1 UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA
1.6 La leadership etica e le altre tipologie di leadership
L'importanza dell'aspetto etico per i leader delle varie organizzazioni è stata sottolineata da svariati costrutti teorici che hanno enfatizzato le caratteristiche di coloro i quali sono messi a capo di una comunità. Diversi stili di leadership condividono alcune caratteristiche con la leadership etica, ma sono concettualmente diversi.
Le principali tipologie di leadership che mostrano di possedere dei tratti in comune con la leadership etica sono: la leadership trasformazionale, la leadership transazionale, la leadership autentica, la servant leadership e la leadership spirituale. Treviño e colleghi, gli studiosi che per primi hanno teorizzato il concetto di leadership etica individuandolo come uno costrutto a sé stante e non solo come un insieme di virtù che possono essere possedute da un leader dalle spiccate qualità etiche, hanno confrontato la leadership etica con altre tipologie di leadership, come la leadership trasformazionale, transazionale, spirituale, autentica e hanno dimostrato che ci siano alcuni aspetti in cui ciascuno di questi costrutti si sovrappone alla leadership etica. Le somiglianze fra le diverse tipologie di leadership non escludono però differenze fondamentali; tuttavia tutte e quattro sottolineano l'importanza che il leader sia buono ed etico come persona e che si impegni per il bene degli altri (Brown, Treviño and Harrison, 2005).
Entrando nello specifico, la tipologia di leadership che rivela più punti in comune con la leadership etica è la leadership trasformazionale. Tale concetto è stato introdotto alla fine degli anni '70 da Burns, che l’ha definito come un processo attraverso il quale i leader e i membri si elevano reciprocamente ad un livello più alto di motivazione e di moralità (Burns, 1978). Tale teoria è stata poi ampliata da Bass che l’ha raffinata denominandola Bass Transformational Leadership Theory (Bass, 1985). Questa tipologia di conduzione dei gruppi è orientata al cambiamento a livello organizzativo, intervenendo sia sui singoli membri del gruppo sia sul gruppo nel suo insieme (Judge and Piccolo, 2004). La preoccupazione di un leader trasformazionale è
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in maniera specifica lo sviluppo morale dei membri del gruppo attraverso l'ispirazione e la motivazione a mantenere elevati i valori che guidano le performance (Bass, 1985); in questo stile di conduzione, il leader è il modello al quale i membri possono ispirarsi per la trasformazione nella loro componente morale (Avolio and Gardner, 2005). Al leader trasformazionale è richiesta la capacità di possedere e diffondere una visione ideale dell’organizzazione e, quindi, anche di detenere la capacità di immaginare scenari futuri possibili (Mendonca, 2006). I leader che si dedicano a comunicare ai membri dell'organizzazione la visione degli obiettivi collettivi sono caratterizzati da una forte motivazione e un alto profilo carismatico; questo sottolinea la distinzione primaria tra la leadership etica e quella trasformazionale perché quest’ultima non conduce ad ottenere una forma necessariamente etica delle azioni, dato che non sottolinea quale sia la natura degli scopi (Bass and Riggio, 2006); i leader trasformazionali possono mostrare delle forme più altruistiche, e quindi autentiche, o altre più egocentriche, e quindi incentrate sull’interesse personale (Den Hartog, 2015).
Invece, gli aspetti di condivisione tra le due tipologie di conduzione sono la coerenza delle azioni con i valori interni del leader, la sua preoccupazione e l’azione di cura verso i membri dell'organizzazione, nonchè gli aspetti di modellamento sociale (Brown and Treviño, 2006). Gli aspetti maggiormente caratterizzanti la leadership etica sono la moralità ed il comportamento etico, tratti non contemplati tra gli aspetti chiave della leadership trasformazionale (Hartog, 2015).
Nella leadership transazionale si evidenzia la dimensione della ricompensa fornita dai leader ai membri del gruppo in cambio del contributo al lavoro (Bass, 1985); anche i leader etici utilizzano la ricompensa e la punizione per modellare il comportamento dei membri, ma essi non si focalizzano solo sulla efficacia bensì mirano ad influenzare la consapevolezza etica e, di conseguenza, il comportamento dei membri (Den Hartog, 2015).
La leadership autentica è un concetto emerso come risposta a numerosi scandali aziendali che hanno interessato gli Stati Uniti e afferma che il leader autentici agiscono secondo profondi valori e convinzioni personali autentiche per poter conquistare la fiducia e il rispetto dei membri del gruppo; tale tipologia di leadership è
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una forma etica, genuina e trasparente di approccio al ruolo di guida di un’amministrazione (Avolio and Gardner, 2005). La leadership autentica prevede l'idea che i leader abbiano come caratteristiche fondamentali una matura consapevolezza di sé e una disponibile apertura verso gli altri, un atteggiamento coerente e trasparente e un’azione motivata dalla preoccupazione per i membri dell'organizzazione; la consapevolezza si riferisce sia ai propri punti di forza che alle proprie debolezze e alle considerazioni inerenti l’impatto che tali caratteristiche potrebbero avere sugli altri (Gill and Caza, 2018).
L'analogia con la leadership etica è evidente soprattutto nell’orientamento alle persone e nella motivazione sociale, ma la propensione all’autenticità intesa come un’elaborazione riflessiva delle proprie caratteristiche non viene ritenuta fondamentale per la leadership etica (Brown and Treviño, 2006).
La teoria della Servant Leadership è stata sviluppata alla fine degli anni '70 da Greenleaf che ha sottolineato come il servant leader sia colui che in un'ottica di servizio mette i bisogni, il benessere della comunità e dei membri prima di tutto (Greenleaf, 1977). La componente etica è al centro di questa tipologia di conduzione che è un processo basato sulla virtù (Patterson, 2003); questi costrutti virtuosi comprendono i seguenti aspetti: visione, umiltà, amore, altruismo, servizio e fiducia. Spears ha puoi enucleato le dieci caratteristiche che sono centrali per il service leader: empatia, risanamento, ascolto, persuasione, consapevolezza, gestione, lungimiranza, concettualizzazione, costruzione della comunità e impegno per la crescita delle persone (Spears, 2004). Sono poi state teorizzate altre componenti ovvero la sensibilità verso la preoccupazione personale dei membri, intesa come emotional healing, facilitazione e l’incoraggiamento dei membri nell'ottica di un loro potenziamento, la creazione del valore della comunità data da un’autentica preoccupazione di aiutarla, il sostegno verso la crescita e il successo dei membri, il desiderio di essere riconosciuto in primo luogo come colui che serve gli altri, una conoscenza adeguata dei compiti dell'organizzazione, lo sforzo concreto ed autentico nella comprensione e nel sostegno altrui ponendo enfasi nel promuovere relazioni a lungo termine, un comportamento etico con
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interazioni oneste, aperte e leali, la priorità di mettere sempre i membri al primo posto e soddisfare le loro esigenze di lavoro (Liden et al. 2008 in Yasir and Mohamad, 2016).
I punti in comune tra le due teorie sono la concentrazione sul disinteresse dei propri scopi personali ma, mentre nella servant leadership l'interesse dei membri e della società viene posto in modo prioritario, tale enfasi non viene contemplata dalla leadership etica che allarga lo spirito di servizio anche alla comunità più estesa dei portatori di interesse dell'organizzazione (Ahmad et al., 2017).
La leadership spirituale, l'ultimo costrutto che è stato correlato alla leadership etica, è stata studiata soprattutto in Asia ed è uno stile di leadership che combina la disciplina e l’autoritarismo con la benevolenza e la moralità (Chen et al. 2014). Tale tipologia di conduzione si avvicina molto alla leadership etica perché essa include gli aspetti dell'etica basati sui valori, ma i leader spirituali si concentrano maggiormente sugli aspetti religiosi, evocando un servizio atto ad uno scopo più alto (Brown and Treviño, 2006). Il senso di appartenenza nella leadership spirituale va oltre l'aspetto comunitario e si eleva ad un senso di sopravvivenza spirituale alla quale vengono motivati i membri (Fry, 2003).
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