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LA LEGGE NAZIONALE DI COSTA D’AVORIO E GHANA SUL LAVORO MINORILE

LO SRUTTAMENTO DI LAVORO MINORILE NELLE PIANTAGIONI DI CACAO IN COSTA D’AVORIO E GHANA

3.6 LA LEGGE NAZIONALE DI COSTA D’AVORIO E GHANA SUL LAVORO MINORILE

Ø Costa d’Avorio 172 www.fao.org 173

ILO, Rooting out child labour from cocoa farms, A synthesis report of five rapid assessments (Paper No. 1), Geneva, International Labour Office, 2007, pp. 20-21

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In questo stato, che è bene ripetere, è il primo produttore mondiale di semi che esporta circa il 50% del fabbisogno mondiale di cacao, è anche considerato come lo stato dell’Africa Occidentale con il maggior numero di minori lavoratori impiegati nella raccolta di questi preziosi semi.

La prima reazione della Costa d’Avorio sul tema del traffico di minori è stata un misto di negazione e sospetto perché temevano che qualcuno stesse cercando di danneggiare la credibilità del loro cacao, che è il prodotto principale per il sostentamento dell’economia dello stato; la paura di un boicottaggio da parte dei consumatori e quindi delle grandi industrie del cacao e del cioccolato con cui hanno rapporti molto stretti, poteva portare a conseguenze catastrofiche in tutto il paese. In un secondo momento, consapevoli che il traffico di minori è un problema grave e molto diffuso nell’area dell’Africa Occidentale, hanno aderito agli Accordi di Bouake, stipulati il primo settembre del 2000 come accordo di cooperazione tra Mali e Costa d’Avorio per fermare il traffico di bambini alla frontiera. Non sono molte le informazioni che si trovano su questi accordi, tranne che per alcuni dati di bambini salvati dallo sfruttamento, più di 270 in sei mesi secondo Anti-Slavery International 174.

Il tema del lavoro minorile è ampiamente trattato sia nel Code du travail (legge n. 95/15 del 12 gennaio 1995) che nel decreto n. 2250 del 14 marzo 2005 contenente la lista dei lavori pericolosi per i minori di 18 anni modificata dal decreto n. 009 del 19 gennaio 2012.

Nel Codice del Lavoro della Costa d’Avorio, il capitolo III è interamente dedicato al lavoro delle donne e dei minori. L’articolo 23.8 fissa l’età minima di base di 14 anni per tutte le attività ma viene aumentata a 16 anni nella legge n.009 per quanto riguarda i lavori domestici. Nella realtà che stiamo esaminando, appare in modo ricorrente la pericolosità del lavoro di trasporto di sacchi di cacao e carichi pesanti; a questo proposito, la legge n.009 all’art. 7 analizza attentamente il problema stabilendo quali carichi possono essere trasportati a seconda dell’età:

“Article 7: Les enfants ne peuvent porter, traîner ou pousser, tant à l’intérieur qu’à l’extérieur du lieu habituel du travail dans quelques secteurs d’activités que ce soit, des charges d’un poids supérieur aux suivants :

Port des fardeaux :

Enfants âgés de 14 à 16 ans : 8 Kg ; Enfants âgés de 16 à 18 ans : 10 Kg.”

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Nel caso quindi del trasporto di sacchi di semi di cacao viene fissato a otto chili e 10 chili il peso massimo da poter trasportare sulle spalle al di sotto dei 18 anni.

Molto attentamente, secondo quanto stabilito dalla Convenzione OIL n.182, il Governo della Costa d’Avorio all’art. 12 della legge n.009, delinea quali sono le peggiori forme di lavoro minorile presenti nel suo territorio comprendendo anche il settore agricolo in particolare con mansioni come:

- l' abbattimento di alberi ; - la pulizia dei campi;

- la gestione e l'applicazione di prodotti agro-farmaceutici quali insetticidi, fertilizzanti, erbicidi , fungicidi o altri agenti chimici,

- attività di taglialegna.

Il codice del lavoro inoltre prevede specifiche condizioni per il mantenimento della sicurezza e dell’ igene nel luogo di lavoro per proteggere la salute, il benessere dei lavoratori attraverso corsi di formazione e visite mediche costanti (artt. 41.1, 41.2, 43.1). Il codice stabilisce anche la presenza della figura dell’ispettore del lavoro che può far visita a qualsiasi ora del giorno o della notte in un luogo di lavoro, anche senza preavviso, per verificare le condizioni igeniche e sanitarie, oppure per eseguire test o inchieste per verificare il pieno rispetto delle norme vigenti, intervistando con o senza testimoni i datori di lavoro o i lavoratori (art. 91.5). Qualora si registri l’inosservanza di una norma del codice del lavoro, o in particolare se si impiegano lavoratori non autorizzati viene fissata una pena dai due mesi ai due anni di reclusione e/o una multa da 50.000 a 2.000.000 FCFA, circa dai 72 ai 3 mila euro. (art. 100.1).

Per quanto riguarda l’educazione scolastica, in Costa d’Avorio non è prevista un’età minima per l’istruzione obbligatoria, anzi, per legge la frequenza scolastica non è obbligatoria. La scuola in più dovrebbe essere gratuita, ma in pratica viene chiesto un contributo alle famiglie; questi due elementi insieme, mancanza di obbligatorietà e tasse scolastiche, abbassano notevolmente l’interesse dei genitori di mandare a scuola i propri figli. Inoltre l’istruzione è un terreno ancora inesplorato in molte zone rurali della Costa d’Avorio e solo il 38% dei minori presenti in Costa d’Avorio è impiegato in un percorso scolastico o formativo175.

La Costa d’Avorio, per quanto riguarda il rispetto degli standard internazionali, è uno stato membro della Convenzione sui diritti del fanciullo e ha ratificato le Convenzioni internazionali fondamentali contro lo sfruttamento minorile, ratificando nel 2003 sia la Convenzione n. 138 e la Convenzione n. 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile.

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Florian Zoll, Buying a Chocolate Bar: The Cocoa Commodity Chain and its Actors in respect to economic,

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Ø Ghana

Il secondo produttore mondiale di semi di cacao pare molto attivo sul tema della tutela dei diritti del bambino dotandosi sin dal 1998 del Children’s Act in cui la parte V viene interamente dedicata all’impiego di bambini nei settori lavorativi sia nel settore formale che in quello informale. Nel suddetto atto risulta molto chiara la definizione delle età minime per far parte del mondo del lavoro, in generale l’art. 89 stabilisce l’età minima di accesso al lavoro a 15 anni che viene abbassata a 13 anni per i lavori considerati leggeri, cioè tutti quei lavori che non sono pericolosi per la salute o per il corretto sviluppo del bambino e che non influiscono sulla frequenza scolastica. All’art. 91 invece si dichiara l’età minima per i lavori pericolosi, 18 anni, e anche le fattispecie che possono trasformarsi in situazioni non adatte ai minori di 18 anni come:

“Hazardous work includes (a) going to sea;

(b) mining and quarrying; (c) porterage of heavy loads;

(d) manufacturing industries where chemicals are produced or used; (e) work in places where machines are used; and

(f) work in places such as bars, hotels and places of entertainment where a person may be exposed to immoral behavior.”

Il Children’s Act stabilisce anche delle forme di controllo sia per il settore informale che per quello formale in cui un funzionario prestabilito ha la facoltà di svolgere ispezioni all’interno dei luoghi di lavoro in questi settori.

Dato che tutte le informazioni sull’impiego di minori sono contenute in questo apposito atto, nel codice del lavoro ghanese del 2003 non vengono aggiunte ulteriori precisazioni, ribadendo alla parte VII artt. 58-59 che nessun giovane dovrebbe essere impiegato in lavori che possano danneggiare la sua salute morale e fisica.

Prima ancora dell’entrata in vigore del Children’s Act, nel 1979 fu istituito il Ghana National Commission on Children (GNCC) con il compito generale di migliorare e sviluppare il benessere del bambino, vantando un ruolo fondamentale nella protezione dei diritti del bambino.

Il Ghana ha in dotazione dal 2008, nella sua legislazione anche l’Education Act in cui mette per iscritto l’importanza dell’istruzione e della frequenza scolastica che deve essere gratuita ed obbligatoria (art. 2 comma 2). Qualora i genitori non siano in grado di far fronte alle spese scolastiche dei figli possono rivolgersi all’Assemblea del Distretto a cui appartengono che li

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aiuterà a sovvenzionare la loro istruzione. Se invece il genitore non manda volontariamente il figlio a scuola, dovrà apparire davanti all’Assemblea del Distretto che deciderà per un adeguato provvedimento, che se non viene recepito attivamente può portare l’obbligo per il genitore alla comparsa davanti alla Corte del Distretto che provvederà ad un’ammenda che non ecceda le cinque unità di penalità per il primo richiamo fino ad una unità di penalità per ogni giorno di disobbedienza all’Assemblea del Distretto (artt.2. comma 4-5-6).

Il Ghana sta anche adottando misure a lungo termine proprio nelle aree dove si concentrano le piantagioni di cacao, per poter assicurare ai figli dei lavoratori un’istruzione degna del suo nome, garantendo ai bambini la possibilità di momenti di spensieratezza e gioco in cui apprendere, in compagnia di coetanei; per questo il Ghana ha attuato il progetto Cocoa Marketing Board Scholarship con un investimento di 6.5 miliardi di cedi, circa 16 miliardi di euro176. Inoltre, come la Costa d’Avorio, ha ratificato la Convenzione n. 138 nel 2011 e la 182 nel 2000.

Tutto sembra quindi meraviglioso ed idilliaco nella teoria, ma è ancora più stupefacente come nella realtà non ci sia nessun timore a trasportare i bambini da un confine all’altro o da una parte all’altra del paese, a pagare per averli o a farli vivere in condizioni sanitarie ed igeniche pessime affidando loro attività pericolose. Sicuramente la scarsa alfabetizzazione fra i contadini delle aree rurali di Costa d’Avorio e Ghana riesce ad ingannare l’effettività della legge anche se la costante e dilagante corruzione del governo e delle istituzioni rafforzano notevolmente il problema.

3.7 LE INIZIATIVE DELLA SOCIETA’ INTERNAZIONALE PER COMBATTERE