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1. L’evoluzione storico-culturale del concetto di privacy

1.2. L’idea di privacy nei diversi contesti sociali e geografic

La diffusione capillare di Internet ha reso il mondo diventasse più piccolo. La tecnologia attualmente disponibile ci permette di comunicare con ogni angolo della Terra a una velocità istantanea e con costi irrisori. Lo spazio cibernetico non conosce confini geografici o politici e annulla le distanze tra gli utenti informatici. Il superamento delle tradizionali barriere giuridiche comporta però dei potenziali rischi per la tutela della privacy di coloro che navigano lo spazio cibernetico; una potenziale lesione della loro autonomia informativa può infatti avere conseguenze non prevedibili in maniera preventiva. I dati degli utenti vengono infatti quotidianamente condivisi in ogni parte del globo e sono processati attraverso server spesso localizzati a migliaia di chilometri dal luogo di connessione.

La problematica della privacy digitale deve essere quindi affrontata in una prospettiva globale; non è possibile identificare una soluzione a livello dei singoli ordinamenti nazionali. Non bisogna però dimenticare che il concetto di privacy è il frutto di una lunga elaborazione giuridica e politica, motivata dalle necessità della collettività sociale. Le esigenze della società sono però soggette a continui cambiamenti e mutazioni, anche a causa dei diversi contesti culturali ed economici. Non esiste un unico concetto di privacy, immutabile al cambiamento dei diversi fattori, poiché ogni cultura ha sviluppato una diversa idea di riservatezza e autonomia informativa, realizzando anche appositi strumenti e metodi per tutelare tali valori.

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Per comprendere appieno le rispettive esigenze di ogni gruppo sociale e per valutare se l’attuale normativa europea e internazionale può proteggere adeguatamente il diritto all’autonomia informativa su una scala globale, occorre perciò partire da una preventiva analisi del concetto di privacy nei diversi contesti geografici.

1.2.1. L’idea di privacy nella cultura africana: dal pensiero collettivo della filosofia Ubuntu all’individualismo moderno

Come si evince dalla sua evoluzione storica, la tutela della privacy nella cultura europea e americana è volta alla salvaguardia dell’individuo e delle sue prerogative391. La normativa in materia pone al centro dell’attenzione la persona in quanto tale, salvaguardandone l’individualità, l’autonomia e la possibilità di stringere in maniera indipendente relazioni interpersonali392 e permettendole di raggiungere i propri obbiettivi in termini di autorealizzazione393. Questa prospettiva comporta una possibile tensione tra

il diritto alla privacy, ritenuto una prerogativa individuale, e le necessità della collettività nel suo insieme394; per questa ragione, l’attenzione alla riservatezza e alla salvaguardia della propria sfera personale può essere vista come controproducente rispetto ai bisogni della società395.

Un’analisi dell’elaborazione culturale dell’idea di privacy nel contesto dell’America Latina porta a simili conclusioni, seppur con la necessità di fare alcune significative distinzioni. La cultura sudamericana sottolinea l’importanza del dato personale e dell’autonomia informativa, sviluppando il concetto di habeas data396, ossia il diritto di avere la potestà sui propri dati, sulla scia del diritto all’habeas corpus di elaborazione britannica.

La situazione del continente africano presenta invece delle peculiarità che la contraddistinguono dalla riflessione in materia di privacy maturata nella cd. cultura occidentale e che meritano una breve analisi.

391L.A.BYGRAVE,Privacy in a global context – A comparative overview, in Scandinavian Studies in Law,

vol.47, 2004, pp.319-348.

392L.A.BYGRAVE,Data protection law: approaching its rationale, logic and limits, Londra, 2002, pp.138-

143.

393A.F.WESTIN ,Privacy and freedom, New York, 1970, pp.39 ss.

394P.M.REGAN,Legislating privacy: technology, social values and public policy, pp.32 ss. 395R.A.POSNER,The right to privacy, in Georgia Law Review, vol.12, 1978, pp.393-422.

396A.GUADAMUNZ,Habeas data: the Latin American response to data protection, in Journal of Information

Law and Technology, n.1, 2000, https://warwick.ac.uk/fac/soc/law/elj/jilt/2000_2/guadamuz/ (consultato il 9 luglio 2019).

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La visione tradizionale vede infatti l’Africa come un luogo dove la singola individualità non ha spazio per emergere e per raggiungere una propria autodeterminazione, poiché la società è fondata su una base prettamente famigliare397 dove i membri sono legati tra di loro da vincoli di interdipendenza; il clan, la famiglia o la tribù hanno un valore gerarchicamente superiore rispetto all’individuo di per sé398 e danno un significato alla vita del singolo uomo. Il pensiero filosofico Ubuntu399 considera disdicevole l’autodeterminazione dell’individuo se non viene permessa dall’intera collettività e se va contro i bisogni del gruppo sociale di origine400; non è contemplata l’idea di proprietà privata e il lavoro viene condotto in un’ottica collettiva. Le dispute e le controversie vengono risolte all’interno del gruppo famigliare per promuoverne la coesione.

La prospettiva di Ubuntu è però da considerarsi maggiormente come un retaggio della tradizione africana piuttosto che un elemento caratterizzante la realtà odierna401. Le nuove tecnologie di coltivazione permettono colture individuali senza il bisogno di ricorrere all’aiuto della famiglia, incentivando anche l’acquisto di singoli appezzamenti di terra. Le reti digitali e i nuovi mezzi di comunicazione hanno inoltre contribuito a introdurre nel continente africano modelli culturali di ispirazione occidentale, basati sull’individualismo e sulla realizzazione personale. I valori di Ubuntu sono quindi ancora presenti nel contesto sociale africano, ma non sono più dominanti.

L’idea di privacy non fa eccezione e la riflessione africana in tale tema risente dell’influenza europea e anglosassone: tale concetto coincide con la condizione individuale caratterizzata dall’esclusione dalla vita sociale. Rientrano in tale situazione anche i fatti personali che il soggetto vuole tenere esclusivamente privati, non conoscibili dall’opinione pubblica402.

L’elaborazione giuridica in materia di diritto alla privacy nel continente africano è però relativamente recente, frenata dagli elementi culturali a cui si faceva prima

397E.J.LASSITER,African culture and personality: bad social science, effective social activism or a call to

reinvent ethnology? in African Studies Quarterly, vol.3, 2000, pp.1-21.

398A.B.MAKULILO ,“A person is a person through other persons” – A critical analysis of privacy and

culture in Africa, in Beijing Law Review, n.7, 2016, pp.192-204.

399 Per un’introduzione al pensiero filosofico Ubuntu, si veda; R.BOLDEN, Ubuntu, in (a cura

di)D.COGHLAN,M.BRYDON-MILLER,Encyclopedia of Action Research, Londra, 2014, pp.39-78.

400M.N.KAMWANGAMALU,Ubuntu in South Africa: a sociolinguistic perspective to a Pan-African concept,

in Critical Arts: South-North Cultural Media Studies, n.13, pp.24-41.

401A.B.MAKULILO ,op.cit.

402J.NEETHLING, The concept of privacy in South African law, in The South African Law Journal, vol.122,

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riferimento. La Carta Africana sui Diritti dell’Uomo e dei Popoli403, stipulata nell’ambito

dell’organizzazione regionale Organization of African Unity, il 27 giugno 1981, è l’unico strumento internazionale formulato nel XX secolo in materia di diritti fondamentali a non elencare al suo interno anche il diritto alla privacy.

La tradizionale suddivisione della struttura sociale africana in singoli gruppi, come i clan, le famiglie o le tribù, si pone infatti in netto contrasto con la controparte occidentale basta invece sulla singola persona e sull’individualismo che sono condizioni che favoriscono la richiesta di riservatezza e autonomia. La priorità accordata agli interessi della collettività rispetto a quelli della persona in quanto tale rappresenta un indubbio ostacolo alla formazione di una normativa unitaria e stabile in materia di diritto alla privacy404.

Non bisogna però cadere in un acritico parallelismo in cui la società occidentale, caratterizzata da una forte impronta individualistica, e la società africana definita dal pensiero collettivista di Ubuntu si fronteggiano come mondi opposti. La crescente urbanizzazione ha i contribuito a creare nuovi centri cittadini rompendo i modelli di coesione sociale tipici della tradizione culturale africana405. La modernizzazione delle metodologie di coltivazione della terra ha inoltre rivoluzionato l’agricoltura del continente, dove le fattorie a gestione famigliare non sono più la norma. Le reti digitali e i mezzi di comunicazione hanno poi introdotto nella società africana lo stile di vita occidentale e i concetti di individualismo e realizzazione personale che sono alla base della moderna concezione di privacy. La diffusione di Internet e delle problematiche relative all’autonomia informativa sta certamente portando i legislatori africani a formulare normative adeguate in tale materia.

Non bisogna quindi considerare la realtà del continente africano come statica e immutabile, bensì in continuo divenire, sia sotto l’aspetto socio-economico che giuridico. Il retaggio culturale del continente si basa su valori come il collettivismo, la coesione sociale e la predominanza dei bisogni del gruppo su quelli del singolo, ma non bisogna dimenticare che l’Africa non è una realtà a sé stante, ma è pienamente connessa con il resto del mondo e sottoposta alle influenze delle altre culture, anche in tema di diritto alla

403 Organization of African Unity (OAU), African Charter on Human and Peoples' Rights ("Banjul

Charter"), 27 June 1981, CAB/LEG/67/3 rev. 5, 21 I.L.M. 58 (1982),

https://www.refworld.org/docid/3ae6b3630.html (consultato il 9 luglio 2019).

404L.A.BYGRAVE,Privacy in a global context, op.cit.

405M.F.SILHONGONYANE ,The invisible hand of the family in the underdevelopment of Africa societies: an

African perspective, in Scholarly Paper Series, n.1,

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privacy. Alla luce di ciò, si può concludere che l’esigenza di una normativa in materia di autonomia informativa è avvertita anche in Africa, pur nel rispetto delle peculiarità e delle necessità della società di quel continente.

2. Una definizione giuridico-filosofica di privacy nel contesto cibernetico: il diritto

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