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1.5 Tutela, conservazione, restauro e valorizzazione

1.5.3 La valorizzazione dei beni navali tradizionali e storici

Tutela e valorizzazione sono due processi che si sono sempre accompagnati a un bene culturale. La valorizzazione, normata dall’articolo 6 del Codice, è un aspetto fondamentale del patrimonio culturale che non porta al consumo fisico del bene, ma promuove gli interventi a favore della conservazione, assicurando le migliori condizioni

di utilizzo per la trasmissione alle future generazioni121.

Torniamo ora alla griglia proposta da Davide Gnola. Nel primo caso, che interessa le barche con un grande valore storico, l’unico esito auspicabile è la valorizzazione

attraverso la musealizzazione122. Un esempio di questo caso è la lancia romagnola Falcia.

La barca, commissionata nel 1949 a Giovanni Della Santina, uno dei maestri d’ascia più

120 Costa 2014, p. 303.

121 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2004-01-22;42, 03/05/2020.

esperti e abili di Cattolica, venne realizzata per essere utilizzata come mezzo di trasporto veloce per trasportare il pescato dalle barche che si trovavano al largo fino ai vari porti in cui doveva essere venduto. La barca, ormeggiata abitualmente a Cesenatico, all’inizio degli anni Settanta venne musealizzata all’interno del Museo Etnografico “Benedetto Pergoli” a Forlì, poiché rappresenta una testimonianza della tradizione marittima

locale123. Nel 2015 la lancia romagnola Falcia venne spostata nel Museo della Marineria

di Cesenatico, un deposito temporaneo a lunga scadenza che riportarono l’imbarcazione nella sua città di origine. Ora la barca, armata con la sua vela e la sua rete, dopo un accurato lavaggio e senza alcun intervento di restauro, può essere ammirata all’interno del museo che accoglie moltissime barche tradizionali e costituisce il più importante ricordo di uno dei pionieri della salvaguardia della marineria tradizionale: Siro Ricca

Rossellini124.

Fig. 1.8 La Falcia al Museo della Marineria di Cesenatico. Fonte: http://www.archivimmc.eu/cbr_mostra.php?cercainventario=97.

Il secondo caso interessa una barca tradizionale non unica ma rappresentativa di una tipologia o epoca. La valorizzazione del valore materiale e immateriale si bilanciano e

123 La decisione di musealizzare la lancia Falcia fu presa anche per gli ordinamenti normativi che rendevano difficile

continuare la navigazione con un’imbarcazione simile senza integrazioni strutturali e di attrezzature non tradizionali.

coesistono, ossia può essere concessa la possibilità di integrazioni strutturali o dell’attrezzatura per rendere possibile la navigazione e quindi l’utilizzo della barca

conservando così il patrimonio immateriale125.

Riprendiamo alcuni esempi già citati. La lancia Assunta naviga in ottime condizioni lungo le coste romagnole partecipando alle manifestazioni delle tradizioni marinaresche e ai

raduni di barche d’epoca126.

Il lancione Saviolina, dopo essere stato esposto al Settimo Salone Internazionale dell’Arte del Restauro dei Beni e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali di

Ferrara e a Monaco Di Baviera127, dall’estate del 2000 prende parte a molti progetti in

acqua legati alla cultura e alla tradizione del mare quali: il corso di Archeologia e Storia Navale, i raduni storici della Mariegola delle Romagne e la Scuola di vela e di navigazione

storica organizzati dal Museo di Cesenatico e dall’ISTIAEN128.

Infine nell’ultimo caso, il terzo, il relitto avrà come unico esito la musealizzazione. Sono molti gli esempi e le eccellenze internazionali. In Europa si sono costruiti degli straordinari esempi di valorizzazione dei relitti; le navi di Roskilde in Danimarca sono tra questi. I relitti delle imbarcazioni vichinghe dell’undicesimo secolo sono stati musealizzati e valorizzati con delle sottili linee metalliche che restituiscono al visitatore

la forma dello scafo129.

Un altro esempio di relitto risalente a un’epoca più recente è il trabaccolo Marino

Faliero. Il trabaccolo è stato musealizzato dopo un trasporto impegnativo da Casale sul

Sile, luogo dell’affondamento, al museo che l’ha accolto per essere valorizzato: il museo

di Archeologia del Mare di Caorle.130

125 Gnola 2010, p. 50.

126 Panella 2007, p. 182.

127 Medas 2018, pp. 69-76.

128 Capelli, Fabbri, Franchini, Fuggiano, Giuliodori, Gnoli, Medas, Morri, Righetti, Volpe 2018, pp. 77-98.

129 Crumlin-Pendersen 2002, p. 18.

Fig. 1.9 Il trabaccolo Marin Faliero. Fonte:

http://www.archivimmc.eu/cbr_mostra.php?cercainventario=85.

Trovare corretti metodi di valorizzazione contribuisce a promuovere il sostengo agli interventi di conservazione. Forse, se il traghetto Cariddi fosse stato valorizzato come museo galleggiante coinvolgendo la comunità nazionale, non si sarebbe perso l’ultimo

traghetto storico dello stretto di Messina, affondato al suo ormeggio nel 2006131.

Come avremo modo di analizzare di seguito alcune associazioni internazionali e

nazionali, ma anche privati, peraltro incentivati dallo stesso Codice132, si fanno

promotrici di azioni di tutela e valorizzazione. L’European Maritime Heritige,

un'organizzazione non governativa, incoraggia la cooperazione reciproca europea tra i proprietari di barche tradizionali, musei marittimi e altri organismi simili per mantenere vivo il patrimonio marittimo, per studiare e risolvere i problemi comuni individuati e per

altri temi legati al mondo navale133.

131 Panella 2007, p. 183.

132 https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2004-01-22;42, 05/05/2020.

In Italia, l’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN) è una associazione a cui aderiscono studiosi, ricercatori e cultori di marineria storia provenienti da tutta

l’Italia per promuovere la conoscenza, diffusione e valorizzazione della cultura navale134.

Anche nell’area della gronda lagunare si sono create nel tempo associazioni, musei e privati che contribuiscono a riconoscere l’importanza del patrimonio nautico attraverso diverse iniziative.

La gronda lagunare è quel territorio che circonda la laguna di Venezia e che si estende principiante nella provincia Venezia, Padova, Treviso; quest’area pianeggiante è costituita da una rete di canali navigabili e vie d’acqua naturali, adattate o addirittura modificate dall’uomo fin dal Medioevo. Lungo le vie d’acqua utilizzate nel passato come delle vere e proprie autostrade liquide, si sono stratificate nel tempo conoscenze navali e tradizioni nautiche; a partire dal secondo dopoguerra il trasporto su gomma soppiantò definitamente il commercio fluviale e conseguente si iniziarono a dissolversi secoli di

tradizioni nautiche fluviali135.

In quest’area geografica, grazie all’impegno delle associazioni (sportive, dilettantistiche, rievocazionali e altre ancora) o del singolo privato, viene tutelato e valorizzato il patrimonio navale e nautico. Virtuosismi che a volte confluiscono in vere e proprie eccellenze locali come il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme che ha raccolto una tradizione legata alla navigazione fluviale, tutelando e valorizzando il patrimonio materiale (costituito dalla collezione museale) e il patrimonio immateriale (costituito dalle occasioni di organizzazione e promozione delle attività e delle tradizioni

legate al mondo della nautica fluviale e lagunare136).

Una delle iniziative più recenti in tema di valorizzazione è il Water Museum of Venice, un museo digitale creato dal Centro Internazionale per la Civiltà dell’Acqua Onlus. Il museo, membro fondatore della Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua, valorizza il patrimonio naturale e culturale legato ai differenti usi storici dell’acqua delle Tre

Venezie, con l’obiettivo di garantire una nuova visibilità a livello mondiale137.

134 http://www.istiaen.eu/, 04/05/2020.

135 Eulisse 2014, p. 389.

136 https://museonavigazione.eu/it/, 02/05/2020.

La valorizzazione, come per la tutela, è possibile ed efficace solamente con il coinvolgimento attivo di tutta la società; in questo modo si avrà un maggior interesse e una maggiore sensibilità sui temi che riguardano il destino dei beni e delle tradizioni che spesso scompaiono in maniera invisibile.

2 Il turismo culturale in Italia: progetti per uno sviluppo qualitativo di un settore chiave

Studio, ricerca, lavoro e svago sono differenti modalità con cui si può usufruire di un bene culturale; utilizzi differenti che posso coesistere in un unico momento e in un unico fruitore. Ad esempio un accademico (studente o docente) si interfaccia con il bene per motivi di studio ma anche per motivi legati alla sua professione; il suo lavoro contribuirà a valorizzare il bene culturale migliorandone l’interpretazione. Si tratta di un lavoro molto importante e spesso sottovalutato in Italia, considerando che il Belpaese è conosciuto in tutto il mondo per le sue bellezze storiche, naturali e architettoniche diventando sempre più, anno dopo anno, una delle mete turistiche predilette.

Per capire, in termini numerici, l’incidenza di questa voce nel tessuto economico e sociale del Paese, possiamo citare i dati della redazione periodica della Banca D’Italia Eurosistema: Questioni di economia e finanza. Turismo in Italia: numeri e potenziali di

sviluppo.

Il turismo culturale costituisce oggi una voce molto importante del turismo in sé; esso rappresenta il 51,7% degli arrivi dei turisti extranazionali, il 52,3% dei pernottamenti e il 59,6% della spesa totale. Un trend in continua crescita: nel 2002, appena vent’anni fa, i pernottamenti dei turisti interessati alle proposte culturali erano all’incirca poco più di

un quarto dell’intera voce turistica138.

Fig. 2.1 Evoluzione dei turisti stranieri. Fonte: Banca d’Italia.

Le città sono i luoghi in cui si concentrano maggiormente i flussi turistici: nel biennio 2016-2017 Roma, Firenze e Venezia hanno totalizzato più della metà dei pernottamenti

e oltre il 60% della spesa139.

I dati ISTAT riferiti al 2018 hanno rilevato una forte crescita del turismo: oltre 128 milioni di persone (di cui 58,6 milioni di stranieri) hanno visitato il patrimonio culturale italiano

nel 2018, l’8% in più rispetto al 2017 (quasi dieci milioni di turisti in più)140. L’incremento

maggiore è registrato dai monumenti e dai complessi monumentali (+11,5%) e dai musei

(+9,6%)141; diminuiscono invece i visitatori delle aree archeologiche (-11,3%)142.

Secondo i risultati di Eurostat, su 233 territori presi in considerazione, il Veneto è nella

“top 5” delle regioni più turistiche d’Europa143 e leader in Italia nel turismo. Secondo i

dati Istat elaborati dall’Ufficio di Statistica della Regione Veneto, dai circa 10 milioni di

arrivi turistici totali nel 1997 si è giunti a 19,6 milioni nel 2018144; un aumento dell’85,2%

in 20 anni, che è equivalente a una crescita media annua del 3,2%145.

Fig. 2.2 Andamento del turismo in Veneto nel 2018. Fonte: Istat Regione Veneto.

139 https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2019-0505/QEF_505_19.pdf, 07/02/2020.

140 https://www.istat.it/it/archivio/237159, 14/02/2020.

141 Nel 2018 in Italia erano presenti 4908 tra musei, aree archeologiche, monumenti ed ecomusei aperti al pubblico

distribuiti su tutto il territorio nazionale in cui in almeno un comune su tre è presente una struttura a carattere museale. 142 https://www.istat.it/it/archivio/237159, 14/02/2020. 143 http://www.federturismo.it/it/i-servizi/news/566-news/news-2019/16073-eurostat-e-il-veneto-la-prima- regione-italiana-per-pernottamenti.html, 14/02/2020. 144 http://statistica.regione.veneto.it/Pubblicazioni/studio_relazione_turismo_2018.pdf, 15/02/2020 145 http://statistica.regione.veneto.it/banche_dati_economia_turismo.jsp, 15/02/2020.

L’8,8% della clientela è costituita da veneti che apprezzano sempre più le città d’arte della propria regione (+5,1% degli arrivi); in crescita sono i turisti americani (+14,1% delle presenze), cinesi (+5,2%) e russi (+7,9%), questi ultimi molto importanti per l’elevata spesa sostenuta nelle località di destinazione. In diminuzione sono invece i frequentatori storici di questa regione: si è verificata una leggera diminuzione di turisti tedeschi (- 5,5%), austriaci (-1,1%) e inglesi (-1,3%) i cui valori si sono allineati alla situazione precedente il picco del 2017. Del totale degli arrivi in Veneto, il 40% del turismo si

concentra nelle città d’arte quali Venezia, Padova, Verona146.

Fig. 2.3 Provenienza dei turisti e tipologia di turismo in Veneto. Fonte: Istat Regione Veneto.

Il turismo, in particolare quello culturale, è una colonna portante per l’Italia. Per mantenere questo settore competitivo in Europa e nel mondo bisogna continuare a migliorare la qualità dell’offerta turistica culturale (musei, mostre, aree archeologiche), i servizi che si offrono e la comunicazione al pubblico di tutti i prodotti culturali che un territorio può offrire.

Valorizzare un bene culturale significa anche saper comunicare correttamente a una società il suddetto bene; nell’era del digitale e del web 2.0, in cui le recensioni hanno un

enorme peso sulla scelta del consumatore147, i canali di informazione online e i giudizi di

soddisfazione dei viaggiatori sono in grado di fornire, per il futuro, informazioni

sull’andamento turistico poiché orientano sempre più i progetti di viaggio148.

A sostegno dei vari Paesi comunitari, l’Unione Europea ha creato e crea molti progetti

che incentivano a migliorare la qualità del turismo culturale149.

Tra questi, il terzo asse prioritario del progetto Interreg Italy-Croatia fa parte dei progetti promossi e finanziati dall’Unione Europea che stimolano e contribuiscono a migliorare qualitativamente il turismo e l’offerta turistica della regione adriatica. Questo fa parte

dei quattro assi prioritari150 che costituiscono il progetto Interreg Italy-Croatia nato dalla

cooperazione di due Nazioni che si affacciano sul mare Adriatico e membri dell’Unione Europea: l’Italia e la Croazia.

<<Con un budget complessivo di oltre 238 milioni di euro, il programma consente agli

stakeholder regionali e locali di combinare, in un’ottica di reciproco scambio, esperienze

e conoscenze, sviluppare e implementare prodotti e servizi di azione pilota, creare nuovi modelli di business, testare la fattibilità di nuove politiche, avendo come obiettivo generale finale il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di oltre 12,4

milioni di cittadini residenti nell'area151>>.

147 Nella media del periodo di ricerca 2007-2017, la valutazione complessiva dei turisti stranieri che hanno trascorso

un periodo nel nostro Paese nelle città d’arte si attesta a 8.4 su una scala compresa tra 0 e 10.

148 https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2019-0505/QEF_505_19.pdf, 09/02/2020.

149 https://ec.europa.eu/maritimeaffairs/policy/coastal_tourism_it, 16/02/2020.

150 Il programma Interreg Italia-Croazia è costituito da 4 assi prioritari che costituiscono 4 macro-aree tematiche:

Blue Innovation, Safety and Resilience, Enviroment and Cultural Heritage e Martitime Transport.

Fig. 2.4 Gli assi prioritari del progetto Interreg Italy-Croatia. Fonte: https://www.italy-croatia.eu/what- we-fund.