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Capitolo 3 ASPETTI SPECIFICI DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE E RELATIVI STRUMENT

3.2 Sistema di gestione della sicurezza sul lavoro

3.2.1 Linee guida UNI-INAIL

Dal 2001 le Linee Guida UNI (Ente italiano di normazione) e INAIL, forniscono alla realtà produttiva italiana, in particolare le piccole e medie imprese, una modalità di realizzazione di un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro su base volontaria. Realizzate da un gruppo di lavoro costituito da organizzazioni sindacali, datoriali e di normazione, queste Linee Guida definiscono le "modalità per individuare,

all'interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti"55.

Il SGSL implementato secondo le Linee Guida UNI-INAIL “ha validità generale e la

sua applicazione va modulata tenendo conto delle caratteristiche complessive dell’impresa/organizzazione (dimensioni, tipologie produttive, cicli tecnologici, struttura dell’organizzazione, ecc.) che intende adottarlo”56

, ma non è destinato alla certificazione, - che comporta un percorso più complesso in termini di tempi e costi per

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UNI-INAIL, Linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL), Milano, UNI, 2001

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Ivi

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le aziende - , per la quale il riferimento corretto diventa la norma ISO 45001 che verrà analizzata più avanti. Tale sistema si propone di49:

ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.);

aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa/organizzazione;

contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;

migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione.

L’adozione del modello si basa sull’applicazione del Ciclo di Deming PDCA (Plan-Do- Check-Act, «Pianificare-Attuare-Verificare-Agire»); per il successo di un Sistema di Gestione occorre l’impegno di tutti i livelli e di tutte le funzioni aziendali, a partire dalla Direzione fino ad arrivare ai singoli dipendenti.

Analizziamo più nel dettaglio le 4 fasi del Ciclo.

Il ciclo ha inizio con la definizione da parte della Direzione della politica della sicurezza e della salute sul lavoro. Tale politica deve essere appropriata all’azienda, specificando gli impegni del vertice aziendale, i principi d'azione e i risultati a cui tendere per la sicurezza (una politica di questo tipo dovrebbe ad esempio essere adeguata alla natura dei rischi, comunicata a tutti i dipendenti, documentata, aggiornata, tesa al miglioramento continuo, …).

Inoltre l’azienda deve formulare una serie di azioni (piani, programmi) volti a dimostrare il soddisfacimento dei requisiti tenendo conto di questi elementi:

- definizione degli obiettivi;

- predisposizione di un piano operativo/temporale per ogni obiettivo;

- definizione delle risorse (es.: locali, personale, attrezzature, ecc.) necessarie, comprese quelle economiche.

Una buona pianificazione dovrebbe quindi includere gli obiettivi di miglioramento di salute e sicurezza sul lavoro, i comportamenti da adottare per conseguirli, i soggetti e le strutture implicate, le mansioni e gli obblighi di ciascuno, le risorse richieste, i sistemi di verifica del conseguimento degli obiettivi e i relativi indicatori.

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Definito l’impegno della direzione, con la conseguente pianificazione, il SGSL viene strutturato ed attuato, passando così alla seconda fase del ciclo, Do. In particolare l’attuazione del SGSL avviene mediante il controllo delle attività, la definizione di procedure documentate e di registrazioni formali che costituiscono il riscontro oggettivo dell’applicazione della politica per la sicurezza. Inoltre, è prioritario definire nell’ambito dell’organizzazione i diversi legami gerarchici e le mansioni delle singole funzioni sia dirigenziali sia operative, documentando procedure e prassi aziendali e uniformando i comportamenti e le istruzioni.

Altri elementi importanti di questa fase sono elencati di seguito:

- il personale, come richiesto anche dal D.Lgs. 81/2008, deve essere consapevole e competente in merito ai rischi connessi al proprio lavoro ed è necessario definire programmi di addestramento mirati;

- devono essere previste attività preventive di verifica e formazione, rivolte sia a limitare i danni in caso di avvenimento dell’emergenza, sia ad evitarne l’accadimento dello stesso;

- l’azienda individua e gestisce tutte quelle funzioni, attività e processi che in qualche modo hanno un impatto sulla salute e sicurezza dei lavoratori, introducendo le procedure e le istruzioni necessarie, rilevandone le pericolosità;

- il controllo operativo prevede la gestione e la manutenzione degli impianti e delle attrezzature, comportando così minori possibilità di funzionamento anomalo e minore possibilità di accadimento di incidenti/infortuni;

- devono essere individuati e attuati efficaci canali di informazione interni ed esterni, riguardanti gli aspetti della sicurezza.

La terza fase, Check (verificare), comprende sia i controlli e le misurazioni delle caratteristiche delle operazioni e/o attività che possono produrre impatti significativi sulla sicurezza e salute dei lavoratori (compresa la gestione delle non conformità, azioni correttive e preventive) sia le attività di audit sul SGSL. Infatti i risultati del SGSL (in termini di controlli eseguiti, attività legate agli obiettivi e traguardi, misure di prevenzione, ecc.) devono essere misurati, monitorati e valutati nella loro efficacia. Importante è la registrazione e l’archiviazione delle misurazioni previste dalle disposizioni legislative (es. rumore, polveri, ecc.). Gli autori ricordano che le verifiche

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ispettive della sicurezza hanno lo scopo di assicurare che le varie aree ed attività di lavoro siano progettate, condotte e mantenute sia in modo da proteggere adeguatamente la sicurezza degli operatori sia in conformità alle procedure interne documentate.

Conclusa la fase del monitoraggio, il vertice aziendale dovrebbe sottoporre a riesame (Act), in un’ottica tesa al miglioramento continuo, le attività del sistema di gestione della sicurezza per valutare se il sistema sia adeguatamente attuato e si mantenga idoneo al conseguimento degli obiettivi e della politica della sicurezza stabilita dall’azienda.

Questo riesame si fonda sia sull’analisi di informazioni e dati raccolti durante l’implementazione del SGSL, sia sui risultati delle verifiche ispettive e delle attività di sorveglianza e permette all’azienda di aggiornare periodicamente il proprio Sistema (anche alla luce di eventuali punti di criticità), mediante l’introduzione di opportune azioni correttive.

Come già accennato, un numero crescente di aziende sceglie di adottare il modello proposto dalle Linee Guida UNI-INAIL, - qui descritto nei suoi tratti principali - trattasi di un comportamento virtuoso, che permette di verificare e mantenere la conformità degli adempimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, identificare e valutare correttamente i rischi e definire i sistemi di controllo.

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3.2.2 La Iso 45001

L’altro modello è costituito dal nuovo standard internazionale ISO 45001 pubblicato in data 12 marzo 2018 (sostituisce lo standard inglese Bs Ohsas 18001) per sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. Questa norma mira a dotare le aziende degli strumenti necessari per poter gestire i rischi correlati al lavoro e alla tutela della salute e per poter migliorare la loro performance nella prevenzione di infortuni e patologie. Attuare un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro significa adottare una decisione strategica, in quanto l’azienda interessata può utilizzare il sistema in linea con le proprie iniziative di sostenibilità e garantire inoltre al personale e ai soggetti terzi rilevanti un ambiente di lavoro più sicuro e più sano. Al contempo, l’azienda può incrementare la propria redditività. È quindi importante che le aziende eliminino o riducano al minimo i rischi per il lavoro e la tutela della salute adottando le opportune misure di prevenzione.

Quali le novità introdotte dalla norma rispetto allo standard Ohsas 18001 ?

Viene posto un maggior rilievo al ruolo dei diversi soggetti interessati dal sistema, all’Alta Direzione, chiamata ad esercitare un ruolo di leadership, alle parti interessate, definite come le persone o le organizzazioni che possono esercitare un’influenza su decisioni o attività o che ne sono influenzate. Una parte interessata interna rilevante è costituita dai lavoratori: nei loro confronti, l’organizzazione è tenuta ad attivare processi di consultazione e partecipazione; la consultazione è preventiva al processo decisionale e attiene alla raccolta dei punti di vista e delle istanze dei lavoratori, mentre la partecipazione consiste soprattutto nel coinvolgimento diretto dei lavoratori nel processo decisionale.

Altra novità riguarda l’approccio “Risk based-thinking”, con una doppia accezione del termine rischio, sia come rischio di sistema che come rischio per la salute e la sicurezza sul lavoro.

In fase di pianificazione del sistema, l’organizzazione deve infatti individuare e valutare sia rischi e opportunità per la salute e sicurezza sul lavoro sia gli altri rischi e le altre opportunità, ovvero quei rischi e opportunità che potrebbero non avere un impatto diretto sulla salute e sicurezza delle persone ma che potrebbero avere influenza sui risultati attesi del sistema di gestione, quali il miglioramento continuo delle prestazioni

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in materia di salute e sicurezza, il pieno soddisfacimento dei requisiti di legge.

La norma internazionale ISO 45001 specifica dunque i requisiti che devono soddisfare i sistemi di gestione del lavoro e indica le direttive per l’attuazione sul piano pratico. Di seguito si ricordano le principali misure:

- elaborazione e attuazione di una direttiva e di obiettivi per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro;

• introduzione di processi sistematici in cui vengono considerati il contesto, i rischi, le opportunità e i requisiti legali e di altra natura applicabili alla stessa;

• rilievo dei potenziali pericoli e rischi di salute e sicurezza sul lavoro collegati alle attività dell’organizzazione, applicazione di misure volte ad eliminarli o introduzione di controlli per minimizzare le potenziali conseguenze dei rischi;

• introduzione di controlli aziendali per la gestione dei rischi di salute e sicurezza sul lavoro e di requisiti legali e di altra natura dell’organizzazione;

• incremento della consapevolezza dell’organizzazione nei confronti dei rischi di salute e sicurezza sul lavoro;

• valutazione delle prestazioni in termini di tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro dell’organizzazione e applicazione di misure adeguate per l’ottimizzazione delle stesse;

• accertamento dell’attiva partecipazione dei lavoratori nei confronti di questioni di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

I vantaggi, anche economici, che una corretta applicazione delle suddette misure può apportare alle organizzazioni sono:

 Miglioramento della cultura della sicurezza in azienda;

 Maggiore efficienza e conseguente riduzione degli infortuni e di perdite di tempo in fase produttiva;

 Eliminazione del turn-over per la sostituzione degli infortunati/ malati;

 Maggiore controllo dei rischi e riduzione dei pericoli mediante la definizione di obiettivi, finalità e responsabilità;

 Miglioramento dell'immagine dell'azienda in materia di sicurezza e salute sul lavoro;

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 Riduzione dei costi assicurativi;

 Diminuzione dei rischi di sanzioni amministrative e penali;

 Dimostrazione dell'impegno nella protezione verso il personale, i beni e le strutture.

Se si intende applicare la ISO 45001, occorre svolgere in sintesi i seguenti passi:

1. eseguire un’analisi del contesto dell’organizzazione riguardante la salute e sicurezza sul lavoro così come dei fattori interni ed esterni che possono avere un impatto sulle attività;

2. stabilire il perimetro di applicazione del sistema di gestione, tenendo ben presenti gli obiettivi che si vorrebbero raggiungere;

3. definire la politica e gli obiettivi di salute e sicurezza;

4. definire i tempi di attuazione del sistema di gestione e pianificare come raggiungere l’obiettivo;

5. definire le carenze in termini di competenze e/o risorse che è necessario colmare prima dell’applicazione della norma.

3.3 Certificazione SA8000

Dopo aver descritto nei paragrafi precedenti i modelli di riferimento disponibili per l’adozione di un Sgsl, si deve anche dar conto della possibilità per le organizzazioni di aderire su base volontaria al Social Accountability 8000 (SA8000), standard internazionale sviluppato dal Social Accountability International (SAI) che è stata la prima norma sulla responsabilità sociale riconosciuta a livello mondiale come standard di riferimento certificabile (la prima pubblicazione risale al 1997). Con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro, la SA8000 è applicabile a tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, dal settore di attività e dal paese.

La SA8000 si basa su diverse convenzioni internazionali quali l’ILO (International Labour Organization), la Dichiarazione ONU sui Diritti umani e la Convenzione delle Nazioni Unite per i Diritti dei Bambini. La norma contiene 9 requisiti sociali orientati all'incremento della capacità competitiva di quelle organizzazioni che volontariamente forniscono garanzia di eticità della propria filiera produttiva e del proprio ciclo

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produttivo. I capitoli che vengono sviluppati si riferiscono al rispetto dei diritti umani, ed in modo particolare al rispetto dei diritti dei lavoratori, alla tutela contro lo sfruttamento dei minori e alle garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Vediamo sinteticamente i 9 requisiti di responsabilità sociale contenuti nell’ultima edizione della norma (2014).

Il primo è dedicato al lavoro infantile e viene detto che “l’organizzazione non

deve ricorrere né dare sostegno all’utilizzo del lavoro infantile” e anzi, “deve fornire un adeguato sostegno finanziario e di altro genere per permettere ai bambini coinvolti di frequentare la scuola”. Allo stesso modo, al capitolo successivo, si afferma il divieto

per le organizzazioni di ricorrere all’utilizzo del lavoro forzato o obbligato e di dare sostegno alla tratta di esseri umani.

Per quanto riguarda la salute e la sicurezza, “l’organizzazione deve garantire un

ambiente di lavoro sicuro e salubre e deve adottare misure efficaci per prevenire potenziali incidenti, infortuni o malattie”, deve poi “fornire al personale appropriati dispositivi di protezione individuale a proprie spese”. Altri obblighi che gravano

sull’organizzazione attengono allo svolgimento di un’attività di formazione periodica per tutto il personale ed allo “stabilire procedure documentate per individuare,

prevenire, ridurre, eliminare o in ultima analisi fronteggiare i potenziali rischi per la salute e la sicurezza”.

Altro capitolo molto importante concerne la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva: si afferma quindi per il personale il “diritto di formare,

partecipare a, ed organizzare, sindacati di propria scelta, e di contrattare collettivamente con l’organizzazione”. L’attività sindacale non può in alcun modo

essere oggetto di interferenze da parte dell’organizzazione, la quale deve invece mettere al “riparo” i membri del sindacato da comportamenti discriminatori, intimidatori o di ritorsione.

L’organizzazione poi non può compiere atti discriminatori nei confronti dei lavoratori nelle varie vicende del rapporto di lavoro (assunzione, retribuzione, cessazione,…) né rispetto all’ “esercizio dei diritti del personale di seguire principi o pratiche” connesse alla religione, all’appartenenza sindacale, alle opinioni politiche, etc. Inoltre, nei provvedimenti disciplinari non sono consentiti trattamenti duri o inumani.

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Con riferimento all’orario di lavoro, “l’organizzazione deve rispettare le leggi vigenti,

la contrattazione collettiva (ove applicabile) e gli standard di settore”, “tutto il lavoro straordinario deve essere volontario”. Circa la retribuzione, si afferma “il diritto del personale ad un salario dignitoso (…) sufficiente a soddisfare i bisogni primari” e poi “tutto il lavoro straordinario deve essere retribuito con una maggiorazione”.

Infine, rispetto al sistema di gestione, il personale deve essere adeguatamente informato, in modo chiaro e comprensibile, della volontà dell’organizzazione di voler aderire allo Standard SA8000, che necessita per l’applicazione dello sviluppo di politiche e procedure, anch’esse da comunicare “in modo efficace e rese disponibili al personale”; l’organizzazione, oltre ad essere investita dell’obbligo di “mantenere appropriate

registrazioni per dimostrare la conformità e l'applicazione dello Standard”, è tenuta

poi a “condurre con regolarità un riesame di direzione della propria politica di

responsabilità sociale (…) nell'ottica del miglioramento continuo”. Si deve costituire

un Social Performance Team (SPT) preposto all’applicazione di tutti gli elementi della norma, con il compito di “condurre periodicamente e in forma scritta delle valutazioni

dei rischi” in ordine “alle aree di reale o potenziale non conformità allo Standard”, e

di “monitorare efficacemente le attività nel luogo di lavoro” per verificare la

“conformità allo Standard” e “l'attuazione delle azioni pianificate per affrontare i rischi identificati dal SPT”. Interessante notare come uno stimolo al miglioramento

possa derivare dalla previsione di dover “stabilire una procedura scritta per i reclami

(…) disponibile al personale e alle parti interessate, affinché essi possano fare commenti, raccomandazioni, segnalazioni” in ordine alle possibili non conformità allo

Standard. Costituisce un obbligo per l’organizzazione predisporre “procedure per

indagare, gestire e comunicare i risultati dei reclami”. Infine, si prevede di verificare

con la dovuta diligenza da parte dell’organizzazione la conformità allo Standard dei propri fornitori/sub-fornitori.

La conformità alle norme dello standard è garantita da una certificazione di parte terza, indipendente, emessa da organismi accreditati.

Quali sono le fasi principali comprese nell’iter di certificazione?

- Pre-Audit: analisi delle lacune e valutazione dell’attuale conformità ai requisiti; - Verifica preparatoria: verifica documentale, analisi del contesto e delle parti interessate;

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- Verifica di certificazione (finalizzata all’emissione del certificato): per controllare l’adeguata ed efficace implementazione del sistema di gestione, attraverso analisi documentale, osservazioni, interviste al personale;

- Visite di sorveglianza semestrali per controllare il corretto mantenimento del sistema; - Rinnovo della certificazione, dopo 3 anni a seguito di una valutazione continua nel tempo.

Dunque, SA8000 è uno standard di conformità sociale volontario che dimostra l’impegno verso condizioni di lavoro umane ed una produzione responsabile. Quali sono i vantaggi che l’applicazione dello standard porta alle organizzazioni ? Lavorare seguendo quanto stabilito dalla norma contribuisce a:

 creare condizioni di lavoro migliori e un ambiente di lavoro più sicuro, con la

riduzione di rischi di infortuni e incidenti, determinando ciò

un miglioramento del clima aziendale, i lavoratori, infatti, si sentono tutelati dall'impresa in cui operano e maggiormente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi;

 soddisfare le esigenze dei clienti, accrescendo la fiducia e la fedeltà dei consumatori verso i prodotti e servizi forniti dall’organizzazione;

 migliorare le relazioni con i fornitori, estendendo anche a loro le pratiche etiche, di correttezza sociale per una produzione sostenibile lungo tutta la catena;

 incrementare la credibilità, la trasparenza e l'immagine aziendale sul mercato di riferimento, presso tutti gli stakeholder, garantendo così un beneficio reputazionale e la crescita della competitività aziendale.

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