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NEL LABORATORIO FOTOGRAFICO Aprile

(Nei minuti in cui dura il pasto. TONI e PACO sono soli.)

TONI: Perché mi guardi così? PACO: Come ti sto guardando?

TONI: Come se qualcosa ti facesse divertire. Ti faccio divertire io? PACO: No.

TONI: E allora perché hai questo sorriso permanente in faccia? PACO: È meglio sorridere che trasudare amarezza.

TONI: Nulla di ciò che succede qui fa minimamente divertire.

(Silenzio. Risuona lo sparo di un fucile. PACO si avvicina e cerca di vedere qualcosa attraverso alcuni forellini che ci sono nelle tende nere della finestrella. Risuona ora lo sparo di una rivoltella.)

PACO: Perché mai lo chiamiamo colpo di grazia? Non ha proprio nessuna grazia. TONI: È categoricamente proibito guardare.

PACO: Di questo passo si farà notte. Guarda, la mano di uno dei morti è caduta

sopra il volto di un altro. Sembra che gli dica “non guardare, non guardare”, che i tedeschi sono molto brutti...

TONI: Se entra qualche SS e ti trova a guardare, possono fucilare tutti noi del

kommando.

PACO: Guardando bene, ora li si vede a proprio agio, là, sopra quel carro lì,

abbracciati abbracciati...

TONI: Che dici?

PACO: Ma se pensano di montare tutti i cadaveri su questo carro, gli cadranno.

Sembrano pupazzi. Ormai né soffrono, né patiscono.

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PACO: Ma va, preferirei stare nella Costa Brava a mangiare una paella. E potendo

scegliere, con altra compagnia. Non ti offendere, Toñín. A proposito, c'è una tipa da togliere il fiato nel postribolo. Renditi conto che deve essere se perfino i nazisti se la scopano. Stanno mescolando i loro spermatozoi ariani con sangue gitano. Il giorno in cui se ne accorgerà Enrichetto, a lei l'asfissiano col gas, e ai suoi ufficiali tagliano le palle.

(Silenzio. Finiscono i piatti, leccandoli.)

PACO: Quando usciremo da qui aprirò un ristorante... Sai quale sarà la specialità?

…Zuppa di rape. (Ride.) E per secondo... zuppa di rape!... e per terzo... zuppa di rape! …e per dessert... zuppa di rape! E il giorno seguente... zuppa di rape! Per colazione, zuppa di rape! A metà pomeriggio, per merenda, zuppa di rape! Sarò conosciuto in tutto il mondo per la mia deliziosa zuppa di rape. Avrò un piatto unico, ma eccezionale, valido, indimenticabile, eh, passante, non pensarci oltre, entra in questo stesso momento e goditi la nostra meravigliosa zuppa di rape! zuppa di rape! Sempre, zuppa di rape! E sai come si chiamerà il ristorante? Ristorante “ZUPPA DI RAPE”. (Risuona un altro sparo. PACO si avvicina per guardare.) Su, forza, dagli il colpo di grazia, non sia mai che si alzi ed esca correndo… (Sparo di

rivoltella.) I compagni del crematorio oggi si stanno guadagnando la cena. Su,

forza, sfilata con il morto... ma se non entrano in questo carro, animali, anche se sono morti potevate fare due turni... Dunque ve ne restano almeno altri venti, compagni. Mamma mia, si sta formando un pantano di sangue... Guardali, fermi lì, ad aspettare che li fucilino... (Guardando. Ridendo.) Di cosa rideranno Brettmeier e compagnia? Forse gli stanno chiedendo cosa vogliono mangiare questa sera o dove hanno deciso di passare le vacanze estive..., questa pila di corpi, mi ricorda i pupazzi di stracci che avevo da piccolo, che io avevo tutti ammucchiati in una cassa...

TONI: (Arrivando fino a dove sta PACO.) Te lo chiedo per favore, ora, ti supplico,

stai zitto. Stanno ammazzando gente lì fuori e io non voglio vederlo, non raccontarmelo tu, figlio di puttana, non raccontarmelo tu...

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PACO: Credi che questo mi faccia divertire, Toñete?

TONI: Non chiamarmi Toñete, e se non ti fa divertire, che cazzo ti ridi?

PACO: Perché mi va, me la rido perché mi va! Credi che questo mi faccia divertire?

Tu sai cosa è successo a Francisco Boluda Ferrero? Ah, non lo sai? E allora chiediglielo, chiedilo a Juan de Diego, io non penso di raccontartelo, dai, perché tu veda quanto sono spiritoso. Era una tipo bellissimo. Sai cosa gli ha fatto El

Banderillero? Sai cosa gli ha fatto? Ebbene me la rido per questo. Me la rido per

quanto sia spiritosa la nostra vita qui, me la rido perché tutto è così divertente da sbellicarsi dalle risate, me la rido per questo, Toñete, me la rido per questo, perché mi si ammassano le immagini in testa, come negativi di fotografie, centinaia d'immagini, migliaia d'immagini... Me la rido per questo.

(Risuona un altro sparo.)

TONI: Andiamo a lavorare.

PACO: Tu credi che qualcuno ci crederà se sopravviviamo? TONI: Cosa?

PACO: Tu credi che qualcuno ci ascolterà?

(E il colpo di grazia.)

TONI: Non vai a guardare?

PACO: No, ho già visto abbastanza. Dovremmo nascondere tutto questo perché il

mondo si renda conto di cosa è successo qui.

(Silenzio. Entrambi si concentrano sul lavoro.)

PACO: Cinquemila individui nudi ad aspettare che li disinfettino, cinquemila

individui che entro qualche mese saranno fumo...

TONI: Non stai mai zitto?

PACO: Disinfezione generale, figli di puttana... Guarda i sovietici, dovete resistere,

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TONI: Ti sentiranno.

PACO: Sono i loro preferiti... Ogni volta che arrivano sovietici, diventa una festa,

innanzitutto li torturano, li distruggono... Tu hai presente un gatto che gioca con una cavalletta?... E dopo le uccidono... Guarda qui, un suicidio. Che peccato. Ti impicco nelle latrine e dico che ti sei suicidato... Cosa vorranno fare con tutto questo? Se questo lo potesse vedere il mondo, Toni.

TONI: Il mondo si è dimenticato di noi.

PACO: Può essere, ma io non mi sono dimenticato ancora del mondo... La cava...

Enrichetto Himmler che scende dalla macchina, Enrichetto di fronte, Enrichetto di fianco, Enrichetto che sale gradino per gradino la meravigliosa scala della cava Wienergraben..., cosa? Si uccide bene qui, compagni? Solo quaranta chili di peso? Che rammolliti questi ebrei. Alla camera a gas, che l'abbiamo appena inaugurata. E non vi mettete a uccidere come pazzi, che bisogna costruire tanti tunnel, strade, armi, svuotare paludi... Li si può uccidere ma con un certo criterio. Per ora, mi sgomberate questo degli spagnoli, che non li vuole nessuno. Come devono essere ripugnanti questi spagnoli rossi se neanche nel loro Paese li vogliono! Ah, e nel frattempo mi soffocate col gas anche i gitani, che sono molto brutti, Qui c'è spazio per tutti.

TONI: Viene qualcuno, stai zitto.

PACO: …Qui c'è un appunto che parla di un certo August Eigruber, Gauleiter

dell'Alto Danubio... deve essere quello con l'impermeabile bianco... Chi cazzo saranno tutti questi che vanno con lui?

(Entra RICKEN. Silenzio.)

RICKEN: Sviluppa questo. TONI: Urge, signore?

RICKEN: Sì, gliele vogliono inviare al Führer. Oggi è il suo compleanno. Fai

attenzione con il sangue.

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TONI: (Leggendo il foglio che gli ha dato RICKEN.) Fucilazione di quarantotto

uomini e quattro donne. Partigiani iugoslavi.

(Risuona uno sparo.)

(SCENARIO.)

PRIGIONIERO 4: Per festeggiare un compleanno si possono fare molte cose. PRIGIONIERO 2: Moltissime.

PRIGIONIERO 1: Mangiare pasticcini, soffiare candeline, tirare petardi, una

festa, un ballo, una parata...

PRIGIONIERO 4: Mauthausen deve essere l'unico posto dove i compleanni si

festeggiano assassinando. Che poi non si dica che i tedeschi non sono fantasiosi.

PRIGIONIERO 1: Né originali.

PRIGIONIERO 2: Il 20 aprile del '42, a Mauthausen si è celebrato il 53˚

compleanno del Führer fucilando iugoslavi, soffocando col gas ebrei e gettando spagnoli giù per la cava.

(Canzone de la cava di Wienergraben.)

PRIGIONIERO 4: Da sole a sole pietre spaccando,

tutto il giorno lavorando, senza mangiare, ci rimango così come un cero pasquale.

KAPO: Stai zitto sciocco,

o te le do con un ciocco, ti schiaccio quel cocco, smetti già di protestar.

PRIGIONIERO 4: Ahi, aiuto, aiutino