• Non ci sono risultati.

La Sicurezza in sala operatoria : antisepsi, disinfezione e sterilizzazione

Nel documento dell’assistenza farmaceutica (pagine 116-120)

LA SICUREZZA DEI PAZIENTI IN SPECIFICI AMBITI

6.8. La Sicurezza in sala operatoria : antisepsi, disinfezione e sterilizzazione

L’asepsi chirurgica consiste nella preparazione e nel mantenimento di un ambiente sterile per prevenire le infezioni durante un intervento.

Con il termine pulizia si intende la rimozione di tutto il materiale visibile estraneo presente sugli oggetti, sulle superfici am- bientali e sulla cute, impiegando sapone, detergenti, acqua e sfrega- mento meccanico.

La decontaminazione (analogamente alla pulizia) rimuove la maggior parte dei microrganismi patogeni, o in grado di produrre malattia, e il materiale estraneo da un oggetto.

Per ridurre la carica biologica sull‟oggetto da disinfettare o ste- rilizzare è necessaria una pulizia o una decontaminazione com- pleta. Lo sterilizzante (vapore o gas) o il disinfettante chimico devono entrare in contatto con tutte le superfici. La sequenza degli

interventi prevede come prima operazione la decontaminazione seguita dalla detersione.

La detersione dell‟oggetto prevede l‟uso di detergenti ed acqua e la rimozione meccanica della sporcizia e del materiale organico (strofinamento).

L‟oggetto decontaminato e deterso viene quindi sottoposto a disinfezione o a sterilizzazione in base al rischio potenziale di infezione che deriva dal suo uso.

Con il termine riprocessazione si intende la combinazione di processi, inclusi pulizia, disinfezione e/o sterilizzazione, usati per rendere un dispositivo riutilizzabile e sicuro per un successivo impiego. La disinfezione elimina la maggior parte dei germi patogeni su un oggetto o uno strumento, con l‟esclusione delle spore batteriche. L‟esito della disinfezione dipende da diversi fattori:

carica organica presente sull‟oggetto;

l

l precedente pulizia / decontaminazione dell‟oggetto;

concentrazione del disinfettante e tempo di esposizione;

struttura fisica dell‟oggetto;

l l

l temperatura e pH del processo di disinfezione.

Ci sono tre livelli di disinfezione: alta, media e bassa. La disin- fezione di alto livello uccide tutti i microrganismi tranne le spore microbiche. La disinfezione di livello intermedio uccide i batteri, la maggior parte dei virus e dei funghi, ma non le spore batteriche. La disinfezione di basso livello uccide la maggior parte dei batteri, alcuni virus e alcuni funghi, ma non è in grado di uccidere micror- ganismi resistenti, quali i bacilli tubercolari o le spore batteriche.

La sterilizzazione eradica completamente tutti i microrganismi incluse le spore batteriche. Su di un oggetto che sia stato adeguatamente decontaminato la sterilizzazione si ottiene con vapore pressurizzato, calore secco, ossido di etilene gassoso.

Raccomandazioni e Linee guida

L‟uso della disinfezione e sterilizzazione per prevenire il rischio da infezioni in sala operatoria fa riferimento a tre aree di impiego che riguardano:

a. l a persona intesa come paziente e operatore sanitario;

b. i dispositivi medici e materiali sanitari;

c. l‟ambiente.

a. Considerazioni relative alla persona

Il paziente

Il paziente, ed in modo particolare la sua cute, è la fonte prin- cipale di contaminazione microbica endogena. Quando l‟integrità della cute è interrotta da una incisione chirurgica, il paziente è esposto a microrganismi che possono causare un‟in- fezione. La pulizia, la disinfezione della cute e la rimozione dei peli in eccesso sono comuni metodi impiegati per ridurre il numero di batteri sulla superficie cutanea. La preparazione chirurgica asettica della cute inizia con la pulizia della stessa, da eseguire prima dell‟intervento chirurgico. Il paziente va istruito sull‟uso di soluzioni saponose antimicrobiche specifiche e sull‟uso dello strofinamento per ridurre il numero di micror- ganismi; la pulizia non deve però essere mai troppo vigorosa da causare abrasioni o lacerazioni della cute.

La preparazione della cute in sala operatoria

I prodotti più comunemente utilizzati sono gli iodofori (Iodo- povidone 10%), Clorexidina gluconato e Soluzioni alcoliche 70%). Un potenziale svantaggio dei prodotti a base di alcol in sala operatoria è la loro infiammabilità. La Clorexidina sembra avere una maggiore attività e non è inattivata dal sangue e dalle proteine seriche.

Considerazioni relative all’operatore

Tutti i componenti del team operatorio che hanno contatto diretto con il campo operatorio, con la strumentazione o con il materiale di sala operatoria, devono eseguire il lavaggio chi- rurgico delle mani e avambracci immediatamente prima di indossare i guanti chirurgici. I prodotti più comunemente utilizzati sono Clorexidina 4%, Iodopovidone 7,5%, Soluzioni alcoliche 70%.

I fattori che influenzano l‟efficacia del lavaggio chirurgico sono la tecnica e la durata dello stesso, la modalità di asciugatura e l‟uso di guanti.

b. Considerazioni relative ai dispositivi medici e ad altri materiali utilizzabili

Tutti gli strumenti ed oggetti utilizzati devono essere decontaminati prima di essere sottoposti ai metodi di disinfezione o steriliz- zazione. La decontaminazione di un oggetto riutilizzabile con-

taminato è il primo e più importante passo dell‟intera procedura di disinfezione o sterilizzazione.

Per la decontaminazione è necessario utilizzare disinfettanti poco inattivati dal materiale organico (ad esempio, derivati fe- nolici, agenti ossidanti).

Tutti gli strumenti chirurgici devono essere sterilizzati.

I fattori che possono condizionare il risultato di un processo di sterilizzazione sono:

l la preparazione del materiale (detersione, asciugatura, con- trollo, assemblaggio);

l la scelta della metodica (il tipo di oggetto da sterilizzare in- fluenza il metodo di sterilizzazione);

l il confezionamento;

l il ciclo di sterilizzazione (caricamento della camera, scelta del ciclo, controlli e monitoraggio);

l la conservazione del materiale sterilizzato (umidità, tempo di validità, corretta manipolazione).

c. Considerazioni relative alle superfici ambientali

Le superfici ambientali (tavoli, pavimenti, pareti, soffitto, luci) sono raramente implicati come sorgente di infezioni; comunque è importate eseguire una pulizia di queste dopo ogni intervento per ristabilire un ambiente pulito.

La scelta del prodotto deve orientarsi verso un disinfettante di livello intermedio (derivato fenolico ambientale, cloro derivato).

I disinfettanti utilizzati non devono essere confusi con i detergenti, vanno mantenuti nei contenitori originali e conservati in maniera scrupolosa per evitare ogni contaminazione.

Per ridurre il rischio di procedure errate con conseguenti gravi danni per i pazienti è necessario:

l adottare procedure condivise;

attuare programmi di formazione per tutto il personale ad- detto;

l mettere in atto programmi di Audit delle misure di controllo applicate;

l promuovere un sistema di sorveglianza delle infezioni della ferita chirurgica.

l

Nel documento dell’assistenza farmaceutica (pagine 116-120)