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al vaglio

della critica

Questa฀lingua฀stupendamente฀sciolta฀ed฀espressiva,฀che฀utilizza฀ogni฀virtù฀del฀lessico฀e฀della฀sintassi฀del latino฀arcaico฀(molto฀più฀ricco฀di฀vocaboli฀e฀di฀costrutti฀che฀non฀sia฀quello฀di฀Cicerone,฀Cesare฀e฀di฀Teren- zio฀stesso,฀i฀quali฀obbediscono฀ad฀altri฀canoni฀artistici)฀per฀dar฀forma฀a฀un฀dialogo฀quale฀la฀scena฀latina non฀udì฀mai฀più฀in฀seguito,฀è฀anche฀meravigliosamente฀inquadrata฀nei฀metri฀usati฀dal฀poeta:฀di฀rado accade฀che฀l’ordine฀delle฀parole฀più฀naturale฀e฀consueto฀venga฀sforzato฀per฀ragioni฀metriche.

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ad Ennio), nonché alla straordinaria duttilità del mezzo stilistico e degli schemi metrici più diversi, la commedia plautina era capace di soddisfare anche le esigenze del pubblico più colto.

Questa constatazione permette di capire come il dato scenico rivesta un’importanza deter- minante nello studio del teatro plautino: il brano che segue è notevole proprio per le sue pecu- liarità sceniche.

Mostellaria

Scene฀d’interno

(Mostellaria,฀atto฀I,฀sc.฀III,฀vv.฀฀248-282)

I vv. 248-282 della Mostellaria servono a illustrare il problema delle scene d’interno: la cortigiana Filemazio si trucca, aiutata dall’ancella Scafa. Secondo la logica ci si aspette- rebbe che una scena del genere avesse luogo in una casa e, in effetti, c’è chi ha pensato che in questo ed in altri casi analoghi (specie in scene di banchetti) si potesse scorgere dalla por- ta socchiusa ciò che si svolgeva all’interno. Ma questa eventualità è da escludere, sia per- ché solo una parte degli spettatori avrebbe potuto realmente vedere una scena così conge- gnata, sia perché in tutti i casi analoghi c’è, nella conclusione, l’invito a portare intus (dentro) una serie di oggetti che hanno avuto vitalità scenica. Anche in casi del genere Plauto faceva appello alla partecipazione attiva degli spettatori: essi dovevano tacitamente accettare che scene rappresentate, in realtà, di fronte alla porta delle case che si aprivano sulla via, si svolgessero virtualmente all’interno delle stesse.

T12

FILEMAZIA, SCAFA, FILOLACHETE

FILEMAZIA Dammi lo specchio e il cofanetto dei gioielli, Scafa; voglio che Filolachete, il mio amore, mi trovi in

ordine, quando verrà.

SCAFA Una donna ha bisogno dello specchio quando non ha fiducia in se stessa e nella sua età; ma a che

serve lo specchio a te che sei lo specchio più bello in cui ci si possa specchiare?

FILOLACHETE (c.s.) Una frase così gentile, Scafa, non l’avrai detta invano; oggi ti darò qualcosa da aggiungere ai

tuoi risparmi... a te, mia cara Filemazia.

FILEMAZIA Guarda se ho i capelli in ordine, ben aggiustati.

SCAFA Se stai bene tu, credi pure che stan bene anche i capelli.

FILOLACHETE (c.s.) Oh!... Che cosa si può immaginare peggio di quella donna? Ora l’asseconda, la briccona; e

poco fa non faceva che contrariarla.

FILEMAZIA Dammi il bianchetto.

SCAFA A che ti serve il bianchetto adesso? FILEMAZIA Per stendermelo sulle guance.

SCAFA Tanto vale, padrona, che tu pretenda d’imbiancare l’avorio con l’inchiostro. FILOLACHETE (c.s.) Carina questa dell’inchiostro e dell’avorio. Bene, approvo, Scafa! FILEMAZIA Allora dammi il rossetto.

SCAFA No che non te lo do: l’hai pensata bella davvero: vuoi guastare il più meraviglioso dei capolavori

sovrapponendogli un’altra pittura? Alla tua età non si devono toccare cosmetici né bianchetto, né talco di Melos, né qualsiasi altro belletto.

FILEMAZIA Allora prendo lo specchio. (Dà lo specchio a Scafa, dopo avervi deposto un bacio)

FILOLACHETE (c.s.) Ah, povero me! Ha dato un bacio allo specchio. Come vorrei avere una pietra, per fracassar-

gli la testa, a quello specchio!

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PLAUTO

FILEMAZIA Perché mai, di grazia?

SCAFA Perché ho tenuto in mano lo specchio, e ho paura che le tue mani sappiano d’argento. Non vorrei

che Filolachete sospettasse che tu abbia preso denaro da qualcuno.

FILOLACHETE (c.s.) Credo di non aver visto altre volte una ruffiana più scaltra. Che pensiero carino e astuto le è

venuto in mente a proposito dello specchio, a questa birbona!

FILEMAZIA E non credi che dovrei profumarmi un poco? SCAFA Nemmen per sogno!

FILEMAZIA Per qual motivo?

SCAFA Perché la donna manda buon profumo quando non ne ha nessuno, per Càstore! Guarda codeste

vecchiacce che s’impiastricciano di pomate, rimesse a nuovo, stantie, sdentate: cercano di nascon- dere col belletto le magagne che hanno addosso; ma, non appena il sudore si mescola alle pomate, mandano un odore simile a quello che si sprigiona dagl’intrugli di salse come qualche volta ne escono dalle mani dei cuochi; non si saprebbe dire che odore abbiano; si capisce soltanto ch’è un cattivo odore.

FILOLACHETE (al pubblico) Come la sa lunga: un pozzo di scienza! Quel che dice è vero, e voi per la maggior parte

ne fate l’esperienza, voi che avete a casa vecchie mogli che vi han comprato con la dote.

(trad. di M. SCÀNDOLA)

D. I฀cantica

Curculio

Serenata฀ai฀chiavistelli

(Curculio,฀atto฀I,฀sc.฀II,฀vv.฀147-157)

La sostituzione delle parti dialogate della commedia con brani cantati era peculiare della tragedia romana arcaica, che la riprende dalla tragedia greca classica, mentre l’uso era ignoto alla Commedia Nuova. La commedia plautina elabora le sue parti liriche con una originalissima polimetria. I numeri innumeri («gli innumerevoli ritmi»), secondo la definizione dell’epitaffio plautino riportata da Gellio, testimoniano l’autono- mia artistica di Plauto rispetto ai suoi modelli. Caratteristica dei cantica plautini è quel- la di non essere aggiunte estranee all’azione o sospensioni della vicenda, ma di rientrare nei monologhi o nei dialoghi dei personaggi.

Il brano seguente costituisce nella letteratura romana il primo esempio di paraclau-

síthyron, cioè il canto dinanzi alla porta dell’amata, che dalla poesia ellenistica si

diffonde nella poesia latina erotica ed elegiaca.

Quello di Fèdromo è uno dei più famosi cantica delle commedie di Plauto. È una sere- nata rivolta ai chiavistelli (pessuli) della porta dell’amata, magistralmente personifica- ti, che dovranno saltar via dalla porta per effetto del canto.

T13

PHAEDROMUS PALINURUS PH. Pessuli, heus pessuli, vos saluto lubens,

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FEDROMO, PALINURO

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V’amo e bramo e assai vi prego, e riprego d’un favore: chiavistelli miei gentili, di soccorrere al mio amore. Per il ben che mi volete, trasformatevi un momento in italico balletto; e con grande movimento, via, ballate un saltarello, via, saltate a mio talento. Tanto fate ch’esca fuori la mia bella innamorata, che d’amor mi fa morire, che la vita mi ha succiata!

Ma... t’accorgi come dormono questi maledetti chiavistelli? Si movessero un tantino per farmi piacere!

Macché! vedo che di fatto ve ne importa un fico secco di farmi questa grazia. (a Palinuro) Ma zitto, zitto!

PA. Ma io sono zitto!

FE. Sento un rumore. Finalmente, perbacco! i chiavistelli si son decisi ad ascoltarmi.

(trad. di G. AUGELLO)

vos amo, vos volo, vos peto atque obsecro, gerite amanti mihi morem, amoenissumi;

150 fite causa mea ludii barbari,

sussilite, obsecro, et mittite istanc foras, quae mihi misero amanti ebibit sanguinem. Hoc vide ut dormiunt pessuli pessumi, nec mea gratia commovent se ocius!

155 re spicio nihili meam vos gratiam facere.

Sed tace, tace.

PA. Taceo hercle quidem.

PH. Sentio sonitum;

LE PAGINE DELLO STUDENTE

(RB)=฀risposta฀breve (RS)=฀risposta฀sintetica (SB)=฀saggio฀breve

sulla฀parte฀teorica

aesercizi฀di฀verifica฀su฀tipologie฀varie

1. Individua฀l’errore฀e฀correggilo. Tito฀Maccio฀Plauto... •฀ nacque฀a฀Sàrsina,฀tra฀Umbria฀e฀Romagna •฀ scrisse฀fabulae฀cothurnatae •฀ era฀di฀modeste฀condizioni฀sociali฀ed฀economiche •฀ recitò฀probabilmente฀come฀attore฀di฀Atellane Correzione:฀... ... ... 2. Individua฀la฀risposta฀esatta.฀Le฀commedie฀plautine฀a฀noi฀pervenute฀sono: •฀ 6 •฀ 20 •฀ 21 •฀ 26 3. Spiega฀che฀cos’è฀il “canone฀varroniano”.฀฀ (RB) 4. Illustra฀i฀motivi฀principali฀delle฀commedie฀di฀Plauto.฀(RB) o (RS) 5. Indica฀le฀ragioni฀dell’originalità฀di฀Plauto.฀ (RS) 6. Spiega฀che฀cos’è฀il “metateatro”.฀(RB) 7. Delinea฀i฀caratteri฀della฀lingua฀plautina.฀ (RS)

8. Amphitruo e฀Menaechmi sono฀entrambe฀commedie฀dei฀simillimi:฀dalla฀lettura฀dei฀relativi฀brani฀T2฀e

T3quali฀differenze฀hai฀potuto฀riscontrare?฀(RS)

9. Individua฀la฀figura฀retorica฀prevalente฀nel฀brano฀T4(I฀doveri฀del฀buon฀servo) e฀riportane฀esempi.

(RB) 10. Che฀cosa฀dice฀a฀se฀stesso฀Pseudolo฀nel฀brano฀T6(Il฀servo฀maestro฀d’inventiva)?฀di฀che฀cosa฀si฀rimprove- ra?฀che฀cosa฀si฀ripromette?฀ (RS) 11. Delinea฀la฀figura฀di฀Euclione฀sulla฀base฀del฀brano฀T7.฀ (RB) 12. Illustra฀il฀contenuto฀paradossale฀del฀canto฀di฀Fedromo฀(testo฀T13).฀฀ (RB) 11. Ricostruisci฀i฀connotati฀fondamentali฀del฀teatro฀di฀Plauto฀anche฀in฀rapporto฀ai฀modelli฀greci฀e฀al฀pub- blico฀di฀riferimento.฀ (SB)

conclusioni

c

sui฀testi

b