• Non ci sono risultati.

L’Italia virtuosa.

Nel documento Le opportunià della Green economy (pagine 45-48)

5. Oltre le rinnovabili.

5.5 L’Italia virtuosa.

Nella sterminata provincia italiana ci sono numerosi esempi di regioni virtuose. Sempre secondo i dati del GSE la regione con il maggior numero di impianti è la Lombardia, seguita dal Veneto e dall’Emila Romagna. C’è un forte fermento che dimostra quanto la rivoluzione verde abbia interessato trasversalmente le classi dirigenti locali. Ne è esempio l’approvazione del «Piano per una Lombardia sostenibile» per il raggiungimento dell’obiettivo 20-20-20 attraverso lo stanziamento di 1.100 milioni di risorse pubbliche e la creazione di 40.000 posti di lavoro entro il 2015.77

Il Paese è ricco di ricerca, creatività e sperimentazioni. Manca però un coordinamento convinto.

Vi sono casi in cui, come a Pieve di Coriano in provincia di Mantova, l’ospedale viene riscaldato a biomasse o a Settimo Torinese in cui sta nascendo un quartiere di case che produrranno più energia di quella che consumano sfruttando sole, vento e pioggia.78 Nella provincia di Grosseto sono state realizzate 20 abitazioni riscaldate e raffreddate con l’energia geotermica. Non sono pochi neppure i cosiddetti comuni virtuosi che nel loro piccolo si impegnano su più fronti attraverso diverse iniziative con la volontà di “intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità”, come si legge in apertura dello Statuto

76 Notizia Ansa del 05\09\2011

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rinnovabili/2011/09/05/visualizza_ne w.html_727888008.html

77

Sito ufficiale della Regione Lombardia,

http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=Ambiente%2F Detail&cid=1213314005897&pagename=MBNTWrapper

41

dell’Associazione dei Comuni Virtuosi.79 Più spesso proprio i piccoli comuni sono i più attivi nel promuovere sul proprio territorio l’uso delle energie rinnovabili.

Nel 2005 è stata istituita una rete di enti locali, coordinata dall’ex Consigliere Comunale Marco Boschini, impegnati nella riduzione della propria impronta ecologica. Credendo nella possibilità di intervenire in favore dell’ambiente vogliono “vivere tale opportunità concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana”.80

Il piccolo comune di Prato allo Stelvio, in provincia di Bolzano, si è aggiudicato il primo posto in europa nella RES Champions League 2010, una competizione europea basata sulle tecnologie rinnovabili e sulle politiche energetiche locali. Il comune altoatesino è stato premiato per la miglior politica locale nella promozione delle fonti rinnovabili, vantando un mix che riesce a produrre più energia elettrica di quella necessaria alle famiglie residenti.81 Un’interessante iniziativa rivolta alla diffusione di una civiltà della consapevolezza è LifeGate.

Intorno al 1999, per volontà di un imprenditore che aveva avuto successo con la produzione e commercializzazione dello yogurt biologico, nasce in Italia il network media e advisor per lo sviluppo sostenibile. LifeGate è un progetto multimediale, un sistema, un centro di aggregazione, un punto di riferimento per il mondo ecoculturale per la diffusione di un nuovo stile di vita basato sulle tre P: People, Planet e Profit (persone, pianeta e profitto). Il progetto ha l’obiettivo di creare business con la « civiltà della consapevolezza » attraverso una rete di network e media come la LifeGate Radio, il Magazine, internet, news e una piattaforma multimediale.82

79Sito ufficiale Associazione dei Comuni Virtuosi: http://www.comunivirtuosi.org/istruzioni-

per-l-uso/lo-statuto.html

80 Sito ufficiale Associazione dei Comuni Virtuosi: http://www.comunivirtuosi.org/istruzioni-

per-l-uso/lo-statuto.html

81

K. Eroe E. Zanchini “Champions delle rinnovabili. Prato allo Stelvio è il miglior piccolo comune d’Europa”, in «FV Fotovoltaici» VII(2010), n.4, p. 82.

82 M. Roveda, “LifeGate, verso la civiltà della consapevolezza” in M. Guandalini, V. Uckmar

42

Nel 2002 viene promossa la prima iniziativa del progetto denominata ImpattoZero® per concretizzare gli intenti delle responsabilità assunte con il Protocollo di Kyoto. Il sistema funziona calcolando attraverso un metodo scientifico le emissioni di gas effetto a effetto serra generate da un determinato prodotto, attività o evento. Determinato il valore di CO2 prodotto, il secondo passo consiste nella riduzione delle emissioni attraverso nuove tecnologie, materie prime più “eco” ed un vero e proprio re-design del prodotto. Infine il terzo step consiste nella compensazione delle emissioni di CO2 rimanenti attraverso la creazione e tutela delle nuove foreste.

Fino ad oggi hanno aderito al progetto migliaia di aziende, imprenditori e privati consapevoli del peso economico e ambientale che possono avere comportamenti ecologicamente corretti.

E’ significativa a riguardo il rapporto che la Coop Italia ha instaurato con i temi ambientali ed in generale con il green. Tale comportamento non è casuale ma è radicato nella ragion d’essere delle cooperative basate sulla tutela della salute e il benessere dei propri soci e consumatori. L’ impegno per la cooperativa nata nel 1991 si è concretizzato nell’ emissione di una politica ambientale pubblica dal 1995 che si concretizza in diverse iniziative di sensibilizzazione e non solo.83 Concretamente sono state seguite due strade. La prima relativa al contenimento dei consumi di energia, la seconda al consumo di energia da fonte rinnovabile. La principale novità riguarda l’ingresso dell’energia pulita negli ipermercati: i cosiddetti «punti vendita verdi». L’attuale piano energetico Coop, infatti prevede l’installazione dell’energia solare fotovoltaica in almeno 52 negozi della rete vendita. Oltre le campagne di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori, la riduzione delle emissioni della propria rete vendite, Coop ha lavorato a monte della propria filiera. Attivando il progetto

Coop for Kyoto, la cooperativa ha coinvolto i fornitori di prodotto a marchio

determinando l’adesione di 110 siti produttivi italiani si sono impegnati per la riduzione delle emissioni di gas serra. L’iniziativa, partita nel 2006, coinvolge le aziende che volontariamente si impegnano a seguire le “linee guida” per il risparmio energetico elaborate da Coop, in linea con gli obiettivi di riduzione

83 S. Mastagni “L’energia verde entra negli ipermercati” in M. Guandalini, V. Uckmar in

43

delle emissioni di gas serra sancite dal protocollo di Kyoto. Riguardo al gruppo dei 110 stabilimenti di fornitori che hanno aderito al progetto, nel triennio 2007-2009 le quantità di merci prodotte sono aumentate del 12,8% ma le emissioni solo del 7,4% grazie al miglioramento dell’efficienza. Queste aziende ricevono, inoltre, un attestato da Coop a riconoscimento dei risultati ottenuti. «Ancora molto cammino c’è da fare- sottolinea Maurizio Zucchi, direttore dalla Qualità di Coop Italia- e noi abbiamo intenzione di proseguire nell’attività di sensibilizzazione dei fornitori, in particolare delle aziende che presentano situazioni meno efficienti..».84

L’obiettivo dell’insieme delle diverse iniziative della Cooperativa è quello di coinvolgere consumatori e fornitori in una sorta di catena virtuosa nei confronti del rispetto ambientale cercando di invertire i trend negativi.

5.6

Importanza economica di rispettare gli impegni

Nel documento Le opportunià della Green economy (pagine 45-48)