del primo vizio, ve- diamo come le infrastrutture a servizio dell’intera area metropolita- na, come la Salaria e il Grande Raccordo Anulare, risulteranno in qualche modo depauperate nella loro importanza proprio a causa del settore preso in esame, ma allo stesso tempo, benchè sia viziata in questo modo la loro importanza configurazionale, questa setto- rialità è stata scelta per porre l’attenzione sul rapporto stesso tra le infrastrutture e il municipio. Si è ritenuto però necessario inserire un buffer di qualche chilometro oltre il raccordo stesso per dare l’importanza chiave che meritano ad arterie come la via Salaria e l’A1 tramite cui si definisce meglio l’intero assetto infrastrutturale e strategico del settore.

In ultima battuta va tenuto di conto l’assetto morfologico del territo- rio: la sua configurazione e la sua natura collinare del terreno altera ulteriormente i risultati a causa della segmentazione dell’angolo di intersezione tra le lines.

sultati di questa analisi trattino caratteristiche e potenzialità del mo- vimento naturale, ossia quel tipo di movimento che scaturisce diret- tamente dal layout della griglia urbana.

2.2.1.2 La procedura

Si procede dunque con l’analisi e per ogni data selezionata si mo- strerà

• La foto area fornita dall’IGM

• Gli elementi che compongono l’assetto

• I quartieri che vanno a costituire l’insediamento corrispondente alla datazione

• La conversione da convex map ad axial map

• L’axial analysis relativa agli indici di Integration [HH], Integra- tion [HH] R3 e l’Integration Core [percentile 80]

• I grafici di regressione di sinergia e intelligibilità

Per la conurbazione riferita alla situazione attuale si aggiungerà poi la creazione di una segment map su cui sarà effettuata l’angular analysis e valutati gli indici di integrazione e scelta al variare del raggio metrico; tali valori verranno confrontati con l’utilizzo del ter- ritorio e la dislocazione delle attività presenti nel municipio.

Il 1954

Come precisato in precedenza, i dati presi in considerazione dall’a- nalisi sono suscettibili di errore, a causa della forma dello stesso insediamento che trae il suo principio generatore dalla natura col- linare del territorio.

Nel dopoguerra l’insediamento si presenta dunque come la coe- sistenza di due nuclei principali, quello di Città Giardino Aniene, progettata da Gustavo Giovannoni sul modello delle Garden City, a cui si è andata addizionando la borgata storica di Val Melaina e quella del Tufello. Questa prima espansione a nord est oltre i con- fini segnati dai fiumi , rimane limitata nelle dimensioni, e piuttosto isolata, sia nella rappresentazione configurazionale considerata, sia nell’effettiva realtà delle cose. Come vediamo dalla foto aerea, e si chiarifica negli elementi, le infrastrutture presenti si riducono alla Via Salaria e alla ferrovia lato ovest e alle via interne al quartiere, via della Bufalotta e la via Nomentana. Rimane preponderante la presenza dell’Agro romano, ancora forte rispetto al volume degli insediamento.

1954| insediamento

gli elementi i quartieri

città giardino aniene val melaina tufello

1954| convex e axial map

1954| axial analysis

integration HH integration HH r3

valori minimi valori massimi

integration core (percentile 80)

1954| grafici di regressione

foto aerea (fonte IGM)

Il 1984

A metà degli anni ottanta il municipio ha decisamente cambiato assetto: esso è quasi completamente edificato in adiacenza delle infrastrutture che ne delimitano i confini ed è racchiuso dalla gran- de infrastruttura del raccordo anulare. Come detto in precedenza, l’espansione del quartiere avviene secondo metodologie ufficiali, come la costruzione di edifici residenziali dotati di infrastrutture (Vi- gne Nuove), il miglioramento e l’integrazione delle borgate nel tes- suto, e il completamento e ristrutturazione di quelle borgate che ne necessitavano, ma anche attraverso l’espansione abusiva a mac- chia di leopardo che vede il proliferare di quartieri stilisticamente autoreferenziali, sorti a saturare i vuoti lasciati dall’edificazione uffi- ciale (Nuovo Salario, Montesacro Alto, Fidene, Serpentara).

Come si evince dall’analisi della foto aerea e si sottolinea nell’im- magine degli elementi, l’avanzata del volume grigio (gli insedia- menti) procede a scapito del volume verde (l’Agro romano) che viene tagliato dalla nuova infrastruttura del Raccordo Anulare, cui si va a riallacciare la preesistente via Salaria e cui si raccorda l’au- tostrada A1. Le vie di espansione proprie del quartiere rimangono le solite via Nomentana e via della Bufalotta, che oltre il Raccordo vede sorgere l’insediamento di Cinquina, sorto come recupero di una tarda borgata abusiva.

1984| insediamento

gli elementi i quartieri

città giardino aniene val melaina montesacro alto tufello serpentara vigne nuove cinquina fidene

1984| convex e axial map

1984| axial analysis

integration HH integration HH r3

valori minimi valori massimi

1984| grafici di regressione

intelligibilità integration core (percentile 80)

Il 1994

A distanza di dieci anni, il cambiamento più rilevante è senz’altro la costruzione del Viadotto dei Presidenti, tronco iniziale del Sistema Direzionale Orientale, che avrebbe dovuto gestire i flussi e disporre lungo il suo svolgimento di insediamenti direzionali rilevanti nella parte più a sud rispetto al III Municipio. Dal punto di vista degli in- sediamenti si vede la solidificazioni di quartieri come Fidene, Vigne Nuove e Talenti, ossia quelle parti che appunto affacciano sulla nuova infrastruttura che, nelle previsioni, sarebbe dovuta essere al- tamente frequentata da flussi di persone non legate al III Municipio e utilizzata come veicolo per i centri direzionali di notevole interesse, strategica appare appunto la sua connessione sia con il raccordo sia con l’Autostrada A1 proveniente da Milano. Acquista una note- vole rilevanza via Giovanni Conti che va a collegare Vigne Nuove

1994| insediamento

gli elementi i quartieri

città giardino aniene val melaina montesacro alto tufello serpentara vigne nuove cinquina fidene

1994| convex e axial map

1994| axial analysis

integration HH integration HH r3

valori minimi valori massimi

1994| grafici di regressione

intelligibilità integration core (percentile 80)

Il 2015

La situazione attuale vede l’introduzione della Centralità Metropo- litana Bufalotta come insediamento a ridosso del Raccordo. Anche la Bufalotta impone il suo raggio di azione a livello metropolitano piuttosto che locale, ma, proponendosi come quartiere e andando a saturare la zona ancora rimasta sgombra da insediamenti, mo- difica l’assetto generale di un municipio che sta ancora vivendo delle importanti trasformazioni. Si è stabilizzata la conformazione degli insediamenti, con la saturazione di Fidene e l’introduzione del- la Bufalotta, lasciando un’esile macchia di agroromano, come si evince dagli elementi presenti sul territorio; le infrastrutture principali rimangono la via Salaria, il GRA, con via di Bufalotta e la Nomenta- na, cui si è affiancato il Viadotto dei Presidenti e via Giovanni Conti che viene prolungata fino a raggiungere l’insediamento della Bufa- lotta, collegato alla parte nord del municipio attraverso la sinuosa

2015| insediamento

gli elementi i quartieri

città giardino aniene val melaina montesacro alto tufello serpentara vigne nuove cinquina fidene

2015| convex e axial map

integration HH integration HH r3

2015| axial analysis

valori minimi valori massimi

2015| grafici di regressione

intelligibilità integration core (percentile 80)

che a tale momento storico si fa risalire la prima fase espansiva del- la città verso est, ed è quindi al suo primo stadio evolutivo.

Il 1984

Nell’analisi della configurazione risalente alla metà degli anni Ot- tanta, l’indice di integrazione globale mostra come gli interventi sul- le borgate e sui quartieri esistenti abbiano contribuito alla compat- tazione del quartiere, evitando una possibile segregazione di questi insediamenti considerabili “minori”. Viale Jonio diventa l’arteria principale che collega longitudinalmente il quartiere e su cui si inne- stano arterie secondarie come via della Bufalotta e via di Val Melai- na. Queste arterie di eguale importanza hanno in realtà due origini differenti, se via della Bufalotta è un’arteria di collegamento su cui si sono innestati degli insediamenti, che sfruttandone l’integrazione evitano la propria segregazione, via di Val Melaina, che poi diventa via Giovanni Conti, nasce invece per collegare e integrare gli inse- diamenti sparsi per il territorio, e questo la rende una line piuttosto integrata. L’agroromano residuo, a nord del quartiere, contribuisce al distacco tra il nucleo insediativo e il raccordo anulare, che non viene sentito come parte integrante del quartiere stesso.

L’indice di integrazione locale denuncia invece la natura labirintica dell’insediamento, con lines centrali dotate di un valore maggiore che va perdendosi allargando il raggio di azione, arrivando alla segregazione delle lines periferiche.

L’integration core, simbolo della centralità dell’insediamento si è

2.2.1.3 I risultati

Si riportano i risultati dell’analisi ovviamente seguendo l’ordine evo- lutivo del municipio in modo da ripercorrere la lettura tramite parole dei grafici illustrati in precedenza.

Il 1954

In questa particolare configurazione, come già detto, si ritengono i valori piuttosto viziati, sia dalle precisazioni fatte all’inizio dell’anali- si, sia a causa delle ridotte dimensioni dell’insediamento; è comun- que rilevante analizzare questa fase evolutiva per capire il punto di partenza dell’espansione del quartiere e riuscire a delineare una storia anche dal punto di vista configurazionale del municipio. Come si evince dall’analisi dell’integration core, ottenuto con un percentile dell’80%, il nucleo composto dalla città giardino Aniene e dalla borgata di Val Melaina risulta centrale. Integrando tali risul- tati con l’analisi dell’indice di integrazione a livello globale e locale, vediamo come i due nuclei costituiscano un unico centro, proba- bilmente anche a causa della comparabile classe sociale a cui i due insediamenti vennero destinati; rimane più isolata la borgata di Pietralata, che appunto aveva abitanti di più umili e modeste origini. Dall’analisi dei valori intelligibilità (R2=0,37) emerge un layout labirintico e di difficile comprensione. Possiamo invece desumere dall’inclinazione della retta e dai valori di sinergia (R2=0,56) come la configurazione sia suscettibile a cambiamenti sia a livello globale sia a livello locale, e tale fatto risulta comprensibile considerando

ridotto e spostato rispetto a quanto emergeva dall’analisi del 1954, sintomo della suscettibilità del sistema ai cambiamenti e forse anche emblema del fatto che il quartiere stia ancora vivendo in questa fase un cambiamento o evoluzione.

Questo debolezza del sistema viene confermata dall’intelligibilità (R2=0,23) e dalla scarsa inclinazione della retta di regressione. Au- mentando le dimensioni dell’insediamento e essendo tale espan- sione priva di coordinamento e regolamentazione, la diminuzione dell’intelligibilità del layout e quindi di come la percorribilità del nucleo sia agevolata dalla configurazione dei percorsi, risulta quasi scontata, per lo meno estremamente coerente con la fase evolutiva che stiamo analizzando.

L’indice di intelligibilità e la dimensione dell’integration core fa pro- pendere per considerare, in questa fase, l’insediamento al pari di una città lineare, dove non sia presente un centro definito e le pos- sibilità di libero spostamento siano ridotte: il centro è diluito e com- porta una minor facilità di capire la propria posizione.

La sinergia, ossia la relazione delle parti con il tutto, è ridotta rispet- to al 1954, (R2=0,41) ma tale valore, considerando il notevole au- mento di dimensioni e la mancanza di una progettazione generale, risulta piuttosto alto.

Il 1994

In questa configurazione si possono già notare i primi cambiamenti che il Viadotto dei Presidenti ha portato nel sistema del III municipio A livello di integrazione globale risulta evidente quanto il Viadotto

renda il quartiere molto più omogeneo, soprattutto andando ad accomunare al proprio percorso l’insediamento di Vigne Nuove e la parte sud di Serpentara.

L’integration core aumenta di dimensione rispetto al 1984, espan- dendosi appunto a nord e a ovest, ma rimanendo sempre nella zona di Val Melaina e Città Giardino Aniene, probabilmente le uniche zone in cui la progettazione regolamentata è stata anche funzionale alla creazione di spazi pubblici centrali. Acquistano cen- tralità via Ugo Ojetti, viale Adriatico e via della Bufalotta, su cui si vanno a innestare anche una serie di attività e servizi, come scuole e supermercati.

A livello di integrazione locale si percepisce invece la scala metropo- litana su cui tale infrastruttura era stata dimensionata: l’intero muni- cipio perde valore a vantaggio del raccordo anulare con cui il via- dotto dei presidenti risulta appunto connesso. Tutti gli insediamenti, se da una parte risultano maggiormente integrati grazie al Viadotto, dall’altra aumentano la propria segregazione interna, così, mentre la parte sud risulta piuttosto integrata a livello locale, dallo snodo di Vigne Nuove, muovendoci verso nord , risulta evidente come il Viadotto serva una serie di insediamenti, come Fidene, che risultano segregati e compiuti in sé stessi.

Il valore dell’intelligibilità risulta piuttosto basso (R2=0,16) come si addice a layout poco intellegibili: la diminuzione sensibile, data la bassezza dei valori, rispetto al 1984, denuncia il fatto che il Viadotto dei Presidenti non sia stato progettato per chiarificare il layout del quartiere, ma bensì per distribuire i flussi a un livello superiore. Il

municipio con l’esterno, con il GRA e con la nuova centralità urba- na. Le addizioni successive non sono state quindi abbastanza forti da turbare più di tanto la locazione del centro.

L’insediamento a ridosso del Raccordo è ben integrato al suo inter- no e con la stessa infrastruttura, mentre risulta più labile il rapporto con il quartiere, che di fatto rimane al di qua della striscia di Agro romano residuo. Il livello di integrazione globale risulta più forte di quello locale, denunciando sempre più il carattere su scala metro- politana dell’insediamento.

Il grado di intellegibilità ritorna ai valori del 1984 (R2=0,20), riac- quistando punti rispetto al 1994, ma rimanendo piuttosto basso: il layout del quartiere risulta poco intellegibile. L’inclinazione della retta denuncia quanto ancora le variazioni di assetto della griglia vadano a impattare sul sistema.

La sinergia riacquista valore (R2=0,42) rendendo l’agglomerato mediamente sincronizzato con le sue parti, l’analisi diacronica di tale valore indica una diminuzione dal 1954 di 0,10, che si ritiene piuttosto irrisoria dato il notevole aumento dimensionale.

quartiere si fa dunque sempre meno comprensibile a una lettura approssimativa.

La suddetta segregazione dei quartieri settentrionali risulta evidente anche dall’indice di sinergia, che vede una lieve riduzione rispetto al 1984 (R2=0,36). Ancora una volta l’intento a grande scala del Viadotto porta con sè una maggiore connessione ma una diminu- zione della relazione delle singole parti con il tutto, che aumenta la segregazione interna di quartieri meno centrali.

Il 2015

La consistenza attuale costituisce per noi il termine dell’evoluzione del municipio e vede la sua modifica più rilevante nell’edificazione della Centralità di Bufalotta. Anche la Bufalotta, come il Viadotto dei Presidenti, impone il suo raggio di azione a livello metropolitano piuttosto che locale, ma di fatto, proponendosi come quartiere e andando a saturare la zona a ridosso del Raccordo Anulare, mo- difica più profondamente l’assetto generale di un municipio che, come ripetutamente riscontrato, mantiene una griglia suscettibile di cambiamenti.

Dai valori dell’indice di integrazione globale, la zona di Val Melaina mantiene i valori di integrazione più alti, ma questo non si riflette con i valori a livello locale che concernono il flusso pedonale e ci- clabile, che sono maggiormente elevati in lines sconnesse tra loro, evidenziando ulteriormente la mancanza di un centro.

L’integration core infatti appare subito più debole rispetto alle con- figurazioni precedenti e distribuito sulle due vie di collegamento del

2.2.1.4 Le conclusioni

Dal punto di vista configurazionale l’analisi diacronica del territorio del terzo municipio conduce a conclusioni ben precise: l’intero si- stema si sta consolidando in questi ultimi anni, forse anche a causa della crescente saturazione degli spazi racchiusi tra il fiume Aniene, la ferrovia e il GRA, e con tale saturazione si sta avviando a una minor suscettibilità ai cambiamenti.

La progettazione non completamente regolamentata se da una parte ha mantenuto su livelli quasi invariati la sinergia dell’insedia- mento, cioè la relazione delle parti con il tutto, da un’altra rende palese come il centro dell’insediamento si mantenga a ridosso della sua parte più storica, non per anzianità, essendo insediamenti di al massimo 50 anni prima, ma poiché probabilmente questi più storici sono stati gli unici insediamenti progettati secondo una dimensione abitativa a misura d’uomo. Anche i nuovi insediamenti, benchè non malamente integrati, non vedono la costituzione di un proprio cen- tro interno, rimandando a un integration core, diluito, ma sempre più o meno concentrato nella solita zona.