• Non ci sono risultati.

L’Olanda che non ti aspett

Nel documento Annuario 2015-2016 (pagine 145-148)

La prima settima di maggio la classe 5A GAT è partita per il tanto ambito viaggio di fine corso con destinazione l’Olanda. L’idea progettuale del viaggio ha avuto come focus la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse del ter- ritorio sotto molteplici aspetti. A tal proposito la scelta della località dove la classe ha soggiornato maggiormen- te ha appunto tenuto conto di questa idea iniziale in quanto adatta alle visite previste nei giorni successivi. Haarlem è stata una vera sorpresa. Definita anche come  Bloemenstad  (la città dei fiori) è capoluogo della provincia di Noort-Holland. Pur essendo solo a 20 minuti di treno da Amsterdam, si tratta di una cittadina che offre tran- quillità, posti bellissimi e particolari in quanto, essendo quattro metri sotto il livello del mare, è caratterizzata da ca- nali, mulini e distese di campi di fiori. Dopo un primo veloce tour della città,

la prima visita non poteva che essere ad uno dei tanti mulini che caratte- rizzano il paesaggio locale. In passato nei Paesi Bassi c’erano più di 10.000 mulini e venivano spesso usati sia per la macinazione industriale del mais, che per drenare l’acqua in eccesso. Il Mulino de Adriaan è un molino esagonale sulla sponda del fiume Spaarne. Originario del 1778, è stato ricostruito di recente dopo l’incendio che lo ha distrutto nel 1932. Utilizzato per produrre cemento, vernice e ca- trame, in seguito è stato trasformato in mulino per tabacchi da un nuovo proprietario.

I ragazzi sono stati accolti da due dina- miche guide che hanno offerto infor- mazioni su come funzionano i mulini in generale e spiegato, tramite modelli e presentazioni, come molte macchi- ne operino con l’energia eolica. Come testimoniato dalla storia di questa

MANUEL PENASA Docente di Zootecnica e di Trasformazione dei prodotti lattiero-caseari

BARBARA CENTIS Docente di Scienze CLIL

struttura, molti sono stati i cambia- menti d’uso di questo tipo di edifici, il che dimostra la grandissima versatilità dei mulini e l’importanza rivestita per le comunità che li possedevano. Per arrivare alla meta del secondo giorno si è scelto volutamente un mez- zo di trasporto sostenibile: la biciclet- ta. Il trasporto in bici è stato incorag- giato in Olanda sin dagli anni Settanta dato che il paesaggio si presta otti- mamente. Molte strade hanno piste ciclabili separate, con i propri segnali e semafori. Ponti e tunnel proteggo- no i ciclisti dal caos delle aree molto trafficate, per garantire la massima si- curezza attraverso segnaletiche ad hoc ed indicazioni per terra che si trovano su tutte le piste ciclabili ed agli incroci; a volte suggeriscono anche percorsi alternativi. Questo ha permesso ai ragazzi di fare alcune considerazioni sulla gestione ambientale e sulla so- stenibilità di alcune proposte turisti- che come quella a cui abbiamo aderito noi, ovvero la visita del parco naziona- le Zuid Kennemerlaand. Il parco offre centinaia di chilometri di sentieri per escursioni, mountain bike ed equita- zione e spettacolari paesaggi. Uno de- gli ambienti più suggestivi ed a rischio sono le dune che una volta erano ri- coperte da prati fioriti che ne garanti- vano la stabilità, mentre ora la scarsa vegetazione non vi riesce più. Per pre- servarle il parco ha attuato un piano di recupero estremamente interessante grazie a finanziamenti europei; del re- sto, è un ecosistema fondamentale sia a protezione dell’entroterra sia come habitat per molti animali. 

Altra iniziativa interessante è l’immis- sione di animali rustici in grado di mantenere gli spazi aperti attraverso il pascolamento. Tuttavia per evita- re un eccessivo impatto da parte di questi animali, la fauna è gestita in modo rigoroso ed in particolare per i grandi mammiferi, che non hanno nemici naturali, i numeri sono regolati con diversi metodi come la castrazio- ne (come per gli Highland scozzesi), a volte rimuovendo i maschi dal branco (come nel caso dei pony) o spostan- do gli animali in altri luoghi (come nel caso del bisonte).

Il giorno seguente è stata la volta di Zaanse Schans che, con le sue case tradizionali, i mulini a vento, i magaz- zini e le botteghe, dà bene l’idea di come doveva essere vivere nella zona nei secoli XVIII e XIX. A quel tempo, l’area di Zaandam era un’importante zona industriale e centinaia di mulini a vento erano usati per la produzione di olio di lino, vernici, tabacco da fiuto, senape, carta e molto altro ancora. Gli studenti hanno potuto visitare diverse piccole realtà come mulini, caseifici, la- boratori per la produzione dei famosi zoccoli in un bellissimo contesto. Nel tragitto verso la successiva meta abbiamo poi visitato alcune aziende locali tra cui caseifici ed attività zoo- tecniche. È stato interessante poter interagire con i responsabili aziendali, conoscere le strutture, assistere alla fase di mungitura e constatare come i problemi che affliggono la nostra zo- otecnia non siano poi cosi diversi da quelli degli altri paesi.

Gli ultimi due giorni sono stati dedicati alla visita di Amsterdam. Ovviamente il fascino di questa città è completa- mente diverso. Si tratta di una città caotica ed organizzata a misura di turista. Il poco tempo a disposizione ci ha fatto optare per un tour organiz- zato e la visita di alcune realtà locali come l’Heineken experience e la casa di Anne Frank.

A sinistra:

Parco nazionale Zuid Kennemerlaand: il “bagno” nel freddo Mare del Nord

Parco nazionale Zuid Kennemerlaand: Highland scozzesi all’interno del parco

1911. Fine del “Corso 9 mesi”

Nel documento Annuario 2015-2016 (pagine 145-148)