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La qualità dei prodotti agrumicoli trasformati

Mentre in Spagna è in atto la tendenza ad aumentare la produzione di succo naturale bevibile (valutata al 50% delle produzione totale), in Italia, l’eccessiva pre- senza di limonina nelle varietà di arance a polpa bianca e la necessità di produrre suc- co allo stato di surgelato, per evitare l’alterazione del colore per le varietà pigmen- tate, rendono difficoltosa la trasformazione del prodotto, prevalentemente destina- to, quindi, al mercato del fresco.

La scarsa resa in succo delle varietà di arance italiane – pari al 34% contro il 50% delle produzioni brasiliane e statunitensi – ha indirizzato l’industria nazionale verso la produzione di succo concentrato. Le arance pigmentate, per le loro caratte- ristiche organolettiche, salutistiche e nutrizionali, sono le varietà maggiormente desti-

nate alla produzione di succo bevibile. Tuttavia, anche la cultivar arancio Biondo

comune, concentrata per quasi il 60% nell’areale reggino, viene destinata per lo più all’industria di trasformazione per l’estrazione del succo.

I mandarini e le clementine, ammessi da pochi anni ai sostegni comunitari alla trasformazione, hanno un peso limitato nell’industria di trasformazione italiana; spe- cificatamente, nella provincia di Palermo, principale area di produzione dei manda-

rini, è diffusa la pratica di raccogliere i frutti verdi per conferirli all’industria di estra- zione degli olii essenziali.

Il succo di limone delle produzioni italiane è di qualità elevata, ma risente del- la forte concorrenza delle produzioni argentine e californiane; produzioni regionali

di pregio, quali il “Limone Costa d’Amalfi” IGPe il “Limone di Sorrento” IGP, sono

considerati entrambi prodotti di eccellenza sia per il mercato del fresco che per la

produzione del celebre liquore limoncello. Anche la cultivar limone Monachello,

introdotta in passato per la sua resistenza alle fitopatologie, è piuttosto diffusa ma non possiede una spiccata attitudine a rifiorire e produce frutti a basso standard qua- litativo per il mercato del fresco, per cui la destinazione più importante è rappre- sentata dall’industria di trasformazione. Alla trasformazione è destinato anche il limo- ne Femminello Zagara bianca, diffuso soprattutto nella provincia di Trapani, il qua- le, nonostante presenti più fioriture, non ha le caratteristiche di eccellente qualità per il consumo fresco.

Le condizioni pedo-climatiche dell’areale di produzione del bergamotto (cfr. paragrafo 3.2) ne fanno l’unico luogo nel mondo che consente al frutto di esprimere al meglio le 350 componenti chimiche diverse che gli conferiscono proprietà antiset- tiche, balsamiche, antireumatiche e antinfiammatorie, tanto che l’essenza di berga- motto è stata inserita nelle farmacopee di diversi paesi. Oltre che nell’industria far-

maceutica, l’essenza di bergamotto, che ha ottenuto il riconoscimento DOP, come

accennato nelle pagine precedenti, è utilizzata nell’industria profumiera internaziona- le e nell’industria alimentare e dolciaria come aromatizzante e il liquore che si pro- duce, utilizzando le bucce messe sotto alcool secondo ricette di antica tradizione, è fortemente aromatico e digestivo. Ciò nonostante, questo olio essenziale deve com- petere sul mercato con prodotti sostitutivi, simili o sintetici, dai prezzi più contenuti. Attualmente, grossi quantitativi di prodotto agrumicolo trasformato, soprattut- to arance, arrivano dai paesi a Sud dell’Equatore e, avendo un valore commerciale più basso, sono particolarmente richiesti dalle industrie di trasformazione, che pun-

tano in questo modo ad abbassare i costi di produzione. Tra i maggiori competitors

si distingue anche la Cina, forte dei costi di produzione molto bassi.

Per fronteggiare la concorrenza, le aziende italiane hanno iniziato a ricercare nuovi mercati, come ad esempio i paesi dell’Europa orientale, il Giappone, gli Sta- ti Uniti e il Canada: una sfida che, naturalmente, può essere combattuta non attraver- so i prezzi (a volte difficilmente competitivi), ma attraverso la qualità.

L’86% delle industrie italiane di trasformazione di agrumi – costituito da 88 imprese, delle quali 44 localizzate in Calabria, 42 in Sicilia, 1 in Basilicata e 1 in Campania –, è rappresentata dall’Associazione italiana trasformatori prodotti agri-

coli (ASSITRAPA), l’associazione che lavora circa l’88% degli agrumi trasformati a

19 Per gli agrumi avviati alla trasformazione industriale il sistema di aiuti interessa arance, limoni, pompelmi e po-

meli, mandarini e clementine trasformati in succo, clementine e satsuma trasformati; «in applicazione del reg. CE

n. 2202/1996, ora abrogato dal reg. CEn. 1182/07, è versato un aiuto comunitario alle OPche conferiscano le sud-

dette tipologie di agrumi di origine comunitaria a trasformatori riconosciuti, sulla base di contratti stipulati tra le parti (o impegni di conferimento, nel caso di autotrasformazione). L’aiuto comunitario è differenziato per tipolo- gia di agrume e di contratto, a seconda che sia per una campagna (annuale), per più campagne (poliennale) o per singolo produttore: infatti, è prevista la possibilità che anche produttori non associati partecipino al regime di aiu-

to attraverso una OPriconosciuta, previa deduzione delle spese» (Canali, 2007). Dal 1° gennaio 2008 il regime

di aiuto per gli agrumi è inserito nel regime di pagamento unico (RPU), con aiuto diretto al produttore al 100% per

la quota parte di prodotto non destinabile al fresco (cfr. Box 4.2).

20 Dati provvisori ASSITRAPA, settembre 2008.

I quantitativi massimi di agrumi da conferire all’industria di trasformazione

sono fissati da norme comunitarie19; nella campagna 2006/07 sono stati trasformati

oltre 1,1 milioni di tonnellate di agrumi, pari al 30% della produzione raccolta, ma nella campagna 2007/08, gli agrumi trasformati sono stati poco più 670.000 tonnel-

late20, pari al 18% della produzione raccolta (Tabella 4.1).

Tabella 4.1 - Agrumi trasformati in Italia (tonnellate)

2006/07 2007/08 var. %

Arance 823.604 531.267 -35,5

Limoni 200.414 95.814 -52,2

Piccoli frutti 88.849 42.206 -52,5

Pompelmi 1.334 1.225 -8,2

Totale agrumi trasformati 1.114.201 670.512 -39,8

Fonte: ASSITRAPA

Ciò è dovuto, con molta probabilità, sia agli eventi climatici, che hanno infi- ciato l’idoneità del prodotto all’estrazione del succo, sia ai cambiamenti in atto nel

settore, con l’entrata in vigore, al 1° gennaio 2008, della riforma dell’OCMdegli agru-

mi (Box 4.2); nel corso delle ultime campagne, inoltre, l’industria dei succhi ha assor- bito il prodotto in eccesso non destinabile al mercato del fresco, avviando un proces-

Il reg. CEn. 1182/07 introduce alcune novità per le produzioni ortofrutticole naziona- li, compresi gli agrumi, destinate al mercato dei prodotti freschi e per quelle trasfor- mate, al fine di potenziare la competitività e l’orientamento al mercato del settore. Per le produzioni fresche, la riforma dell’OCMriconosce il ruolo centrale delle Orga-

nizzazioni dei Produttori (OP), confermando le precedenti misure e introducendone di nuove e significative che regolamentano l’azione di prevenzione e gestione delle crisi di mercato e la realizzazione di iniziative di promozione e valorizzazione, al fine di orientare le OPverso le produzioni di qualità; viene abolito, invece, il regime di aiuto

per gli ortofrutticoli e gli agrumi trasformati (è abrogato, infatti, il regolamento CEn. 2202/96 relativo al regime di sostegno per gli agrumi destinati alla trasformazione), inserendoli nel regime di pagamento unico (RPU) istituito dal n. CE1782/2003.

In Italia, per quanto riguarda gli agrumi trasformati, fin dal primo anno di applicazio- ne della riforma, è previsto l’aiuto diretto al produttore al 100% per la quota parte di prodotto non destinabile al fresco; anche per effetto del reg. CEn. 1213/07, che ridu- ce, per la campagna di commercializzazione 2007/08, gli importi dell’aiuto ai produt- tori di taluni agrumi in seguito al superamento del limite di trasformazione in alcuni Stati membri, si è scelto a livello nazionale il sostegno al reddito indipendentemente dalla produzione. L’obiettivo è far sì che gli agrumicoltori si orientino sempre di più al mercato e, in assenza del sostegno comunitario, le industrie di trasformazione rico- noscano il giusto valore alle produzioni agrumicole italiane.

Il DM 21/12/2007 di revisione dell’OCMagrumi, prevedendo livelli di premi differen-

ziati fra Regioni secondo un coefficiente correttore basato sulle rese storiche per etta- ro, tende a favorire le superfici agrumicole vocate. Il plafond totale, pari a 121,99 milio- ni di euro, è ripartito per 2/3, come aiuto di base, a tutte le superfici e per 1/3, come aiuto supplementare, alle superfici che hanno beneficiato dell’aiuto per la trasforma- zione industriale secondo i seguenti modelli operativi:

aiuto base: a) fra tutte le superfici coltivate ad agrumi nel 2006 sono ripartiti 81,33 milioni di euro. L’entità dell’aiuto a ettaro per Regione si determina applicando il valo- re medio, ottenuto dalla ripartizione del plafond, per i seguenti coefficienti correttori: Sicilia 0,95; Calabria 1,34; Puglia 0,71; Basilicata 0,88; Sardegna 0,54; Campania 0,99; Lazio 0,76; Liguria 0,54; Toscana 0,37; Abruzzo 0,63.

All’aiuto di base si aggiunge l’aiuto supplementare per chi ha beneficiato degli aiuti previsti dal reg. CEn. 2202/96 e regolamenti successivi relativi alla trasformazione indu- striale, adottando il secondo metodo:

aiuto supplementare: b) fra i produttori che hanno conferito all’industria di trasforma- zione nel 2005/06 o 2006/07 sono ripartiti 40,66 milioni di euro sulla base delle super- fici aziendali censite; al valore medio ottenuto si deve applicare il coefficiente corret- tore (cfr. lettera a).

Fonte: INEA, Strumenti trasversali per la competitività delle imprese del settore agrumicolo, 2008

Nel 2007, ASSITRAPAha trasformato 531.267 tonnellate di arance, 95.814 ton- nellate di limoni, 42.206 tonnellate di piccoli frutti e 1.225 tonnellate di pompelmi. Il 70% dell’offerta del prodotto trasformato è rappresentato dal succo di arancia, men- tre poco più del 20% dal succo di limone; tra i sottoprodotti agrumari, il 95% è rap-

presentato da mangime animale, pastazzo ed estratti vegetali, il 4,5% da scorze e pol-

pe di agrumi e lo 0,5% da oli essenziali.