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L’offerta turistica in provincia di Chieti

Nel documento Fabrizio Ferrari e Barbara Grugnale (pagine 77-86)

La provincia di Chieti (Fabrizio Ferrari)

2. L’offerta turistica in provincia di Chieti

2.1 La capacità ricettiva della provincia di Chieti.

La provincia di Chieti può contare su una capacità ricettiva (Fig. 1) piuttosto modesta, anche in confronto con le altre province abruzzesi, per quanto riguarda gli esercizi alberghieri (7.948 posti letto, ossia circa 21 ogni mille residenti), mentre risulta sensibilmente più rilevante per quanto riguarda i campeggi e i villaggi turistici (con 12.526 posti letto, risultando così la seconda provincia abruzzese, dopo Teramo, per questa tipologia infrastrutturale); più modeste appaiono invece le altre tipologie di ricezione, prime fra tutti gli agro-turismi, che pure appaiono in forte espansione negli ultimi anni, mentre risulta anche rilevante la presenza di alcuni ostelli, in genere di dimensioni non molto rilevanti.

7948 12526 242 513 308 Alberghi Campeggi e villaggi turistici Alloggi in affitto Alloggi agro-turistici

Figura 31. La capacità ricettiva della provincia di Chieti (in termini di posti letto disponibili) nel 2001.

(Fonte: elaborazione su dati ISTAT).

Per quanto riguarda la distribuzione delle strutture ricettive all’interno del territorio provinciale (Figg. 32 e 33), bisogna innanzitutto notare che vi sono pochi poli di attrazione

che condizionano fortemente l’infrastrutturazione provinciale e che essi sono in genere collocati lungo la costa oppure in alcuni centri ubicati attorno alla Maiella, mentre la fascia collinare intermedia, con alcune eccezioni, e l’area meridionale interna (Valli del Sinello e del Trigno), sembrano piuttosto marginalizzate rispetto alla pur modesta infrastrutturazione turistica provinciale.

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2.400

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1.200 ( ( 240

Figura 32. Distribuzione territoriale dei posti-letto alberghieri nella provincia di Chieti (2001).

Fonte: elaborazione su dati ISTAT.

La distribuzione dei posti-letto negli alberghi vede prevalere nettamente il Comune di Vasto, dove si concentra il 29,57 % (pari a 2.350 posti-letto) del totale provinciale, mentre in posizione nettamente inferiore si trovano Francavilla al Mare (con 945 letti, pari all’11,89 % dell’offerta alberghiera chietina) e Ortona (628 letti, pari al 7,90 %).

All’interno si distinguono alcuni centri montani rilevanti, in particolare Pretoro, a cui seguono Fara San Martino, Pizzoferrato e Palena; questi comuni, sebbene non dotati di infrastrutture turistiche qualitativamente paragonabili a quelle aquilane, si vanno saldando a queste in modo da creare un prodotto unico e sinergico; lo sbilanciamento dell’infrastrutturazione alberghiera verso la costa e la forte concorrenza del prodotto turistico montano aquilano, comunque, rendono difficile migliorare la consistenza e la qualità degli alberghi dei comuni montani chietini.

Ancora più evidente è la fragilità dell’assetto alberghiero chietino se si considera il fatto che pochi centri nella fascia collinare intermedia denotano poi una infrastrutturazione rilevante: in effetti, solo il polo frentano (artistico, culturale e religioso), che ruota attorno a

Lanciano (e che comprende Mozzagrogna e le località costiere di Rocca San Giovanni e Torino di Sangro) appare di una certa rilevanza, oltre al capoluogo provinciale, che comunque appare in un ruolo sicuramente più modesto rispetto a quello che ci si aspetterebbe, a motivo dell’effetto ombra esercitato su di esso da Pescara, la quale drena risorse (in questo caso turistiche) e si pone in concorrenza diretta con il centro teatino, che, a sua volta, nel corso degli anni ha assunto sempre più il ruolo di semi-periferia nell’ambito dell’area “metropolitana”.

Per quanto riguarda l’assetto delle infrastrutture extra-alberghiere, bisogna notare che esse, da un lato, rafforzano la fascia costiera e marginalizzano ancor più alcune aree (in specie quelle interne più meridionali), mentre, dall’altro, sopperiscono nelle aree interne alla mancanza o alla scarsità di infrastrutture alberghiere, specialmente nella Val di Sangro, anche con iniziative che possono sembrare quantitativamente modeste, ma che contribuiscono alla diffusione del turismo nella provincia di Chieti e con tipologie infrastrutturali “leggere” e non invasive dell’ambiente naturale.

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(

3.500

(

1.750 ( 350

Figura 33. Distribuzione territoriale dei posti-letto extra-alberghieri nella provincia di Chieti (2001).

(Fonte: elaborazione su dati ISTAT).

Dal punto di vista numerico, al contrario, sono soprattutto i campeggi che determinano lo sbilanciamento verso le località costiere: Vasto (3.431 posti letto, ossia il 25,25 % del totale provinciale), Torino di Sangro (2.154 letti, pari al 15,85%), Ortona (1.934 letti, pari al 14,23 %), Casalbordino (1.506 letti, pari all’11,08 %) e San Vito Chietino (1.100 letti, pari all’8,09

%); questa forte connotazione verso le strutture “all’aria aperta” contribuisce in maniera determinante alla sostanziale monostagionalità del turismo balneare chietino (ma bisogna notare che essa è anche effetto, oltre che causa, della concentrazione dei turisti nella stagione estiva).

Nelle aree interne i centri più rilevanti per l’infrastrutturazione extra-alberghiera sono Pretoro, Pizzoferrato, Bomba, Roccascalegna e Lanciano, anche se quest’ultimo si salda in realtà con l’asse dei centri balneari; anche in questo caso, ma forse più giustificato dal fatto che le tipologie extra-alberghiere di solito rifuggono le aree di grande concentrazione demografica, il capoluogo mostra una struttura ricettiva modesta, che si esplica nella sola ubicazione di alcune piccole attività agro-turistiche.

2.2 La qualità delle infrastrutture alberghiere in provincia di Chieti.

L’indice di attrattività alberghiero (Fig. 34) mostra in generale un valore piuttosto modesto nella provincia di Chieti (162,46 su un totale regionale di 1000) soprattutto a motivo della larga prevalenza di letti negli esercizi di media levatura (3 stelle), pari a 5043 su 7948 (63,45 %) e della relativa scarsità di esercizi e di letti a 4 stelle (1110, pari al 13,97 %) rispetto a quelli a 1 e 2 stelle (1795 letti, pari al 22,58 %).

Bisogna comunque notare che in genere gli esercizi di minore qualità sono in generale di dimensione molto più ridotta di quelli di fascia più elevata: così, ad una media provinciale di circa 54 letti per esercizio (cifra comunque piuttosto modesta), corrispondono in realtà una media di appena 22 letti per gli esercizi a 1 stella, che sale a 35 per quelli a 2 stelle, a 64 per i 3 stelle e, infine, a 93 per i 4 stelle.

Questa forte polverizzazione delle infrastrutture alberghiere comporta una spinta alla razionalizzazione delle infrastrutture, escludendo dal sistema i concorrenti più piccoli, deboli e marginali (anche perché meno richiesti da una clientela turistica sempre più esigente), mentre al contrario stimola la creazione di nuove iniziative di qualità crescente: in tal senso vanno letti i dati relativi all’evoluzione della consistenza delle strutture di tipo alberghiero in provincia di Chieti, le quali mostrano una forte contrazione di esercizi a 1 stella nel decennio 1991-2001 (passati da 60 a 16) e, per contro, uno sviluppo molto rapido di quelli a 4 stelle (da 2 a 12 esercizi), mentre ancora non risultano aperti in provincia di Chieti esercizi della categoria a 5 stelle.

Per quanto riguarda la situazione a livello comunale, si confermano come località qualitativamente migliori nella provincia di Chieti i centri di Vasto (con un indice di 45,06), Francavilla al Mare (19,09) e Ortona (17,12).

0 15 30

Chilometri

Indice di attrattività

(classi per interruzione naturale)

da 17,11 a 45,07 da 4,41 a 17,11 da 1,21 a 4,41 da 0,35 a 1,21 senza strutture

Figura 34. Indice sintetico della qualità degli alberghi nella provincia di Chieti (Anno 2001).

(Fonte: elaborazione su dati Regione Abruzzo).

Bisogna notare come in effetti le strutture alberghiere balneari siano molto più “attraenti” di quelle dell’interno, le quali, al contrario, mostrano una posizione relativa rispetto ai valori provinciali sicuramente ridimensionata rispetto a quelli assoluti relativi alla consistenza dei posti-letto di cui si è trattato in precedenza.

Delle quattro località montane precedentemente citate, solo Pretoro denota una infrastrutturazione di discreta qualità (con un indice comunque non molto elevato e pari a 7,70), mentre Fara San Martino (con un indice di 2,33), Pizzoferrato (2,11) e Palena (1,37) mostrano valori decisamente più modesti di quelli della costa.

Al contrario, le aree collinari intermedie, in particolare quella che si raggruppa attorno a Lanciano e alla Frentania e quella di Chieti denotano posizioni relative alla qualità migliori rispetto a quelle assolute; resta però da notare la sostanziale inadeguatezza dell’infrastrutturazione alberghiera del capoluogo, che mostra un indice di 4,42.

In definitiva, si può affermare che la provincia di Chieti negli anni Novanta ha cercato di rinnovare ed adeguare la propria offerta ricettiva alberghiera, soprattutto nelle aree costiere e balneari, dove sono sorti rapidamente esercizi di buona qualità, mentre nelle località montane, ancora scarsamente toccate dal fenomeno turistico, ci si affida in genere ancora ad esercizi più modesti qualitativamente, di dimensioni più ridotte e a conduzione familiare; nel futuro, comunque, si può ipotizzare un miglioramento della qualità anche nei centri dell’interno, non tanto per la diffusione dei modelli insediativi costieri, ma piuttosto di quelli imitativi

trasmessi dalle località montane dell’Aquilano, che hanno già assecondato da tempo la loro vocazione turistica.

2.3 La densità delle infrastrutture turistiche in provincia di Chieti.

La provincia di Chieti si estende su una superficie totale pari a 2.586,70 kmq, pari al 23,96 % dell’intera superficie regionale; l’offerta ricettiva turistica di tale provincia è di 21.537 posti-letto totali, perciò la densità territoriale del turismo nell’intera provincia risulta essere pari a 8,33 letti per kmq, valore leggermente inferiore a quello regionale, ma sicuramente modesto rispetto a quello medio italiano.

Tale valore risulta comunque essere molto positivo se si considera che ben 42 comuni, che occupano complessivamente 699,16 kmq, pari al 27,03 % dell’intera superficie territoriale provinciale, non risultano avere alcun tipo di offerta ricettiva turistica.

Tali centri privi di offerta ricettiva sono in genere di piccole dimensioni (tra i più grandi, sia spazialmente che demograficamente si hanno Cupello e Paglieta, con oltre 30 kmq di superficie e oltre quattromila residenti ciascuno), sia territoriali che demografiche, ma non si tratta solamente di centri montani isolati bensì anche di realtà inserite nella fascia collinare a immediato ridosso di quella costiera, i cui centri assorbono tutto il potenziale turistico e producono un marcato “effetto ombra” sui primi, i quali si trovano, d’altronde, nell’incapacità di competere con le località maggiori per la scarsità di mezzi economici e di un tessuto demografico rilevante.

Il tasso di densità turistica dell’offerta ricettiva (Fig. 35) vede un netto prevalere della pressione sulle aree costiere dove si registrano i quattro casi compresi nella fascia elevata che va dai 50 ai 100 letti per kmq: Vasto (81,78 posti-letto per kmq), San Vito Chietino (76,20), Torino di Sangro (67,75) e Francavilla al Mare (57,20).

La densità turistica sembra essere dunque bene assorbita dalle località costiere, non raggiungendo ancora l’indice relativo valori superiori alla soglia dei 100 letti per kmq, come accade nella costiera settentrionale; resta comunque rilevante e in costante aumento nel corso degli anni la pressione esercitata sulla costiera chietina, come si evince anche dal fatto che il tasso maggiore si riscontra nel comune dimensionalmente maggiore, ma anche con la più elevata disponibilità di letti della provincia e interessato dal più elevato afflusso di turisti della stessa.

0 15 30 Chilometri Letti per kmq da 50,00 a 100,00 da 25,00 a 50,00 da 8,80 a 25,00 da 0,01 a 8,80 senza strutture

Figura 35. La densità territoriale del turismo in provincia di Chieti (numero di letti totali a disposizione per kmq).

Fonte: elaborazione su dati ISTAT e Regione Abruzzo.

Nella fascia di alta densità turistica (valori compresi tra 25 e 50 letti per kmq) si trovano altre tre località costiere, Casalbordino, Rocca San Giovanni e Ortona, e la prima località dell’interno, ossia Pretoro; in particolare, bisogna esprimere come positivo il tasso non molto elevato registrato dalla località di Ortona, una delle principali della provincia chietina, che può evidentemente ancora sfruttare spazi rilevanti per l’infrastrutturazione turistica, specialmente nell’immediato hinterland, dove vi è però il dominio dell’agricoltura intensiva e di qualità che frena lo sviluppo in tal senso.

Altre nove località, piuttosto eterogenee tra loro, evidenziano tassi di densità turistica superiori al valore regionale di 8,8 letti per kmq: tra questi, vi sono i rimanenti due centri balneari della provincia (Fossacesia e San Salvo), ma anche centri montani e dell’alta valle del Sangro, come Pizzoferrato e Pietraferrazzana.

In definitiva, la pressione turistica sul territorio e sull’ambiente fisico presenta una situazione quantomai eterogenea nella provincia di Chieti: mentre una gran parte degli enti comunali non ha ancora una infrastrutturazione rilevante (o non ne ha affatto), alcuni centri della costa si apprestano già a raggiungere una posizione matura sul mercato e di quasi completa saturazione dei proprio spazi, cosicché appare imprenscindibile l’avvio di cicli economici basati sul comparto turistico anche nelle altre località finora toccate solo

marginalmente dal fenomeno (anche quelle costiere) allo scopo di alleggerire la tensione esistente sui poli attrattivi maggiori.

L’analisi del tasso di funzione turistica in provincia di Chieti parte dalla constatazione che la popolazione residente in tale contesto territoriale al censimento del 2001 è pari a 382.076 unità (pari al 30,27 % del totale regionale, risultando la più popolosa dell’Abruzzo), in lievissimo aumento rispetto al 1991 (l’incremento è stato, infatti, appena dello 0,06 %); l’indice di funzione turistica è comunque di molto inferiore a quello della media regionale e anche di quella italiana, essendo soltanto di 56,37 letti ogni 1.000 residenti.

La modesta infrastrutturazione turistica rispetto alla popolazione residente è testimonianza di uno scarso peso attribuito dall’economia locale a tale comparto: vi sono però casi molto differenti all’interno del contesto provinciale, che riflettono ancora una volta l’eterogeneità e la frammentarietà dello sviluppo di tale comparto nella provincia di Chieti (Fig. 36).

0 15 30 Chilometri Letti per 1.000 residenti

da 500,00 a 1.000,00 da 100,00 a 500,00 da 75,21 a 100,00 da 0,01 a 75,21 senza strutture

Figura 36. Il tasso di funzione turistica in provincia di Chieti (numero di letti totali a disposizione per 1000 residenti).

(Fonte: elaborazione su dati ISTAT e Regione Abruzzo).

A sottolineare l’eterogeneità delle località turistiche chietine, sopra accennata, si evidenzia che nella fascia di funzione turistica elevata (compresa tra i 500 e 1.000 posti-letto ogni mille residenti) vi sono due centri radicalmente differenti tra loro: il primo, Pretoro (con un valore di 834,69 letti per mille residenti), è la principale località montana e sciistica della provincia, con una popolazione sostanzialmente stabile nel decennio censuario (- 0,54 %); la seconda,

Torino di Sangro (710,95), è una località balneare ancora piuttosto marginale dal punto di vista turistico, ma dotata di grandi strutture di campeggio che incidono pesantemente sull’indice, ma che finora non hanno apportato rilevanti benefici all’economia locale (l’andamento demografico, in effetti, nel periodo 1991-2001 ha visto scendere dello 0,96 % la popolazione residente, in controtendenza rispetto allo sviluppo che in generale si è avuto nella fascia litoranea abruzzese).

Nella fascia compresa tra i 100 e i 500 posti-letto ogni mille residenti, invece, si riscontrano ben quattordici località, seppure con traiettorie di sviluppo economico e demografico, oltre che turistico, piuttosto differenti: in essa si ricomprendono alcuni centri balneari di grandi dimensioni, anche demografiche (Vasto, Ortona e Casalbordino) e, alla scala opposta, centri di ridotte dimensioni, che continuano a mantenere un’infrastrutturazione turistica oramai spesso sovradimensionata rispetto alla taglia demografica della località (Colledimezzo, Gamberale, Rosello, Monteferrante, Pietraferrazzana).

In particolare, bisogna notare che la buona infrastrutturazione di cui sono dotati i centri montani dell’Alta Val di Sangro può contribuire, con opportune azioni di rilancio dell’attività turistica, al rilancio di queste aree demograficamente ed economicamente in declino in modo da creare un vero e proprio sistema turistico montano, al momento deficitario in provincia di Chieti, con l’esclusione di Pretoro.

Altri centri, in specie dell’interno, ottengono valori inferiori a 100, ma comunque superiori alla media regionale (Palena, Borrello, Mozzagrogna e Fossacesia); la zona più settentrionale della provincia, invece, pur potendo contare su centri demograficamente rilevanti (in particolare il capoluogo Francavilla e San Giovanni Teatino) non esprime un tasso di funzione turistica rilevante, determinandosi una sottoutilizzazione del potenziale demografico di tale are nel comparto turistico.

In definitiva, la provincia di Chieti ha sicuramente ancora da espandere sia la propria infrastrutturazione turistica, con lo sfruttamento di nuove località, ma anche con una maggiore intensità turistica in alcune località balneari e dell’interno, mentre dovrebbe cercare di alleggerire il carico in altre in cui vi è un pericolo di sovrautilizzazione.

Nel documento Fabrizio Ferrari e Barbara Grugnale (pagine 77-86)