• Non ci sono risultati.

Capitolo 3 ASPETTI SPECIFICI DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE E RELATIVI STRUMENT

3.5 I sistemi di gestione ambientale

3.5.1 La norma UNI EN ISO 1

La norma fornisce i requisiti di un SGA in modo tale da permettere ad un’organizzazione di formulare una politica e stabilire degli obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni legislative e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali. La ISO 14001 prevede, sia per la parte relativa alla struttura ed alla responsabilità del sistema di gestione, sia per la documentazione, la possibilità che queste siano integrate con altri sistemi già in atto (come quelli sulla sicurezza sul lavoro o sulla gestione del rischio) o in fase di attuazione nell’organizzazione. Si specifica che il successo del sistema dipende dall’impegno e dal coinvolgimento di tutti i livelli e di tutte le funzioni dell’organizzazione e specialmente del livello più elevato, l’Alta direzione. È l’organizzazione che si fissa gli obiettivi da raggiungere, i miglioramenti da conseguire, in base anche alle proprie capacità e risorse, ma sempre nel rispetto del principio cardine delle norme dei sistemi di gestione, il principio del miglioramento continuo, che vuole che l’organizzazione tenda continuamente al miglioramento delle proprie performance ambientali.

Scopo della norma è quello di aiutare le organizzazioni “nel miglioramento delle

prestazioni ambientali, nel soddisfacimento degli obblighi di conformità, nel raggiungimento degli obiettivi ambientali”57

.

Analizzando più nel dettaglio lo standard58, l’impresa che intende implementare un SGA in conformità a quanto previsto dalla ISO 14001 deve:

57 UNI, Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l’uso, ISO 14001, Milano, UNI, 2015

58La struttura è la medesima della ISO 45001, per facilitare l’integrazione proprio con altri standard, quindi: Scopo e campo di applicazione, Contesto dell'organizzazione, Leadership, Pianificazione, Supporto, Attività operative, Valutazione delle prestazioni, Miglioramento.

76  Effettuare un’analisi ambientale iniziale, così da realizzare una prima

“fotografia” delle interazioni tra l’organizzazione, le parti interessate e l’ambiente mediante l’individuazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali, nonché delle procedure operative attuate. L’analisi ambientale iniziale permette di:

individuare e definire le attività svolte dall’organizzazione (descrizione dello stabilimento, dei prodotti/servizi, analisi del ciclo produttivo);

determinare la normativa applicabile in materia di sicurezza, salute e ambiente;

 analizzare il contesto territoriale all’interno del quale opera l’impresa, in particolare attraverso la considerazione di una molteplicità di potenziali fattori sia interni sia esterni che possono influenzare il sistema di gestione in diversi ambiti quali (citati nell’appendice A): le condizioni

ambientali legate a clima, qualità dell’aria e dell’acqua, contaminazioni

esistenti, disponibilità di risorse naturali e biodiversità; il contesto

esterno culturale, socio-politico, giuridico, normativo, finanziario,

tecnologico, economico, naturale e concorrenziale, sia internazionale che nazionale, regionale o locale; le condizioni interne dell’organizzazione, quali attività, prodotti e servizi, indirizzo strategico, cultura e capacità (persone, conoscenza, processi, sistemi).

Definire la propria politica ambientale, stabilita dall’Alta direzione (“deve

dimostrare leadership e impegno nei riguardi del SGA”), redatta in forma

scritta, diffusa a tutto il personale, in modo che possa comprendere il proprio ruolo nella sua attuazione, e resa disponibile al pubblico. La politica ambientale è un documento importante perché agisce da motore per l’organizzazione, fissando gli orientamenti e formalizzando obiettivi e impegni. Il top management dovrebbe assicurare che la politica sia appropriata e compatibile con l’indirizzo strategico e non si limiti a una dichiarazione generica che potrebbe valere per qualsiasi organizzazione. Essa dovrebbe indicare un indirizzo chiaro affinché si possano stabilire obiettivi significativi coerenti con esso. L’impegno nei confronti della tutela dell’ambiente può ricomprendere,

77

insieme con la prevenzione dell’inquinamento, anche la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, l’uso sostenibile delle risorse e la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi.

Perché il sistema funzioni, è fondamentale che i soggetti coinvolti siano pienamente consapevoli del proprio ruolo. Il top management deve quindi assicurare che le responsabilità e autorità più rilevanti siano definite in modo inequivocabile e che chiunque sia coinvolto abbia chiaro qual è il proprio ruolo nell’ambito del sistema di gestione ambientale.

In questa fase l’Alta direzione si impegna in breve a:

 conseguire un miglioramento continuo nella gestione ambientale;

 attuare una gestione orientata alla prevenzione dell’inquinamento;

 conformarsi alla legislazione ambientale e alle norme connesse.

Identificare, nella fase di pianificazione (plan), gli obiettivi e i traguardi coerenti con la politica ambientale definendo programmi che stabiliscano responsabilità, tempistica e mezzi per la realizzazione delle azioni previste. L’approccio che viene proposto è quello basato sul rischio che richiede all’organizzazione di determinare tutti i rischi e le opportunità riferibili agli aspetti ambientali (definiti come gli elementi delle attività, dei prodotti/servizi di un’organizzazione che possono interagire con l’ambiente), agli obblighi di conformità (requisiti legali obbligatori ma anche impegni volontari come accordi con parti interessate, rapporti contrattuali, codici di buona pratica che l’organizzazione ha scelto di soddisfare).

Relativamente agli aspetti ambientali e agli impatti associati (modificazioni dell’ambiente sia negative che positive) che l’organizzazione determina, deve considerarsi la prospettiva del ciclo di vita del prodotto o servizio, quindi progettazione, acquisto delle materie prime, produzione, trasporto e smaltimento finale, insieme poi alla progettazione delle strutture, dei processi ed alle attività di manutenzione. Esempi di aspetti ambientali possono essere emissioni in atmosfera, scarichi in acqua, utilizzo dell’energia, generazione di rifiuti. Gli aspetti ambientali da tenere sotto controllo devono estendersi anche ai prodotti e servizi utilizzati dall’organizzazione ma che sono forniti da altri.

78

I rischi e le opportunità così identificati che è necessario affrontare per assicurare che il SGA consegua gli esiti attesi, per prevenire o ridurre gli effetti indesiderati, per conseguire il miglioramento continuo, costituiscono gli “input

per le azioni di pianificazione e per stabilire gli obiettivi ambientali”. Alcune

azioni potrebbero essere affrontate anche mediante altri sistemi di gestione come quello esaminato relativo alla salute e sicurezza sul posto di lavoro. L’alta direzione può fissare gli obiettivi ambientali a livello strategico coinvolgendo l’intera organizzazione oppure a livello operativo per unità o funzioni specifiche. Detti obiettivi devono essere compatibili e coerenti con la politica ambientale esaminata in precedenza, chiari, misurabili, monitorati, comunicati e accompagnati dalle risorse richieste.

Definire, attraverso la fase di attuazione e funzionamento (do), le procedure operative, i ruoli e le responsabilità, le risorse, il sistema di documentazione (manuale ambientale, procedure ed istruzioni, documenti di registrazione), le attività di formazione del personale, le modalità di comunicazione interna ed esterna, il controllo delle attività svolte, la gestione delle emergenze. L’impresa dovrà poi adoperarsi, per le diverse competenze, per garantire l’applicazione e l’effettivo svolgimento di quanto definito nella presente fase.

Un SGA efficace non può stare in piedi senza delle risorse adeguate, risorse umane, naturali, finanziarie, infrastrutture; ecco che quindi l’organizzazione deve determinare e fornire le risorse necessarie per l’istituzione, l’attuazione, il mantenimento e il miglioramento continuo del sistema di gestione ambientale. Per quanto riguarda la comunicazione, questa dovrebbe essere trasparente, appropriata, veritiera, basata sui fatti, comprensibile in modo da soddisfare le esigenze delle parti interessate. Rispetto all’attività di controllo operativo dei processi svolti, questa deve effettuarsi per ciascuna fase del ciclo di vita del prodotto o servizio, particolarmente importante è il rispetto dei requisiti ambientali nella fase di approvvigionamento, requisiti da comunicare anche ai fornitori esterni.

79  Prevedere, nella fase di controllo e azioni correttive (check), l’attività di monitoraggio, misurazione, analisi e valutazione delle prestazioni ambientali e dell’efficacia del sistema, la valutazione della conformità con tutti gli obblighi di legge attraverso processi di audit interno, la gestione delle non conformità e la messa in atto di azioni correttive (eliminazione delle cause dei problemi emersi in modo da evitare che si ripresentino) e preventive (azioni di miglioramento).

Effettuare, da parte dell’Alta direzione, un riesame periodico (act) del SGA allo scopo di assicurare la sua idoneità, adeguatezza ed efficacia, considerando le aree di miglioramento individuate nel corso della gestione ed attivando una successiva fase di pianificazione finalizzata al progressivo miglioramento continuo del SGA. Gli input di questa fase dovrebbero comprendere informazioni sui cambiamenti nei fattori interni ed esterni, negli aspetti e negli impatti ambientali, negli obblighi di conformità, informazioni sulle performance ambientali raggiunte, sulle opportunità di miglioramento, comunicazioni dalle parti interessate esterne come i reclami.

80