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L'introduzione dei pactes d'actionnaires nella normativa francese

CAPITOLO III: Il COLLEGAMENTO TRA LE IMPRESE COMUNI E I PATT

1. L’esperienza francese

1.2 L'introduzione dei pactes d'actionnaires nella normativa francese

Grazie all'orientamento dalla dottrina nonché a favore della giurisprudenza nel riconoscere la validità dei pactes d'actionnaires, il legislatore francese è intervenuto, ed ha implicitamente dettato la validità delle convenzioni di voto nei gruppi di società, tramite la Loi du 3 janvier 1985 sur la consolidation des comptes e la Loi du 12 juillet 1985 sur le contrôle des Sociétés anonymes.

In una ulteriore legge, la normativa francese ha anche definito le azioni di concerto318 ed ha imposto alle società quotate una regolamentazione specifica in caso di superamento della soglia di partecipazione e dell'OPA.319

Il legislatore francese, sulla scia dell'evoluzione recente del fenomeno di contrattualizzazione del diritto societario, ha istituito la loi n°94-1 du 1er janvier

317 Trib. Comm., Paris, 1 août 1974, in Rev. Soc., 1974, p.685.

318 La nozione di azione di concerto è definita dall'art. L.233-10 du Code de Commerce in quanto

accordo stipulato “en vue d'acquérir ou de céder des droits de vote ou en vue d'exercer des droits de vote pour mettre en oeuvre une politique commune vis-à-vis de la société”. L'accordo deve pertanto avere per obiettivo l'acquisto, la cessione o l'esercizio dei diritti di voto al fine di attuare una politica comune nei confronti della società. Alcuni pactes d'actionnaires saranno quindi costituitivi di azione di concerto, e gli aderenti al patto saranno soggetti alle obbligazioni dettate dalla legge, tra cui l'obbligo di solidarietà. Un riferimento alle convenzioni tra soci è fatto anche nella disciplina del controllo: l'art. L. 233-3, I, 2 du Code de Commerce, prevede che una società è considerata come controllante una altra quando essa dispone da sola della maggioranza di diritti di voto in questa società in virtu di un accordo concluso con altre società o azionisti e che non sia contrario all'interesse sociale.

319 La Loi du 2 août 1989, senza evocare la validità dei pactes d'actionnaires, ha previsto una

disciplina in termini di pubblicità: l'art. L-233-11 du Code de Commerce, relativo alle convenzioni tra azionisti nell'ambito delle società quotate, ha riconosciuto implicitamente I patti tra azionisti di società quotate su un mercato regolamentato che stabiliscono condizioni preferenziali di cessione o

acquisizione, disponendo che “toute clause d'une convention prévoyant des conditions préférentielles de cession ou d'acquisition d'actions admises aux négociations sur un marché réglementé et portant sur au moins 0,5% du capial ou des droits de vote de la société qui a émis ces actions doit être transmise dans un délai de cinq jours de bourse à compter de la signature de la convention ou de l'avenant introduisant la clause concernée à la société et à l'Autorités des Marchés Financiers. A défaut de transmission, les effets de cette clause sont suspendus, et les parties sont déliées de leurs engagements, en période d'offre publique.

1994 che introduce la société par actions simplifiée (SAS), formula societaria a

carattere contrattuale.320

Si tratta di una struttura facilmente adattabile agli interessi dei soci nella misura in cui vi sia una grande libertà lasciata alle parti nella redazione dello statuto e quindi una possibilità di organizzare contrattualmente le relazioni reciproche ed a regolamentare la composizione del capitale della società ed il controllo della sua gestione.

Per motivi di maggiore elasticità di questo schema societario e di apertura della SAS alle persone fisiche, questa struttura è stata presentata come una alternativa alla pratica tradizionale della conclusione di patti parasociali. Ne consegue una possibilità di inserire negli statuti la quasi totalità delle pattuizioni che si possano ritrovare negli accordi extrastatutari. Così, la SAS è stata spesso considerata quale “pacte d'actionnaires institutionalisé”.321

Ciò non ha comportato tuttavia nella pratica, una attenuazione del fenomeno della stipulazione di patti parasociali. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato sia a causa della maggiore confidenzialità dei suddetti patti322, sia perché i pactes

d'actionnaires consentono degli accordi a geometria variabile che le convenzioni

320 Cfr. LE CANNU, op.cit., p.22 ss.

321 BRUNWICK, SAS et capital investissement: vers la fin des pactes d'actionnaires extra-

statutaires?, Paris, Dalloz, 2000, p.595 ss. L'inserzione delle convenzioni tra soci all'interno dello

statuto della società dimostra la propria rilevanza sul piano della loro efficacia: non solo le clausole sono opponibili a tutti I soci, ma si prevede espressamente la nullità di ogni operazione compiuta in loro violazione. L'art. L. 277-15 du Code de Commerce stabilisce infatti che “toute cession effectuée en violation des clauses statutaires est nulle”. Anche la dottrina e la giurisprudenza sono unanimi nell'affermare l'effet relatif delle convenzioni parasociali (cfr. COURET-JACOMET, op.cit., p.957 per I quali non vi siano eccezioni a questo principio soltanto nel caso ove il patto extrastatutario è

menzionato negli statuti della soscietà) e la loro inopponabilità ai soci non stipulanti ed alla società, che, pertanto, non possono avvalersi della sua violazione. In senso contrario tuttavia, CA Paris, 27 mars 2007, in Bull. Joly, 2007, n°1002, che nel decidere di una domanda di risoluzione di una convenzione parasociale per motivo dell'inadempimento del socio-presidente all'obbligo, assunto con la convenzione di organizzare delle riunioni periodiche al fine di informare I soci sull'andamento degli affari societari, ha respinto la domanda ma ha condannato la società ad un risarcimento pecunario, ritenendo che il socio-presidente avesse agito in qualità di rappresentante della società e che dunque fosse questa a dover rispondere.

322 DELEBECQUE, Société par actions simplifiée et pactes d'actionnaires, in SAS, GLN Joly, 1995,

p.126, il quale rileva che la localizzazione dei patti parasociali negli statuti gli rende opponibile alla società a tutti gli azionisti, attuali o futuri, e la loro violazione non può essere sanzionata dalla nullità, ma gli fa togliere la loro confidenzialità.

statutarie non permettono, rendono possibile la conclusione dei patti solo tra alcuni soci o gruppi di essi. Non si debba dimenticare, però, che la SAS non può essere utilizzata nell'ipotesi di appello pubblico al risparmio.

Inoltre, se nell'organizzazione della SAS prevale il principio di libertà, bisogna sottolineare che questo non è illimitato. Infatti, deve in ogni caso coordinarsi ad un sistema giuridico complesso nel quale si articolano differenti norme legali e contrattuali, con la conseguenza che la libertà contrattuale riconosciuta deve per forza rispettare non solo le normative legali imperative, ma anche i principi di lealtà e di equità e non presentare un carattere abusivo nei confronti d i altri soci o di terzi.

Attraverso i suddetti provvedimenti normativi, il legislatore francese ha dimostrato di avere preso atto dell'uso abituale dei pactes d'actionnaires nella pratica del diritto degli affari e della conseguente urgenza di fornire una disciplina non superficiale di inquadramento di questo fenomeno. Il senatore Marini aveva, d'altronde, introdotto una proposta di legge relativa ai pactes d'actionnaires in 1997, nella quale si prevedeva l'inserimento nella legislazione francese di un vero “statut légal des pactes d'actionnaires” onde eliminare ogni incertezza sulla loro validità e sulla loro disciplina.323