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Il terribile terremoto che ha colpito il NEPAL - mentre non sono ancora quantificabili le reali dimensioni delle vittime, dei feriti e senza tetto, delle distruzioni fisiche - lascia e lascerà per lungo tempo in ginocchio un paese già tra i più poveri del mondo. Già prima della tragedia, alla povertà economica faceva da contrappunto l'enorme ricchezza di una popolazione tenace, impegnata in un proprio, difficile percorso di riconquista della democrazia e di uno sviluppo più sostenibile, in un paese morfologicamente e climaticamente molto duro, ma altrettanto ricco di bellezze e patrimoni naturali, storici, artistici, architettonici, anch'essi duramente colpiti dal sisma.
Un popolo che merita tutta la nostra solidarietà e di non essere dimenticato, appena passerà l'emozione iniziale e i grandi media smetteranno di appassionarsi alla tragedia nella tragedia delle spedizioni alpinistiche travolte dalle valanghe. La Cgil ha un forte legame con i sindacati nepalesi ed in particolare con il GEFONT, che ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta per la democrazia e la Repubblica, oltre che nella quotidiana difesa dei diritti dei lavoratori, in un contesto già estremamente difficile.
La Casa editrice Ediesse intende partecipare allo sforzo di solidarietà - e di conoscenza - attraverso la vendita del volume del 2010 "Bandiere rosse sul tetto del mondo" (
http://ediesseonline.it/catalogo/saggi/bandiere-rosse-sul-tetto-del-mondo).
L'INTERO RICAVATO SARA' INVIATO AL GEFONT come piccolo gesto di solidarietà concreta di fronte all'immane tragedia del terremoto.
Il libro può essere acquistato attraverso il sito internet di Ediesse o ordinandolo a: [email protected] o [email protected].
Un libro per il Nepal, iniziativa di solidarietà Ediesse/Cgil
- Redattore Sociale
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Nepal, governatore Rossi: "Grati ai medici pisani in partenza"
Nepal, governatore Rossi: "Grati ai medici pisani in partenza"
Il presidente della Regione Toscana esprime "vicinanza al gruppo pisano di chirurgia d'emergenza che questa mattina è partito alla volta del Nepal" 29 aprile 2015
FIRENZE - "Oggi voglio esprimere la mia vicinanza. Il gruppo rappresenta un'eccellenza di livello europeo e ha già dato ottima prova di sé in occasione di un evento tragico di questa portata, cioè il terremoto che nel 2010 sconvolse Haiti, circostanza in cui il team fondato dal dottor Evangelista rappresentò l'Europa. Sono certo che anche in Nepal il suo intervento saprà fornire un contributo prezioso. Desidero quindi ringraziare uno ad uno i 24 volontari che si sono resi disponibili a recarsi in quel martoriato Paese. Mi pare il miglior contributo che la Toscana può fornire al popolo nepalese, al quale va tutta la mia vicinanza. Un orgoglio della sanità toscana e di tutti noi toscani".
Sono le parole con cui Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, commenta la partenza alla volta del Nepal piegato dal terremoto dei componenti del modulo sanitario campale dell'Associazione Gcu-Gruppo chirurgia d'urgenza dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana.
Copyright Redattore Sociale
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Nepal, governatore Rossi: "Grati ai medici pisani in partenza"
- RomagnaNOI
»News Sisma Nepal
Sisma Nepal, mancano cibo e acqua: in migliaia in fuga da Katmandu
Secondo quanto riferito ieri dal ministero dell'Interno, il bilancio delle vittime è fermo a 5.057 morti e 10.915 feriti
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29/aprile/2015 - h. 11.05
Migliaia di persone stanno fuggendo da Katmandu, la capitale del Nepal, dopo che si sono diffuse le voci di mancanza di cibo e acqua a seguito del terremoto di sabato scorso. Intanto, a partire da oggi, nel Paese sono stati dichiarati tre giorni di lutto nazionale. Secondo quanto riferito ieri dal ministero dell'Interno, il bilancio delle vittime è fermo a 5.057 morti e 10.915 feriti. Migliaia di persone risultano ancora disperse e le operazioni di soccorso proseguono. A Katmandu e nelle zone circostanti le macerie di molte case non sono ancora state rimosse e si teme che molti corpi siano intrappolati al di sotto. Il premier nepalese, Sushil Koirala, ha avvertito che il numero dei morti potrebbe raggiungere 10mila.
Le zone residenziali della città turistica di Bhaktaur sono state rase al suolo dal sisma e tutti gli abitanti dormono all'aperto, in tende o nelle loro macchine. Soldati e poliziotti pattugliano le strade nelle zone devastate e la situazione di sicurezza è per lo più tranquilla. Almeno otto soldati nepalesi hanno perso la vita in incidenti avvenuti durante le operazioni di soccorso, altri 28 sono rimasti feriti e 11 risultano dispersi. Nonostante l'arrivo di aiuti e volontari
dall'estero, le autorità nepalesi temono che il terremoto potrebbe rivelarsi peggiore di quello che colpì il Paese nel 1934 e costò la vita a ottomila persone. Molti edifici antichi, fra cui i tre palazzi dell'ex re del Nepal, sono stati distrutti dalla scossa, che secondo le Nazioni unite ha colpito 8 milioni di persone in 39 distretti.
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