maggiore potrebbe essere quella di raggiungerle.
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Quattro le vittime italiane. Sono scesi a "una decina" gli italiani irrintracciabili in Nepal. Lo comunica la Farnesina in una nota. "Nelle ultime ore - comunica la Farnesina - grazie alla ripresa parziale delle telecomunicazioni cellulari e al fatto che i soccorsi hanno potuto raggiungere alcune zone remote del Nepal, la ricerca costantemente effettuata dall'Unità di crisi del ministero degli Esteri ha dato i suoi esiti consentendo di riprendere i contatti con diversi connazionali che non si riuscivano a rintracciare". "Al momento - è precisato nella nota - scende a una decina il numero degli italiani che la Farnesina sta ancora cercando di contattare".
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Kathmandu si è spostata di 3 mt. verso sud - Il terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile ha spostato il terreno sotto l'area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l'Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza. Lo affermano alcuni esperti internazionali citati dal sito del Guardian.
Un milione i senzatetto - Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse localita', nelle vallate piu' remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall'India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu.
Le vittime italiane - Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking. Lo raccontano due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D'Antoni, illeso. Sono morti anche Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei 4 speleologi dispersi.
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Polemica sui soccorsi - Vaste aree interessate al sisma che ha colpito il Nepal sono accessibili solo via elicottero e non hanno ancora ricevuto alcuna assistenza: lo rende noto Medici senza Frontiere, che ha inviato 38 operatori, con base a Katmandu e Ghorka. A Katmandu, riferisce Msf, moltissime persone dormono all'aperto in tende o ripari di fortuna e nei prossimi giorni si prevedono temporali. Gli ospedali stanno finendo le scorte di medicinali e materiali. Nelle aree circostanti la capitale, ad Msf risulta che circa 45 villaggi sono distrutti o gravemente danneggiati e serviranno beni di conforto come ripari, materiali per l'igiene e per cucinare.
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Il primo ministro nepalese Sushil Koirala ha ammesso che le operazioni di soccorso delle vittime "non sono state
VIVO PER MIRACOLO A DISTANZA DI 5 GIORNI DAL TERREMOTO CHE HA SCONVOLTO IL NEPAL UN NEONATO DI 4 MESI È STATO ESTRATTO VIVO DALLE MACERIE. È FUORI PERICOLO SI TEMON
O 10 MILA VITTIM
efficaci". Il premier in Parlamento ha detto che il governo "finora non è stato in grado di inviare aiuti nelle aree colpite a causa di problemi logistici e di capacità di coordinamento".
Dal Papa primo contributo centomila dollari - Il Papa ha stabilito di inviare in Nepal un primo contributo di centomila dollari per il soccorso alle popolazioni. Lo comunica il Pontificio consiglio Cor Unum, incaricato di erogare questo primo aiuto.
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Berlino, oltre 100 dispersi tedeschi - Sono oltre 100 i tedeschi dispersi in Nepal, secondo un bilancio fornito dall'unità di crisi istituita dal ministero degli Esteri a Berlino. L'ambasciata tedesca a Kathmandu aveva parlato ieri di 150 dispersi. In Germania si attende il rientro del gruppo di 15 studenti dell'università di Gottinga, che si trovavano in Nepal, a ovest di Kathmandu, al seguito del geografo Matthias Kuhle, rimasto vittima del sisma. Il gruppo portato in sicurezza a Arughat Bazar, dovrebbe rientrare domani in Germania.
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O 10 MILA VITTIM
turisti della disgrazia - elicotteri presi d'assalto dagli alpinisti, nepalesi ignorati - Cronache
29 apr 2015 11:52
CHI VA SULL'HIMALAYA DEVE AVERE VIVERI PER UN MESE, SENNÒ NON CI VA"
I racconti dal terremoto confermano quello che ha detto Messner, cioè che i soccorsi hanno dato la precedenza ai turisti (illesi) rispetto ai nepalesi (sepolti). Molti si lamentano di essere stati recuperati in ritardo, ma intere aree montane non sono neanche state raggiunte...
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messner everest
«Il soccorso in elicottero all'Everest è stabilito da parecchi anni. Funziona come un orologio», dice Stefan Nestler, alpinista tedesco dell'Adventure Sports, che in Himalaya è di casa. Frase di risposta cauta alla polemica aspra sollevata da Reinhold Messner sui soccorsi di serie A e di serie B: il meglio alle pendici degli ottomila dove ci sono «i ricchi che pagano dagli 80 mila ai 100 mila dollari per salire in vetta al mondo», il resto per i nepalesi.
Nestler per smentire Messner quasi conferma e con quel «funziona come un orologio» indica come gira il mondo. Di fronte alla catastrofe c'è stata un'immediata risposta per le spedizioni alpinistiche commerciali. Ieri l'Everest non era più una minaccia: gli ultimi 17 alpinisti bloccati ai quasi seimila metri del campo 1, appena oltre lo sprofondamento del ghiacciaio Ice Fall, sono volati via in elicottero.
I SOCCORSI
feriti al campo base everest
Messner lo aveva detto fin dal primo giorno: «Gli alpinisti torneranno a casa, i nepalesi restano lì». E Nives Meroi, dal Friuli, aveva lanciato un appello di solidarietà «per un Paese poverissimo che ci ha data tanto». Ieri i due elicotteristi italiani che subito dopo il sisma hanno offerto la loro disponibilità per volare sul Paese asiatico dilaniato, hanno pilotato in due zone di confine con la Cina. Maurizio Folini nella valle del Khumbu fino all'Everest, Piergiorgio Rosati nel parco di Langtang dove sono morti anche i due speleologi italiani.
Dagli alpinisti bloccati da un ghiacciaio reso impercorribile da scosse e valanghe alla popolazione di poveri villaggi ricoperti da fango e rocce. Con il telefono satellitare Folini ha detto a Pietro Coerezza di Ev-K2-Cnr: «Le valanghe hanno tagliato in due sia il campo base dell'Everest sia l'Ice Fall. Non esiste più nulla di quanto c'era prima. E nella valle ho visto villaggi sepolti. Ho incontrato guide nepalesi che avevano investito in rifugi per gli escursionisti il denaro di anni di spedizioni e ora hanno perso tutto».
il campo base dell everest dopo la valanga