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Capitolo 2. La tecnologia blockchain: sviluppo, caratteristiche e funzionamento

2.3 Le tipologie di blockchain

2.3.2 Le blockchain permissioned ledger

Le blockchain private sono nate successivamente alle corrispettive pubbliche e si differenziano da queste ultime principalmente per il carattere della proprietà; esse fanno parte della categoria delle blockchain permissioned ledger. Possono essere controllate e avere pertanto una proprietà, configurandosi così come sistemi centralizzati verificati da una funzione crittografica.

La loro nascita è stata accompagnata da numerose critiche, in particolar modo incentrate sul fatto che tale tipologia di blockchain vada essenzialmente in contrasto con il principio di decentralizzazione e distribuzione del consenso collettivo proposti da Nakamoto tramite la Blockchain dei Bitcoin.

In una blockchain privata e in generale nelle permissioned ledger, mentre l’autorizzazione alla lettura può essere mantenuta pubblica o impostata come privata, l’autorizzazione all’inserimento e alla verifica dei blocchi è gestita centralmente. Pertanto, non è presente quel carattere rivoluzionario insito nella distribuzione del consenso e dell’azione dei nodi proprio delle blockchain pubbliche e, inoltre, è attiva una terza parte trusted sulla quale è riposta la fiducia dei partecipanti alla rete.

Per quanto concerne la partecipazione al network, si evidenzia come essa non sia più libera come nelle blockchain pubbliche, ma sottostante a un sistema basato sull’invito da parte dell’autorità centrale.

Per quest’ultimo aspetto in particolare e per i fattori sopra delineati, le blockchain private sono adottate prevalentemente in imprese e istituzioni al fine di proteggere le informazioni circolanti e mantenere un grado di privacy consistente verso l’esterno. In particolare, le blockchain private permettono alle grandi imprese di gestire supply chain ampie e globali, comprendenti un gran numero di attori diversi e localizzati su un territorio vasto, verso i quali aggiornare e diffondere documenti e transazioni sensibili senza rinunciare al contempo al controllo centralizzato delle operazioni.

All’interno delle blockchain permissioned ledger si trovano anche le consortium

blockchain, che si possono definire come l’anello di congiunzione fra una blockchain

pubblica e una privata.

Nelle consortium blockchain il funzionamento del sistema è, come suggerisce il nome stesso, il medesimo che si presenta nei consorzi. In particolare, il processo di consenso e di validazione dei blocchi è coordinato e gestito da un numero prefissato di nodi e per ottenere la validazione di un blocco può essere sufficiente che una maggioranza prestabilita di nodi esprima il consenso. Tale famiglia di blockchain associa caratteri di diffusione del consenso propri delle blockchain permissionless ledger a elementi distintivi delle blockchain private come l’affidabilità in capo a una singola entità, in questo caso un insieme di nodi.

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Nelle blockchain permissioned ledger rilevano quattro aspetti fondamentali:

 Ruolo infrastrutturale: le blockchain private e le consortium blockchain spesso presentano performance migliori rispetto alle blockchain pubbliche. Tuttavia esse necessitano di un’infrastruttura software protetta e di una rete privata che sia chiusa verso l’esterno, affidabile e performante. Tali qualità sono raggiungibili attraverso la capacità del sistema stesso di proteggere i nodi del network impedendo a soggetti non autorizzati di giungere in possesso delle informazioni circolanti in rete.

 Creazione di un ecosistema: significa stabilire una governance condivisa con regole e valori chiari, stabiliti e rispettati da tutti gli utenti, cui attenersi e fare riferimento. In particolare per le grandi imprese, è quindi fondamentale creare una sorta di ecosistema nel quale gli attori hanno il compito di condividere e rispettare le regole di governance nelle loro attività di progettazione, sviluppo e realizzazione dei processi aziendali.

 Sviluppo di applicazioni: essendo la parte applicativa strettamente collegata alle logiche di governance definite dai nodi costituenti l’infrastruttura, è necessario che le imprese operanti nello sviluppo di applicazioni e le software house lavorino a stretto contatto con i fornitori di infrastrutture e con la governance stessa; solo questa partnership può portare alla costituzione di un modello efficiente e basato sul rispetto delle regole interne alla rete.

 Il ruolo della governance: come visto nei punti precedenti, la governance è l’elemento trainante delle blockchain permissioned ledger, in quanto costituisce il punto di riferimento intorno al quale si sviluppa l’insieme di regole che deve essere condiviso e adottato dalle imprese utenti nella realizzazione delle loro attività produttive. Una forte governance deve presentare segnali di chiarezza nell’esposizione delle regole, sicurezza nella protezione del sistema da minacce esterne e deve essere volta al raggiungimento degli obiettivi di business delle singole imprese che fanno parte del network.

I vantaggi delle blockchain permissioned ledger possono configurarsi nei seguenti:  La velocità di validazione delle transazioni è superiore rispetto alle blockchain

permissionless ledger poiché inferiore è il numero di nodi validatori, ricordando sempre che il tempo necessario alla convalida dei blocchi è proporzionale al numero di nodi con funzione di validazione presenti nella rete.

 Le regole di governance possono essere modificate e ciò rappresenta un vantaggio per i singoli nodi in quanto viene meno il carattere dell’irreversibilità. Ciò è possibile dal momento che, a differenza delle blockchain pubbliche, il consenso è centralizzato e pertanto sono i nodi centrali a optare per una modifica dei principi di governance e non i singoli nodi periferici, tra i quali si potrebbero insinuare uno o più nodi malevoli.

 Proprio perché i nodi centrali e i nodi minatori sono noti a tutto il sistema, essi possono svolgere azioni correttive nelle transazioni e godono di una fiducia da parte di tutti gli utenti della rete.

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 Per le blockchain nelle quali si adotta la limitazione all’autorizzazione anche nella lettura dei dati e non solo nella validazione, si ha la sicurezza che i documenti e le transazioni godano di maggiore privacy.

Alla luce di quanto esposto, le blockchain permissioned ledger appaiono più confacenti a una logica d’impresa, in particolar modo in quelle supply chain gerarchizzate dove si necessita sì di un’azione distinta da parte degli attori della filiera, ma allo stesso tempo coadiuvata da un’entità centrale che determini le linee guida di governance, autorizzi l’ingresso al network e definisca la visualizzazione dei dati scambiati.

Inoltre, le blockchain private risultano più adatte anche nel settore pubblico, dove la finalità delle istituzioni è quella di essere sì trasparente nei confronti dei cittadini, ma senza perdere quel grado di centralità che ha sempre contraddistinto la funzione pubblica.

La blockchain pubblica può essere invece vantaggiosa per relazioni fra attori di pari livello e può essere applicata sia nelle transazioni fra semplici soggetti, sia nelle relazioni interne a una supply chain, qualora non vi sia un’impresa leader che detti chiaramente le regole di funzionamento e di comportamento degli altri attori.

La soluzione ottima, ovviamente, non esiste e a seconda delle finalità e degli obiettivi che si vogliono conseguire, l’una o l’altra opzione può risultare la più adatta.