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Capitolo 4. La Croce Rossa Americana da organo di volontariato a strumento diplomatico Un’attenzione sulla sua istituzionalizzazione fino al primo conflitto

4.2. La leadership di Mabel Boardman e il cambiamento di rotta della Croce Rossa Americana

Con la fine della presidenza Barton e i mutamenti sociali, culturali, economici e politici che andarono materializzandosi all’inizio del XX secolo, si ebbe un profondo mutamento anche all’interno della Croce Rossa Americana. Il Presidente Roosevelt stabilì, nel 1905, una struttura che fosse in grado di evitare la detenzione del potere nelle mani di una sola persona. In via precauzionale, per evitare che si manifestassero i medesimi problemi riscontrati con la presidenza Barton, fu costituito un Comitato Centrale, composto da diciotto persone, e un Comitato Esecutivo di sette membri. Il Presidente degli Stati Uniti nominava sei membri del Comitato Centrale, il presidente dell’organizzazione individuava altri sei membri, mentre i restanti sei sarebbero stati indicati da 55 nuovi fondatori di altre società. Nonostante la nuova struttura organizzativa e gestionale, ciò che desta particolare attenzione fu il completo cambio di rotta destinato all’associazione stessa. Se con la presidenza Barton l’ente manifestava piena autonomia e una collaborazione con il governo statunitense solo in casi di esplicita esigenza, con la leadership di Boardman e per tutto il primo conflitto mondiale, si ebbe una completa vicinanza con il Dipartimento della Guerra. A quest’ultimo, infatti, bisognava presentare annualmente dei reports in cui si descrivevano i lavori effettuati in modo da garantire massima informazione e conoscenza al riguardo. In questo modo, la Croce Rossa assunse un aspetto di vicinanza con il mondo politico e con ciò che si contrapponeva all’intento originario della sua fondazione.

Nel 1906, con l’emergenza generata dal terremoto che colpì la baia di San Francisco e l’eliminazione di personale esperto, presente durante la presidenza Barton, ci fu l’esigenza di assumere dei social workers professionisti22. La politica che si adottò rispecchiava completamente l’animo progressista dell’epoca e i principi alla base dell’industrializzazione e della produzione di massa. Si predispose, infatti, un umanitarismo razionale, che fosse efficace, efficiente e in grado di massimizzare su larga scala le esigenze e i bisogni delle persone, limitando il dispendio delle risorse. Gli effetti che si ebbero, adottando questa forma di assistenza, non furono quelli sperati. Gli abitanti lamentavano soprattutto disorganizzazione e incapacità nel provvedere ad una distribuzione adeguata delle risorse. Significativa fu la protesta di una delle vittime, Mary Kelly, la quale, capeggiando centinaia di donne, giunse

22 Tra questi, una delle persone che fornì un cospicuo contributo fu Edward Devine. Egli aveva fondato, alla

fino alla sede centrale della Croce Rossa Americana chiedendo una migliore distribuzione del cibo. A quel punto, Ernest Bicknell, primo direttore dell’American Red Cross, che si occupava specificatamente della gestione dell’assistenza in caso di disastri naturali, suggerì l’istituzione di un Comitato di Assistenza Speciale, il quale sarebbe intervenuto in caso di assoluta necessità e in concomitanza all’inefficacia di precedenti risoluzioni. In questo modo, in seguito ad una preliminare visita esplorativa, si sarebbe indirizzato l’intervento e le modalità di distribuzione delle risorse. Da quel momento in poi, l’animo intrinsecamente autonomo e indipendente della Croce Rossa Americana fu completamente messo in discussione. Boardman, infatti, riconoscendo a Bicknell adeguate capacità di intervento, pensò di nominarlo, in accordo con gli altri membri del Comitato Centrale, direttore permanente dell’assistenza in caso di disastri e di garantirgli, in seguito ad una cooperazione con la Russell Sage Foundation23, un salario fisso per almeno cinque anni. In questo modo,

contrariamente agli intenti originari di volontarietà e autonomia politica ed economica, si realizzò un’organizzazione protesa principalmente all’assistenza e completamente disinteressata nei riguardi dei mezzi impiegati. Inoltre, in seguito ad una serie di viaggi che avevano visto la Boardman impegnata nello studio delle Società di Croce Rossa europee e giapponese, si ritenne decisamente prioritaria la creazione di un dipartimento proteso alla gestione del servizio infermieristico. Nel 1909, dunque, ad opera di Miss Jane Delano fu istituito l’American Red Cross Nursing Service, con la funzione specifica di coadiuvare il lavoro dell’Army Nurse Corps24 [cfr. Dock et al., 1922]. Miss Delano, membro della Croce

Rossa Americana, aveva ampiamente dimostrato la sua bravura e abilità già nel corso dell’epidemia di febbre gialla del 1888 in Florida, il cui evento influì sul suo riconoscimento all’interno dell’organizzazione come responsabile nel reclutamento delle infermiere di Croce Rossa. I requisiti affinché fosse possibile l’assunzione consistevano in: una formazione certificata presso scuole di infermieristica, almeno sei mesi di esperienza presso una struttura ospedaliera e un certificato medico attestante la sana e robusta costituzione.

L’emergenza generata dal terremoto che colpì l’Italia, precisamente le città di Messina e Reggio Calabria, nel 1908, e la susseguente esigenza di aiuti cospicui, influì sul carattere diplomatico che l’American Red Cross assunse e che detenne per tutto il conflitto mondiale.

23 La fondazione Russell Sage nasce nel 1907 con il fine di migliorare le condizioni sociali e di vita degli

statunitensi. Fu la vedova del magnate Russell Sage che istituzionalizzò la fondazione. Per un maggior approfondimento si consulti il seguente sito web: https://www.russellsage.org/about/history

24 Anita Newcomb McGee fu la fondatrice dell’Army Nurse Corps. Ella fu la prima donna medico ad essere

arruolata nell’U.S. Army come vice-chirurgo, nel corso della guerra ispano-americana del 1898. In base alla sua esperienza di guerra propose la creazione di un corso specializzato nell’assistenza sanitaria e quindi l’Army

L’ascesa al potere del Presidente degli Stati Uniti William Howard Taft, nel 1909, e il suo incarico da presidente onorario dell’organizzazione, furono gli aspetti alla base del processo di mutamento che stava interessando la Croce Rossa Americana. Da strumento in grado di intervenire a favore dei più bisognosi, con finalità unicamente filantropiche, si trasformò in mezzo necessario per gli affari di politica estera. Nell’agosto del 1911, infatti, Taft proclamò la Croce Rossa Americana come “l’unica” società di volontariato autorizzata a intervenire in caso di guerra, al punto tale che le altre organizzazioni di assistenza potevano garantire un loro intervento solo attraverso l’American National Red Cross [Ivi; Jones, 1969]. La stragrande importanza e potenza che l’organismo di Croce Rossa Americana andava assumendo si confermò, nel 1912, con l’organizzazione, per la prima volta, della Conferenza Internazionale di Croce Rossa al di fuori dell’Europa, a Washington [Irwin, 2013]. Nel corso di essa, fu confermata la disponibilità da parte dell’istituzione statunitense di garantire assistenza ovunque e in qualsiasi momento di necessità.

La politica estera di Taft si basava sulla promozione della pace, della morale internazionale, del progresso globale e della stabilità. Specialmente con le nazioni più deboli adottò la cosiddetta dollar diplomacy, mediante la quale garantiva ai paesi dell’America Latina e dell’Asia prestiti economici. In seguito all’instaurazione di partnerships con banchieri privati e finanziatori, gli Stati Uniti fornivano agli Stati sopramenzionati una certa disponibilità economica da utilizzare per un miglioramento generale delle proprie condizioni e protendere ad uno sviluppo delle stesse. I critici [cfr. Perrone, 1975; Galgani, 2007] ritengono che alla base di questa politica ci fossero degli intenti espressamente industriali, economici, commerciali e finanziari, con il fine di creare degli Stati cloni, in grado di contenere i medesimi principi di democrazia, stabilità e autorità degli Stati Uniti. Galgani [2007], inoltre, sostiene che se tale diplomazia del dollaro si fosse realizzata e nessun Stato si fosse ribellato, le conflittualità e gli interventi militari non sarebbero stati più ritenuti necessari, perchè si sarebbero sviluppate delle connessioni tali da ritenerli inutili. Per di più, nel comparare gli intenti espansionistici e imperialistici degli Stati Uniti con quelli dell’Europa, Perrone [1975] ravvisa una differenza sostanziale. Se l’Europa si concentrava sullo sfuttamento ai massimi livelli dei territori e della popolazione colonizzata, gli Stati Uniti, ritenendosi detentori dei principi di libertà, democrazia e prosperità, consideravano naturale la scelta di diffondere tali “principi positivi” e civilizzare gli Stati ancora a digiuno.

In altre parole, con estremo riferimento alla dollar policy, Taft attribuì all’American Red

Taft sperava che, mediante l’organizzazione della Conferenza Internazionale di Croce Rossa in territorio statunitense, si sarebbe potuta confermare la posizione degli Stati Uniti come una delle nazioni mondiali “civilizzate”, detentrice e promotrice internazionale dei principi di democrazia e libertà [Irwin, 2013].

Si utilizzava dunque l’umanitarismo in generale e la Croce Rossa in particolare per realizzare il «[…] più vasto progetto borghese che Max Weber ha chiamato razionalizzazione […]» [Haskell, 1985a: 340], o come esito della struttura capitalista [Marx, 1859]. Presupponendo che «[…] ogni società abbia un’organizzazione e una struttura specifica e che i principi alla base di quella struttura e di quell’organizzazione siano direttamente correlati a determinati intenti sociali, i quali rappresentano i precetti di una determinata classe sociale […]» [Williams, 1973: 7], che si possono comprende i motivi alla base dell’umanitarismo statunitense di fine XIX e inizio XX secolo. Detto in altri termini, a causa di questo stretto legame tra struttura e sovrastruttura e alla loro mutua dipendenza, i fenomeni che si manifestano in una determinata realtà sociale in un momento storico specifico, sono gli esiti degli intenti sociali di una specifica classe sociale. Pertanto, è secondo questi aspetti che si potrebbe capire perché la Barton impiegò l’organizzazione per perseguire delle finalità opposte a quelle stabilite da Taft e dalla leadership della benestante Boardman, le quali verranno successivamente confermate dalla presidenza Wilson e dall’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.