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Il livello di istruzione: la popolazione non in cerca di lavoro

Nel documento Le variabili sul mercato del lavoro (pagine 158-160)

DELLE POLITICHE DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE

7. CONDUTTORI IMPIANTI DI MACCHINARI E OPERAI ASSEMBLAGGIO; 4,0%

2.2.2 Il capitale umano

2.2.2.4 Il livello di istruzione: la popolazione non in cerca di lavoro

Rispetto alle considerazioni che sono state poste in merito alla difficoltà di cogliere le specificità di genere nella definizione di disoccupazione secondo le classi statistiche nazionali, è importante osservare, oltre alla popolazione in cerca attiva di lavoro, e quindi definibile come “disoccupata”, anche la popolazione in età lavorativa 15-64 la quale, a causa di un minore impegno nella ricerca attiva di occupazione, viene posta dall’Istat al di fuori della popolazione definita come “attiva”.

La necessità di analizzare anche tale popolazione nasce dalla considerazione di poter avere una visione complessiva anche del cosiddetto bacino potenziale di lavoratori, cioè persone che al momento non sono impegnate in una assidua ricerca di lavoro, ma che lo cercano in misura meno attiva o comunque sarebbe- ro disposti a lavorare se gli fosse offerto un lavoro.

Tale ambito di lettura si rivela di particolare interesse per le differenze di genere, poiché consente di cogliere come le specificità della responsabilità familiare, proprie del genere femminile, siano un forte deterrente nella ricerca attiva di lavo- ro, inducendo porzioni significative di popolazione femminile in età lavorativa a non cercare lavoro attivamente, autocollocandosi dunque al di fuori della popo- lazione attiva e dalle statistiche dei disoccupati.

Si può in tale contesto ricordare dunque la più ampia capacità ricettiva delle liste delle persone in cerca di lavoro dei Centri per l’impiego provinciali per i quali le differenti regole di iscrizione delle persone in cerca di lavoro fanno riferimento sia alla popolazione in cerca di lavoro attiva, che alla popolazione non attiva ma disponibile al lavoro. Figura 24 Province di Genova, Modena e Siena - Italia, livello di istruzione popolazione in cerca di lavoro e gap di genere (2001)

GAP %M-%F PROV GE GAP %M-%F PROV MO GAP %M-%F PROV SI ITALIA

-10,0% -8,0% -6,0% -4,0% -2,0% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% Laurea

Diploma di scuola secondaria superiore Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale Licenza di scuola elementare Alfabeti privi di titoli di studio Analfabeti

%F>%M %M>%F

La rilevazione del livello di istruzione di tale porzione di popolazione è importan- te anche per valutare le potenzialità di capitale umano non valorizzato appieno nei territori provinciali.

Secondo la Media Istat 2001, la non forza lavoro in età attiva 15-64 anni, è per la provincia di Genova di 229.000 persone, per la provincia di Modena di 119.000, per la provincia di Siena di 53.000.

Le motivazioni rilevate dall’Istat per rientrare in tale categoria sono tre: Non forze lavoro (NFL) che cercano lavoro attivamente, NFL che sono disponibili a lavora- re e NFL che non sono disponibili a lavorare.

Ai fini della rilevazione del bacino potenziale di lavoratori sono particolarmente significative le prime due motivazioni, che si propongono analizzate per genere e per livello di istruzione (cfr. Allegato II, Tabella 60).

Le donne di 15-64 anni delle Non forze lavoro ma in cerca di lavoro attiva o disponibili a lavorare rappresentano il 73% del totale nella provincia di Genova, il 71% della provincia di Modena, l’88% della provincia di Siena.

Considerata l’elevata presenza di donne, un approfondimento di lettura su queste ultime consente di svolgere le riflessioni in merito alle motivazioni familiari che possono aver influenzato la non ricerca attiva di lavoro, anche se la rilevazione in migliaia rende meno precise le distribuzioni percentuali per le province di Modena e Siena con numeri scarsamente rappresentativi a tale livello di arrotondamento. Per tutte e tre le province il livello di istruzione delle donne più frequente è quel- lo di licenza media, (36,8% per la provincia di Genova, 40% per la provincia di Modena, 42,9% per la provincia di Siena). Il diploma è il livello di istruzione del 26,3% delle donne nella provincia di Genova, e del 20% per la provincia di Modena.

Ritornando alla rilevazione complessiva delle NFL in età 15-64 anni, sia persone disponibili che non disponibili al lavoro, è ancora interessante approfondire una particolare motivazione che induce alla classificazione delle persone in tale cate- goria.

La rilevazione dell’Istat infatti propone quali motivazioni per la non ricerca attiva di lavoro diverse possibilità: malattia, motivi di famiglia, partecipazione a corsi, condizione di pensionamento, scoraggiamento, altro.

Tra questi, inevitabilmente la motivazione “per motivi di famiglia” assume una valenza informativa particolarmente importante ai fini di una rilevazione di gene- re. Rispetto alle altre motivazioni, i motivi di famiglia incidono complessivamen- te per il 31,9% delle motivazioni della provincia di Genova, per il 21,0% delle motivazioni della provincia di Modena, per il 24,5% del totale delle motivazioni della provincia di Siena.

Approfondendo il dato di genere, pur se con i problemi dell’arrotondamento in migliaia già rilevato, è importante comunque osservare che quasi il 100% della popolazione che ha indicato i motivi di famiglia per la non ricerca attiva di lavo- ro è di genere femminile, e con un livello di istruzione che vede la maggiore par- tecipazione dei titoli di studio più bassi: hanno la licenza media il 40,3% delle

2.2 Quale contesto nei territori delle province di Genova, Modena e Siena

donne della provincia di Genova, il 41,7% delle donne della provincia di Mode- na, il 30,8% delle donne della provincia di Siena.

La licenza elementare è invece il titolo del 30,6% delle donne della provincia di Genova, del 41,7% della provincia di Modena e del 46,2% della provincia di Siena. Per la provincia di Genova si osservano ancora 3.000 donne laureate e 14.000 diplomate che non cercano lavoro per motivi familiari (cfr. Allegato II, Tabella 61).

Nel documento Le variabili sul mercato del lavoro (pagine 158-160)