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La nascita dell’ufficio risorse umane: generalita’

Nel gennaio 2010 nasce l’ufficio Risorse Umane della Banca di Credito Cooperativo di Pisa e Fornacette in base a un esigenza verificatasi a seguito di una rapida e sostanziale crescita del personale avvenuta negli anni adiacenti al 2010. La sostanziale crescita di organico iniziata 5 anni prima, fa maturare l’esigenza di creare un accorpamento organizzativo inerente la gestione del capitale umano, sgravando così la funzione organizzativa dall’onere di una gestione sempre più complessa. In particolare sotto l’aspetto formativo e riducendo, al contempo, il ricorso a più onerose strutture esterne.

La creazione di un unico accorpamento risulta così funzionale non solo per migliorare l’efficienza e l’efficacia della gestione, ma anche per ridurre i costi del comparto.

Obiettivo più ambizioso era inoltre quello di avviare una vera e propria filosofia gestionale che incorporava gli ideali e i valori aziendali tipici, facendo configurare l’individuo come parte attiva e portante del benessere aziendale. Ciò che viene mantenuto in outsourcing è l’aspetto amministrativo contabile riguardante le buste paga, ferie ecc. che viene gestito da CABEL: la holding di riferimento della Banca di Credito Cooperativo di Pisa Fornacette. Nonostante la gestione delle buste paga sia un compito di Cabel, la banca coopera con la holding predisponendo gli strumenti necessari per redigere le buste paga: tramite un supporto informatico si ha l’automatica registrazione di informazioni inerenti gli straordinari, le presenze, le ferie. Questo programma predisposto all’interno di ogni filiale genera automaticamente un flusso di dati che arriva direttamente a Cabel. Tale aspetto amministrativo risulta in gran parte informatizzato esulando la banca da qualsiasi tipo di intervento diretto.

Per quanto riguarda l’aspetto formativo, la BCCPF implementa un formazione chiamata dallo stesso direttore del personale, a “360 gradi” coinvolgendo il personale di ogni livello gerarchico.

Il direttore del personale ha dato ampio spazio impegnandosi in prima persona in quella che è la formazione “comportamentale” facendo riferimento all’aspetto relazionale comunicazionale verso i clienti e i colleghi: verso i clienti ai fini della customer satisfaction e verso i colleghi nell’ottica della condivisione degli obiettivi e del senso di appartenenza alla banca.

Lo sforzo dell’intervento formativo comportamentale e manageriale, andava pertanto nel senso di recuperare appieno il concetto che tutta la struttura lavorava per soddisfare al meglio i bisogni della clientela secondo i criteri tipici della cultura della banca: semplicità di comunicazione, semplificazione ed empatia. E’ stato necessario per il direttore del personale il ricorso ad un ottica sistemica che si fonda sul considerare ogni unità di personale come funzionale a far muovere la “macchina”: ognuno doveva conoscere la direzione di marcia indipendentemente dall’esistenza più o meno diretta di relazioni con il cliente.

L’aspetto singolare che vorrei evidenziare, in relazione a quella che sotto una prospettiva teorica viene definita “analisi dei fabbisogni formativi”, è come in realtà nella BCCPF questa “analisi” sia pervasa da un forte connotato soggettivo. La soggettività risiede nel fatto che essendo una realtà piccola, l’analisi del fabbisogno si basa esclusivamente sull’esperienza del responsabile risorse umane.

Sebbene tale osservazione possa far pensare ad una noncuranza nei confronti di una corretta analisi, occorre tenere presente che:

- In una realtà piccola, come la BCCPF, esiste una conoscenza diretta da parte dei senior verso tutto il personale e pertanto diventa più facile, senza il necessario supporto di professionisti esterni, mettere in evidenza quelle che sono le carenze formative di ognuno.

- Ricorrere a professionisti esterni per la misurazione tramite questionari o test delle carenze, in una realtà piccola comporterebbe un sostenimento di costi diretti per il reclutamento dei professionisti e indiretti per la sottrazione delle ore di lavoro al personale.

- L’alto grado di controllabilità a causa delle ridotte dimensioni dell’organico (non sarebbe possibile un controllo diretto del responsabile risorse umane in banche come la Monte dei Paschi di Siena o la Unicredit) permette di rilevare a colpo d’occhio le macro-carenze del sistema formativo.

Individuate in tal modo le esigenze formative si è passati alla fase di progettazione del percorso formativo, formulato in collaborazione con una società del gruppo Cabel (Cabel Formazione e Ricerca).

Il progetto implementato, prevede un intervento mirato a rilevare le necessità formative di ogni figura professionale, erogando ad ognuna di esse una specifica formazione sia comportamentale che tecnica.

Si intende con questo ottenere:

- Maggiore consapevolezza dei ruoli

- Attenzione alla crescita delle risorse umane anche tramite una maggiore socializzazione delle competenze professionali (formazione sul campo) che permetta di avere in tempi rapidi personale in grado di affrontare i diversi aspetti del lavoro bancario.

Di pari passo è stato impostato il progetto che prevede la classica somministrazione di formazione tecnica, tesa all’aggiornamento (antiriciclaggio, sicurezza, ISVAP) ed all’accrescimento professionale (corsi specifici per titoli, crediti, sviluppo).

Infine la formazione cosiddetta (con termine infelice a detta del Responsabile del personale) “obbligatoria”. Si tratta dei progetti di formazione destinati al personale assunto con contratto di apprendistato professionalizzante, ovvero quello che per ovvi motivi necessita di interventi frequenti.

Il contenuto della formazione per gli apprendisti è di carattere generale e incorpora le principali nozioni del lavoro da affrontare inerenti sia ad aspetti puramente tecnici e teorici sia ad aspetti commerciali e relazionali.

Tra gli aspetti trattati in questa formazione che viene definita a “360 gradi” in quanto abbraccia in linea generale tutti gli aspetti del settore bancario troviamo:

- Normativa antiriciclaggio - Aspetti comportamentali - Aspetti finanziari

- Attività di sportello - Tecniche di vendita

Per quel che riguarda, invece, il personale assunto a tempo indeterminato la formazione viene erogata quasi completamente in aula con eccezione di alcuni argomenti che possono essere appresi con sistemi FAD.

Possiamo quindi constatare una filosofia formativa nella BCCPF che mira da una parte, ad erogare una formazione omogenea ad ogni livello e per ogni ruolo e

dall’altra, ad interventi formativi personalizzati (allo sportello, al finanziario e ai diversi comparti).

Pertanto ogni anno la BCCPF concorda con la CABEL Formazione e Ricerca un piano formativo e la società fornisce i docenti e le strutture per l’attuazione dei programmi.

Gli strumenti di verifica maggiormente utilizzati per monitorare l’efficienza e l’efficacia dell’intervento formativo sono quelli tradizionali: i test e l’osservazione, da parte del direttore del personale, degli aspetti inerenti la formazione comportamentale e manageriale.

La conoscenza diretta dei dipendenti, tipica delle realtà locali, permette un continuo monitoraggio delle loro competenze, consentendo di analizzare in modo specifico il crescere del bagaglio formativo-esperenziale tramite vere e proprie osservazioni dirette del comportamento del personale nelle filiali.

Pertanto facendo un’analisi generale di quello che è il programma formativo annuo, possiamo concludere che la BCCPF si appoggia a strutture esterne per quel che riguarda l’aspetto nozionistico e teorico, facendo leva sulla figura del direttore del personale per contestualizzare l’aspetto teorico nella realtà operativa di riferimento, ovvero quello di una banca di credito cooperativo.

Tale soluzione è funzionale per colmare il gap che si verrebbe a creare tra aspetti nozionistici e aspetti pratici: la qualità dei contenuti è garantita dalla professionalità dei docenti certificati e dal rilascio di attestati inerenti i corsi di formazione, mentre la corretta applicabilità degli stessi è possibile grazie alla partecipazione ai corsi formativi di personale con esperienza nel comparto operativo quale il direttore del personale stesso.