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La nascita di Micomicón e la consacrazione totale al teatro

2. Gli autor

2.2 La nascita di Micomicón e la consacrazione totale al teatro

Dalla collaborazione di Laila Ripoll, Mariano Llorente, José Luis Patiño e Juanjo Artero (tutti studenti della Escuela de la Compañía Nacional de Teatro Clásico), è nata nel 1991 la compagnia Producciones Micomicón (nome che deve a Cervantes), che ha cominciato a mettere in scena opere teatrali l’anno successivo. La necessità di una propria compagnia teatrale è nata dalla volontà di rappresentare testi il cui processo produttivo potesse essere controllato dall’inizio alla fine, che esprimessero davvero ciò che si voleva raccontare: la prima opera è stata La ciudad

sitiada, che ha avuto grandissimo successo nonostante parlasse di temi difficili56. La compagnia ha dato una spinta ai due autori affinché continuassero a scrivere in

54 Perché la familiarità col teatro classico è benefica per il dominio della trama, del lessico e

dell’intenzione. In LADRA, 2014, p. 275.

55 Citato in TRECCA, Simone (2016), Funciones dramatúrgicas de la múusica en las puestas en escena de Cancionero republicano y El triángulo azul, de Mariano Llorente y Laila Ripoll, in

ROMERA CASTILLO, José Teatro y música en los inicios del siglo XXI. Con la colaboración de

Francisco Gutiérrez Carbajo y Raquel García-Pascual (2016), Verbum, Madrid, p. 247.

56 Per non speculare sulle tragedie di un popolo, un’attrice della compagnia, prendendo spunto da

una foto in cui erano ritratti dei piedi senza gambe, ha proposto di far cominciare e finire la rappresentazione mettendo in scena solo le scarpe dei personaggi, in modo che gli applausi fossero riservati solamente alle vittime. RIPOLL, 2011, p. 28.

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modo stabile e a dirigere i propri spettacoli, altrimenti, probabilmente entrambi avrebbero continuato solo come attori, come ha rivelato la stessa Ripoll nell’intervista a Henríquez (2005: 126). Secondo David Ladra (2014: 277),

Micomicón e Laila Ripoll sono la stessa cosa e non potrebbero esistere separati […]. Si forma così questo conglomerato di teatro moderno che risulta dal lavoro comune dell’attore, dell’autore e del regista e che dà luogo a un’opera d’arte omogenea e completa.

La sinergia della compagnia e la buona accoglienza del pubblico non hanno tuttavia eliminato le difficoltà di vendere un’opera e farla circolare, per ostacoli di natura politica ma anche per la crisi economica che attanaglia la società odierna57.

Con Micomicón Laila Ripoll ha diretto opere di Lope de Vega, Cervantes e altri autori del Siglo de Oro, ma anche Shakespeare, i cui testi sono spesso stati riadattati da lei stessa o da Llorente: Castrucho, per esempio, è stato premiato con con il “Garnacha de Rioja, 2004” per la migliore creazione scenica. Di produzione propria sono La ciudad sitiada (rappresentato nel 1999 ma scritto precedentemente e già Premio Caja España per il testo nel 1996), Atra Bilis (2001 insignito della Mención Especial Premio María Teresa León nel 2000), il cui testo è stato premiato dal FIT di Miami (2003)58, Los niños perdidos (2005 che la Ripoll ha scritto e diretto, con l’interpretazione di Llorente), Árbol de la esperanza (da lei anche diretto, del 2008 ma scritto nel 1997), e Santa Perpetua (2010, anche questo da lei scritto e diretto, con l’interpretazione di Llorente).

Laila Ripoll ha diretto Fulgor y muerte de Joaquín Murieta di Neruda per la Compagnia Oh La Lá Triatro e anche per il Festival de Mérida e per le Producciones Andrea D’Odorico, occupandosi della regia di altri autori contemporanei come in Barcelona, mapa de sombras di Lluisa Cunillé (2006), ma

57 Paradossalmente, Ripoll ritiene che, nella sua storia millenaria, sia sempre stato il teatro la prima

vittima di questi periodi di decadenza ma che, alla fine, esso ne sia uscito sempre più forte perché, solo quando le cose vanno male, acquisisce un senso, dando corpo a quanto succede nel mondo (ed è proprio per questo che spesso è soggetto a censura). In RIPOLL, Laila (2012), ¿Por qué el teatro

molesta tanto?, in «Primer Acto. Cuadernos de investigación teatral», José Monleón, Madrid, 2012,

342, I, pp.20-21.

58 A cui va aggunto il Premio del pubblico “Garnacha de Rioja” e il Premio al miglior attore per

Mariano Llorente “Garnacha de Rioja” nel 2001, ma anche il primo posto al Certamen de Directoras de Escena 2002 (già vinto nel 1999).

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tiene anche corsi e seminari, finanziati dal Ministero della Cultura, in Spagna, El Salvador, Equador, Colombia e Honduras; è professoressa d’interpretazione alla Escuela de Teatro La Lavandería di Madrid e nel 2002 è stata premiata con il Premio Ojo Crítico, della Radio Nacional de España, per l’impegno nel teatro, in tutti i suoi settori59. Collabora inoltre assiduamente con le riviste Primer Acto, ADE

Teatro, El Pateo, Ubú, Cuadernos de Dramaturgia Contemporánea.

Tra i testi rappresentati si ricordano Unos cuantos piquetitos (2000), El día

más feliz de nuestra vida (2002), Victor BEVCHT (2003), Que nos quiten lo bailao, La Frontera (2004), Cancionero republicano (scritto con Llorente, 2006), due testi

di Once voces contra la barbarie (Once de marzo e Pronovias, 2006) e uno di

Restos (che riunisce anche opere di José Ramón Fernández, Rodrigo García ed

Emilio del Valle, dal titolo Un hueso de pollo, 2009), Luz en tinieblas (2012), Un

hecho realmente asombroso (all’interno di Nada tras la puerta, 2013), El cuento de la lechera (scritto in collaborazione con Gonzala Martín Sherman, 2006), So happy together (2010, con José Ramón Fernández, Jesús Laíz e Yolanda Pallín), Basta que me escuchen las estrellas (sempre scritto in collaborazione con Llorente,

2008), Cáscaras vacías (scritto con Magda Labarga, 2016) e Donde el bosque se

espesa (sempre nato dalla scrittura a quattro mani con Mariano Llorente, 2017).

Molti testi, come El triángulo azul, oltre ad essere rappresentati in Spagna e in Sudamerica, sono stati pubblicati e tradotti in francese, italiano (il testo oggetto di questa tesi è stato tradotto qui per la prima volta), portoghese, romeno, greco e basco ma anche inglese, arabo, giapponese e galiziano60.

Oltre a quelli già citati, è stata insignita del Premio José Luis Alonso (ADE) due volte, l’Artemad (2007) e il Premio Max al migliore autore teatrale in castigliano, oltre a un Homenaje de la Muestra de Autores de Alicante e due premi

Ciudad de Palencia come miglior regista ma anche per il miglior spettacolo,

ottenendo persino il riconoscimento della Lealtà Repubblicana dell’Associazione Manuel Azaña (per Cancionero republicano), senza dimenticare i premi conseguiti per El triáangulo azul, cioè il Premio Nacional Literatura Dramática (Laila Ripoll

59 Come indicato nella biografia teatrale in «Primer Acto. Cuadernos de investigación teatral», José

Monleón, Madrid, 2005, 310, IV, p. 128.

60 Si veda la biografia contenuta in «Primer Acto. Cuadernos de investigación teatral», José

Monleón, Madrid, 2013, 344, I, p. 38 e in RIPOLL, 2015, pp. 87-88 ma anche

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è la quarta donna a riceverlo) e il premio Max a la mejor autoría teatral e al mejor

diseño de espacio escénico.

Si è visto che molti dei premi assegnati a Laila Ripoll sono stati condivisi con Mariano Llorente (Madrid, 1965), coautore anche de El triángulo azul. Come Laila Ripoll, il suo talento si estende in molti ambiti (interpretazione, drammaturgia, regia), pur essendo molto attivo come attore in film e serie televisive, nei quali ha ottenuto i maggiori riconoscimenti: Best Actor Angry Film

Festival (Australia), Mejor Actor Valpolicella Film Festival (Italia), Mejor Actor Cinemálaga, Mejor Actor al Festival del cinema di Dosquebradas (Colombia).

Laureatosi anch’egli alla Real Escuela Superior de Arte Dramático (RESAD), ha studiato drammaturgia con Mauricio Kartún (Casa de América, Madrid), recitazione con Heine Mix, movimento con Giovanni Holguin e da clown con Mª José Sarrate (ACTUA). Nel 2005 ha ricevuto il premio Lázaro Carreter per la Literatura Dramática. È autore di una decina di testi fra cui spiccano, oltre quelli in collaborazione con Laila Ripoll, Todas las palabras, Nadie canta en ningún sitio,

Hamlet por poner un ejemplo, Veintiuna treinta y siete, Hacia Guernica, ed è stato

tradotto anche in tedesco. Come attore teatrale è stato diretto anche da Rodrigo García, José Estruch, Ernesto Caballero, Juan Pedro de Aguilar, Heine Mix. Mariano Llorente ha anche diretto la compagnia per la messa in scena di Los

Caballos de Absalón di Calderón de la Barca (1999).