LA SICUREZZA DEI PAZIENTI E LA GESTIONE DEL FARMACO IN OSPEDALE
5.5. Le Raccomandazioni del Ministero della Salute
comunicazione per utilizzarle in modo appropriato e favorire la comprensione.
La comunicazione: informazione agli operatori sanitari
Un aspetto importante della comunicazione riguarda la condi- visione delle informazioni in termini di protocolli, Linee guida ed errori che si verificano nella propria Struttura sanitaria.
La conoscenza degli errori rende il personale più cosciente delle situazioni di rischio e può diventare un‟occasione di ap- prendimento se comunicata e condivisa all‟interno del gruppo di lavoro. La segnalazione degli errori è necessaria per le op- portune valutazioni e azioni correttive da intraprendere e per aumentare la sensibilità degli operatori verso la cultura d e l l a Sicurezza dei pazienti. Strumenti importanti per facilitare la comunicazione tra operatori sanitari sono: il monitoraggio di una dinamica di gruppo che sia fluida e armoniosa, la condivisione dei protocolli, lo sviluppo di Audit clinici e l‟approccio multidisciplinare alla risoluzione dei problemi.
Spesso sono presenti barriere a una comunicazione trasparente degli errori perché c‟è poca chiarezza c i r c a le politiche ri- guardanti la comunicazione dell‟errore e perché c‟è il timore di azioni disciplinari o di attribuzioni di responsabilità che possono mettere a rischio il posto di lavoro.
Le due Raccomandazioni sono state trasmesse agli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province Autonome (PA) affinché provve- dessero ad una loro capillare diffusione. Le Direzioni aziendali sono invitate all‟implementazione delle Raccomandazioni oppure a predisporre una propria procedura per la corretta gestione dei farmaci in ospedale, tenendo conto delle risorse economiche dispo- nibili, nonché delle prestazioni erogate e della organizzazione interna ed a monitorarne l‟adozione.
La Raccomandazione per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica
Le Aziende sanitarie sono chiamate ad una attenta valutazione di tali eventi per porre in atto misure adeguate di prevenzione che devono interessare tutte le fasi della gestione del farmaco in ospedale: approvvigionamento, immagazzinamento e gestione delle scorte, prescrizione, trascrizione e interpretazione della prescrizione, preparazione/allestimento, distribuzione, som- ministrazione.
Le Aziende sanitarie, in base alle loro risorse economiche e umane, devono dotarsi ed acquisire metodologie di lavoro per impostare un trattamento terapeutico che risulti corretto e completo in ogni aspetto e che risponda a requisiti di Sicurez- za:
adozione di procedure/protocolli aziendali codificati e con- divisi tra gli operatori;
elaborazione di un Piano della sicurezza aziendale che consideri in maniera rilevante l‟analisi degli errori in terapia e le azioni preventive e mitiganti da intraprendere;
predisposizione di una lista di “farmaci ad alto livello di at- tenzione” da aggiornare periodicamente;
definizione di un Piano della formazione strutturato e specifico per la S icurezza dei farmaci;
promozione di iniziative per favorire la comunicazione tra gli operatori sanitari;
predisposizione di un protocollo sulle modalità di comuni- cazione specifica degli eventi avversi;
definizione di percorsi diagnostico terapeutici;
stesura di capitolati di acquisto dei farmaci con particolare attenzione all‟aspetto della Sicurezza dei pazienti;
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elaborazione di procedure ad hoc per la gestione delle scorte in farmacia ed in reparto;
introduzione di tecnologie informatizzate;
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l definizione di misure di monitoraggio con le quali seguire la terapia sia in termini di efficacia che di possibili effetti collaterali;
l provvedere al monitoraggio e alla valutazione dell‟impiego corretto dei farmaci in relazione anche alla frequenza degli eventi avversi verificatisi.
Gli interventi da attuare per la prevenzione degli eventi avversi in corso di terapia farmacologica in ambito ospedaliero riguar- dano vari aspetti. Particolare attenzione va rivolta all‟uso dei farmaci off label e ai “farmaci ad alto livello di attenzione” (ad esempio, Agonisti adrenergici, Anticoagulanti, Antiaritmici, Antineoplastici, Benzodiazepine per ev, Digossina, Eparina, Insulina, Ipoglicemizzanti orali, Lidocaina, Psicolettici, soluzioni ipertoniche di Cloruro di Sodio, soluzioni ipertoniche di Potassio, soluzioni di Calcio, soluzioni di Magnesio, Warfarin, Narcotici ed Oppioidi, Teofillina), che devono essere impiegati con particolare cura a causa della loro potenziale tossicità, del basso indice terapeutico, dell‟alto rischio di interazioni.
Fra le iniziative prioritarie da attuarsi in tempi brevi si ricordano:
l‟inserimento nei capitolati d‟acquisto di criteri o elementi che garantiscano requisiti di sicurezza dei farmaci, l‟adozione di idonei strumenti e/o modalità prescrittive come il foglio unico di terapia o scheda unica di terapia, la corretta conservazione dei farmaci negli armadi della farmacia e di reparto, la centra- lizzazione dell‟allestimento dei farmaci antiblastici e delle terapie infusionali che necessitano di maggior cura nella pre- parazione. In particolare è necessario che i reparti condividano con la farmacia ospedaliera le operazioni relative alla identifi- cazione del fabbisogno di farmaci, all‟invio delle richieste, anche quelle urgenti giornaliere, al controllo delle scadenze e al ritiro dei farmaci scaduti, inclusi i farmaci stupefacenti, al- l‟inventario periodico, ad un appropriato stoccaggio e controllo della temperatura di conservazione. Risulta di notevole utilità prevedere e concordare un calendario di visite nei reparti da parte dei farmacisti. È doveroso, quando possibile, fornire in- formazioni al paziente sulla terapia che gli è stata prescritta e,
al momento della dimissione, è necessario preparare e dispensare accuratamente la terapia domiciliare, fornendo informazioni sia sui farmaci sia sulle modalità di somministrazione degli stessi.
Raccomandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concen- trate di Cloruro di Potassio (KCl) ed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio (K)
Il Ministero della Salute ha pubblicato, nel 2005, la Racco- mandazione sul corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio (KCl) ed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio (K), aggiornata al marzo 2008, con l‟obiettivo di ridurre il rischio di sovradosaggio accidentale di Potassio garantendo, nel contempo, la tempestiva disponibilità del farmaco in caso di bisogno. Alla Raccomandazione ha fatto seguito la determinazione AIFA dell‟11 novembre 2005:
“Disposizioni in materia di etichettatura dei prodotti medicinali per uso endovenoso contenenti alte concentrazioni di Potassio”
in merito all‟argomento.
Il documento esorta le Direzioni aziendali a sviluppare procedure specifiche per la corretta gestione del rischio associato all‟uso di soluzioni concentrate di Potassio e a favorire un approccio multidisciplinare alla problematica.
Le principali azioni che devono essere messe in pratica nel contesto ospedaliero riguardano:
1) la conservazione delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio e di altre soluzioni ad elevato contenuto di Potassio che devono essere rimosse, laddove presenti, da tutte le scorte di farmaci ad uso corrente esistenti nei vari reparti. La conservazione delle soluzioni concentrate deve essere limitata esclusivamente alla farmacia, alle aree critiche indi- viduate dalla programmazione aziendale e regionale e nelle quali sia richiesto l‟uso urgente del farmaco. Le soluzioni devono essere conservate separate da altri farmaci, in armadi ove possibile chiusi e in contenitori che rechino la segnalazione di allarme “Diluire prima della somministrazione:
mortale se infuso non diluito”.
2) La prescrizione: le soluzioni contenenti Potassio dovrebbero