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La posizione della dottrina e della giurisprudenza prima del 1985

CAPITOLO III: Il COLLEGAMENTO TRA LE IMPRESE COMUNI E I PATT

1. L’esperienza francese

1.1 La posizione della dottrina e della giurisprudenza prima del 1985

Le ricostruzioni sistematiche compiute dalla dottrina francese, danno la possibilità di verificare che, alla stregua degli autori italiani, la questione centrale affrontata è quella dei rapporti tra il patto ed il contratto sociale da una parte, e degli effetti che il primo è idoneo a produrre sul secondo dall'altra.

Anche in Francia, la dottrina ricollega il fondamento della validità dei pactes

d'actionnaires nel principio della libertà contrattuale, previsto dal codice civile

all'art.1134 ed anche applicabile in materia societaria.306

Una prima impostazione riconosce che la validità “des accords extra-statutaires entre associés devrait s'apprécier au regard de la seule théorie générale de sobligations et en faisant abstraction de toutes les contraintes spécifiques du droit des sociétés car le droit des sociétés ne régit que les relations la société avec les

304 VELARDOCCHIO, op.cit., p.287.

associés, mais les associés sont entre eux des tiers, qui peuvent organiser leurs relations particulières en concluant des conventions soumises au droit commun des obligations, sous la seule réserve que ces accords particuliers perturbent pas la vise sociale (…) si un associé a imprudemment conclu une convention déséquilibrée, tant pis pour lui. Le droit des sociétés ne doit pas lui fournir l'échappatoire que lui refuse le droit des commun”.

Una altra tesi mette in rilievo le possibilità concrete di collegamento tra le provvisioni contenute nell'accordo parasociale e le regole di funzionamento della società. Si considera in tale senso che le convenzioni parasociali “bien que formellement distincts des statuts, viennent les compléter et sont rarement séparables, car ils sont en général conclus societatis causa. Ils sont donc le plus souvent indivisibles, car les uns et les autres tendent à la réalisation d'un même objectif”. Ne consegue che “les pactes extra-statutaires sont soumis aux mêmes limites et interdictions que les clauses statutaires dans la mesure ou elles ont une incidence sur l'organisation ou le fonctionnement de la société et sur le droit des associés.307

In uno altro orientamento, i pactes d'actionnnaires vengono inseriti all'interno di un regime convenzionale costituito da tutte le obbligazioni che legano le parti di una società tra loro. Tale regime è concepito come un corpo di regole eterogenee dai contorni mobili e dagli obiettivi variabili, che lega tutti o parte dei soci, e che è composto dall'insieme delle obbligazioni liberamente introdotte negli statuti o in convenzioni esterne ad essi.

All'interno di tale regime, i legami creati dalle parti per via contrattuale si presentino strutturati in via gerarchica, secondo una piramide che trova alla sua sommità gli statuti e i regolamenti interni contenenti gli obblighi liberamente assunti dai soci, ed alla base le convenzioni extrastatutarie concluse dai soci.308

306 BONNARD, L'influence des principes généraux du droit des contrats en matière de pactes

d'associés, in Dialogues avec Michel Jeantin, 1999, Paris, Dalloz, p.139.

307 GUYON, op.cit., p.315. 308 GODON, op.cit., p.12.

Tali strumenti contrattuali, non sono totalmente indipendenti dalla società, ma ad essi collegati, in una struttura vicina a quella del “gruppo di contratti”, tenendo tutti alla realizzazione di uno scopo comune che è quello del miglior funzionamento della società. Ne consegue che tutte queste relazioni contrattuali rientrano nella disciplina di cui al contratto di base (quello di società), e che i patti extrastatutari sono necessariamente soggetti alle disposizioni legali imperative, ai principi generali del diritto societario ed alle regole previste dal regime convenzionale stipulato dalle stesse parti e ad esse gerarchicamente sovraordinato.309

I patti extrastatutari quindi, se per natura propria rientrano nel diritto civile dei contratti e dunque devono rispondere alle condizioni di validità di ogni contratto poste dall'art. 1108 du code civil, non sono ritenuti validi che nella misura in cui siano in conformità con le regole imperative del diritto societario, dello statuto e l'interesse sociale.310

Nella linea della dottrina, la giurisprudenza francese si è pronunciata più di una volta per la validità dei pactes d'actionnaires, “dès lors qu'ils ne sont pas contraires à une règle d'ordre public, à une stipulation impérative des statuts ou à l'intérêt social”.311

309 DURAND-LEPINE, L'exclusion des actionnaires dans les sociétés non cotées, in Petites affiches,

1995, n°88, secondo il quale I patti parasociali occupano senza dubbio un rango inferiore nella gerarchia delle disposizioni che disciplinano il funzionamento delle società nella misura in cui, essi non devono contraporre né la legge né le disposizioni statutarie. Questa superiorità dalla clausola statutaria sul patto extrastatutarion viene anche affermato dalla giurisprudenza italiana. Cfr. Cass. Comm., 15 février 1994, n° 92.12.330, in Bull. Joly, 1994, p.508 ss.; Cass. Comm., 7 2004, n°00.11.692, in Bull. Joly, 2004, p.544 ss.

310 VELARDOCCHIO, op.cit., p.203: la natura contrattuale dell'accordo tra soci giustifica l'attuazione

de tutte le regole applicabili al contratto, e sarà soltanto quando questa applicazione si farà al detrimento dagli statuti che il diritto comune dei contratti sarà sottoposto al diritto speciale del contratto di società. Cfr. BONNARD, op.cit., p.139 ss., secondo il quale “la validité des pactes d'associés trouve son fondement dans le principe de la liberté contractuelle (…) avec pour seule limite l'ordre public.

311 Cass., 7 janvier 2004, in RJDA, 2004, n°840; Cass., 27 septembre 2005, in RJDA, n°1359; CA

Paris, 18 octobre 2005, in RJDA, 2006, n°791. La sentenza del Tribunal de Paris, 30 juin, in JCP, 1996, II, n°795, ha stabilità la validità delle convenzioni di voto, facendo gravare l'onerer della prova della contrarietà all'interesse sociale del patto sull'attore che ne invocava la nullità, consacrando pertanto una sorta di presunzione di validità.

Essa si è basata, da un lato, al riferimento al principio di libertà contrattuale in virtu dell'art. 1134 du code civil,312 dall'altro, ai principi generali del diritto delle società,

ed in particolare al principio della preminenza dell'interesse sociale, dell'inalienabilità del diritto di voto e quello della libera revocabilità dei dirigenti.

Così, se da una parte, vi è evidenziata l'invalidità dei pactes d'actionnaires in presenza di un vizio della volontà dei contraenti oppure per la mancanza del requisito della determinazione o determinabilità del prezzo, dall'altra parte la validità di tali convenzioni viene essere circondata da tre limiti: il socio non deve essere privato irrevocabilmente del diritto di intervenire negli affari sociali, o in altri termini, la convenzione deve necessariamente rivestire un carattere temporaneo, le convenzioni non devono essere contrarie all'interesse sociale e, infine, devono essere essenti da frode.313

Le Corti francesi si sono pertanto espresse a favore della validità delle convenzioni di voto con l'unico limite della conformità all'interesse sociale314, per la validità delle clausole di gradimento e di preferenza, in grado di mitigare l'eccesiva rigidità della legge del 1966315, e delle clausole di offerta alternativa (buy or sell).316

Nello stesso tempo hanno condannato le convenzioni dirette a designare anticipatamente i dirigenti della società o ad organizzare l'alternanza di due gruppi

312 Trib. Comm. Paris, 1er aoùt 1974, in Bull. Joly, 1975, p.186, che pone il principio della validità di

una società il cui funzionamento è regolato da stipulazioni contrattuali tra I soci.

313 DONDERO, Le pacte d'actionnaires, le contrat dans la société, in Journ. Soc., 2008, p.42 ss;

JEANTIN, Les conventions de vote, in Rev. jur. comm., 1990, p.124 ss., BOUCOBZA, L'acquisition

internationale de société, Paris, LGDJ, 1998, p.22 ss., il quale nota che il criterio dell'interesse

generale è difficile ad attuare. Se le convenzioni di voto di cui l'oggetto sia di mettere in pericolo gli interessi degli azionisti di minoranza debbano, senz'altro, essere considerate come illecite, quelle avendo adoggetto l'assicurare di una stabilità del potere societario, non sono in contrarietà con l'interesse sociale. In giurisprudenza, v. Cass. 31 octobre 2007, n°05.14.238 in Bull. Joly, 2008, p.121 ss., che abbia riconosciuto la validità della clausola di inalienabilità dal momento che sia giustificata da un interesse serio e leggitimo, e che sia limitata nel tempo.

314 Trib. Comm., 17 juin 1974, in RTD comm., 1975, p.534; Cass., 19 décembre 1983, in Rev. Soc.,

1985, p.105; Cass., 9 mars 1993, in RJDA, 1993, p.439, ove si affermi la nullità delle convenzioni di voto se stipulata nell'interesse esclusivo di un socio ed in generale se contraria all'interesse sociale.

315 Trib. Angers, 20 septembre 1988, in Rev.soc. 1989, p. 288; CA Paris, 23 juin 1987, in Bull. Joly,

1987, p.701.

316 Trib. Comm., Paris, 17 octobre 2006, in Bull. Joly, 2007, p.42. La decisione ha caratterizzato la

azionari alla testa della società, per violazione del principio della libera revocabilità dei dirigenti.317