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1 UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA

1.3 Dalla leadership etica al processo decisionale

1.3.3 La Teoria della Turbolenza

Per rispondere alle sfide delle decisioni etiche nei contesti educativi di tutto il mondo è stata introdotta la Teoria della Turbolenza (Gross, 1998; Marturano and Gosling, 2007; Shapiro and Gross, 2008; Branson and Gross, 2014) che è molto usata nei programmi di formazione dei dirigenti scolastici nord americani che la applicano a situazioni di dilemma reale. La prima parte dei lavori sulla teoria della turbolenza è stata usata per aiutare a spiegare il comportamento delle persone che devono affrontare sfide organizzative, successivamente è divenuto ben chiaro che c'era un’applicazione nell'ambito del processo decisionale etico. Coloro che affrontano i dilemmi etici all’interno di contesti organizzativi devono rispondere in modo profondamente riflessivo e sistematico, nonché tenere conto del contesto emotivo del processo decisionale.

La Turbulence Theory nasce dalla necessità di contestualizzare i dilemmi etici che interessano gli educatori a tutti i livelli, in quanto parte dal presupposto che riuscire ad identificare non solo la natura del problema, ma anche la sua entità sia il primo passo per una felice risoluzione dello stesso. I dilemmi che interessano gli educatori sono seri, ma non tutti sono della stessa portata ed incisività e, spesso, la risposta è direttamente proporzionata all’intensità di ogni dato problema.

Gross (1998) ha elaborato un misuratore di turbolenza, ispirandosi ad una metafora aeronautica, dopo aver studiato le realtà scolastiche ed ha stabilito che i gradi di turbolenza che si riscontrano nelle istituzioni educative sono riconducibili a quattro

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tipologie crescenti: da una turbolenza “leggera”, dove i problemi sono in corso e c'è poco o nessun disturbo nel normale ambiente di lavoro con solo sottili segni di stress, si passa al secondo grado di turbolenza denominata “moderata” dove la consapevolezza del problema è diffusa e di essa si conoscono anche le origini specifiche. Il terzo grado di turbolenza è giudicato come “severo”, incute un senso di crisi e la possibilità che esso possa manifestarsi su larga scala nella comunità. Il grado di turbolenza più grave è il quarto, denominato come “estremo”, dove si verificano danni strutturali al normale funzionamento della istituzione e sembra possibile anche un collasso della stessa.

Nel momento in cui la teoria della turbolenza viene applicata alla realtà si riscontrano le seguenti fasi: nel primo grado, quando essa è lieve, i problemi vengono sottolineati e le parti cercano un dialogo prima che venga presa una decisione, trovando un accordo realizzabile nel rispetto dei valori di ciascuna parte. Nel grado di turbolenza moderata il problema rivela una chiara divisione fra le persone rispetto alla problematica, ma il problem solving creativo è ancora possibile. Quando la turbolenza si fa grave, la comunicazione fra le parti è difficoltosa perché esse si rinchiudono nelle loro posizioni e non c'è intenzionalità di lottare per giungere ad una risoluzione. Nel grado di turbolenza estrema si registrano delle divisioni profonde e di lunga durata e ciò va a prosciugare la vita del sistema.

Questa teoria conferisce agli individui una maggiore capacità di calibrare la gravità del problema in questione perché li aiuta nel tentativo di contestualizzare un dato problema, mentre costruiscono delle strategie per passare a situazioni meno tormentate. Rendersi consapevoli del livello di turbolenza di una particolare problematica è il primo passo da compiere; successivamente i tentativi si rivolgono alle azioni volte ad abbassare il grado di turbolenza, mentre si ricercano le soluzioni gradatamente (Shapiro, Gross 2008). La teoria è andata via via affinandosi con delle modifiche che hanno accolto concetti come la posizionalità: le persone di una stessa istituzione possono non percepire lo stesso livello di turbolenza nel medesimo momento a causa dei livelli di impatto e della distanza che hanno dalla problematica (Shapiro, Gross, 2008) e questo può dipendere dalla loro collocazione

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nell'organizzazione. Tale posizione è direttamente collegata al senso di responsabilità delle proprie azioni; quindi, un dirigente scolastico a capo di una comunità composta da membri che ricoprono diversi ruoli deve riuscire a possedere il giusto grado di consapevolezza e di visione sistematica per interpretare correttamente tutte le posizioni, fare sintesi e giungere ad un processo decisionale corretto (Shapiro, 2006).

Queste sono le caratteristiche del leader educativo autentico, la cui leadership è basata sulla conoscenza consapevolmente riflessiva, su forti valori e quindi abilmente conseguita con ethically sound (Begley, in Begley and Johansson, 2003, p.1). L'amministrazione scolastica è in bilico fra due posizioni: orientarsi troppo allo sviluppo teorico oppure affidarsi ciecamente alla pratica (Levine, 2005), per cui riconnettere la preparazione accademica con le competenze concrete in azione è stato lo scopo degli autori che hanno elaborato e posto alla prova dei fatti la Teoria della Turbolenza. L'intreccio fra teoria e pratica è proposto per poter offrire uno strumento di preparazione all’autenticità per leader educativi che siano in grado di prendere decisioni etiche difficili in tempi instabili (Shapiro, 2006).

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Degree of Turbule nce

General Definition Relevant Scenario

Light Associated with ongoing issues

Little or no disruption to the normal work environment Subtle signs of stress

The highly regarded leader is so important to the reform effort that it seems nearly impossible for that person to leave without some disruption, especially in the early years of reform.

Moderate Widespread awareness of the

issue and its specific origins The transition is not a surprise, and has been planned for through

a lot of dialogue at many levels. People inside and beyond the school seem comfortable with the succession plan.

Severe Possibility of large-scale

community demonstrations A sense of crisis

The school has had surprise changes in leadership at awkward times. There is no agreed-upon plan in place to deal with succession, and people are nervous that the next leader may not understand or fully support the reform program.

Extreme Structural damage to the

school’s reform

Collapse of the reform seems likely

The leader is leaving in exasperation, and there is a sense that his departure marks the end of the reform program.

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Quando si usa la Teoria della Turbolenza bisogna considerare alcune variabili chiave che sono: i fattori dati dalle forze contestuali, la posizionalità e la corretta definizione del grado di turbolenza.

All’inizio dell’analisi è importante esplorare le variabili contestuali che circondano qualsiasi situazione data: le questioni rilevanti del contesto sono le relazioni fra individui chiave e la stabilità o meno dell'organizzazione. Si tratta di capire come gli elementi che caratterizzano il problema sono in relazione fra loro e comprendere se le dinamiche relazionali sbagliate sono emerse in un recente passato o sono una novità. E’ necessario considerare la storia recente in una prospettiva interna ed esterna dell'organizzazione; in questo caso la domanda che ci si deve porre è la seguente: l'attuale turbolenza è un'eccezione o è parte di un modello più ampio di disgregazione? Una volta che le forze contestuali sono state esplorate nel dettaglio, una serie di domande sulla posizionalità illumineranno ulteriormente la turbolenza. Indagare le caratteristiche dei membri della comunità sotto la lente dei dati demografici, che include categorie come genere, etnia, religione, orientamento sessuale, livello formale di istruzione, stato socio-economico, ma anche le prospettive degli individui che vivono in una determinata comunità porta alla consapevolezza di cosa significhi questa turbolenza per gli attori chiave della situazione. La corretta individuazione del livello di turbolenza è più attendibile dopo aver considerato le forze del contesto e della posizionalità; la stima ragionevole del livello di turbolenza deve anche considerare in quali condizioni ci si troverebbe se la turbolenza fosse superiore o inferiore al livello attuale.

Per compiere ciò è molto utile per gli individui confrontare i propri risultati con quelli degli altri ed esplorare le intuizioni attraverso il dialogo. Il contesto, la posizionalità e l'attuale livello di turbolenza sono fondamentali variabili le cui qualità e interazioni meritano un’analisi precoce perché la teoria della turbolenza non è una costruzione statica ma dinamica. E’ altresì importante chiedersi che cosa possa accadere dell’attuale livello di turbolenza se non si presta adeguata attenzione alla situazione a breve e a lungo termine (Shapiro e Gross, 2008).

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La Teoria della Turbolenza è strettamente collegata alla Teoria dei Paradigma Etico Multiplo; in tale contesto i quattro livelli di turbolenza, sotto forma di valutazione primaria, sono usati all'inizio del processo per stabilire il livello di problematicità rappresentato dal dilemma, quindi l’analisi delle varie tipologie di etica utilizzabili porta ad un successivo grado di consapevolezza sulle possibili azioni da intraprendere; di seguito è possibile riapplicare la teoria della turbolenza per verificare come la problematica sia evoluta con l’intervento ispirato da una certa etica e quindi agire di conseguenza. La chiave è la flessibilità (Suskind, 2004, citato in Shapiro e Gross, 2008) che impedisce la rigidità nella comprensione dei problemi, atteggiamento limitante e solo parzialmente e temporaneamente risolutivo perché “le questioni educative dell'era contemporanea raramente si prestano a soluzioni semplici” (Rebore, 2014, p. 123).

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