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L’arrivo del Fintech

FINTECH 1 L’innovazione

3.1.2. L’arrivo del Fintech

Col termine Fintech si vuole indicare una “startup” che offre servizi finanziari147.

L’origine del termine è data dalla fusione tra i termini “finance” e “tech”, ad indicare che la tecnologia viene messa a servizio del mondo finanziario. Diverse definizioni sono state attribuite a queste nuove realtà, tuttavia quella che, a mio avviso, meglio coglie l’essenza rivoluzionaria e dirompente dell’ingresso di questi nuovi entranti è stata data in un intervista al Financial Times da un vertice di JP Morgan, società finanziaria leader nei servizi finanziari globali. Egli afferma che le Fintech sono piccoli piragna, pronti a fare proprio ogni segmento della catena del valore delle banche148. Tali nuove realtà, secondo uno studio effettuato da McKinsey149, si caratterizzano per:

- Tecnologia e innovazione come fonte di vantaggio competitivo;

- Business model “agile” e “snello”. Esse non sono legate a rigide infrastrutture, sono solo parzialmente soggette alle imposizioni normative cui sono sottoposte le banche e necessitano di poco personale, ma specializzato;

- Comunicazione con l’utente attraverso canali innovativi. Tali realtà basano l’accesso alla loro offerta di servizi finanziari principalmente sul canale mobile e internet, non hanno filiali;

- Customer orientation. Al centro dell’offerta dei servizi troviamo la conoscenza del cliente e il miglioramento della sua “customer experience”.

Figura 23 - LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL FINTECH

Fonte: elaborazione personale

147 Roberto Ferrari, L’era del Fintech,: La rivoluzione digitale nei servizi finanziari, NEO economia, 2016. 148 Financial Times, Start-ups aim at bank’s income streams, ottobre 2015.

149 Mckinsey, Fintech – Challenges and Opportunities, maggio 2016.

Modelli distributivi operativi e trasparenza di

condizioni

Elevato utilizzo delle tecnologie e dei dati

Valorizzazione dei contesti di confine regolamentare Velocità di risposte alle

esigenze della clientela Focus sulla customer

Tali nuovi entranti, generalmente, si specializzano su uno specifico segmento della “catena del valore” del business bancario, con l’obiettivo di fornire servizi fino a prima offerti dalle banche, e di attuare così una “disintermediazione” della relazione cliente-banca. Con il termine Fintech, seppur a oggi non esista una definizione univoca e condivisa del fenomeno, si identifica un settore composto da società che utilizzano la tecnologia per rendere i sistemi finanziari più efficienti. Tale fenomeno prosegue da alcuni anni di pari passo con l’adozione dell’elettronica da parte del settore finanziario, dell’utilizzo d’internet e del digital banking, già ampiamente descritto. È possibile collocare la nascita del fenomeno nel 2009, stesso anno della comparsa del bitcoin, moneta elettronica. Analizzando il termine in modo preciso, appare evidente che il termine Fintech altro non è che un ampliamento del termine Tech. Si evidenzia, così, un passaggio dal mondo software a quello finanziario nel modo in cui la digitalizzazione fa evolvere l’internet banking dall’impostazione iniziale a quella utilizzabile grazie alla nascita del mobile banking e allo sviluppo dei software “open source”. E’ dunque la nascita del nuovo mondo della finanza. Non è certo un caso che il suo sviluppo abbia origine proprio a seguito della crisi economica del settore bancario nel 2008, a seguito della forte perdita di fiducia da parte dei consumatori del settore finanziario. A questo va aggiunto come, la sempre più stringente normativa sul credito volta a una maggior trasparenza nei confronti dei clienti, l’apertura e la liberalizzazione del mercato del banking abbia comportato un rallentamento della capacità innovativa degli attori bancari tradizionali. Almeno nei primi anni del Fintech, la più frequente velocizzazione dell’internet banking e l’incapacità di rinnovare i propri sistemi di Information Technology ha reso le banche di stile tradizionale sempre più indifese, generando consistenti problemi di costi ed efficienza. Il Fintech pertanto rappresenta una fase di digitalizzazione del settore: gli stessi canali fisici, che non necessariamente spariscono, si trasformano digitalizzandosi secondo una user experience sempre più semplice. Detto questo, siamo comunque sempre lontani da un futuro senza banche, ciò che è importante sottolineare è piuttosto come finora si è assistito ad una profonda trasformazione del concetto stesso di banca. È questa la nuova realtà del XXI secolo, anche se in Italia la cultura marginale rispetto ai nuovi processi di globalizzazione ne impedisce la piena consapevolezza150.

150 Paracampo M.T., FinTech, Introduzione ai profili giuridici di un mercato unico tecnologico dei servizi finanziari, Giampichelli, 2017.

Le banche stesse hanno iniziato a intraprendere questa strada con la creazione di specifiche attività. Tutti i “big” hanno ormai iniziato a investire nel Fintech. Questo comportamento non ha solo valenza finanziaria ma anche e soprattutto competitiva per un futuro sempre più prossimo. Il Fintech nonostante sia recente è già in continua evoluzione. È già evidente ed importante lo sviluppo di Fintech companies che hanno come clienti le banche stesse, i cui già alti dati di budget in Information Technology sono destinati a salire vertiginosamente non solo per una sempre più stringente normativa regolamentare ma proprio nell’ottica di saper rispondere alla digitalizzazione del settore stesso, trasformando i propri sistemi e favorire la digitalizzazione del proprio modello di business. In Italia151 il settore Fintech ha dimensioni ancora ridotte rispetto al funding, stato di sviluppo e quota di mercato già raggiunta. Il Fintech è presente in tutti i segmenti analizzati, dal lending, al trading, fino ai servizi per le piccole medie imprese, cominciando una vera e propria azione di sviluppo anche internazionale cercando di superare le difficoltà inerenti a una inferiore introduzione di internet, alla persistente mancanza di capitali ed alle resistenze delle stesse banche. I dati empirici mettono in luce come il 25% delle banche non si relazioni in alcun modo con le nuove realtà emergenti, sottovalutando la convenienza di eventuali collaborazioni. Gli istituti finanziari tradizionali potrebbero beneficiare dello sviluppo del Fintech oltre che in termini di persone e idee anche nella misura in cui riescano a raggiungere segmenti di clientela meno servita, fornendo loro una qualità superiore ed a costi ridotti152. L’impatto positivo sarà comunque limitato per le grandi aziende finanziarie dove la rete distributiva non potrà essere completamente sostituita nell’attività di promozione e acquisizione della clientela, mentre, per le aziende finanziarie di medie e piccole dimensioni, il Fintech sarà promotore di un tentativo di espansione del business verso segmenti ancora inesplorati. In ogni caso le Fintech dovranno fare i conti con aspetti di psicologia dei consumatori implementando azioni volte alla conquista della fiducia di un pubblico restio ad abbandonare il classico sistema finanziario. L’approccio iniziale di una startup Fintech è di partire in modo fortemente specializzato in un’area, per poi mirare ai diversi segmenti interfacciandosi sempre di più con tutti gli attori del sistema ed abbattendo così eventuali resistenze. Fintech è diventato sinonimo di settore di servizi finanziari emergenti, suscettibili di ulteriori espansioni nel prossimo futuro.

151 Banca d’Italia, Audizione del Vice Direttore Generale Fabio Panetta, Indagine conoscitiva sulle tematiche relative all’impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo, Roma, 2017.

152 Banca d’Italia, Fintech in Italia: Indagine conoscitiva sull’adozione delle innovazioni tecnologiche applicate ai servizi finanziari, Roma, Dicembre 2017.