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L’Associazione di volontariato Alba di Pisa

“Divergevano due strade in un bosco. Ed io…Io presi la meno battuta. Di qui tutta la differenza è venuta” (R. Frost)

La Regione Toscana vanta di essere una delle Regioni che si mostra sensibile a questo aspetto e che ha riposto fiducia nelle associazioni di utenti che portano avanti progetti di inclusione lavorativa da anni.

L’associazione di volontariato l’Alba auto-aiuto, non ha scopo di lucro, è un insieme di persone con disagio mentale che, a partire dalla loro condizione di svantaggio, attraverso la collaborazione, il confronto e lo scambio di esperienze, si pongono come portavoce di persone con disagio mentale, avendone esperito loro stessi il disagio, costruendo così una rete di solidarietà e di progettazione, è inoltre costituita da operatori, familiari e tecnici esperti del settore.

L’associazione si occupa di problemi inerenti la salute mentale ed ha come scopo quello di:

- Diffondere la cultura dell’auto-aiuto;

- Reinserire e reintegrare le persone con problematiche psichiatriche nella vita reale attraverso progetti riabilitativi individualizzati, feste ed attività di scambi, rete con i servizi locali;

- Promuovere il diritto alla cittadinanza del paziente con disagio mentale; - Lottare contro lo stigma ed il pregiudizio;

- Tutelare la diversità;

- Lottare contro ogni forma di abuso psichiatrico e promuovere un uso etico dello psicofarmaco.

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Il percorso individuale all’Associazione Alba prevede:

1. Colloquio di accesso e compilazione della scheda informativa di utenti che si rivolgono spontaneamente o inviati direttamente dai servizi

2. Progetto individualizzato e contratto di riabilitazione psico-sociale 3. Frequentazione gruppi auto aiuto e Laboratori

4. Verifiche mensili con i servizi ed eventuale inserimento socio terapeutico 5. Corso Facilitatori Sociali, ovvero persone che hanno attraversato un disagio psichico e sono a buon punto nel loro percorso di cura ed attraverso un corso di formazione professionale trasformano il vissuto personale di malattia e guarigione in una risorsa nella relazione di aiuto con gli altri utenti rappresentando l’esempio che è possibile guarire e riappropriarsi del proprio percorso di vita.

6. Tirocinio lavorativo e sostegno al lavoro 7. Eventuale assunzione interna o esterna

L’associazione si basa su una forte integrazione tra servizio volontario rappresentato proprio dall’associazione Alba, ed un associazionismo di promozione attraverso il circolo ARCI che gestisce servizi per i soci ed una società di impresa sociale Rubedo s.r.l. ed è caratterizzata da uno scambio, co-progettazione e supervisione con enti pubblici e privati quali AUSL5, Provincia di Pisa, Società della Salute pisana, Comune di Pisa, Regione Toscana.

Ad oggi l’associazione conta: 1000 soci, 40 soci volontari attivi, 350 utenti inseriti, 1 coordinatore, 1 responsabile organizzativo, 40 soci lavoratori assunti, 17 facilitatori sociali, 19inserimenti socioterapeutici, 3 percorsi formativi on the job, 8 conduttori laboratori arti terapie, 8 appartamenti, 9 gruppi auto aiuto ,21 laboratori di arti terapie.

I laboratori di arte terapia è uno degli strumenti di riabilitazione pico-sociale su cui si basa il lavoro di l’Alba associazione, fondamentale per il recupero delle capacità espressive e l’abbandono dell’immobilità e l’inerzia dovuta al disagio mentale.

I laboratori non si occupano solo di produzioni artistiche, ma anche di attività produttive quali il canto, la musica, stesura di poesie e racconti; l’insieme di questi laboratori favorisce percorsi di trasformazione ed autonomia attraverso la socializzazione e la condivisione di spazi ed attività di gruppo, la collaborazione tra tutti coloro che ne prendono parte, proiezione verso l’esterno con spettacoli, performance, mostre e pubblicazioni.

Tra i vari laboratori dell’associazione Alba si possono menzionare: Bottega artigiana ceramica e psiche, laboratori collanine e Bijou, laboratorio Orticultura- terapia,

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laboratorio di arti plastiche, laboratorio di fumetto, di canto, onirico, laboratorio di musico terapia, di teatro, pianoforte, lettura e scrittura, arti visive e danza.

Ho avuto la possibilità di conoscere personalmente sia la presidente che la psicologa dell’Associazione Alba in modo da poter conoscere e vedere direttamente alcuni aspetti di questa realtà ampia e valida.

Ciò che però mi preme sottolineare ed evidenziare, sono alcuni progetti che hanno consentito all’Associazione Alba di divenire una realtà consolidata sul territorio e non solo e di permettere agli utenti con disagio mentale di potersi realmente e concretamente inserire nel tessuto sociale attraverso uno strumento molto valido e di fondamentale importanza nella vita di tutti, ovvero, il lavoro.

I progetti di Horta l’Agricoltura Sociale, Stabilimento balneare Big Fish a Marina di Pisa che è il primo in Italia gestito da ex pazienti psichiatrici che ha riscosso anche notevole successo sui mass media, ma soprattutto in termini di integrazione sociale creando nuovi posti di lavoro e maggiore sensibilità al tema, ancora, Blu Cafè e Ristorante del Cuore come progetti di auto-imprenditoria sociale.

Il progetto di agricoltura sociale prevede la coltivazione di un terreno nel parco di Tirrenia da parte di un gruppo di 10 ragazzi con problematiche che si sono occupati della bonifica prima e della coltivazione poi e che contano già 100 famiglie come clienti a cui offrono verdure coltivate senza veleni e riforniscono i ristoranti da loro stessi gestiti.

La peculiarità dei ristoranti è che sono gestiti da persone che inizialmente inviate dai servizi o recatesi volontariamente presso l’associazione, dopo un percorso di riabilitazione e la partecipazione ai gruppi di auto aiuto sono nuovamente riusciti a prendere in mano la loro vita e riappropriarsi della propria autostima e autonomia e addirittura dedicarsi pienamente ad attività lavorative stressanti quali la gestione di un ristorante; mi è stato confermato dall’incontro con la psicologa che proprio la cuoca del ristorante è stata un’utente che attraversava un periodo difficile di profonda depressione, ma che adesso riesce a gestire perfettamente la propria vita privata e lavorativa.

Grazie a questo ci sono stati utenti che dopo diversi tirocini formativi sono stati assunti all’esterno anche se, tendenzialmente, l’ottica dell’associazione Alba è quella di “sfruttare” al meglio i soggetti validi impiegandoli nel rafforzare quella che è la struttura dell’associazione in favore di una sua sempre maggiore crescita e in modo da poter rappresentare un valido esempio per chi ancora non è uscito dal tunnel del disturbo.

La ricerca per gli inserimenti al lavoro su scala nazionale, realizzata dall’ISFOL, Ente Nazionale di Ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha inserito l’Alba tra le prime10 realtà italiane ed una ricerca del DSM di Trieste,

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commissionata dal Ministero per la Salute, ha inserito l’Associazione tra le prime due realtà toscane, insieme al Servizio di Inserimenti al lavoro di Livorno, per l’inserimento al lavoro di persone con patologia psichiatrica59.

Dall’incontro è emerso inoltre che, generalmente, coloro i quali entrano in contatto con l’associazione sono soggetti che hanno un disturbo medio-lieve di disabilità intellettiva e sono coloro i quali vengono poi inseriti nei progetti più validi ed impegnativi, coloro i quali invece affrontano patologie più gravi ed invalidanti frequentano i laboratori o utilizzano i ristoranti dell’associazione per poter stare insieme e socializzare.

Un valido contributo è offerto anche dai familiari degli utenti che, qualora presenti, partecipano attivamente ai gruppi di auto-aiuto come valido mezzo per parlare delle loro problematiche e difficoltà, ma soprattutto per condividere le problematiche anche con chi, come loro, le sta affrontando, partecipano e vengono coinvolti anche alla proposta e realizzazione dei progetti; è necessario che diventino “co-terapeuti” collaborando con il curante e con le istituzioni per lavorare insieme ed andare nella direzione del bene comune, sia proprio che della famiglia.

Vengono riportato di seguito alcuni stralci di una testimonianza di un membro di un gruppo di auto-aiuto dell’Associazione Alba: “in apparenza si parte con una stanza, un facilitatore e delle persone, in realtà intervengono tutti i fattori che ogni componente porta con sé in quel momento: come sta, il suo umore, la sua energia e come si pone rispetto agli altri”, “c’è il vantaggio di potersi confrontare con persone che hanno le stesse o altre patologie…”, “nei gruppi di auto-aiuto si trova uno spazio che al di fuori non c’è, questi non sono una soluzione, ma uno strumento con cui è possibile prendere coscienza della propria condizione per un concreto miglioramento”60.

59 Self Help in Mental Health a cura di l’Alba Associazione, San Miniato, 2013, p. 39. 60 Ivi, p. 224.

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CAPITOLO 4

4. C.T.A. Comunità Terapeutica Assistita. Struttura tra terapia e

riabilitazione in Sicilia