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139La Chiesa dei SS Pietro e Paolo

Nel documento Il Castello di Sorana (pagine 140-142)

Vicende storico-costruttive della fabbrica**

139La Chiesa dei SS Pietro e Paolo

Fig. 19 - Schema della facciata principale

borgo, lasciando disabitata la casa “d’avanti la chiesa”. L’allora rettore Pieretti chiese ai confratelli della compagnia la vendita della casa per poterla sistemare e non arrecar danno alla chiesa volendo poi riven- derla al signor Antonio Giovanni Matteo Franceschi, possessore della casa confinante. I fratelli della com- pagnia accettarono la richiesta ponendo una condizione: il rettore, con i soldi che avrebbe ricevuto dalla vendita (12 scudi), avrebbe dovuto far costruire due o quattro finestre nella chiesa che permettessero l’il- luminazione dell’altare della compagnia. Delle quattro finestre pattuite ne furono realizzate soltanto tre,

chiuse da vetrate realizzate nel XX secolo e raffiguranti i santi titolari della chiesa (SASPE,Compagnie

soppresse Compagnia di S. Michele Arcangelo n. 995, c. 10v).

11 Iscrizione incisa di lato alla base dell’altare.

12 Nella nicchia, al di sopra del catino, vi è un affresco raffigurante il Battesimo di Gesù.

13 “La pilla del S. Battesimo fu eseguita in pietra nel 1656 a cura del Rettore Lazzaro Marchi e del-

l’operaio Giuliano di Marsilio Manfredi” (cfr. Nucci,In Valleriana, cit., p. 17).

14 Sansoni,op. cit., p. 88.

15 In tali documenti è menzionata come “Ecclesia S. Petri de Sorano”.

16 Sansoni,op. cit.

17 AAL,Libri Antichi di Cancelleria n. 34, c. 22r. Nel 1381 la chiesa di Sorana dipendeva dal piviere

di Castelvecchio, sede battesimale per gli abitanti di Sorana privi del loro fonte. Da sottolineare è la pre- senza di un rettore di origine fiorentina a significare il ferreo controllo sul borgo esercitato dalla domi- nante anche in campo religioso e non solo politico.

18 AAL,Libri Antichi di Cancelleria n. 32, c. 71r. 19 Sansoni,op. cit., p. 10.

20 L’edificio sacro era ius-patronato (cfr. AVPE, Propositura n. 7, cc. 202v-205r) del comune di

Sorana, che si fece carico degli aspetti economici legati ai lavori di accrescimento o restauro del fabbri- cato (cfr. SASPE,Archivio del comune di Vellano n. 325, c. 123v.; c. 153v), vista la costante impossibilità

dell’Opera dei SS. Pietro e Paolo “di poter fare spese di alcuna importanza”.

21 Aa.Vv.,Il patrimonio artistico di Pistoia, cit. 22 Sansoni,op. cit., p. 77.

23 Non è possibile capire, in quanto non vi sono testimonianze in merito, se con tale termine si con-

siderasse una vera e propria cappella a sé stante, ad oggi completamente distrutta, o più semplicemente un altare.

24 Gli interventi di ampliamento hanno infatti portato alla demolizione completa dei lati Nord-orien-

tale e Sud-orientale.

25 SASPE,Archivio del Comune di Vellano n. 325, cc. 32v-34v.

26 Non vi sono documenti che attestano un trasferimento temporaneo della celebrazione delle mes-

se e del culto in altro luogo.

27 SASPE,Archivio del Comune di Vellano n. 325, cc. 32v-34v.

28 SASPE,Archivio del Comune di Vellano n. 325, cc. 84v-88v.

29 Sul lato opposto non sono state individuate tracce di simili aperture che potrebbero essere state

completamente asportate in conseguenza della realizzazione delle finestre attuali.

30 Appe,Sorana n. 53, c. 1333r.

31 Anche se è molto probabile che la posizione e l’assetto attuali siano il risultato di rimaneggia-

menti successivi.

32 Sansoni,op. cit., cc. 80-82.

33 Sansoni,op. cit., pp. 87-88; SASPE, Archivio del comune di Vellano n. 109, c. 124r; SASPE,

Archivio del comune di Vellano n. 333, c. 23r. 140

Capitolo II - Il castello di Sorana

34 Grande era la devozione dei soranesi al culto della Madonna. Più di una volta infatti il popolo

aveva chiesto ed ottenuto il suo aiuto di fronte all’imperversare della peste nel triennio 1630-1633 ed in occasione dell’incendio divampato una mattina d’aprile del 1673, mettendo in pericolo gli abitanti di tut- to il borgo.

35 Sansoni,op. cit., p. 78.

36 Sansoni,op. cit., p. 88: “Fu dunque datone di ciò l’assunto a’ maestro Tomaso scarpellino di

Pescia, il quale dopo che l’hebbe perfezionato, ne fu ordinato il traino dal luogo detto alla grotta dove si sono cavate tutte le pietre delli altri altari”.

37 AAL,Libri antichi di Cancelleria 28, c. 10, 1281: il prelato lucchese convoca due rappresentanti

del Comune di Sorana per affari riguardanti la chiesa di S. Pietro e S. Cristina.

38 Come testimoniato dall’epigrafe sul prospetto settentrionale della chiesa dei SS. Pietro e Paolo,

cfr. par.Simboli, epigrafi e segni di lapicidi.

39 Cfr. par.Simboli, epigrafi e segni di lapicidi.

40 Le medesime famiglie proprietarie degli altari della chiesa dei SS. Pietro e Paolo sono quelle che

figurano nel Catasto Leopoldino di due secoli dopo come maggiori possidenti di beni, terreni e immobili, nel paese di Sorana.

41 Sansoni,op. cit., p. 86: “Segue poi sull’istessa mano l’altare di Santi Verreschi, detto comune-

mente l’altare di Santino, essendo stato da lui nuovamente fabbricato di pietra, circa l’anno 1664”.

42 Sansoni,op. cit., pp. 78-79.

43 Un’ipotesi che giustificherebbe tale omissione è quella che per il Sansoni i locali della sacrestia e

della canonica erano già disposti come oggi.

44 Sansoni,op. cit., p. 141.

45 Don Arturo Carmignani pievano a Sorana. La memoria di una presenza. Diario personale 1944-

1959, a cura di C. Bocci - C. Pellegrini, Borgo a Buggiano 2009.

46 A tal proposito nei documenti d’archivio è possibile leggere le relazioni redatte dal Carmignani

nel 1957 e inoltrate al Genio Civile di Pistoia per la richiesta di risarcimento.

47 Il braccio lucchese, come quello fiorentino, ha vari sottomultipli: 1 braccio corrisponde a 20 soldi,

4/5 di braccio, ossia 16 soldi sono equivalenti a 0,472 metri. A conferma dell’uso di queste unità di misu- ra è il fatto che la larghezza delle lesene della chiesa cinquecentesca corrisponde esattamente a 16 soldi (ossia 4/5 di braccio).

48 Riportata alla luce grazie al cantiere di restauro del gennaio 2010.

49 È da precisare che queste misure non considerano lo spessore murario dell’abside in quanto at-

tualmente inserito nelle costruzioni retrostanti.

50 Le campate sono “numerate” a partire dall’abside, seguendo la sequenza delle probabili fasi co-

struttive.

51 Cfr. schede del DVD allegato al presente volume.

52 Probabilmente coeve alla scelta di realizzare una diversa tipologia di copertura.

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Nel documento Il Castello di Sorana (pagine 140-142)